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Posts Tagged ‘libri illustrati’

Quanto merita da 0 a 10 Sonia Maria Luce Possentini per il suo LA PRIMA COSA FU L’ODORE DEL FERRO? Di sicuro il massimo dei voti! Prima di diventare una delle migliori illustratrici in circolazione ha lavorato a lungo in una fonderia: un periodo duro della sua vita, da cui è nato questo capolavoro, in cui riesce a “fondere” l’intensità dell’esperienza con le realistiche immagini, con le parole necessarie a condividere il ricordo.Un libro che può essere collocato in diversi scaffali, oltretutto!
 
LA PRIMA COSA FU L’ODORE DEL FERRO (Rrose Sèlavy editore)
 
 
Sonia Maria Luce Possentini, premiata illustratrice, ha lavorato per qualche anno in una fonderia e nel libro “La prima cosa fu l’odore del ferro” racconta in prima persona quell’esperienza – I particolari e le illustrazioni
 
La prima cosa fu l’odore del ferro (Rrose Sélavy editore), volume scritto e illustrato da Sonia Maria Luce Possentini (e introdotto da Maurizio Landini) narra una storia vera, delicata e forte
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Il calendario dell’avvento di Atlantide, solo bei libri, uno per giorno.
Questo ha una storia particolare, è nato dal desiderio di due ragazzi, che si sono inventati una casa editrice, hanno convinto Rebecca Dautremer, Alessandro Baricco, ed è nato il capolavoro che potrete sfogliare in libreria.
 
 
Seta, Feltrinelli
 
di Alessandro Baricco, Rébecca Dautremer
 
 
E Seta è diventato un libro illustrato. Lo è diventato grazie al colore e alle invenzioni visive di una delle più eleganti e celebrate illustratrici francesi, Rébecca Dautremer. E lo è diventato in forza di una ostinazione e di una fascinazione, nel 2001, quando Dautremer si è imbattuta nel romanzo di Baricco, ormai notissimo in Francia, e ha chiesto all’autore di poterlo illustrare.
Non si trattava di tradurre in tavole esplicative quello che suggeriva la scrittura, ma di reinventarla. Dice la stessa Rébecca Dautremer: “Dare un volto a Joncour e non darlo al misterioso sconosciuto in Giappone, immaginare un baco da seta lungo un chilometro, un tatuaggio sul corpo di un guerriero giapponese, Flaubert e un elefante, qualche bel fiore azzurro e anche un paio di chiappe. Vuol dire dare un’immagine alla fedeltà tradita, all’amore silente, ai desideri e alle pene”.
Il testo del romanzo è dunque qui ripubblicato insieme alla meravigliosa trama di immagini che lo reinventano.
Un prodotto di grande raffinatezza, un libro prezioso.
 
“Era d’altronde uno di quegli uomini che amano assistere alla propria vita, ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla. Si sarà notato che essi osservano il loro destino nel modo in cui, i più, sono soliti osservare una giornata di pioggia.”
rebecca

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arriva Seta di Baricco con le illustrazioni di Rebecca  Dautremer. Ghiottissimo!

http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/seta-1-2/#descrizione

E Seta è diventato un libro illustrato. Lo è diventato grazie al colore e alle invenzioni visive di una delle più eleganti e celebrate illustratrici francesi, Rébecca Dautremer. E lo è diventato in forza di una ostinazione e di una fascinazione, nel 2001, quando Dautremer si è imbattuta nel romanzo di Baricco, ormai notissimo in Francia, e ha chiesto all’autore di poterlo illustrare.
Non si trattava di tradurre in tavole esplicative quello che suggeriva la scrittura, ma di reinventarla. Dice la stessa Rébecca Dautremer: “Dare un volto a Joncour e non darlo al misterioso sconosciuto in Giappone, immaginare un baco da seta lungo un chilometro, un tatuaggio sul corpo di un guerriero giapponese, Flaubert e un elefante, qualche bel fiore azzurro e anche un paio di chiappe. Vuol dire dare un’immagine alla fedeltà tradita, all’amore silente, ai desideri e alle pene”.
Il testo del romanzo è dunque qui ripubblicato insieme alla meravigliosa trama di immagini che lo reinventano.
Un prodotto di grande raffinatezza, un libro prezioso.

