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Posts Tagged ‘libri emilia’

finalmente, mettiamo in copertina oggi questo libro: non è bellissimo sentire la voce dell’acqua stando a letto? La pioggia è arrivata..

http://www.mauriziogaruti.it/home.htm

Maurizio Garuti,
LA VOCE DELL’ACQUA,Pendragon, 2017, pp. 158, € 14,00

Non è un romanzo. Ma è una narrazione. Narro il nostro rapporto con le acque: nostro di emiliani, almeno di questa parte di territorio che fa capo a Bologna, dal crinale dell’Appennino fino al Po. Racconto questa storia in lungo e in largo. In lungo, cioè nel tempo, da prima dei Romani. E in largo, cioè nello spazio: la montagna, il Reno, la pianura, i canali, gli argini, le bonifiche, i maceri, i pozzi. Con una folla di protagonisti composta via via da coloni, monaci, barcaioli, mugnai, mondine, scarriolanti, contadini, braccianti, possidenti, bonificatori. Di questi temi mi ero già occupato anni fa con due volumetti, esauriti. Ora esce questa nuova edizione, unica e aggiornata. Da leggere come un romanzo.

 

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Venerdì 28 ottobre, ore 20,30

Biblioteca Comunale di Castel San Pietro

FESTA DELLA STORIA.

 

Presentazione del libro con la presenza dell’autrice Muriel Pavoni: “Veduta  di pianura con dame” Ed. La Meridiana – ritratti in forma di romanzo ispirati all’arte di donne: maestre, attiviste sindacali, partigiane vissute tra la Bassa Bolognese e la Romagna.

 

 Relatore Paolo Bassi.

 

Racconti liberamente ispirati alle vite di dieci donne partigiane che dal 1800 hanno contribuito alla storia del nostro Paese in qualità di attiviste (come Giuseppina Cattani, Maria Goia, Maria Luisa Minguzzi), staffette (come Ida Camanzi, Maria Margotti, Benilde Verlicchi), artiste che non declinarono al loro ruolo di fare la resistenza (come Cordula Poletti e Sonia Micela) o, ancora, maestre (come Maria Maltoni e Giovanna Righini Ricci).

Biblioteca Comunale di Castel San Pietro, via Marconi 29, Castel San Pietro Bo 051 940064

Gli altri appuntamenti castellani li trovate qui: http://www.festadellastoria.unibo.it/programma/la-festa-internazionale-della-storia-edizione-di-castel-san-pietro-terme-bo

http://www.festadellastoria.unibo.it/

depliant-appuntamenti-ottobre-pavoni-page-001

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Roberto Colombari, Lo stendardo di sangue, Minerva

 

Bologna, 1161: uno studente viene bruciato sul rogo per avere rapito e ucciso una ragazza; pochi giorni dopo, un feroce tumulto porta al potere il partito contrario a Federico Barbarossa. Difficile credere che i due eventi possano essere collegati. Il papa ha scomunicato l’imperatore, l’imperatore ha nominato un antipapa, i comuni italiani si schierano con l’uno o con l’altro dei grandi sovrani o piuttosto combattono il vicino per antichi rancori, proprio come fanno le grandi casate dilaniate dall’odio e dalla faida. Battaglie in campo aperto, assedi interminabili e feroci, omicidi nei vicoli della città, mentre la violenza striscia persino nelle sacre mura del più antico monastero bolognese. Difficile immaginarne il legame. La liturgia della guerra e i tradimenti della storia si mescolano all’ordalia del sangue e ai segreti che dividono le famiglie rivali, finché non si svelerà l’unico filo capace di svolgere l’intera trama.

