Posts Tagged ‘libri poesia’
“noi che suonammo senza uno spartito / fummo chiusi / dietro le righe a pentagramma del filo spinato.
Posted in le news dal mondo del libro, tagged augias libri, autori, letture consigliate, libri, LIBRI BELLI, libri consigliati, libri nuovi, libri poesia, libri shoah, novità libri, nuovi libri consigliati, nuovi lihri shoah, recensioni, recensioni libri on gennaio 18, 2019| Leave a Comment »
Raffaello Baldini Piccola antologia in lingua italiana A cura di Ermanno Cavazzoni e Daniele Benati
Posted in i libri che ci sono piaciuti - recensioni, il mondo degli editori indipendenti, tagged libri, libri poesia, poesia italiana, poeti italiani, raffaello baldini, Raffaello Baldini Piccola antologia in lingua italiana A cura di Ermanno Cavazzoni e Daniele Benati on gennaio 14, 2019| Leave a Comment »
DRIN DRIN, prego, acquistate anche questo libro, che finora avete snobbato.
“Chi conosce Baldini non finisce mai di rileggerlo; chi non lo conosce è ancora più fortunato perché avrà il piacere di scoprirlo e goderselo…”. Parole di Ermanno Cavazzoni per questa raccolta di Raffaello Baldini, poeta romagnolo che qui traduce in italiano i suoi versi.
È la limpida poesia del paese, dei personaggi perplessi colti nelle riflessioni sulla vita, tra Fellini e Beckett, poesia – racconto, che potete facilmente immaginare recitata da Ivano Marescotti, per intenderci. Tra i grandi poeti del Novecento italiano, e lo diciamo da sempre.
Versi da La Dany, una delle opere più intense ed ispirate
«perché, sì, avremo sbagliato, / ma una condanna a morte, / che il nostro, questo lo posso dire, non era vizio, / era amore, perché lei era bella, / essere bella, la bellezza non vuol dir niente? / è una cosa cattiva? era cattiva, / lei? non lo so, e cattivo anch’io? // ma nessuno mi risponde, / il Signore sta zitto, parlo solo io»
https://www.quodlibet.it/libro/9788822902382
Raffaello Baldini
Piccola antologia in lingua italiana
A cura di Ermanno Cavazzoni e Daniele Benati
Quanto abbiamo giocato con Tom,… era il cane di mio zio, più intelligente di lui».
Raffaello Baldini abitava a Milano, ma scriveva in dialetto romagnolo: qui presentiamo una piccola antologia di traduzioni in lingua italiana da lui stesso fatte, perché possa essere letto da tutti; poesie che sono piccoli racconti, semplici e incantevoli, comici e spesso commoventi, con personaggi sempre un po’ eccentrici, e le belle donne della gioventù sulle quali il tempo malinconicamente è passato; piccoli fatti di paese che però valgono ovunque. Chi conosce Baldini non finisce mai di rileggerlo; chi non lo conosce è ancora più fortunato perché avrà il piacere di scoprirlo e goderselo, garantisco che nessuno ne sarà deluso, anzi mi ringrazierete, ve lo porterete in tasca a passeggio, e consiglio di leggerlo a voce bassa a un amico, a un’amica, vi sarà riconoscente, perché è uno dei migliori e più autentici poeti del Novecento italiano. Giustizia vorrebbe che fosse più noto.
Il calendario dell’avvento dei libri, solo bei libri, scelti da Atlantide. LA ZAVORRA DELL’ETERNO, Anne Sexton, Crocetti
Posted in i libri che ci sono piaciuti - recensioni, tagged Anne Sexton, Crocetti, LA ZAVORRA DELL'ETERNO, libri, libri poesia, NUOVI LIBRI on dicembre 15, 2016| Leave a Comment »
oggi, poesia!
LA ZAVORRA DELL’ETERNO, Anne Sexton, Crocetti
Bella e dannata, sexy e infantile, sposata e sciupamaschi, indifesa ed esibizionista, plurisuicida con un incrollabile senso dell’umorismo, fragile e carismatica, autodidatta e docente universitaria, atea e religiosa, benestante signora drogata di psicofarmaci, tabagista incallita e alcolizzata: Anne Sexton ha attraversato come una meteora il mondo della poesia americana, esercitando un’influenza su artisti che hanno ritrovato, nei suoi versi, la tragicità del quotidiano e la forza drammatica dei sogni.