Feltrinelli Editore

“Era d’altronde uno di quegli uomini che amano assistere alla propria vita, ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla. Si sarà notato che essi osservano il loro destino nel modo in cui, i più, sono soliti osservare una giornata di pioggia.”

seta

 

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“La vita bella è quella che uno si sceglie”: così afferma il protagonista adulto di questo libro, all’inizio, chiamando  in causa  una bambina invitata ad “entrare nelle pagine”. Da un grande disegnatore e fumettista francese un inno al potere della fantasia, capace di far muovere il mondo (e anche noi pigri lettori): quanta bellezza abbiamo attorno, la natura, l’arte, i paesaggi, e quante cose possiamo gustarci facendo leva sulla curiosità e sull’immaginazione!

 

 

La vita bella,

di Floc’h , Emme

Qui l'”immagine” diventa “magia”. Afferrate la mano che Floc’h vi tende, entrate nel suo libro, fatevi accompagnare da lui, da una bambina e dal suo coniglietto. Mettetevi in prima fila, da dove si vede tutto, non chiudete gli occhi, non allacciate le cinture. Si parte verso la Vita Bella! Vi chiederete: ma che cos’è la Vita Bella? È una vita in cui nulla è impossibile. Una vita in cui si realizzano i desideri più dolci, le fantasie più folli, i sogni più arditi, grazie al più saggio e stravagante dei maghi. La vostra vita, se lo vorrete. La vita che voi disegnerete. Età di lettura: da 6 anni.

 

floch

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dopo le evoluzioni con il FENICOTTERO (Caldecott Honor Book), ecco FLORA in un nuovo silent book, con le consuete alette da sollevare, denso di poesia, armonia e ironia! Splendido!
Molly Idle, Flora e il pinguino, Gallucci

Una tenera danza per sciogliere il ghiaccio. Un inchino d’intesa e Flora e il pinguino cominciano a ballare. Eccoli esibirsi in un esuberante duetto sul ghiaccio, con scivolate, salti, volteggi perfettamente sincronizzati. La loro danza, delicata e ironica, suggerisce che per superare le differenze occorre affidarsi all’istinto e alla spontaneità.

Dopo Flora e il fenicottero, insignito dell’esclusivo Caldecott Honor Book, l’artista Molly Idle ci incanta con una nuova storia in cui la bambina e il suo buffo amico guizzano fuori da ogni aletta.

ammirate le loro evoluzioni qui:

https://www.youtube.com/watch?v=kAIrGrdlo_k

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resto sempre incantato a guardare le creazioni di Nicoletta Ceccoli, sospese tra innocenza e malizia, giocate su un perfetto equilibrio di colori, sulla tavolozza di colori. Così ecco a voi il Booktrailer di ‘Daydreams’, Edizioni Logos

di Nicoletta Ceccoli

 

 

Daydreams

 

Dopo Beautiful Nightmares ecco i sogni a occhi aperti di Nicoletta Ceccoli

Insieme sognanti, malinconiche e seducenti ma anche disturbanti, inquietanti ed eccentriche, le illustrazioni di Nicoletta catturano ancora una volta l’osservatore e lo trascinano in un mondo fatto di emozioni visive contraddittorie che non possono lasciare insensibili.

L’opera di Nicoletta è caratterizzata dal tema ricorrente della perdita dell’innocenza, che si rivela attraverso le sue fragili eroine, messe in scena in un quotidiano intriso di paradossi e solitudini teatrali, sullo sfondo di un’atmosfera da fiaba il cui trattamento evoca la pittura fiamminga. Le giovani adolescenti dipinte da Nicoletta Ceccoli sono in qualche modo un po’ tutte delle Alici alla ricerca della propria identità e dei propri sogni e alle prese con un corpo che si trasforma, in un mondo anch’esso in metamorfosi continua e i cui cambiamenti seguono un ordine “illogico” e contro natura. Queste fanciulle innocentemente sensuali seducono senza accorgersene. Vivono una tappa delicata della vita, uno dei misteri dell’adolescenza, e quando l’innocenza svanisce, affiora l’idea del peccato. Le fanciulle però si nascondono dietro una maschera di impassibilità che le aiuta a difendersi. Le principesse dall’aria fragile non aspettano di essere salvate dal principe azzurro. Chiuse nei loro castelli e nei loro labirinti, affermano la propria forza e indipendenza… ma anche la propria solitudine.

