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Posts Tagged ‘libri grande schermo’

I noir ambientati in luoghi troppo caldi o troppo freddi hanno sempre un qualcosa in più.. Qui siamo in un angolo di Australia devastato dalla siccità e dalla calura, ed è davvero un libro voltapagina: un atroce fatto di sangue è il punto in cui convergono i risentimenti sopiti di una comunità esasperata dal presente, e dalle ruggini create da una morte senza colpevoli.. Ottimi personaggi, eccellente ricostruzione dell’ambiente fisico e umano, avvincente la trama!

 

Jane Harper, Chi è senza peccato, Bompiani

 

L’agente federale Aaron Falk è tornato da Melbourne a Kiewarra, nell’outback australiano, per i funerali del suo vecchio amico Luke Hadler, della moglie e del figlio: un omicidio-suicidio che ha risparmiato solo Charlotte, la più piccola della famiglia. La comunità è scossa; il padre di Luke chiede a Falk di indagare, ma la sua non è una richiesta, è una minaccia legata al mistero di un’altra morte violenta avvenuta anni prima, quella di Ellie Deacon, sedici anni, occhi e capelli scuri, una breve vita densa di cose non dette. Così Falk, seppure a malincuore, rimane in quel piccolo paese in cui la siccità sembra aver inaridito insieme ai campi le coscienze e tutti hanno qualcosa da nascondere. L’alleanza con Raco, il giovane, ingegnoso poliziotto locale, dà presto i suoi frutti, disseminando dubbi sulla versione ufficiale del caso e riaprendo vecchie ferite. E quando i segreti tornano a galla nessuno può più chiudere gli occhi. Un esordio asciutto e feroce che diventerà un film prodotto da Reese Witherspoon.

Traduttore L. Matteoli

 

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con la regia di Tom Ford, arriva sul grande schermo Animali Notturni, dal coinvolgente (e piuttosto inquietante) romanzo di Austin Wright: ci fa piacere che questo libro targato Adelphi ritorni d’attualità!

 

Austin Wright

Tony & Susan

Traduzione di Laura Noulian

Confessa, lettore. Se un conoscente ti recapita un manoscritto ingiungendoti di leggerlo entro qualche giorno, quando vorrà incontrarti per un responso, cosa proverai? Nervosismo? Fastidio? Imbarazzo? Bene, più o meno quello che prova Susan, anche perché il mittente non è una persona qualsiasi, ma il suo ex marito, e il romanzo che le ha spedito è quello che ha fantasticato di scrivere, senza riuscirci, per tutta la durata del loro matrimonio. Quindi mentre tu, lettore, puoi accampare un qualsiasi pretesto che ti impedisce di fare quanto più desidereresti al mondo, cioè leggere quel benedetto manoscritto, Susan deve sedersi, e cominciare da pagina uno. Dove si racconta di una famiglia che viaggia di notte, in aperta campagna. Di un sorpasso e di un controsorpasso con una macchina sconosciuta. Di uno scambio di insulti dai finestrini. Di un agguato, qualche chilometro dopo. Di una moglie e una figlia portate via da tre balordi. Di un uomo rimasto solo, che vaga alla loro ricerca in una notte che, come un incubo perfetto, sembra sempre ricominciare daccapo. Allora, lettore? Se alla fine hai ceduto anche tu, se ormai stai leggendo da sopra le spalle di Susan, devi fermarti, come lei. Fare una pausa. Cercare conforto nei suoi pensieri, nel suo sforzo di capire da dove tutto questo abbia avuto inizio. Prima o poi però, insieme a lei, dovrai ricominciare a leggere. Di alcuni fatti muti, semplici, atroci. E di una lenta, feroce, allucinata vendetta. Vedrai quello che vede lei, intuirai quello che lei intuisce, e soprattutto proverai quello che lei prova: una variante del terrore che fin qui non aveva conosciuto. E neanche tu

 

http://www.focusfeatures.com/nocturnalanimals

 