Una donna che scrive è troppo sensibile e sensuale,
quali estasi e portenti!
Come se mestrui bimbi ed isole
non fossero abbastanza; come se iettatori pettegoli
e ortaggi non fossero già abbastanza.
Crede di poter prevedere gli astri.
Nell’essenza una scrittrice è una spia.
Amore mio, così son io ragazza.
Un uomo che scrive è troppo colto e cerebrale,
quali fatture e feticci!
Come se erezioni congressi e merci
non fossero abbastanza; come se macchine galeoni
e guerre non fossero già abbastanza.
Come un mobile usato costruisce un albero.
Nell’essenza uno scrittore è un ladro.
Amore mio, tu maschio sei così.
Ma amando noi stessi,
odiando anche le nostre scarpe, i nostri cappelli,
ci amiamo preziosa, prezioso.
Le nostre mani sono azzurre e gentili,
gli occhi piedi di tremende confessioni.
Ma quando ci sposiamo
ci abbandoniamo ai figli, disgustati,
il cibo è troppo e nessuno è restato
a mangiare l’estrosa abbondanza.
in poesia con Anne Sexton
Posted in Uncategorized, tagged Anne Sexton, Black Sabbath, libri poesia, nuovi libri poesia on ottobre 5, 2016| Leave a Comment »
Anne Sexton
Giovane
Mille porte fa
quando ero una ragazzina solitaria
in un’enorme casa con quattro
garage e se ben ricordo
era estate,
di notte mi sdraiavo in giardino,
il trifoglio raggrinzito sotto di me,
le sagge stelle distese sopra di me,
la finestra di mia madre un imbuto
da cui usciva un calore giallo,
la finestra di mio padre, socchiusa,
un occhio dove passa chi dorme,
e le assi della casa
erano lisce e bianche come cera
e probabilmente milioni di foglie
navigavano come vele sui loro strani gambi mentre i grilli ticchettavano all’unisono e io, nel mio corpo nuovo di zecca, non ancora di donna, facevo domande alle stelle e credevo che Dio potesse veramente vedere il calore e la luce colorata, i gomiti, le ginocchia, i sogni, la buonanotte.
Traduzione di Cristina Gamberi
Anne Sexton
La zavorra dell’eterno
traduzione e cura di Cristina Gamberi
Crocetti Editore 2016
Novità Ottobre 2016
http://www.poesia.it/DailyPoetry/Archivio_PDG/Archivio_PDG_2016/23_09_16_Sexton.html
NUOVI TITOLI DI POESIA
Posted in le news dal mondo del libro, tagged 2015, Ancora, ANTOLOGIE POESIA, antologie poetiche, antonia pozzi, di Mariangela Gualtieri (Einaudi). Grande poesia!, di Silvio Ramat, Elis Island, Es edizioni, Il digamma. Testo francese a fronte, Il mulino, Le giovani parole, libri poesia, Millennium Poetry - Viaggio sentimentale nella poesia italiana, MONDADORI, novità poesia, nuovi libri poesia, Parole, poesia, POESIA POZZI, Poesie da un esilio, POETI CONTEMPORANEI, POETI FRANCESI, poeti italiani, POETI ITALIANI NOVECENTO, SILVIO RAMAT, YVES BONNEFOY on ottobre 23, 2015| Leave a Comment »
LO Stato francese concede alle librerie che ne fanno richiesta la possibilità di ricevere fondi per la creazione di scaffali di poesia e di teatro, generi che di solito non garantirebbero un indice di rotazione elevato. Un altro concetto di cultura, evidentemente.
In libreria, Le giovani Parole, di Mariangela Gualtieri (Einaudi). Grande poesia!
È un respiro largo quello che attraversa quest’ultima raccolta poetica di Mariangela Gualtieri, fatto del ritmo delle stagioni e delle generazioni, ascolto del silenzio, risveglio primaverile della terra, ebbrezza di vita connessa a ogni forma della natura. Ma nel libro non manca il lato ombroso, il vento che scuote, le «formiche mentali» che intasano la testa e impediscono il senso più leggero e piú compiuto della gioia. Dunque le poesie di queste pagine sono anche luogo alto di raccoglimento sulla trama e le connessioni del mondo sensibile, attraverso la parola ma anche attraverso lo «stare fermo» del corpo o lo sguardo sulle cose dato dalla lente di un microscopio. Lo «stile semplice» della Gualtieri è il punto d’arrivo di questo percorso spirituale e il punto di forza della sua piú recente poesia. Uno stile semplice ma ricchissimo di risonanze letterarie, da Bruno Schulz, al quale è dedicata un’intera sezione, ad altri autori amati con i quali la poetessa intreccia versi e parole in una sorta di grande e potente preghiera collettiva.
