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Paul Lynch, Neve nera, in uscita
Posted in le news dal mondo del libro, tagged 66thand2nd, libri, libri irlanda, libri nuovi, Neve nera, novità libri, PAUL LYNCH on agosto 24, 2018| Leave a Comment »
Il cuore girevole, Donal Ryan, Minimum Fax
Posted in Uncategorized, tagged autori irlandesi, Donal Ryan, Il cuore girevole, letture, letture consigliate, libri, libri consigliati, libri consigliati 2015, libri irlanda, MINIMUM FAX, nuove letture, NUOVI LIBRI, nuovi libri consigliati, recensioni, recensioni libri, romanzi 2015, romanzi consigliati on ottobre 23, 2015| Leave a Comment »
La crisi immobiliare ha messo in ginocchio l’IRLANDA, concedendo però in cambio ai lettori questo strabiliante romanzo costruito con le voci dei tanti protagonisti che ne subiscono i contraccolpi in un paesino della campagna irlandese. C’è il fallimento di una impresa edile, le case mai terminate, contributi previdenziali mai pagati, il dramma di chi viene coinvolto, il tutto narrato ogni volta dal punto di vista di un diverso personaggio. Davvero BELLO!
Palmares:
Selezione Man Booker Prize 2013
Premio Guardian First Book Award 2012
Irish Book Award come miglior libro dell’anno 2012
Il cuore girevole, Donal Ryan, Minimum Fax
Il cuore girevole è un romanzo corale e polifonico in ventuno capitoli, ognuno condotto dal punto di vista di un personaggio diverso, su quanto accade in un paesino della campagna irlandese all’esplosione della bolla speculativa immobiliare che costellò gli insediamenti rurali di ghost town, lotti di mini-villette a schiera mai abitate. La lente d’ingrandimento di Ryan consegna al lettore il quadro delle vicende che si sviluppano attorno al fallimento di un’impresa edile: relazioni, tradimenti, rapporti familiari disfunzionali, un omicidio e un rapimento trovano uno spazio tanto naturale quanto le gesta dettate dall’amore, dallo spirito di solidarietà, dalla dignità e dal rispetto. Ogni capitolo recupera la trama del precedente spingendola in avanti: la vicenda avanza arricchendosi ogni volta di informazioni decisive, rivelazioni, ipotesi e dubbi formulati da prospettive inedite e inattese, il tutto in uno stile unico, ruvido e vivace, ironico e coinvolgente.
Traduzione
Andrea Binelli
La grande Carestia in Irlanda, nel 1845
Posted in bibliografie, tagged carestia irlanda bibliografia, colum mccann, EINAUDI, Eugenio Biagini, guanda, Il mulino, la legge dei sogni, La nostra vita nelle stelle, libri, libri carestia, libri carestia irlanda, libri grande fame, libri irlanda, MONDADORI, Nial Williams, o'connor, Peter Behrens, rizzoli, stella del mare, Storia d'Irlanda dal 1845 a oggi, Transatlantic on marzo 2, 2015| Leave a Comment »
Furono tre le grandi carestie che colpirono l’isola, falcidiando il raccolto del prodotto principale delle terre, la patata: quella più grave cominciò proprio nel 1845, e si protrasse con forza fino al 1849. Mezzi di coltivazione inadatti, la peronospora, l’errata politica agricola condotta dai dominatori britannici produsse esiti disastrosi: conseguenza della povertà e degli stenti fu la massiccia immigrazione verso nuove terre.
Un evento che ha lasciato echi indelebili nella memoria degli irlandesi, che naturalmente ha trovato echi letterari:
Patrick Kavanagh, con la sua poesia LA GRANDE FAME:
La grande fame
Terra è il verbo e terra è la carne
dove i raccoglitori di patate come spaventapasseri meccanici si muovono
lungo i fianchi della collina – Maguire e i suoi uomini.
Se li guardiamo per un’ora possiamo dimostrare qualcosa
della vita, distrutta dalla fatica sul Libro
della Morte? Qui i corvi schiamazzano sui vermi e sulle rane
e i gabbiani sono soffiati via dalle siepi come giornali vecchi,
per fortuna.
