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Posts Tagged ‘libri piante’

da Barbalbero alla Mandragola, una carrellata di piante fantastiche tra cinema, letteratura, fumetto, musica. Che fantastico libro!
 
Giardini del fantastico
Le meraviglie della botanica dal mito
alla scienza in letteratura, cinema e fumetto, Ets edizioni
 
Autore/i: Pier Luigi Gaspa , Giulio Giorello
Prefazione di: Luca Boschi
 
Già autori di La scienza tra le nuvole, Pier Luigi Gaspa e Giulio Giorello si addentrano nel giardino botanico del fantastico di ogni tempo.
Dalle piante alchemiche medievali alle pozioni di Harry Potter e al Barbalbero del Signore degli anelli, passando per la selva oscura di Dante e l’agnello vegetale della Tartaria, fino ad arrivare… all’Albero della Vita del film Avatar.
Un percorso immaginario e immaginifico che porta dal cinema ai fumetti e alla fantascienza, dai videogiochi ‘vegetali’ alle atmosfere da incubo di H. P. Lovecraft e perfino alla musica dei Genesis, Giardini del fantastico è un viaggio in dieci capitoli che ripercorre l’immagine, la simbologia e la scienza delle piante dall’antica Grecia a oggi e che si conclude con le proprietà straordinarie dei veri vegetali, dalla Venere acchiappamosche alla ‘pianta cadavere’ e con gli OGM, tutt’altro che “piante Frankenstein”. Per arrivare là dove nessun botanico è mai giunto prima!
 
Pier Luigi Gaspa, sassarese trapiantato a Pistoia, laureato in biologia, si interessa di fumetti, comunicazione e multimedialità, e dell’uso dei media dell’immagine come strumenti di comunicazione. Come traduttore, collabora con diverse case editrici del settore (Comic Art, Magic Press, Disney Italia, Panini, RW, 001, Nona Arte, Renoir…) e ha tenuto decine di corsi di fumetto e cinema di animazione nelle scuole. Collabora dal 1996 con Lucca Comics & Games, e per la Mediateca Regionale Toscana ha condotto corsi di cinema e realizzato diversi cortometraggi (con la regista M. Luisa Carretto). Nel 2016 ha elaborato e condotto con Giulio Giorello il programma Fumetti e Politica nell’ambito del Festival della politica di Mestre. Ha pubblicato su numerose riviste e volumi collettivi ed è autore di diversi saggi.
 
Giulio Giorello si è laureato in filosofia presso l’Università degli Studi di Milano e in matematica presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha insegnato Geometria presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia, per poi passare alla Facoltà di Scienze presso l’Università degli Studi di Catania e al Politecnico di Milano. Attualmente insegna Filosofia della scienza presso l’Università degli Studi di Milano; è stato presidente della SILFS (Società Italiana di Logica e Filosofia della Scienza). Collabora, come elzevirista, alle pagine culturali del «Corriere della Sera». Ha vinto la IV edizione del “Premio Nazionale Frascati Filosofia” 2012 e dirige presso la casa editrice Raffaello Cortina di Milano la collana “Scienza e idee”. Fra i suoi ultimi libri: Libertà (Bollati Boringhieri, 2015), La matematica della natura (con V. Barone, Il Mulino, 2016), L’etica del ribelle. Intervista su scienza e rivoluzione (a cura di P. Donghi, Laterza, 2017).

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VOLUMI curati sotto tutti gli aspetti, da quello esteriore, a quello interiore, come siamo abituati conoscendo Aboca! Eccone qualcuno

Quando l’arte serviva a curare. Immagini botaniche dalla Bibliotheca Antiqua di Aboca

Duilio Contin, Lucia Tomasi Tongiorgi

 

Varietà di forme e cascate di colori animano le pagine di Quando l’arte serviva a curare, suggestiva e pregiata raccolta di immagini botaniche tratte dagli antichi erbari conservati nella Bibliotheca Antiqua di Aboca Museum a Sansepolcro.
Si tratta di preziosi capolavori botanici che vanno dal Cinquecento ai primi del Novecento, e affascinano il lettore ad ogni “voltar di pagina”: malva, aloe, calendula e altre specie furono disegnate in funzione della scienza terapeutica, e il loro valore artistico,
naturalistico e scientifico attrae e coinvolge ancora oggi, poiché continuano ad essere oggetto di studio e ricerca farmacologica.
L’opera è curata da Duilio Contin, direttore della Bibliotheca Antiqua di Aboca Museum e bibliologo, e da Lucia Tongiorgi Tomasi, già professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna e prorettore vicario presso l’Università di Pisa.