 

 

 

 

Silvano Monti, L’ultimo veterinario di campagna, Pendragon

In una notte turbolenta, in un piccolo borgo montano, un bambino assiste di nascosto al complicato parto della mucca. Vive come una magia l’intervento del veterinario, uno strano individuo a cui tutti danno rigorosamente del lei. Quel bambino diventerà veterinario e per la gente del posto, la sua gente, sarà l’ultimo veterinario di campagna. In questi racconti teneri e scanzonati, poetici e malinconici, quel veterinario ci racconta storie di animali e di persone; storie vere che fanno sorridere e commuovere, in cui s’incontrano personaggi buffi, squinternati, saggi, folli – come il volpaio o il carbonaio – che condurranno il lettore in un mondo perduto a cui l’incanto della natura conferisce i tratti di una fiaba.

 

Angelo Zanotti -Francisco Giordano, Massimo Brunelli, Bologna labirinti d’acque, Persiani editore

BOLOGNA LABIRINTI D’ACQUE – Fin dal Medioevo, dai due canali e dal torrente che attraversano la città derivava una complessa rete labirintica di condotti sotterranei, che alimentava varie attività protoindustriali. In collina, in città e nelle vicinanze, sgorgavano inoltre alcune fonti sorgive di acqua buona, come quelle di Casaglia, Barbianello e Corticella, che nei secoli vennero premiate per le loro qualità. Questa guida, i cui testi sono integrati con notizie storiche, fotografie e mappe, accompagna tutti quelli che desiderano conoscere il sistema delle acque di Bologna lungo i tracciati seguiti dai canali. Nel corso di queste passeggiate i lettori potranno apprezzare la funzionalità dei manufatti idraulici costruiti grazie alle notevoli capacità tecniche dei nostri predecessori, giudicare progetti non attuati, “riscoprire” fuori porta le acque sorgive e i rii collinari meno conosciuti. Nel centro storico, invece, una ricognizione di fontane, targhe, decori, elementi tecnici, toponimi attuali o antichi di strade e di edifici, sia sacri sia civili, fontanelle, segni di vario genere che raccontano o fanno parte dei sistemi delle acque, antichi e moderni, nelle sue molteplici valenze. Oltre ai siti più comunemente celebrati, l’inedito itinerario riguarda elementi ormai quasi del tutto sconosciuti o dimenticati. Un catalogo con imprevedibili percorsi che evocano un mondo scomparso ma che in parte passa ancora sotto i nostri piedi durante la frenetica vita di tutti i giorni.

 

Gianfranco Civolani, Giganti e nani nello sport e non solo, Minerva

 

Dalla A del finnico Aaltonen alla Z di Zoff, passando per Antonio e Pupi Avati, Roberto Baggio e Bulgarelli, fino al grande Coppi, a Lucio Dalla e alla splendida Sophia Loren: la matita del Civ, cantore e memoria storica dello sport bolognese, disegna 101 imperdibili ritratti d’autore; “giganti” e “nani” che, con alterne fortune, hanno incrociato il proprio cammino con Bologna e con l’autore. Un libro con simpatici aneddoti mai rivelati e curiosi retroscena.

 

La giovinezza e la maturità di Bianca Riario, i rapporti con la madre Caterina Sforza, gli intrighi dei potenti per conquistare il potere e la vita quotidiana sono ben descritti in questo godibile romanzo storico di Lisa Laffi, autrice emergente che dimostra di saper ben coniugare le competenze storiche con la narrazione intrigante. Brava!

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Caterina Sforza Italiano: Lorenzo di Credi: La dama dei gelsomini, conosciuto anche come Ritratto di Caterina Sforza – Pinacoteca Civica di Forlì. (Photo credit: Wikipedia)

un brillante romanzo storico, incentrato sulla figlia di Caterina Sforza;

Lisa Laffi, Il serpente e la rosa, I doni delle muse

 

 

Quando Bianca Riario è costretta ad abbandonare Roma per ritirarsi nella residenza di Forlì, è ormai rassegnata a un ruolo di secondo piano all’ombra della madre, Caterina Sforza. Guidata dallo storico Leone Cobelli, apprenderà tuttavia la complessità delle relazioni politiche che coinvolgono la sua famiglia, fino a comprendere il tradimento che si sta consumando ai danni del Serpente degli Sforza e della Rosa dei Riario. Unico indizio nelle sue mani, alcune quartine dal significato oscuro che parlano di complotti, in anni in cui è sempre più difficile distinguere alleati e nemici. Tra congiure e lotte per mantenere il potere, Bianca e Caterina tengono tra le mani le sorti della Romagna anche quando ogni speranza sembra vana.