“Le mie opere sono infantili, poetiche e disturbanti, giocano con le contraddizioni, come il pendant oscuro di una filastrocca o di un sogno tranquillo in cui spunta l’oscurità. La nostalgia dell’innocenza perduta che traspare in queste opere è autobiografica.” Nicoletta Ceccoli

Nicoletta Ceccoli è nata nella Repubblica di San Marino e si è formata all’Istituto d’arte di Urbino. Dalla pubblicazione del suo primo libro, nel 1997, Nicoletta ne ha illustrati molti altri per rinomate case editrici internazionali, tra cui Random House, Simon and Shuster, Mondadori… I suoi libri sono apprezzati dai lettori di tutte le età e sono tradotti in molti paesi in Europa, Asia e America del Sud. Il suo lavoro è stato esposto per sette volte alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna. Ha inoltre esposto presso prestigiose gallerie d’arte come CoproNason (Los Angeles), Dorothy Circus (Roma), Magic Pony (Toronto), Richard Goodall Gallery (Manchester), Roq la Rue (Seattle). Nel 2001 Nicoletta ha ricevuto il Premio Andersen come migliore illustratrice italiana dell’anno. Per quattro volte ha vinto il premio d’eccellenza della rivista Communication Arts, e nel 2006 la medaglia d’argento della Society of Illustrators (New York). Nel 2012, Mathias Malzieu le ha affidato la realizzazione del character design per il suo film d’animazione La meccanica del cuore, tratto dal suo romanzo omonimo e prodotto da Luc Besson.

 

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Se certa stampa si scaglia contro le cosiddette “fiabe gay” o su “famiglie miste” (Lionni????   per leggere tutti i retroscena della vicenda : http://topipittori.blogspot.it/2014/02/sulle-49-cosiddette-fiabe-gay.html ), per fortuna ci sono anche le buone notizie. Ecco una collana volta a combattere gli stereotipi bambine rosa\maschietti azzurri ….

 

 

Giralangolo – Sottosopra

 

La collana Sottosopra, diretta da Irene Biemmi, è stata ideata con un preciso obiettivo: promuovere un immaginario alternativo attraverso libri illustrati espressamente orientati al principio dell’identità di genere e all’interscambiabilità dei ruoli maschili e femminili. I protagonisti di questi libri sono bambine e bambini, donne e uomini, liberi di agire, pensare e comportarsi senza vincoli legati al proprio sesso biologico di appartenenza.

Sottosopra si rivolge a lettrici e lettori di 3-5 e 6-8 anni, fasce d’età nelle quali si giocano in maniera decisiva i processi di identificazione di genere e dunque le più favorevoli per innescare un cambiamento per le nuove generazioni.

 

Tra i libri proposti, segnaliamo IL PIANETA STRAVAGANTE: il testo è stato scritto dagli alunni di una classe seconda elementare per un concorso francese: che succede se alcuni alunni extraterrestri cercano di capire le differenze tra i Terrestri maschi e le Femmine?

 

Il pianeta stravagante


    Autore: Classe vincitrice del concorso francese Lire égaux 2012

    IllustratoreGwen Keraval

 

Su un pianeta sconosciuto una classe di piccoli extraterrestri si prepara a svolgere il compito assegnato dal maestro: come si distinguono i Terrestri maschi dalle Terrestri femmine?

Abbigliamento, aspetto fisico, attività: nessuna risposta sembra essere quella giusta. Infine il maestro mostra una foto di due piccoli Terrestri sotto la doccia: adesso sì che tutto è chiaro!