ATTORI: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Isla Fisher, Aaron Taylor-Johnson, Armie Hammer, Michael Shannon, Laura Linney, Karl Glusman

 

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sul grande schermo, Lettere da Berlino, dal romanzo Ognuno muore solo di Hans Fallada, uno dei romanzi – capolavoro tra quelli che hanno per sfondo la barbarie naziste, un commovente romanzo dedicato alla storia vera che ha avuto per protagonisti una coppia di tedeschi piccolo borghesi di mezza età. Un libro pieno di disperazione, ma anche di spirito di resistenza. Il film è diretto da Vincent Perez, con Emma Thompson e Daniel Bruehl.

 

La scheda del libro

Hans Fallada,

Ognuno muore solo, Sellerio

 

Traduzione di Clara Coïsson

Postfazione di Geoff Wilkes

Lingua originale: tedesco

Titolo originale: Jeder stirbt für sich allein

«Il libro più importante che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo» (Primo Levi). Ognuno muore solo (uscito nel 1947) è basato su una storia vera, rielaborazione letteraria dell’inchiesta della Gestapo che portò alla decapitazione due coniugi berlinesi di mezz’età. Hans Fallada, massimo autore del neorealismo weimariano, ormai alcolizzato, dipendente da farmaci, ripetutamente incarcerato e rinchiuso in istituti psichiatrici, ricevette l’incartamento da autorità della ricostruzione e scrisse l’opera nel tardo 1946, in ventiquattro giorni, appena prima di morire. Eppure, questo ritratto raggelante, della Germania sotto la doppia angoscia del nazismo e della guerra, è rimasto dimenticato a lungo e vive solo oggi una nuova stagione anche grazie alla trionfale scoperta e pubblicazione in America. Ciò, malgrado possegga, oltre il valore letterario e storico, tutte le qualità che assicurano un’esperienza di lettura toccante. La tensione livida, paragonata al primo Le Carré. L’azione corale di un gran numero di personaggi mai stereotipati, benché più istintivamente gran parte di loro ispirerebbe o repulsione disgustata o eroico entusiasmo. La trasfigurazione, nel racconto oggettivo privo di ogni espressionismo, dell’esperienza ambientale di chi, forse unico tra gli scrittori antinazisti già affermati, non emigrò mai, continuando a respirare il potere totale hitleriano. Una spietata caccia all’uomo, con tanto di bandierine sulle carte, guidata da investigatori tanto tecnicamente capaci quanto irrazionalmente mossi da un fanatismo assurdamente sproporzionato agli scopi. E probabilmente le ragioni dell’oblio e della riscoperta stanno appunto nel fatto che è un romanzo sulla resistenza. Un romanzo sulla resistenza e sulla disperazione. Contrastante, quindi, con il luogo comune di un Hitler che non conobbe oppositori tra la gente ordinaria, unita nella colpa collettiva. Fallada racconta di poveri eroi. Anna e Otto Quangel, lui caporeparto lei casalinga, come tutti i loro pari soli e addormentati e poco prima ancora abbagliati dal Führer, conoscono un risveglio dopo la notizia della morte del figlio al fronte, e cominciano a riempire alcuni caseggiati della loro Berlino con cartoline vergate in modo incerto di appelli ingenui di ribellione. Lo fanno per comportarsi con decenza fino alla fine, ben sapendo che morranno e sicuri che nel vicino incontreranno più facilmente il delatore. L’autore li illumina, scorgendo in loro una specie di coscienza della nazione, rappresentata dai tanti volti intorno, espressioni di un popolo spaccato in due, chi odia e opprime e chi è sepolto nella sua paura.

 

Hans Fallada, pseudonimo di Rudolf Ditzen (1893-1947). Di Fallada questa casa editrice ha pubblicato E adesso, pover’uomo? (2008), Ognuno muore solo (2010) e Nel mio paese straniero (2012).