Sentiamo la notte quella vastità
tutta sopra il tetto della casa
sopra il letto un richiamo di sfere
una pressione per entrare nel petto
tutto quel vasto nero assetto d’orbite.
Venga. Entri.
Quell’ingrandire, quel seminare sé
e liberare nell’aria il respiro.
Quell’impastare terra e sangue
e particelle e spegnere il pensare
per spalancamento cerebrale.
Il fiume è un impasto
di luce e acque accese.
L’ormeggio delicato si scioglierà da sé
appena salirai e quel viaggiare
avrà cominciamento. Andrai. Andrai. Andrai. –
———
Questo giorno io lo butto via
sparpaglio le sue ore ciondolando
guardo la pioggia fine solo stando
ferma, seduta qui al tavolino.
Lo butto come giorno che non conta
una cartaccia sporca, una buccia
niente di niente che si getta via.
Si chiama lunedì, si chiama aprile
numero ventinove, e piove piove
e sarei piena di cose da fare
per farne un giorno col suo risultato.
Ma l’ho detto. Sarà buttato, sperso
consegnato ad un ozio che non vale
se non come preghiera. Allora dire
ecco, io offro questo ciondolare
sull’altare del mondo affaccendato.
Faccio io il perno che non muove.
Il punto che sta fermo. Lo bado io
quell’immobile stato delle cose.
__________________________________
Dietro le palpebre
c’è vastità
di altissime cime.
E sopra le cime
ancora un salire
senza chiodi né arpioni
senza neanche un’ala
o una fune.
E tutte le porto con me
in offerta alle antenne
vertiginose
batto lentamente
la pallina del cuore
assecondo questo freno potente
cancello le bandiere
innesto la mia vita
alle sponde di quel gran mare –
che è il cielo.
Mariangela Gualtiera, in azione |
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SILVIO RAMAT
da Elis Island, Poesie da un esilio, di Silvio Ramat, Mondadori, 2015
XXXIX
Amica, a volte non mi riconosco.
E non è il trauma previsto – lo specchio
che ti rimanda una figura nuova
di te, segnata dal declino.
E’ altro,
è il rimpianto delle cose neglette,
di eventi che da sempre ho disprezzato.
Ecco, ultimamente, nella cornice
desertica di giorni che fra poco
non riuscirò nemmeno a enumerare
farsi strada una voglia di mercati
e fiere, di passare tra i banchetti
sfiorando i cenci le stampe le pentole
come non ho mai fatto nelle età
governate (ne ero certo) dal senno.
E nostalgia di voci, di rumori,
di passi che s’incrociano: un fastidio
ieri quand’erano troppi, un miraggio
oggi che te ne parlo senza voce.
16 luglio
Silvio Ramat, nato nel 1939 a Firenze, ha insegnato letteratura italiana contemporanea all’università di Padova. Accanto al fitto lavoro del critico (premiato nel 2001 dall’Accademia dei Lincei) c’è quello del poeta, con numerosi titoli raccolti nel volumeTutte le poesie 1958-2005 (2006). Sono poi usciti Il Canzoniere dell’amico espatriato (2009 e 2012), Banchi di prova (2011) e La dirimpettaia e altri affanni (2013). Per gli Oscar Mondadori ha curato Tutte le poesie di Alfonso Gatto (2005).
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VALERIO MAGRELLI ha appena dato alle stampe questo suo “canone personale” in cui compaiono 39 poeti per il Millennio:
Millennium Poetry – Viaggio sentimentale nella poesia italiana, Il mulino
Vorrei che queste 39 voci avessero la funzione che in cucina hanno gli aperitivi, ovverosia gli starters: cibi per cominciare, per aprire lo stomaco, nella speranza che il resto venga poi».