Le risposte degli alunni e le obiezioni del maestro sono esilaranti, e folgorante è il finale del racconto. Un libro divertente e originale raccontato con buffe e colorate illustrazioni, efficace nella sua semplicità nel narrare ai bambini quanto possano essere in realtà sfumate, o addirittura inesistenti, le differenze che spesso si danno per scontate. Il testo è stato scritto da una classe seconda elementare per il concorso francese Lire Egaux, tutti gli anni il vincitore viene pubblicato dalla casa editrice Talents Hauts.

 

Gli altri titoli:

http://www.edt.it/aree/giralangolo-sottosopra/

pianeta

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appennino tre

 

 

Avrete provato di certo la gioia pura di viaggiare (con qualsiasi mezzo) per le strade e i sentieri del nostro Appennino. Marina Cremonini lo fa con un taccuino di viaggio, e per giunta è una illustratrice molto brava: ecco così questa piccola perla, un libro decisamente delizioso in carta Tintoretto, cartonato e telato in costolatura, con tanto di segnalibro in cordino; una chicca vera e propria, per rivedere con la sensibilità di un’artista luoghi che conosciamo…

 

“Taccuino di viaggio Illustrato dell’Appennino Tosco Emiliano”

“Viaggio” nel sentire ..tra Burzanella e dintorni.

Illustrazioni ad acquerello e testi di Marina Cremonini

(n.104 pagine)

( http://www.marinacremonini.it, info@marinacremonini.it)

Un progetto personale diventato poi pubblico grazie a un desiderio di condivisione dell’amore per alcuni luoghi dell’Appennino Bolognese, poco conosciuti ai più,nonostante la loro facile raggiungibilità, apparentemente “normali”, ma speciali per chi vuole sentirli con tutti i sensi, e con il cuore.

E per chi vuole conoscerli in maniera diversa.

La poesia dell’acquerello, per mostrare la bellezza dei borghi,degli alberi secolari, gli incontri con persone,animali , e pochi semplici testi scritti a mano, come un diario, un taccuino,per suggerire come sentire il luogo che visitiamo, e per raccontare le esperienze,  le emozioni, e qualche informazione pratica e concreta, come una vera guida. Come se il sentire dell’autrice volesse suggerire al lettore un proprio modo di sentire attraverso il viaggio concreto, nei borghi,nei boschi, a conoscere i personaggi raccontati..ma in prima persona.

Un’attenta cura per il contenuto dei testi, semplici, ma densi di contenuto.

Il progetto è risultato vincitore del primo di una serie di pranzi di Foodrising, organizzati dalla Pillola a Bologna, pranzi per promuovere e finanziare progetti.

 

 

Marina Cremonini

 

Bolognese del ‘77, laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie,con una tesi svolta in India sull’agricoltura biologica (2003) ex insegnante di Yoga, illustratrice. Da sempre amante della natura,del viaggio, del disegno, e dell’acquerello.  Spirito (fin troppo..)sensibile.
Fa ogni cosa con passione, eclettica e dinamica, cerca sempre di approfondire e andare oltre la superficie delle cose, di vedere tutto come una rete, dove ogni cosa è collegata all’altra da un filo, più o meno visibile.

Essenzialmente autodidatta, ha frequentato corsi di disegno botanico, di acquerello, di tecniche miste, ha studiato presso la scuola di illustrazione per l’infanzia di Sarmede,e presso altre scuole di illustrazione, ama fare taccuini di viaggio,e scrivere i testi che accompagnano le immagini, e continua ad approfondire la propria tecnica tramite workshop e come autodidatta.