 

 

 

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al cinema, dal regista de IL RE LEONE,  Roger Allers, Il profeta, dal capolavoro di Gibran.

con le voci di Liam Neeson, Salma Hayek, Quvenzhané Wallis, John Krasinski, Frank Langella, Alfred Molina.

 

 

” i tuoi figli non sono figli tuoi, sono figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo, ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore, ma non le tue idee, perché essi hanno le loro proprie idee.
Tu puoi dare loro dimora al loro corpo, non alla loro anima, perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire, dove a te non è dato entrare, neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro, ma non volere che essi somiglino a te,
perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.”

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Tom Hardy, Gary Oldman e Noomi Rapace nel primo trailer di Child 44 (USCITA prevista: aprile negli Usa, non si sa quando in Italia) spietata caccia al serial killer nell’Unione Sovietica: da un libro assolutamente coinvolgente di TOM ROB SMITH, che va ben oltre i confini del “thriller” come viene definito:

 

la scheda del libro, edito da Sperling Kupfer

Unione Sovietica, 1953. Il regime di Stalin è al vertice, con l’entusiastica collaborazione del Ministero della Sicurezza e dell’MGB (precursore del nefando KGB), l’organismo di polizia segreta la cui brutalità e la continua pratica di torture non sono un segreto. La popolazione è costretta a credere che il crimine è stato debellato in tutto il paese, che tutti sono felici e che il governo rappresenta il punto di riferimento e di ispirazione morale per ogni cittadino modello. Quando tuttavia il cadavere di un ragazzino viene ritrovato sui binari di un treno, l’ufficiale dell’MGB Leo Demidov si sorprende che i genitori del piccolo morto siano convinti si tratti di omicidio. I superiori di Leo gli ordinano di non indagare né su questa morte né sulle altre che seguiranno. Leo obbedisce, anche se sospetta che qualcuno di molto importante possa essere implicato. Smetterà di obbedire nel momento in cui alla giovane moglie Raisa arriveranno minacce affinchè diventi lei stessa garante e spia dell’operato di Leo. Da agente inquisitore allineato con i diktat governativi, Leo diventerà un nemico pubblico da snidare, inquisire e sicuramente eliminare.

 

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AL CINEMA

 

Dal libro di JANE HAWKING, VERSO L’INFINITO: 

 

 

La Teoria del Tutto – Trailer italiano ufficiale

 

 

Per quanto dura possa essere la vita, laddove c’è vita c’è speranza. (Stephen Hawking)

La Teoria del Tutto è la straordinaria ed edificante storia di una delle più grandi menti viventi del mondo, il rinomato astrofisico Stephen Hawking, e di due persone che contro ogni probabilità hanno sfidato gli ostacoli più imponenti con il loro amore.

Il film è basato sulle memorie di Jane Hawking “Travelling to Infinity: My Life with Stephen” ed è diretto dal vincitore del premio Oscar® James Marsh (Man on Wire).

Genere: Drammatico
Cast: Eddie Redmayne e Felicity Jones
Regia di: James Marsh

 

 

 

 

 

 

THE IMITATION GAME, ispirato alla vita di ALAN TURING

 

 

 

THE IMITATION GAME – TRAILER ITALIANO UFFICIALE HD

 

 

e qua la bibliografia è davvero ampia:

 

L’uomo che sapeva troppo. Alan Turing e l’invenzione del computer
Leavitt David, 2012, Codice

 

 

Alan Turing. Storia di un enigma
Hodges Andrew, 2014, Bollati Boringhieri

 

 

Enigma. La strana vita di Alan Turing
Tuono Pettinato, Riccioni Francesca, 2012, Rizzoli Lizard (graphic novel)

per citarne qualcuno

 

 

 

 

 PROSSIMAMENTE AL CINEMA:

 

 

In the Heart of the Sea – Official Teaser Trailer [HD]

 

LA STORIA DELLA BALENIERA ESSEX

 

DIVERSI SONO I libri disponibili che affrontano la spaventosa vicenda: ecco quello pubblicato da Elliot, spunto per Ron Howard per realizzare il film con Chris Hemsworth.