Chi non ha qualche verso prediletto? Nel confessare le sue preferenze, Magrelli suggerisce però un approccio particolare. Attento al multilinguismo e agli scambi fra culture, il suo lavoro presenta infatti sia poeti italiani che abbracciano altre lingue, sia stranieri che adottano la nostra come nel caso dell’inglese Milton, autore di un sonetto in italiano offerto all’italiano quale lingua d’amore. E appunto come un atto d’amore per la tradizione, questo libro è rivolto a chi voglia attraversare mille anni di versi in poche pagine.
>> Valerio Magrelli a Pane quotidiano
Valerio Magrelli professore di Letteratura francese presso l’Università di Cassino, collabora con «la Repubblica». Fra i suoi libri più recenti, oltre a «Nero sonetto solubile. Dieci autori riscrivono una poesia di Baudelaire» (Laterza, 2010), ricordiamo, per Einaudi, le prose di «Geologia di un padre» (2013) e i versi di «Il sangue amaro» (2014).
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Yves Bonnefoy, la voce più importante della poesia francese contemporanea
Il digamma. Testo francese a fronte, Es edizioni
“L’opera di Yves Bonnefoy (1923) si è affermata, nell’arco di oltre un sessantennio, come una delle più ricche e vitali del catalogo novecentesco per una serie di ragioni che ormai appaiono evidenti, e che sono riconducibili a una sostanziale capacità d’innovazione nella tradizione, oltre che per l’ampiezza d’interessi e di scritture (dalla poesia alla prosa, dalla critica alla traduzione), nella stretta sinergia fra creazione e pensiero. […] La storia poetica di Bonnefoy, che ha caratterizzato tutto il secondo Novecento ed è ancor oggi un baluardo di coerenza e attaccamento ai valori dell’uomo e della cultura in un’epoca che sempre più la minaccia, percorre dal Dopoguerra l’evoluzione della lirica contemporanea approdando a una poetica della presenza. […] ‘Il digamma’ si colloca in un lavoro di scrittura pienamente ‘di poesia’, che ama ultimamente affidarsi a raccolte snelle di testi in prosa, nei quali si può vedere per lo più la naturale evoluzione, sempre vitalissima, dei récits en rêve di Bonnefoy, testi che egli concepisce come il frutto del sogno ‘da svegli’, ovvero dell’azione di un immaginario vigile, proprio per distinguerli dai récits de rêve, le trascrizioni dei sogni notturni dei surrealisti, più preda della pulsionalità libidinale onirica, nella quale egli vede un pericoloso rischio di concettualizzazione dell’immaginario poetico.” (dall’Introduzione di Fabio Scotto)
Traduzione Fabio Scotto
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In uscita, quello che di certo è un vero e proprio avvenimento editoriale per chi ama la poesia:
Antonia Pozzi, Parole, Ancora
Prima e unica edizione integrale delle poesie di Antonia Pozzi.
La prima edizione integrale di tutte le poesie di Antonia Pozzi (con alcuni inediti). Il libro avrà un saggio introduttivo a cura di Graziella Bernabò e un profilo biografico di Antonia Pozzi curato da suor Onorina Dino.
L’ancora
Sono rimasta sola nella notte:
ho sul volto il sapore del tuo pianto,
intorno alla persona
il silenzio – che sul tonfo
della porta richiusa, a larghi cerchi
si riappiana.
Lenta nell’acqua oscura
del cuore –
lenta e sicura,
tra le alghe profonde
gli echi delle tempeste le lunghe correnti
le molli ghirlande di onde
intorno a inabissati
scogli –
lenta e sicura,
fino alle sabbie segrete giacenti
sul fondo dell’essere –
fida tenace, con i suoi tre bracci
lucenti
penetra l’àncora
delle tue parole:
– Tu aspetta me -.
16 dicembre 1934

English: Yves Bonnefoy on 2004. Français : Yves Bonnefoy au collège de France en 2004. (Photo credit: Wikipedia)
in libreria, Le giovani Parole, di Mariangela Gualtieri (Einaudi). Grande poesia!
Posted in Uncategorized, tagged in libreria, Le giovani parole, libri poesia, Mariangela Gualtieri (Einaudi)., nuovi libri poesia, poesia, poesia italiana on ottobre 13, 2015| Leave a Comment »
in libreria, Le giovani Parole, di Mariangela Gualtieri (Einaudi). Grande poesia!