 

Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e insegnante di Lettere, Lisa Laffi vive a Imola dove per anni ha lavorato per il giornale Il Nuovo Diario Messaggero. È autrice di una commedia teatrale e di due saggi di storia locale, pubblicati all’interno di Pagina e vita di storia imolesi.

 

 

 

Non dimenticate, la nostra sezione di libri locali si è particolarmente arricchita. E possiamo proporre anche testi ormai introvabili come questo, pietra miliare nel settore:

 

Luigi Fantini , Antichi edifici della montagna bolognese, Nuova Alfa 

 

Luigi Fantini (1895-1978), Paletnologo, archeologo, speleologo e fotografo, grande esploratore dell’Appennino bolognese e ricercatore di reperti preistorici.

Dagli anni Trenta iniziò il prezioso lavoro di documentazione sull’edilizia rurale che si concretizzò in quello splendido volume che è ” Antichi edifici della montagna bolognese”, testo importantissimo dal punto di vista documentario perché concorre a costituire un archivio iconografico unico fino ad allora pressoché inesistente, dell’immagine della montagna bolognese

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suggerimento per chi abita ad Ovest del Sillaro:

Il giro di Bologna in 501 luoghi. La città come non l’avete mai vista,Bersani Serena, Newton Compton
Tra le torri e i portici, le epoche storiche e le tradizioni, un giro per scoprire luoghi e storie che svelano il volto noto e meno noto del capoluogo emiliano

 

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per quelli ad Est del Sillaro:

Eraldo Baldini, I riti della tavola in Romagna, Pontevecchio

Mangiare non è mai stato solo “nutrirsi”, cucinare non è mai stato solo “preparare il nutrimento”. Questo libro, il primo del suo genere dedicato alla terra di Romagna, ci racconta i valori simbolici riservati agli alimenti e ai cibi, il loro uso (spesso rituale) nei momenti e nelle occasioni particolari dell’anno e della vita, le tradizioni e le superstizioni che accompagnavano la loro preparazione, la loro conservazione e il loro consumo. Ne emerge un universo affascinante, che ci riconduce a una società in cui, nonostante la povertà materiale, mangiare rappresentava un importante fatto sociale, culturale, rituale, legato intimamente ai percorsi ciclici del tempo delle stagioni e del tempo dell’uomo.

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English: Location of Sillaro river – Italy Italiano: Posizione del fiume Sillaro – Italia (Photo credit: Wikipedia)

 

 

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non ci piacciono solo i libri nuovi: il passato riserva ben altre sorprese. Tra i libri che Atlantide offre alla sua clientela è possibile trovare anche volumi fuori catalogo, come la chicca che vi presentiamo, di Enrico Pasquali, vera e propria pietra miliare nel ricostruire il carattere del nostro territorio. (uno di quei libri che davvero dispiace vendere, viste le pochissime copie che si trovano in circolazione.

Enrico Pasquali Fotografo, Bologna negli anni della ricostruzione, Grafis

1985 

 

Grandioso ritrattista della vita italiana del secondo guerra, quello delle campagne e dei borghi, delle colline e delle risaie, con una particolare attenzione alle vite del popolo da cui proveniva, mondine, braccianti, agricoltori, nel perfetto stile del neorealismo italiano che trionfava non solo al cinema… Successivamente, raggiunta una meritoria fama, fu il cronista di grandi avvenimenti politici, senza però riuscire a raggiungere la sintesi poetica con cui ha raccontato un mondo che stava scomparendo.

 

Nasce a Castel Guelfo di Bologna, vicino a Bologna, lungo la sponda sinistra del fiume Sillaro, nell’Imolese. Figlio di mezzadri, all’età di dodici anni comincia a lavorare come fattorino e aiuto tipografo presso lo studio tipografico e fotografico Galvani di Medicina.