 

 

Il cuore dell’oceano. Il naufragio della Baleniera Essex,

                Philbrick Nathaniel, Elliot

 

Novembre 1820. Dopo aver faticosamente doppiato Capo Horn, la baleniera Essex si spinge al largo del Pacifico verso rotte inesplorate. D’un tratto, la vedetta annuncia la vista di un branco di balene. Il capitano Pollard fa calare le lance, comincia l’inseguimento. Un gigantesco capodoglio passa sorprendentemente al contrattacco, ribalta una delle lance e si scaglia una prima volta sulla baleniera. Poi, un altro colpo, e la nave cola a picco. È l’inizio di una terribile odissea, 78 giorni nelle acque dell’oceano, segnati da fame, disidratazione, follia, cannibalismo, attacchi da parte di squali e di un’altra balena. Il resoconto di uno degli otto superstiti, Owen Chase, sconvolse il pubblico ottocentesco, e forse più di tutti Herman Melville, che ne trasse ispirazione per Moby Dick, la storia della Pequod, anch’essa salpata come l’Essex dal porto di Nantucket. Per narrare questa straordinaria e terribile epopea, Nathaniel Philbrick, storico della marineria e direttore dell’Egan Institute for Maritime Studies, non ha utilizzato come fonte solo il diario di Chase, ma ha riportato alla luce altre testimonianze inedite e soprattutto ha ricostruito un intero mondo, vitale, avventuroso e affascinante: la cittadina di Nantucket, con la sua élite quacchera e i marinai di colore, lo sviluppo di nuove tecnologie e gli ambiziosi progetti imprenditoriali, la vita dei balenieri, le abitudini delle loro prede…

 

 

Dopo il successo planetario de COLPA DELLE STELLE, anche CITTA’ DI CARTA di JOHN GREEN approda sul grande schermo, con Carla Delevingne and Nat Wolff, con la regia di Jake Schreier

 

Ecco la scheda del libro,edito da Rizzoli

Quentin Jacobsen è sempre stato innamorato di Margo, fin da quando, da piccoli, hanno condiviso un’inquietante scoperta. Con il passare degli anni il loro legame sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare all’improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un’avventura indimenticabile. Forse tra di loro tutto ricomincerà. E invece no. La mattina dopo Margo scompare misteriosamente.Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l’hanno resa leggendaria a scuola.Ma questa volta è diverso. Questa fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere l’ultima.

 

 

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Child 44 – Il bambino n. 44  ,

Regia: Daniel Espinosa
Sceneggiatura:
Richard Price (screenplay), Tom Rob Smith (novel)
con:
Tom Hardy, Noomi Rapace, Gary Oldman 

 
dal libro di Tom Smith

Unione Sovietica, 1953. Il regime di Stalin è al vertice, con l’entusiastica collaborazione del Ministero della Sicurezza e dell’MGB (precursore del nefando KGB), l’organismo di polizia segreta la cui brutalità e la continua pratica di torture non sono un segreto. La popolazione è costretta a credere che il crimine è stato debellato in tutto il paese, che tutti sono felici e che il governo rappresenta il punto di riferimento e di ispirazione morale per ogni cittadino modello. Quando tuttavia il cadavere di un ragazzino viene ritrovato sui binari di un treno, l’ufficiale dell’MGB Leo Demidov si sorprende che i genitori del piccolo morto siano convinti si tratti di omicidio. I superiori di Leo gli ordinano di non indagare né su questa morte né sulle altre che seguiranno. Leo obbedisce, anche se sospetta che qualcuno di molto importante possa essere implicato. Smetterà di obbedire nel momento in cui alla giovane moglie Raisa arriveranno minacce affinchè diventi lei stessa garante e spia dell’operato di Leo. Da agente inquisitore allineato con i diktat governativi, Leo diventerà un nemico pubblico da snidare, inquisire e sicuramente eliminare. Costretti a fingere di non amarsi per non nuocersi a vicenda, Leo e Raisa, dovranno proteggersi dal nemico ufficiale e potentissimo, e dai tanti nell’ombra di cui ignorano l’identità.