È un respiro largo quello che attraversa quest’ultima raccolta poetica di Mariangela Gualtieri, fatto del ritmo delle stagioni e delle generazioni, ascolto del silenzio, risveglio primaverile della terra, ebbrezza di vita connessa a ogni forma della natura. Ma nel libro non manca il lato ombroso, il vento che scuote, le «formiche mentali» che intasano la testa e impediscono il senso più leggero e piú compiuto della gioia. Dunque le poesie di queste pagine sono anche luogo alto di raccoglimento sulla trama e le connessioni del mondo sensibile, attraverso la parola ma anche attraverso lo «stare fermo» del corpo o lo sguardo sulle cose dato dalla lente di un microscopio. Lo «stile semplice» della Gualtieri è il punto d’arrivo di questo percorso spirituale e il punto di forza della sua piú recente poesia. Uno stile semplice ma ricchissimo di risonanze letterarie, da Bruno Schulz, al quale è dedicata un’intera sezione, ad altri autori amati con i quali la poetessa intreccia versi e parole in una sorta di grande e potente preghiera collettiva.
Sentiamo la notte quella vastità
tutta sopra il tetto della casa
sopra il letto un richiamo di sfere
una pressione per entrare nel petto
tutto quel vasto nero assetto d’orbite.
Venga. Entri.
Quell’ingrandire, quel seminare sé
e liberare nell’aria il respiro.
Quell’impastare terra e sangue
e particelle e spegnere il pensare
per spalancamento cerebrale.
Il fiume è un impasto
di luce e acque accese.
L’ormeggio delicato si scioglierà da sé
appena salirai e quel viaggiare
avrà cominciamento. Andrai. Andrai. Andrai. –
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Questo giorno io lo butto via
sparpaglio le sue ore ciondolando
guardo la pioggia fine solo stando
ferma, seduta qui al tavolino.
Lo butto come giorno che non conta
una cartaccia sporca, una buccia
niente di niente che si getta via.
Si chiama lunedì, si chiama aprile
numero ventinove, e piove piove
e sarei piena di cose da fare
per farne un giorno col suo risultato.
Ma l’ho detto. Sarà buttato, sperso
consegnato ad un ozio che non vale
se non come preghiera. Allora dire
ecco, io offro questo ciondolare
sull’altare del mondo affaccendato.
Faccio io il perno che non muove.
Il punto che sta fermo. Lo bado io
quell’immobile stato delle cose.
__________________________________
Dietro le palpebre
c’è vastità
di altissime cime.
E sopra le cime
ancora un salire
senza chiodi né arpioni
senza neanche un’ala
o una fune.
E tutte le porto con me
in offerta alle antenne
vertiginose
batto lentamente
la pallina del cuore
assecondo questo freno potente
cancello le bandiere
innesto la mia vita
alle sponde di quel gran mare –
che è il cielo.
Mariangela Gualtieri, Le giovani parole, Einaudi
Posted in Uncategorized, tagged EINAUDI, Le giovani parole, libri poesia, Mariangela Gualtieri, novità poesia, nuovi libri di poesia, poesia, poeti italiani, poeti italiani contemporanei on settembre 30, 2015| Leave a Comment »
addio al premio Nobel 2011Tomas Tranströmer
Posted in le news dal mondo del libro, tagged libri poesia, poesia svezia, premio nobel letteratura, svezia, Tomas Tranströmer on marzo 28, 2015| Leave a Comment »
Era psicologo di professione, ma si era conquistato il massimo riconoscimento per la Letteratura nel 2011. Si è spento a 83 anni il poeta svedese Tomas Tranströmer, tradotto in 46 lingue.
Una sua poesia:
Mistero per la strada
Si posò la luce del giorno sul viso di un uomo addormentato.
Gli giunse un sogno più vivido
Ma non si svegliò.
Si posò l’oscurità sul viso di un uomo in cammino
Tra la gente nei raggi di sole
Forti e impazienti.
D’un tratto si fece buio come per il temporale.
Io ero in una stanza che conteneva tutti gli istanti –
Un museo di farfalle.
Tuttavia il sole era forte come prima.