Rimasto orfano all’età di diciott’anni, si adatta ai più umili lavori, appassionandosi alla fotografia e lavorando prima nello Studio Galvani, poi aprendo un proprio studio fotografico a Bologna, nel dopoguerra.

Ha documentato la vita delle campagne emiliane, il lavoro operaio, le manifestazioni popolari del dopoguerra e degli anni successivi fino alla sua morte, avvenuta nel 2004.

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Italiano: Autore: Tiziano Rossano Mainieri Sog...

Italiano: Autore: Tiziano Rossano Mainieri Soggetto: Valle del Sillaro, vista con calanchi sulla Pianura Padana Immagine tratta da questa pagina (Photo credit: Wikipedia)

   

 

Emilio  Prantoni, Alle radici del Sillaro, Bacchilega

Frammenti di storia, cronaca, leggende

 

In queste pagine sono presentati, in modo esemplare, anche se non esaustivo, i molteplici aspetti che caratterizzano i paesi dell’alta valle del Sillaro, presentati da valle verso monte. Si parte da Sassuno, con il suo misterioso Dragone, si dà un’occhiata al Villaggio della Salute Più, sorto in un punto nevralgico del fronte invernale 1944-1945 durante la Seconda Guerra Mondiale, si scoprono le ricchezze naturalistiche, storiche e artistiche dei piccoli nuclei di Villa di Sassonero, di San Mamante e dei Casoni di Romagna, con le loro storie, a volte poco conosciute ma molto interessanti, come quella della miniera di rame del Sassonero, il cui minerale prendeva la strada per l’Inghilterra, oppure la strana storia della statua di Sant’Antonio a Casoni di Romagna.

Procedendo verso monte si incontrano i principali centri abitati della valle: Sassoleone, Belvedere, Giugnola e Piancaldoli. Per ciascuno di questi sono presentati numerosi argomenti che spaziano dalla leggenda alla storia, dall’architettura all’arte, dalle tradizioni al colore locale.

 

 

L’evoluzione del popolamento si intreccia con lo sviluppo delle strade e con le vicende politiche dei signori e dei governi che hanno dominato queste terre nei secoli. A volte la fantasia popolare ha dato vita a leggende meravigliose, ispirate a personaggi di rilevanza storica come il condottiero Annibale Barca o la Signora di Imola e Forlì Caterina Sforza, o a particolarità geologiche, come la salsa di Sassuno o le gigantesche ofioliti sparse tra le argille, che hanno fatto pensare a draghi confinati nel sottosuolo o a grandiose contese tra le forze del bene e del male, impersonate dal Diavolo e da San Zanobi.

 

Un’altra chiave di lettura interessante è quella che tiene conto della diffusione nella valle dei luoghi di culto, la cui presenza fa capire come fossero distribuite la popolazione e l’ economia in passato, visto che chiese, ospitali e altri centri ecclesiastici si reggevano grazie alle risorse che poteva dare il territorio nel quale si trovavano. I luoghi di culto, poi, rimandano a un altro aspetto importante del territorio, cioè l’entità del patrimonio artistico giunto fino ai giorni nostri. Dipinti, sculture ed elementi architettonici di pregio appartengono, infatti, nella maggioranza dei casi, agli edifici di culto, ancora in uso o meno, presenti nella valle.

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Avrete provato di certo la gioia pura di viaggiare (con qualsiasi mezzo) per le strade e i sentieri del nostro Appennino. Marina Cremonini lo fa con un taccuino di viaggio, e per giunta è una illustratrice molto brava: ecco così questa piccola perla, un libro decisamente delizioso in carta Tintoretto, cartonato e telato in costolatura, con tanto di segnalibro in cordino; una chicca vera e propria, per rivedere con la sensibilità di un’artista luoghi che conosciamo…

 

“Taccuino di viaggio Illustrato dell’Appennino Tosco Emiliano”

“Viaggio” nel sentire ..tra Burzanella e dintorni.