Ha illustrato per riviste di settore (agricoltura, agricoltura biodinamica), ha illustrato il libro “Coltivare con l’agricoltura biodinamica”, ed. Le Madri, ha collaborato con le Cesarine Home Food di Bologna, ha partecipato al calendario Slow Food per il 2012 (gennaio), ha autopubblicato un suo libro (Taccuino di viaggio illustrato delle Appennino Tosco Emiliano), illustrato i Racconti di Querciantica(Alkemia Books), collabora con Rizzoli rcs, svolge collaborazioni e lavori con e per privati.
Ultimamente l’obiettivo della sua ricerca è “trovare il meraviglioso nelle piccole cose”

Sul sito varie gallery con alcuni dei suoi lavori e attività. www.marinacremonini.it, info@marinacremonini.it

IL LIBRO SARA’ PRESENTATO QUI A CASTEL SAN PIETRO

Sabato 14 dicembre dalle 17.30 alle 19
in Sala Sassi, via
Fratelli Cervi n.3 (di fianco alla COOP) a Castel San Pietro Terme (BO)

– INGRESSO LIBERO –

L’evento è organizzato dall’Associazione no profit La dimora dell’Essere con il Patrocinio del Comune di Castel San Pietro Terme e con la preziosa partecipazione di Marina Cremonini, autrice bolognese che esporrà alcune tavole originali di questo bellissimo taccuino raccontandoci di come è nato e di quanto sia importante recuperare la gioia di viaggiare per le nostre terre in compagnia di carta, matita e pennello: per immortalare, osservando davvero, i luoghi e le persone più belle.

appennino

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“Il filo conduttore presente in tutti i miei libri è il fatto che qualcuno sta sognando  luoghi o sta cercando di raggiungere un posto, e percorrerà molta strada. Penso che se non avrei lasciato Praga miei libri sarebbe stato diverso. E penso che tutto quello che ho fatto nei miei libri in questo Paese deriva dal sentimento di lasciare un altro luogo e venire in un nuovo posto. “

Lo dice Peter Sis, autore del libro che presentiamo e che caldeggiamo. Le sue opere precedenti potevano essere collocate nello scaffale dei ragazzi (i premiati Il muro, L’albero della vita..), questo potrebbe sembrare di più difficile collocazione: tra i ragazzi? Insieme ad altri graphic novel? insieme ai libri di poesia orientale? Sicuramente tra i libri consigliati! L’autore comunque lo definisce il suo primo lavoro per gli adulti.

Peter Sis, autore cecoslovacco, ha lasciato la sua nazione per stabilirsi negli States, e nel 2012 si è meritato l’ Hans Christian Andersen Award per l’illustrazione: onorificenza ben meritata! In questa sua rappresentazione de LA CONFERENZA DEGLI UCCELLI ispirata all’opera del poeta sufi Attar Din la sua immaginazione, elaborata ed originale, abbraccia alcuni stilemi orientali, ben adattandosi allo spirito del testo, sempre in linea con la sua ispirazione colma di poesia. Un libro fantastico per chi ama la beltà!

“Per me l’arte dell’illustrazione è pari alla letteratura. Ci sono vari livelli di significato. Il mio modo di creare poesia è l’illustrazione. Non so se, rimasto a Praga, avrei fatto le stesse cose, ho deciso di mostrare alle persone quale era la mia vita là. A volte mi sento di aver mostrato qualcosa di molto o forse troppo intimo, come quando qualcuno va a spifferare dei segreti. Ma probabilmente questo meccanismo è alla base di molte storie e film e molte opere d’arte”.

peter sis

Peter Sis
La conferenza degli uccelli
Traduzione di Livia Signorini
i cavoli a merenda, Adelphi

La conferenza degli uccelli è un poema persiano del dodicesimo secolo che racconta come, per sottrarsi al caos e alla disperazione che opprimono il mondo, l’Upupa raccolga la moltitudine degli uccelli e la guidi alla ricerca di un re perduto, Simurg, che si dice abbia tutte le risposte. È l’inizio di un viaggio meraviglioso e tremendo verso la dimora di Simurg, protetta da sette misteriose valli. In ognuna, gli uccelli dovranno affrontare insidie mortali: ma chi riuscirà a superarle otterrà una rivelazione inattesa. I versi di Farīd ad-Dīn ‘Attār – di cui quasi nulla si sa, tranne che a un certo punto della vita intraprese un lungo viaggio dalla Persia fino alla remota India – incantano da sempre chi li legge o li ascolta, e hanno ispirato a Peter Brook uno dei suoi spettacoli più sorprendenti: ma solo Peter Sís poteva trasformarli in questa stupefacente partitura visiva.