Segue…
ed ecco qualche romanzo:
Joseph O’Connor
Stella del mare, Guanda
Addio alla vecchia Irlanda
“Consideri in che angustie mi trovo. Nelle mie proprietà, da quattro anni, non c’è un uomo che mi paghi l’affitto. La morte di mio padre mi lascia possessore della metà di tutti gli acquitrini del Connemara del Sud, di una grande estensione di sassi e vile torba, e di un mucchio ancora più grande di conti protestati e salari non versati. Per tacere delle ragguardevoli imposte dovute al Governo”. Prese un pezzo di pane, bevve un sorso di vino. “Morire è molto costoso” e sorrise cupamente al Capitano. “A differenza di questo chiaretto, che è roba da quattro soldi”.
Joseph O’ Connor, quarantenne di Dublino, già noto da noi per titoli di successo come Cowboys & Indians e Il rappresentante, con il suo nuovo bellissimo romanzo Stella del mare porta alla ribalta un periodo storico di grande sofferenza per il suo paese, quando, a metà ‘800, una devastante malattia delle patate portò alla fame milioni di contadini, costringendoli all’emigrazione di massa. Il teatro d’azione del romanzo è la nave “Stella del mare”, diretta a New York, che ammassa nella terza classe centinaia di disperati, mentre in prima classe un gruppo di privilegiati trascorre il tempo in lauti pasti e furiosi litigi. Tra questi, un proprietario terriero ormai in rovina ma scelto come capro espiatorio per le colpe della classe aristocratica egoista e crudele, che è braccato da un malvivente imbarcato tra gli emigranti con il preciso compito di assassinarlo. Le storie personali dei due antagonisti, inconsapevolmente uniti dall’amore per la stessa donna, anch’essa sulla nave come governante dei figli del Lord, sono ricostruite attraverso flash back inseriti da un narratore occulto, che è poi uno dei personaggi, un giornalista americano, reduce da un’inchiesta sulla tragica carestia irlandese, che raccoglie materiale sugli eventi di cui è testimone a bordo, e attraverso il diario del Capitano e soprattutto testimonianze dirette, scrive il grande romanzo cui ha sempre aspirato.
Per questa storia assai complessa, circostanziata nella ricostruzione storica e appassionante nella trama che unisce la suspence del giallo e l’intensità dei grandi sentimenti, O’ Connor si è messo sulle tracce di un grande maestro, Charles Dickens (che appare nel libro in un divertente cammeo, intento a frugare i bassifondi cercando materiale per i suoi romanzi) utilizzando quindi un linguaggio che ricrea l’atmosfera vittoriana e rinnova la potenza della scrittura romanzesca nella sua stagione d’oro. Trad. Bocchiola M.
Peter Behrens, La legge dei sogni, Einaudi
Fergus ha quindici anni quando vede i suoi genitori e le sue sorelle morire di fame. Non possiede niente. Solo la rabbia e il desiderio di sopravvivere. Nel suo viaggio verso la salvezza Fergus farà la conoscenza di una banda di banditi bambini guidati da una misteriosa ragazzina, scoprirà i piaceri e le insidie della carne in una casa di piacere a Liverpool, rischierà la vita nei cantieri ferroviari del Galles in un estenuante corpo a corpo con la vita per guadagnarsi il diritto a esistere.
Siamo soliti immaginare la fine del mondo come un evento futuro, un qualcosa che deve ancora avvenire. Dimenticandoci che il mondo è finito molte volte, in molti modi. La Grande Carestia che travolse l’Irlanda a metà Ottocento fu questo: una catastrofe immane che significò la morte per milioni di persone e l’emigrazione in America come unica speranza per altrettanti disperati, in tempi in cui la traversata dell’Oceano era terribile e spesso fatale. Da lì a qualche anno la popolazione dell’isola si dimezzerà.
Raramente la Grande Carestia è stata descritta in una maniera altrettanto vivida e sincera, con una scrittura scabra, affilata, ma allo stesso tempo evocativa e dolente, degna di Cormac McCarthy.