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e naturalmente anche i nuovi capitoli di alcune saghe:

 

Insurgent:

di  Veronica Roth, screenplay di Brian Duffield e Akiva Goldsman

 

 

 

The Hunger Games: Il canto della rivolta- Parte 2

dal libro di Suzanne Collins, screenplay di Danny Strong e Peter Craig

 

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Sul grande schermo. Libri.

 

“A me interessa raccontare la storia di un uomo in conflitto col proprio tempo, con il conformismo di un’epoca. [Mario Martone]

Il giovane favoloso, di Mario MARTONE, con Elio Germano nel ruolo di Giacomo Leopardi, per seguirne la tormentata esistenza tra Recanati e Napoli

 

 

 

 

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L’urlo e il furore

 

Un film di James Franco. Con James Franco, Joey King, Dave Franco, Seth Rogen, dal libro di William Faulkner

 

Il 1929, passato alla storia come l’anno del crollo di Wall Street che segnò l’inizio della Grande Depressione, è un anno fondamentale anche per la letteratura americana. Escono infatti “Addio alle armi” di Hemingway e “L’urlo e il furore” di Faulkner, una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di due amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel Sud di cui pativa l’interminabile decadenza, incominciata con la sconfitta nella guerra civile. La mitica contea di Oxford diventa il teatro di un insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male, passato e presente. Il romanzo è un complesso poema sinfonico in 4 tempi, che scandiscono le sventure di una famiglia del profondo Sud.

 

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Il film di Christophe Honoré si ispira a Ovidio e al suo “Le Metamorfosi”, ambientandolo però ai giorni nostri: la giovane Europa marinerà la giornata scolastica per salire a bordo di un camion con un ragazzo seducente, di nome Giove.

 

 

 

 

Birdman, di Alejandro González Iñárritu e interpretato da Michael Keaton, Zach Galifianakis, Emma Stone e Edward Norton. Dal libro di Raymond Carver Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, Minimum Fax

 

 

 

LA SCHEDA

Con questi diciassette racconti, pubblicati negli Stati Uniti nel 1981, Carver che fu subito riconosciuto come maestro della “short story”, mise di fronte a scrittori, critici e lettori un nuovo universo narrativo. Scrisse “The Nation” all’uscita del libro, “Duecento anni fa Wordsworth e Coleridge diedero inizio ad una rivoluzione quando proclamarono di voler scrivere con la “lingua veramente usata dagli uomini”. Ma nessuno dei due ci riuscì fino in fondo. In questi racconti Raymond Carver ci è riuscito. In maniera impressionante.”

 

Al cinema, Figli di Dio, dal romanzo di Cormac McCarthy, con la regia di James Franco

 

 

 

Cormac McCarthy, Figli di Dio, Einaudi

Trad di R.Montanari

Gli abitanti della contea di Sevier, Tennessee, sono abituati alla violenza della natura, alle tempeste di ghiaccio e alle alluvioni, agli animali da preda che popolano la montagna. Ma quando dal folto dei boschi emerge una creatura mostruosa, vestita di sgargianti abiti femminili, dal volto dipinto, sanno che è arrivato il momento di agire.

 

Lester Ballard, il protagonista di questo romanzo, è uno dei tanti «poveri bianchi» che popolano le catapecchie e i cortili del Sud rurale, le campagne fuori dal tempo dove la Storia è scandita dai linciaggi e dalle pubbliche impiccagioni, dove la promiscuità e l’incesto sono la regola, dove la miseria e l’abiezione rendono incongrua, quasi surreale, la sporadica comparsa di un’aula di tribunale o di una stanza d’ospedale.