Peter Sis è nato a Brno, in Cecoslovacchia, ed è cresciuto a Praga. Ha studiato pittura e cinema all’Accademia delle Arti Applicate di Praga e al Royal College of Art di Londra. Ancora giovane, ha lasciato l’Europa per stabilirsi negli Stati Uniti, dove vive da anni con la famiglia. Vincitore di moltissimi premi, è l’autore di L’albero della vita: Charles Darwin e il muro.

qui, un bell’articolo articolato sul suo lavoro:

http://topipittori.blogspot.it/2012/05/un-disegno-esatto.html

ecco qualche notizia invece sulla sua fonte di ispirazione, LA CONFERENZA DEGLI UCCELLI di ATTAR DIN:

Farid al-Din Attar, è stato un mistico sufi e un grande poeta persiano.  (da wikipedia)

Era figlio di un ricco speziale (la parola attar significa per l’appunto in arabo e persiano “speziale”, “preparatore di rimedi medici, erbe medicamentose o profumi”, “profumiere”, ma di fatto equivaleva quasi alla professione del medico) e ricevette un’eccellente educazione. Studiò l’arabo, la medicina e le scienze religiose. Da giovane aiutò il padre in bottega e alla sua morte la ereditò. Da speziale, i clienti che si rivolgevano a lui gli confidavano tutti i loro problemi ed egli ne era profondamente toccato. Infine decise di abbandonare la sua attività e viaggiò moltissimo. Durante la sua permanenza a Kufa, a Mecca, a Damasco, in Turkestan ed in India, ebbe l’occasione di incontrare numerosi maestri (shaykh) sufi. Al suo ritorno promosse il Sufismo.

Alcuni studiosi ritengono che Attar fu ucciso durante la distruzione della città da parte degli invasori Mongoli. Sulla sua morte si narra il seguente aneddoto: Un soldato mongolo lo catturò e, avendo scoperto chi egli fosse, lo voleva condurre dal suo ufficiale superiore quando si presentò un uomo, offrendo denaro per comprare il prigioniero. Il soldato stava per accettare ma Attar disse al soldato che valeva molto di più di quanto pattuito. Continuarono il tragitto e poco dopo si presentò un altro uomo che offriva una somma maggiore per comprarlo, ma egli convinse il soldato a rifiutare poiché valeva molto di più anche della cifra proposta. Poco dopo un vecchio si presentò offrendo, in cambio di Attar, un fascio di legna. Il poeta, in genuino spirito sufi, disse al soldato di accettare l’offerta poiché Non c’è nulla che valga più di questo. Il soldato s’infuriò e uccise Attar all’istante.

Attar è uno dei più famosi poeti mistici iraniani. Le sue opere furono d’ispirazione per Jalal Rumi e per molti altri poeti mistici. Attār, insieme a Sana’i di Ghazna, fu colui che influenzò maggiormente Rumi nelle sue concezioni sul sufismo. Rumi li cita entrambi numerose volte nelle sue opere e con la più alta stima. Rumi lodò Attār nel seguente modo:
« Attār percorse errante le sette città dell’amore – Siamo ancora nella stessa Via. »

Fu uno degli autori più prolifici della letteratura persiana. Scrisse più di un centinaio di opere di varia lunghezza: si va da poche pagine a grossi tomi. Solo una trentina delle sue opere è giunta fino ai giorni nostri.

Nello stile caratteristico dei poeti sufi, Attār esalta l’amore terreno come metafora e preludio dell’amore divino: sebbene quello umano fosse una forma d’amore lontana dalla perfezione, esso ha comunque un riflesso spirituale, poiché l'”amato” diventa l’Essere supremo. Una delle sue parabole metaforiche preferite è l’amore tra il sultano Mahmud di Ghazna per il suo schiavo Malik Ayaz. Nella sua opera Ilāhī-Nāme (Il poema Celeste) troviamo otto storie riguardanti il loro amore e la loro devozione reciproca.