Se la storia è un incubo da cui tentiamo di svegliarci, l’unica scelta per Fergus è sottomettersi alla legge dei sogni. Trad di Maurizia Balmelli
Nial Williams, La nostra vita nelle stelle, Mondadori
rlanda, 1845. Il raccolto delle patate è andato distrutto e ciò basta a scatenare una spaventosa carestia che provocherà in pochi anni un milione di morti, dando il via a un’emigrazione obbligata. Quella di Francis Foley, il patriarca, e dei suoi 4 figli, Tomas, i gemelli Finan e Finbar e Teige è una saga familiare che li porta alla celebre conquista di un appezzamento nelle vergini terre del West, a cui partecipa Tomas, all’isola “segreta” dove il vecchio si rifugia con Teige, al viaggio dei gemelli con una carovana di zingari, alla fuga d’amore di Teige con la moglie di un’altro. Sulle loro vicende dominano i simboli della mitologia celtica e la natura, le costellazioni e le leggende millenarie della loro terra. A. L. Zazo (Traduttore)
Colum McCann, Transatlantic, Rizzoli
Terranova, 1919: gli aviatori Alcock e Brown fanno rotta sull’Irlanda nel primo tentativo di trasvolata atlantica senza scalo, affidandosi, per esorcizzarne gli orrori, a un bombardiere modificato della Grande Guerra. Dublino, 1845: in tournée oltreoceano per promuovere la sua sovversiva autobiografia, Frederick Douglass trova negli irlandesi un popolo aperto alla rivoluzionaria causa dell’abolizionismo, nonostante la devastante carestia che impone ai poveri sofferenze terribili persino agli occhi di uno schiavo americano. New York, 1998: lasciata a casa la giovane moglie e un figlio appena nato, il senatore George Mitchell parte per Belfast con il compito di condurre a termine le trattative di pace nella martoriata Irlanda del Nord. Questi tre emblematici viaggi sono legati tra loro da una misteriosa lettera che attenderà un secolo prima di essere aperta, e dai destini di quattro donne determinate a curare le ferite della vita con la dolce ostinazione della femminilità.
e un bel volume per conoscere meglio la storia dell’isola:
Eugenio Biagini, Storia d’Irlanda dal 1845 a oggi, Il Mulino
Nel corso di centocinquant’anni l’Irlanda ha conosciuto la più devastante carestia dei tempi moderni, è divenuta l’economia industriale d’Europa in più rapida crescita, è passata dalla sussistenza alla globalizzazione avanzata. Insulare ma cosmopolita, monarchica e repubblicana, culla del moderno terrorismo eppure modello di democrazia parlamentare, con la sua cultura popolare, la sua musica e la sua antica lingua, l’Irlanda per gli italiani è ancora poco conosciuta. Questo libro offre un’introduzione aggiornata e critica ai temi e problemi che hanno segnato lo sviluppo di questa nazione nell’epoca contemporanea
CHIEDERO’ PERDONO AI SOGNI , Sorj Chalandon,Keller, il nostro libro del cuore della settimana
Posted in i libri che ci sono piaciuti - recensioni, tagged autori consigliati, CHIEDERO' PERDONO AI SOGNI, Keller, letture consigliate, libri, libri cattolici protestanti, libri consigliati, libri ira, libri irlanda, libri nuovi, libri premiati, Prix Goncourt, recensioni libri, romanzi consigliati, Sorj Chalandon on gennaio 20, 2015| Leave a Comment »
La storia di sessant’anni di dolorose vicende dell’Irlanda del Nord scorre rapida nelle pagine di SorJ Chalandon (- finalista con questo libro al Goncourt e amico di Tyrone – il protagonista dal nome fittizio , ma la storia è ispirata ad un fatto realmente accaduto).