Illustrazioni ad acquerello e testi di Marina Cremonini

(n.104 pagine)

( http://www.marinacremonini.it, info@marinacremonini.it)

Un progetto personale diventato poi pubblico grazie a un desiderio di condivisione dell’amore per alcuni luoghi dell’Appennino Bolognese, poco conosciuti ai più,nonostante la loro facile raggiungibilità, apparentemente “normali”, ma speciali per chi vuole sentirli con tutti i sensi, e con il cuore.

E per chi vuole conoscerli in maniera diversa.

La poesia dell’acquerello, per mostrare la bellezza dei borghi,degli alberi secolari, gli incontri con persone,animali , e pochi semplici testi scritti a mano, come un diario, un taccuino,per suggerire come sentire il luogo che visitiamo, e per raccontare le esperienze,  le emozioni, e qualche informazione pratica e concreta, come una vera guida. Come se il sentire dell’autrice volesse suggerire al lettore un proprio modo di sentire attraverso il viaggio concreto, nei borghi,nei boschi, a conoscere i personaggi raccontati..ma in prima persona.

Un’attenta cura per il contenuto dei testi, semplici, ma densi di contenuto.

Il progetto è risultato vincitore del primo di una serie di pranzi di Foodrising, organizzati dalla Pillola a Bologna, pranzi per promuovere e finanziare progetti.

 

 

Marina Cremonini

 

Bolognese del ‘77, laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie,con una tesi svolta in India sull’agricoltura biologica (2003) ex insegnante di Yoga, illustratrice. Da sempre amante della natura,del viaggio, del disegno, e dell’acquerello.  Spirito (fin troppo..)sensibile.
Fa ogni cosa con passione, eclettica e dinamica, cerca sempre di approfondire e andare oltre la superficie delle cose, di vedere tutto come una rete, dove ogni cosa è collegata all’altra da un filo, più o meno visibile.

Essenzialmente autodidatta, ha frequentato corsi di disegno botanico, di acquerello, di tecniche miste, ha studiato presso la scuola di illustrazione per l’infanzia di Sarmede,e presso altre scuole di illustrazione, ama fare taccuini di viaggio,e scrivere i testi che accompagnano le immagini, e continua ad approfondire la propria tecnica tramite workshop e come autodidatta.

Ha illustrato per riviste di settore (agricoltura, agricoltura biodinamica), ha illustrato il libro “Coltivare con l’agricoltura biodinamica”, ed. Le Madri, ha collaborato con le Cesarine Home Food di Bologna, ha partecipato al calendario Slow Food per il 2012 (gennaio), ha autopubblicato un suo libro (Taccuino di viaggio illustrato delle Appennino Tosco Emiliano), illustrato i Racconti di Querciantica(Alkemia Books), collabora con Rizzoli rcs, svolge collaborazioni e lavori con e per privati.
Ultimamente l’obiettivo della sua ricerca è “trovare il meraviglioso nelle piccole cose”

Sul sito varie gallery con alcuni dei suoi lavori e attività. www.marinacremonini.it, info@marinacremonini.it

IL LIBRO SARA’ PRESENTATO QUI A CASTEL SAN PIETRO

Sabato 14 dicembre dalle 17.30 alle 19
in Sala Sassi, via
Fratelli Cervi n.3 (di fianco alla COOP) a Castel San Pietro Terme (BO)

– INGRESSO LIBERO –

L’evento è organizzato dall’Associazione no profit La dimora dell’Essere con il Patrocinio del Comune di Castel San Pietro Terme e con la preziosa partecipazione di Marina Cremonini, autrice bolognese che esporrà alcune tavole originali di questo bellissimo taccuino raccontandoci di come è nato e di quanto sia importante recuperare la gioia di viaggiare per le nostre terre in compagnia di carta, matita e pennello: per immortalare, osservando davvero, i luoghi e le persone più belle.

appennino

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