La sua opera più conosciuta è tuttavia il Manṭiq al-ṭayr (Il Verbo degli uccelli).

LA CONFERENZA DEGLI UCCELLI (Diverse edizioni italiane, Mediterranee e Se)

L’opera si configura come una sorta di magistrale favola esoterica che ha per oggetto il tema del viaggio, al tempo metaforico e reale, che l’anima intraprende perché si distacca dal mondo transeunte della materialità per tuffarsi nell’oceano senza rive del mistero divino.

La lingua degli uccelli – il cui titolo originale è Mantiq al-Tayr – è una summa del migliore e più raffinato misticismo islamico e insieme un messaggio universale di apertura al trascendente.

L’opera – che è un classico nel suo genere – si configura come una sorta di magistrale «favola esoterica», che ha per oggetto il tema del «viaggio», al tempo metaforico e reale, che l’anima intraprende perché si distacca dal mondo transeunte della materialità per tuffarsi nell’oceano senza rive del mistero divino. Protagonista un gruppo di volatili (l’upupa, il pappagallo, il falco, il pavone, ecc.) che, riunitisi a convegno, spiccano il volo alla volta del loro bramato sovrano, il Simorgh (o «Fenice») della mitologia iranica, posto agli estremi limiti della terra conosciuta.

Per raggiungerlo, dovranno, tra molti pericoli, attraversare «sette valli», che rappresentano altrettante «tappe» o «stazioni» di un vero e proprio itinerario iniziatico, che si ammanta di simboli universali, suscettibili di interpretazioni plurime. Dei centomila uccelli avventuratisi alla ricerca del loro Signore, a non più di «trenta» (in persiano: si morgh) sarà però dato il privilegio di raggiungere la tanto agognata meta.

Questi, difatti, finiranno per specchiarsi nel volto accecante del Re, alla vista del quale, inceneriti, scopriranno – paradossalmente – di essere tornati al punto di partenza.

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SPIDER, L’ETA’ D’ORO, Orecchio acerbo, ovviamente. Semplicemente geniale, giuro! Il ritorno ad una vaga “epoca d’oro” è condita con i toni surreali cari all’autore, nel pieno spirito e nel rispetto dell’originalità dell’editore. Pallottole che non ne vogliono sapere di guerre o caccia, e diventano amiche degli animali della foresta, meli che sono stanchi di esser depredati dei propri frutti, e altre mirabolanti vicende di vita non quotidiana!

Spider, L’età d’oro, Orecchio Acerbo

Un contadino avido. Sordo alle richieste dei meli di ripartire equamente il raccolto, si ritrova con meno di un pugno di mosche. Un falegname geniale. Inventa mirabili chiodi musicali, dolci note per le sue tasche, ma, gretto e avaro, non si accontenta mai. Un becchino speculatore. Non gli basta il cimitero, vuole lottizzare anche l’aldilà. Ma finirà per ritrovarsi la casa invasa da mille fantasmi. Un insetto goloso. Pittore fallito, si consola con i dolci e diventa obeso. Finché una bambina gli farà scoprire la dolcezza della musica. Due pallottole pacifiste. Stanche di andare in giro a seminare guai e distruzione, decidono di prendersi cura di una famiglia di piccoli scoiattoli. Un vecchietto solo. Unica compagnia gli insetti, ai quali, riconoscente, insegna aritmetica, chimica, musica. Ma è per lo sport che vanno matti! Una moto e una bambina. Centauro, la chiamano la moto. E in sella al mitico essere la bambina, felice, attraversa boschi, valli e fiumi di una natura che non conosce l’inverno. Il mondo dell’età d’oro. Fili di una trama intessuta tra l’eco di antichi miti, la trasognata descrizione del presente e il surreale presagio del futuro, Spider ci regala sette racconti per affascinare e divertire i bambini. E, come tutte le buone fiabe, anche per riflettere.

il link:
http://www.orecchioacerbo.com/editore/index.php?option=com_oa&vista=catalogo&id=292

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