Il padre, un eroe caduto nella polvere, Belfast e l’infanzia, la neutralità dell’Ira nei confronti della Seconda Guerra Mondiale, le lotte ed i sogni, la violenza delle due fazioni e la solidarietà tra compagni, e per finire, il “tradimento”. Tyrone riguarda ai giorni della sua vita, ritornato alla casa da cui tutto è partito, e noi vediamo scorrere il dramma di una terra lacerata…
CHIEDERO’ PERDONO AI SOGNI , Sorj Chalandon,Keller
Tyrone Meehan è considerato un informatore degli Inglesi e trascorre gli ultimi giorni a Killybegs in attesa dei sicari dell’IRA. Chiederò perdono ai sogni ci racconta la storia di un traditore della sua gente, della comunità cattolica di Belfast, che emerge dalla durezza del conflitto nordirlandese degli anni Settanta e Ottanta. Un romanzo magnifico – finalista al Prix Goncourt 2011 e insignito del Grand Prix du roman de l’Académie française 2011 – che tocca un argomento ancora scomodo e doloroso per la maggior parte degli Irlandesi. È possibile perdonare? Cancellare, dimenticare? Una lettura autentica e straordinaria che ha i toni di un’epopea.
Trad Turato S.
Sorj Chalandon è nato nel 1952. È stato giornalista per «Libération» prima di passare a «Le Canard Enchaîné». I suoi reportage sull’Irlanda del Nord e il processo di Klaus Barbie gli valsero il Prix Albert-Londres nel 1988. Tra i suoi romanzi precedenti Le Petit Bonzi (2005), Une promesse (2006, Prix Médicis), Il mio traditore (Mondadori, 2009) e La Légende de nos pères (2009) tutti editi in Francia da Grasset. Le sue opere sono state tradotte in numerosi Paesi.
Edna O’Brien, Lungo il fiume, Elliot edizioni
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Di Edna O’Brien si è detto avere “the soul of Molly Bloom and the skills of Virginia Woolf, e di certo questo libro confermano appieno le sue doti.
Ispirato da un incidente molto controverso che ha avuto luogo in Irlanda a pochi anni fa, il cosiddetto “X case” del 1992, sentenza con cui la Corte suprema irlandese aveva stabilito che l’aborto dovesse essere garantito nei casi in cui la vita della madre fosse in pericolo, suicidio compreso, quella di Mary è una storia avvincente e potente.
Erano anni in cui la società irlandese manteneva ancora un terribile silenzio per quello che riguardava i fatti che avevano a che fare con la sessualità, con la complicità di uno stato che ha sempre assecondato i desideri di una chiesa molto “talebana”
Quando i risultati di un ‘analisi confermano la gravidanza di Mary, violata dal padre, Chiesa e Stato usano i loro pieni poteri per far rispettare le leggi che vietano l’aborto; le conseguenze sono devastanti. Mary si trasforma da terrorizzato innocente ad altra persona, il suo destino viene posto nelle mani dell’apparato dello stato e dell’opinione pubblica, fino al ricovero in reparto psichiatrico: ne esce una vicenda forte ed inquietante, in cui c’è spazio però anche per la bellezza e per la grazia, capace di restare a lungo nella memoria del lettore!
Edna O’Brien, Lungo il fiume, Elliot edizioni
trad Cavallante C.
La quattordicenne Mary MacNamara vive in una piccola cittadina dell’Irlanda dell’Ovest infestata da superstizioni e meschinità, dove miseria e ignoranza rendono la gente dura e incapace di perdonare. All’interno di una simile comunità, Mary non può certo contare sul senso di giustizia o pietà per ciò di cui è stata vittima, e ancor meno può aspettarsene da quelli chiamati a giudicare il suo caso in una città lontana, mentre la sua tragedia privata viene portata sulla pubblica piazza, rendendola vittima una seconda volta. Ispirato al controverso “X Case” del 1992, che attirò l’attenzione internazionale provocando una crisi di coscienza all’interno della società irlandese, “Lungo il fiume” è l’opera stilisticamente più ambiziosa di Edna O’Brien, un romanzo condotto sull’analisi dei sentimenti dei suoi protagonisti e dedicato al fragile momento esistenziale che costituisce il passaggio da bambina a donna, qui drammaticamente segnato per la giovane Mary dal trauma dell’abuso e dal complesso percorso per la conquista di sé e del proprio destino.