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Un appuntamento a Medicina:

 

“Presentazione del libro di Francesca Broccoli “Lascia che si arrabbi”

 

Mercoledì 16 marzo, in Biblioteca alle ore 20.45, sarà presentato il libro “Lascia che si arrabbi” di Francesca Broccoli.

 

L’autrice, psicologa e psicoterapeuta, spiegherà come affrontare la rabbia dei bambini dai 2 ai 13 anni.

 

Francesca Broccoli si laurea a Cesena nel 2006 dove poi frequenta il Centro Bolognese di Terapia Familiare acquisendo la specializzazione nel 2010.

 

Dal 2008 lavora come libera professionista psicologa a Medicina.

 

Oltre ai percorsi clinici (di sostegno e terapia a individui, coppie e famiglie), realizza laboratori per bambini sulla conoscenza e la narrazione delle emozioni (presso la biblioteca di Castel San Pietro).

Da poco conduce incontri di gruppo sul tema della rabbia infantile. Proprio da questa esperienza è nato il libro “Lascia che si arrabbi”.

Da circa 21 mesi è mamma di Samuele.

La cittadinanza è invitata

Notizia a cura della Segreteria del Sindaco”

 

Libreria Atlantide sarà presente con un bookshop tematico.

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Appuntamento in biblioteca alle 18. Introduce Giorgio Tonelli. Conversa con l’autrice Anna Magli. Letture di Rita Rimondini

Venerdì 25 settembre – ore 18,00
Biblioteca Comunale Casa Bondi – Castenaso

 presentazione del romanzo

IL BAMBINO DI BUDRIO
di ANGELA NANETTI

Introduce Giorgio Tonelli

Conversa con l’autrice Anna Magli

Letture Rita Rimondini

Nell’Italia del Seicento, tra il borgo di Budrio “antico castello della città di Bologna” e la Roma di Innocenzo X, la storia vera del tormentato rapporto tra un maestro troppo ambizioso e un allievo dal talento straordinario, il piccolo Giacomo Modanesi.

La solitudine di un bambino prodigio, narrata in prima persona dal medico di Budrio, Alberto Carradori, uno dei pochi amici e confidenti del giovane genio.

Con penna sapiente e straordinaria capacità di ricostruire le ambientazioni e le atmosfere dell’Italia Seicentesca, Angela Nanetti ci regala il ritratto memorabile di una creatura prodigiosa, ingenua e fragile, alla quale per cieco amore del sapere, viene rubata l’infanzia. Un romanzo che, pur raccontando una vicenda lontana, ha nella voce dell’io narrante le vibrazioni di una coscienza moderna.

Approfondimenti

Il libro

Nel 1644 Budrio è un antico castello della città di Bologna con belle mura cinte da un fossato e, intorno, una campagna ricca di acque.
Dentro al castello, si erge, solenne, la chiesa di San Lorenzo, con un alto campanile e il convento accanto, provvisto di chiostro e di torre dell’orologio. Il convento ospita diciassette frati, tra i quali padre Giovanni Battista Mezzetti.
Noto come «l’unto del Signore» per il suo titolo di teologo conseguito grazie a un breve papale, il frate ha poco più di trent’anni ed è un uomo alto, con lo sguardo sicuro, i capelli fluenti e la voce suadente e imperiosa. Tra le duemila anime ospitate nel castello e fuori le mura, ha eletto a suo confidente, in virtù della disposizione che spinge l’uno verso l’altro i contrari, il medico di Budrio, Alberto Carradori.
Al «povero uomo di scienza», come Carradori definisce se stesso, confida non soltanto i suoi disturbi, i suoi scatti d’ira improvvisi e il fuoco interiore che lo consuma, ma anche le sue angustie, i suoi slanci e il suo fervore di maestro del convento, addetto a insegnare la grammatica, la lingua italiana e quella latina ai ragazzi di Budrio. Svela, soprattutto, di coltivare vasti progetti per l’avvenire di un suo allievo: Giacomo Modanesi, un bambino di intelligenza e memoria prodigiose.
Il ragazzo appartiene a una famiglia povera proveniente dal Po, da luoghi pieni di miasmi dove l’acqua facilmente s’impaluda. Sua madre è morta di febbri maligne e suo padre è un garzaiolo che riesce a stento a provvedere a se stesso. Padre Giovanni Battista Mezzetti ha scorto il bambino per strada mentre mendicava e, dopo aver convinto il console e il massaro del castello, l’ha accolto nella scuola del convento per accorgersi, alle prime improvvisate lezioni, che la gloria di Dio è davvero nelle sue creature, poiché Giacomo Modanesi è un autentico prodigio, una mente che apprende come una spugna immersa dentro l’acqua, un ingegno destinato a grandi, inimmaginabili cose.
Quale migliore occasione per celebrare con lui la potenza del Creatore?
Finalista alla prima edizione del premio letterario Neri Pozza 2013, Il bambino di Budrio racconta la storia vera del tormentato rapporto affettivo tra un maestro troppo ambizioso e un allievo dal talento straordinario. Grazie a una penna sapiente e a una grande capacità di ricostruire le ambientazioni e le atmosfere dell’Italia seicentesca, Angela Nanetti si addentra nelle stanze proibite di papa Innocenzo X e ci regala il ritratto memorabile di una creatura prodigiosa, ingenua e fragile, cui viene rubata l’infanzia. Un romanzo che, pur raccontando una vicenda lontana, ha nella voce dell’io narrante le vibrazioni di una coscienza moderna.