Nello spazio di una breve gelida stagione, Ballard, il contadino solitario, amante della caccia e del whisky fatto in casa, si trasforma in un animale da preda: da feticista a stupratore, ad assassino, a necrofilo.

Le scorribande sempre piú sanguinose di questo serial killer controcorrente hanno come cornice la natura violenta e il paesaggio incantato delle montagne del Tennessee, e a commentarle è un coro di personaggi che, come sempre, attinge a quel museo degli orrori che è l’immaginazione di uno scrittore peraltro capace di insospettate, improvvise delicatezze.

 

 

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Il film tratto da Colpa delle stelle ( The fault in our stars) di John Greene ha già avuto una accoglienza entusiastica in America, 54 milioni di dollari in apertura contro un costo di 12, in Italia è atteso per settembre.

La storia è narrata da Hazel, una sedicenne affetta dal cancro, obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto. Qui incontra e si innamora del diciassettenne Augustus, un ex giocatore di basket con una gamba amputata.

Sul suo blog di Tumblr e sul suo vlog di Youtube, Green ha dichiarato che “il titolo è ispirato alla famosa frase del Giulio Cesare di Shakespeare (Atto 1, scena 2), dove il nobile Cassio dice a Bruto: “La colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni”.

Oltreoceano i fans sono affamati di tutto quello che si collega al film, ecco qualche prodottino trovato su ETSY: POSTER, ANELLI, UNGHIE, fino a tatuaggi

 

john green posterjohn green john green unghie  tatuaggiojohn green posterjohn green anelli

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La Nigeria non è solo il Paese di Boko Haram, ma è terra di grandi scrittori: con la regia di Biyi Bandele, arriva sui grandi schermi META’ DI UN SOLE GIALLO, dal libro di Chimamanda Ngozi Adichie (Einaudi – traduzione di Susanna Basso)

 

 

Nella scrittura dell’autrice convivono felicemente le doti della narrazione orale africana insieme a quelle del romanzo moderno, dando vita ad un fortunato ed indimenticabileconnubio. . Con sapienza e bravura l’autrice ricostruisce un grande affresco multicolore della Nigeria degli anni Sessanta, devastata dal disastro del Biafra, facendoci conoscere però anche il lato meno noto di quel Paese, il mondo delle poche persone con una istruzione superiore alla media, alle prese con un mondo che si sgretolava

ecco la scheda del libro.

Metà di un sole giallo è la storia di molte Afriche: quella sensuale della splendida Olanna, che rinuncia ai privilegi per amare il professore idealista Odenigbo, e quella concreta della sua gemella Kainene, che affronta il mondo con l’arma del sarcasmo; l’Africa superstiziosa di Mama e Amala e quella colta ed emancipata del circolo di Odenigbo, l’Africa naïf del giovane servitore Ugwu e quella archetipica inseguita dall’uomo di Kainene, Richard.

 

Quando entra a servizio dal bizzarro professore di matematica Odenigbo, Ugwu è un ragazzino dei villaggi che non ha mai visto un lavandino. L’acqua, dove vive lui, scorre solo alla fontana pubblica, il cibo si prepara in cucine fumose e affollate e non si conserva in grosse scatole fredde dai ripiani colmi, le notizie passano di bocca in bocca anziché uscire da quel coso prezioso che Padrone chiama radiogrammofono. La geografia, là da lui, ha i confini minuscoli delle terre visitate, e la storia, quelli dei ricordi familiari.

Ma in quei primi anni Sessanta del Novecento, nella fetta di territorio igbo del sudest nigeriano che per breve tempo andrà sotto il nome di Biafra, già si agitano i fermenti secessionisti e di lì a poco la distanza pur siderale fra un salotto borghese di Nsukka e un umile villaggio del bush sarà spazzata via da uno dei conflitti più devastanti che l’Africa ricordi – la Guerra Civile Nigeriana – che, confondendo le demarcazioni sociali ed economiche, inciderà il confine fra la vita e la morte lungo nuove linee etniche. Non conteranno più i beni e i saperi di un tempo, conterà essere hausa e non igbo, avere fattezze che consentano di sfuggire alla persecuzione, trovare cibo a sufficienza per strappare i propri figli al kwashiorkor.