 

ABOCA

Nature Immaginate

Massimiano Bucchi – Elena Canadelli

Che cosa hanno in comune la “doppia elica” del DNA e la foto della Terra vista dalla Luna? E da dove viene quell’immagine della fecondazione assistita che abbiamo visto mille volte, sui giornali o in televisione?
Nature immaginate raccoglie numerosi esempi che dimostrano come la dimensione visuale abbia avuto un impatto significativo sulle concezioni e percezioni sociali e culturali della natura. Sono molte le immagini divenute una convenzione visiva – e in certi casi una vera e propria icona – su temi quali, ad esempio, l’evoluzione umana o la struttura dell’atomo. Arricchito da circa 250 fotografie e illustrazioni a colori, il volume ripercorre la storia di ciascuna immagine e ne documenta l’impatto sociale e culturale attraverso la pittura, il cinema, il fumetto, la comunicazione pubblicitaria. Galileo non avrebbe rappresentato la superficie lunare in un certo modo senza le competenze al disegno acquisite negli anni della formazione; il cosiddetto “mostro di Frankenstein”, metafora delle nostre più grandi paure di stravolgimento dell’ordine naturale, deve la sua fama forse più a un truccatore di Hollywood che alla sua originaria creatrice Mary Shelley.

Massimiano Bucchi
è professore di Sociologia della Scienza e Comunicazione della Scienza presso l’Università di Trento.

Elena Canadelli
è assegnista di ricerca in Storia della Scienza all’Università di Padova.

ABOCA

I balsami di Afrodite. Medici, malattie e farmaci nel mondo antico.

Giuseppe Squillace

La figura di Afrodite e il suo legame con medicamenti, piante curative e spezie fragranti rivive nelle pagine di questo saggio, che si rivolge prevalentemente a un pubblico di curiosi sempre affascinati dal mondo antico.

Basato sulle principali fonti letterarie greche e latine, il lavoro offre un ventaglio di notizie e aneddoti su medici, patologie e soprattutto farmaci.

Una farmacopea ricchissima, usata da re e regine, ma anche da gente comune, nella quale un posto di assoluto rilievo occupano ingredienti tratti da animali come la iena, il coccodrillo e il camaleonte, o da piante come il silfio, il dittamo, l’elleboro e la mandragora, il cui potere curativo contro le più svariate malattie divenne a tratti proverbiale.

Ne emerge un universo variegato nel quale, spesso senza troppe distinzioni, al farmaco si giustappongono la pozione e l’antidoto, al medico si affiancano il sacerdote e il mago, al botanico si accostano il venditore di rimedi, il raccoglitore di radici e addirittura il profumiere: tasselli superstiti di un mondo – quello di Greci e Romani – fotografato in un aspetto meno noto della sua quotidianità.

 

Giuseppe Squillace insegna Epigrafia Greca presso l’Università della Calabria. Autore di numerosi articoli e saggi sul mondo antico, ha pubblicato, fra l’altro, Filippo il Macedone (Laterza 2009), Il profumo nel mondo antico (Olschki 2010), Menecrate di Siracusa.
Un medico del IV secolo a.C. tra Sicilia, Grecia e Macedonia (Georg Olms 2012), I giardini di Saffo (Carocci 2014), Le lacrime di Mirra (Il Mulino 2015).

 

ABOCA

 

i volumi sono disponibili immediatamente in libreria, insieme ad altri dello stesso editore, come

Dalle Calorie alle molecole, la via per una alimentazione più consapevole.

Botanica Urbana, per conoscere meglio le piante “di città”, quelle che resistono .

Ritorno alle radici – Le piante spontanee per l’alimentazione e la salute

Ed altri!

 

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Piante e giardini

Franco Cardini, Nostalgia del Paradiso – il giardino medievale, Laterza
Dalle recinzioni claustrali monastiche sino alle raffinate costruzioni dell’Umanesimo attraverso la lezione musulmana e le esperienze cortesi, il giardino riflette non solo la complessa vicenda storica del nostro Medioevo europeo, ma anche il rapporto tra messaggio filosofico e teologico ed esperienza botanica e naturalistica. Il giardiniere medievale ripete il gesto creatore di Dio, conosce le norme sapienti che possono piegare la natura per ricreare, se non la realtà, quanto meno l’illusione dell’Eden perduto. Il paradiso terrestre e i Campi Elisi sono gli archetipi, i modelli di una costruzione umana che osa sfidare il limite dell’eterno, nel sogno paradossale di una natura perfetta e al tempo stesso dominata dall’uomo.