L’autrice

Angela Nanetti è nata a Budrio e si è laureata in storia medievale. Ha insegnato nelle scuole medie e superiori di Pescara, dove risiede. Dal 1984 a oggi ha pubblicato più di venti romanzi per ragazzi, molti dei quali premiati in Italia e all’estero. È tradotta in 25 paesi. Il bambino di Budrio è il suo primo romanzo per un pubblico adulto.

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renart medicina

 

In attesa della rievocazione storica del Barbarossa, la Biblioteca comunale di Medicina organizza un pomeriggio a tema dedicato a tutti i bambini dai 6 ai 99 anni!

Martedì 15 settembre, alle ore 17.30, Angelo Berti e Luca Bonora della casa editrice “I doni delle muse”, condurranno i presenti attraverso “Le più belle storie del Decameron”.

Sempre martedì 15 settembre alle ore 10.30 in Sala Auditorium si terrà la lettura animata “Renart, le avventure di una volpe”, iniziativa riservata alle scolaresche.

Entrambe le attività sono offerte da Libreria Atlantide.

 

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“Al via anche quest’anno le “Serate con l’autore” a cura della Pro Loco di Medicina, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura

Tre serate di cultura e confronto nelle quali verranno presentati altrettanti libri di autori di caratura nazionale.

Si comincia giovedì 11 giugno quando sarà presentato il romanzo “Il bambino di Budrio” con l’autrice Angela Nanetti.
Il 16 giugno sarà la volta di Marta Casarini- che quest’inverno ha condotto un interessante corso di scrittura creativa insieme ad ARCI-Gentlemen Loser- che presenterà il suo libro “Anita friggeva d’amore” nel cortile della Biblioteca Comunale.
Per concludere il calendario di giugno, lunedì 29, sempre nel Cortile della Biblioteca, incontreremo Grazia Verasani, musicista e scrittrice, che ci parlerà del suo ultimo romanzo, “Mare d’inverno”.

Gli incontri inizieranno alle 21 e l’ingresso è gratuito.
In caso di maltempo si terranno all’interno della Biblioteca Comunale.”

Librera Atlantide sarà presente con un bookshop tematico.

 

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Quante madri morte! Un brillante saggio di storia della medicina, per indagare il periodo in cui il termine parto cesareo, che fino ad allora significava sempre e solo morte della madre, cambiò connotazione:
Paolo Mazzarello, E si salvò anche la madre, Bollati

Fino al tardo Ottocento, quando insorgevano complicazioni nelle fasi finali di una gravidanza e si rendeva necessario un intervento di parto cesareo, era chiaro a tutti che la madre era spacciata. Non c’era scampo: si incideva il ventre, si estraeva il bambino e si lasciava la donna al suo destino. «Il taglio cesareo provocava un terrore che proveniva da lontano, dalle profondità del passato», ci racconta Paolo Mazzarello, «perché era associato all’idea di morte della partoriente, sedimentata in secoli di drammi terribili».
Nel 1876 accadde però qualcosa di nuovo, qualcosa che vale la pena conoscere, poiché rivoluzionò la vita della nostra società ben più di molte famose scoperte dell’epoca, continuamente celebrate. Accadde, cioè, che una giovane donna di nome Giulia Cavallini, affetta da rachitismo e giunta al termine della gravidanza, si affidò alle cure del professor Edoardo Porro, primario ostetrico dell’Ospedale San Matteo di Pavia. Col canale del parto della giovane donna quasi completamente ostruito per via della deformazione delle ossa, Porro – uomo risoluto, vecchio garibaldino e medico particolarmente attento al destino delle sue pazienti – capì che doveva elaborare una tecnica nuova, un’invenzione in grado di salvare, oltre al bambino, anche la madre.
Ci riuscì, e rapidamente la «tecnica di Porro» entrò nel repertorio chirurgico europeo. Grazie a Edoardo e a Giulia – ognuno coraggioso a modo suo – si aprì la strada a un’epoca, la nostra, nella quale un parto cesareo non è più una condanna a morte sicura, bensì un intervento relativamente semplice, grazie al quale le donne non devono più temere un atroce, ineluttabile destino.
l’autore
Paolo Mazzarello insegna Storia della Medicina all’Università di Pavia. Fra i suoi libri più recenti, tutti pubblicati da Bollati Boringhieri, si segnalano: Il genio e l’alienista. La strana visita di Lombroso a Tolstoj (2005), Il Nobel dimenticato. La vita e la scienza di Camillo Golgi (2006) e Il professore e la cantante. La grande storia d’amore di Alessandro Volta (2009) e L’erba della regina. Storia di un decotto miracoloso (2013).

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