Odenigbo, già campione del rinnovamento, scoprirà allora di non saper reggere il peso del proprio zelo rivoluzionario; la fragilità di Olanna, la «bruna sirena» che lo ama dall’alveo protetto della sua bellezza e del suo inglese impeccabile, si tramuterà al contrario in una forza straordinaria di conservazione degli affetti; la stessa che dimostrerà la sua gemella Kainene, la beffarda, la sfuggente, ancora una volta tradita e delusa, ma capace di sciogliere il suo dolore in quello di un intero popolo, perché «ci sono cose talmente imperdonabili da rendere perdonabile tutto il resto»; e all’uomo che l’ama, Richard, giunto dall’Inghilterra per studiare l’arte di Igbo-Ukwu, il suo esempio servirà da monito e stimolo per interrogarsi sulle responsabilità del colonialismo bianco e sull’onda lunga delle sue conseguenze. Quanto a Ugwu, imparerà a conoscere le cose e, inevitabilmente, a desiderare di non averle mai conosciute. Pur nella frammentazione del punto di vista narrante con cui Adichie restituisce le sfaccettature della vicenda, è al ragazzino dei villaggi che si riconosce la prospettiva più autorevole. Sua è la prima parola, e sua sarà anche l’ultima.

 

Metà di un sole giallo è la storia di molte Afriche: quella sensuale della splendida Olanna, che rinuncia ai privilegi per amare il professore idealista Odenigbo, e quella concreta della sua gemella Kainene, che affronta il mondo con l’arma del sarcasmo; l’Africa superstiziosa di Mama e Amala e quella colta ed emancipata del circolo di Odenigbo, l’Africa naïf del giovane servitore Ugwu e quella archetipica inseguita dall’uomo di Kainene, Richard.

Tutti questi mondi, con il loro bagaglio di felicità e dolore, di generosità e crudeltà, di amore e gelosia, vengono travolti dalla piena della storia quando nel 1967 la proclamazione d’indipendenza dalla Nigeria della Repubblica del Biafra sfocia in una tragica guerra civile.

 

Metà di un sole giallo ha vinto l’Orange Broadband Prize 2007.

 

«Amore e tradimento in un racconto magnifico e spietato».

Time magazine

 

«Di solito non associamo la saggezza al neofita, eppure ecco una nuova scrittrice con il talento degli antichi cantastorie».

Chinua Achebe

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l’opera di Stefan Zweig, la sua visione dell’Europa, è alla base del nuovo film del grande Wes Anderson, Grand Budapest Hotel. In particolare questo è uno dei testi ispiratori:
Stefan Zweig,
Il mondo di ieri,
Mondadori

Dalla Vienna ottocentesca e imperiale fino ai primi anni della seconda guerra mondiale, una vibrante e sofferta rievocazione di uno spaccato della storia d’Europa. Una delle opere che diede la fama a Zweig (1881-1942).

Nell’ Europa del 1920, Gustave H, un concierge che lavora in un leggendario Hotel di Praga, diventa amico di uno dei suoi collaboratori più giovani, Zero Moustafa, il quale crescerà fino a diventare il suo protetto. La storia coinvolge il furto e il recupero di un dipinto rinascimentale inestimabile e la battaglia per un enorme patrimonio di famiglia.

ATTORI: Ralph Fiennes, Bill Murray, Saoirse Ronan, Tony Revolori, Jude Law, Owen Wilson, Tilda Swinton, Willem Dafoe, F. Murray Abraham, Adrien Brody, Léa Seydoux, Edward Norton, Harvey Keitel, Tom Wilkinson, Bob Balaban, Florian Lukas, Mathieu Amalric, Jeff Goldblum, Jason Schwartzman

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