 

Kingsbury Noel; fotografie di Andrea Jones, La magia degli alberi, Atlante edizioni
Gli alberi sono indispensabili alla vita. Protagonisti indiscussi del paesaggio naturale e urbano così come della storia e della cultura, gli alberi forniscono cibo e riparo a uomini e animali, sono parte del ciclo che regola le precipitazioni d’acqua e svolgono un ruolo essenziale nella produzione dell’ossigeno. Una volta tagliati forniscono il legno, un materiale che da sempre accompagna l’umanità sulla strada della civilizzazione. La diversità degli alberi è parte della loro attrattiva universale. Dagli alberi si possono raccogliere fiori per ghirlande o fibre per la carta, sostanze medicinali o frutti nutrienti. Presso alcune culture vi sono alberi in cui dimorano le divinità. Tra i più grandi organismi viventi, gli alberi dimostrano una straordinaria capacità di adattamento all’ambiente, ai cambiamenti climatici e alla presenza di altre piante o animali. Scritto da Noël Kingsbury, un esperto di tematiche ambientali di fama mondiale, “La Magia degli Alberi” celebra la meraviglia, il mistero, la bellezza e l’utilità di questi giganti del regno vegetale. Rassegna di novanta specie diverse, “La Magia degli Alberi” si sofferma sulle caratteristiche fisiche e sull’importanza storica e culturale delle piante.

Una speciale attenzione è dedicata all’impatto sull’ecosistema delle specie introdotte dall’uomo…

 

Gilles Clement, Piccola pedagogia dell’erba – riflessioni sul giardino planetario, Deriveapprodi

Temporali e cimiteri, land art e insetti, volpi volanti e dèi del giardino.

Poi migrazioni, vagabondaggi, erranza umana e vegetale. Architetture urbane e del paesaggio. Radici secolari. Talpe sovversive e cani randagi. Un libro lungo vent’anni che raccoglie il farsi del pensiero e della pratica di Gilles Clément, giardiniere, paesaggista e filosofo francese. Ritroviamo gli incolti, il meticciato, il terzo paesaggio, il giardino planetario e il giardino in movimento – temi cari all’autore e per i quali è oggi noto. Ma anche le nuvole, il bioma, Jean-Baptiste Lamarck e il posto degli umani nella biosfera. A tenere insieme tutto questo è Louisa Jones, curatrice del volume, e il pensiero stesso di Gilles Clément, a partire dalla filosofìa di una Terra intesa come vivente, sulla quale “la vita avanza seguendo un caos poetico, che si offre a tutti coloro che sono disposti a non chiudere gli occhi”. Postfazione di Andrea Di Salvo.

 

Richard Buchmann, Le ragioni dei fiori, Ponte alle grazie
Da epoche immemori, i fiori garantiscono la sopravvivenza materiale e spirituale degli uomini. I loro frutti e i loro semi permettono ancora oggi la produzione di cibo, spezie, vestiti e farmaci per gran parte della popolazione terrestre. Stephen Buchmann, associando lo sguardo clinico dello scienziato della natura a un bagaglio di conoscenze che abbraccia storia, letteratura, economia e cultura popolare, mette a nudo le segrete alchimie della vita dei fiori e indaga il ruolo cruciale che hanno ricoperto nell’evoluzione della nostra specie, ispirando miti, religioni, arte e architettura, poesia e scienza, in ogni tempo e a ogni latitudine. Se l’irrazionalità che governa l’industria floricola, il ricorso a tecniche di coltivazione che danno esemplari senza profumo e nocivi per l’uomo, la creazione in laboratorio di varietà insolite e accattivanti, come le rose blu e le petunie nere, sta conducendo oggi alla progressiva scomparsa delle specie che crescono spontaneamente in natura o nei nostri giardini, tuttavia “non tutto è perduto”, assicura Buchmann: “Fiori e uomini dipendono gli uni dagli altri e solo insieme possono assicurarsi la sopravvivenza”. “La ragione dei fiori”, con l’ausilio di immagini, ci presenta queste magnificenze colorate sotto una luce inaspettata, svelando l’incantesimo che gettano su di noi mentre spargono la loro bellezza nel mondo.

Autore

Richard Buchmann vive a Tucson, Arizona, ed è botanico esperto in impollinazione e api. Insegna entomologia all’Università dell’Arizona ed è ricercatore associato in Ecologia e Biologia dell’evoluzione.
 

Andrew Hornung, Le Rose italiane, Pendragon

La storia delle rose ottenute in Italia dall’Ottocento a oggi è un “romanzo” che non era stato ancora scritto: vi si trovano colpi di scena e misteriose scomparse, usurpazioni ed eredità disperse, vizi e virtù dell’italica stirpe. Andrew Hornung, esperto inglese di rose e giardini italiani, è riuscito in una grande impresa, raccogliendo e sistematizzando per la prima volta informazioni frammentarie, sparse in cataloghi, articoli di riviste e libri rarissimi e, soprattutto, presentando informazioni derivanti da fonti inedite: archivi pubblici e privati, diari e bollettini compilati dagli stessi ibridatori e testimonianze dirette. Il risultato è un volume che, per la prima volta, permette a tutti gli appassionati di conoscere l’importante contributo di uomini e donne del Belpaese alla storia universale delle rose

 

MAGIA ALBERI

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