I suoi pennelli impazienti dipingevano il mondo.
trad. di Franco Buffoni, da
F. Buffoni, Songs of Spring. Quaderno di traduzioni, Marcos y Marcos 1999
l’editore Lietocolle
Posted in il mondo degli editori indipendenti, il mondo delle librerie indipendenti, tagged Alda Merini - Lettera ai figli, dario bellezza, editori poesia, eroticamore, isola che canta, ko un, libri poesia, lietocolle, poesia, poesie alda merini, poesie ko un, vita idiota on gennaio 22, 2015| Leave a Comment »
presentiamo l’editore Lietocolle, che continua eroicamente a proporre i suoi testi:
Molti anni fa, Michelangelo Camelliti cominciò a creare piccoli libri di poesia nel retrobottega della sua cartolibreria. Da allora, LietoColle è cresciuta pur rimanendo una piccola casa editrice.Rimangono invariati due desideri, e l’impegno ad esaudirli: cercare e affiancare la qualità di giovani poeti, curare la relazione con gli autori e le autrici, in un reciproco dialogo umano e professionale.Negli ultimi anni, abbiamo voluto segnare cambiamenti radicali all’interno del lavoro editoriale; tra questi, la gratuità delle edizioni senza vincoli d’acquisto, e l’investimento – in luogo della partecipazione a fiere e vetrine editoriali – in approfondimenti di studio letterario rivolti prevalentemente al pubblico degli studenti, con vere e proprie lectio magistralis tenute da autorevoli personalità della poesia contemporanea.Ogni scelta in LietoColle è frutto di confronto e condivisione fra l’editore e alcuni strettissimi collaboratori, che operano a titolo gratuito e volontario, per la sola passione comune della scrittura poetica.Siamo convinti che onestà, lavoro e passione siano ingredienti imprescindibili. Con l’occasione vogliamo offrire a tutti voi la possibilità di ordinare i nostri libri direttamente dal nostro sito.
Alda Merini – Eroticamore
Introduzione di M. Camelliti e nota d’apertura di Gabriela Fantato. Poesia, riflessioni, annotazioni diaristiche e il racconto erotico di Dina e Mario in cui si lecita anche la più intima e trasgressiva carezza.
Dario Bellezza – La vita idiota
Versi disperati, questi de La vita idiota, della lucente disperazione ch’è appannaggio urgente solo della “meglio gioventù”. Poi, la vita ordinaria ha sempre il sopravvento. Ed un poeta come Dario Bellezza sentiva il morso raggelante dell’omologazione
Alda Merini – Lettera ai figli
“Se vi penso mi giunge immediato al cuore un sonno ristoratore, un sonno quasi di morte. Ogni volta che vi partorivo, dopo mi addormentavo in pace, sicura di aver compiuto il mio destino”.
Ko Un – L’isola che canta
“… rifiuto le mode recenti tendenti a interpretare una poesia considerandola un testo. Nessuna poesia può rimanere su una scrivania o su uno schermo di Internet. Le poesie non esistono in antologie materiali. L’universo, lo spazio, l’immensità del tempo sono il loro palcoscenico più consono”. Nascendo dalla correlazione cosmologica, dalla necessità esistenziale, dal silenzio, la parola di Ko Un “non ha quasi bi¬sogno di parole… il poeta della parola diventa così poeta dei silenzi”. I significati del vivere (il tempo, l’amore, la nascita, la morte) sono colti come “ritmo” e come “eco” di un fluire sensoriale.
La vela bianca
Certo, nessuno anela a una tempesta!
Eppure tu, bianca vela lì fuori nel mare,
tu, nel profondo del cuore, desideri che la tempesta arrivi.
Perché solo nella tempesta
riesci ad essere viva.
Oh, bianca vela di pazienza e desiderio nello scuro mare blu!
Battaglia!
Il mio sguardo non si stacca da te.
Per l’erba sotto i miei piedi,
anche una brezza gentile è tempesta.
Ko Un (LietoColle 2009)
Giampiero Neri – Erbario con figure
Un erbario, in quanto selezione di piante tenute in perfetto ordine, costituisce un tentativo esplicito di catalogazione della natura. Si potrebbe così pensare che in questo Erbario con figure di Giampiero Neri (Lietocolle, 2000) la schedatura botanica corrisponda alla serie dei testi. Un lettore potrebbe anche ipotizzare una collocazione idilliaca di queste poesie, in un ambiente stilizzato e dai tenui sfondi paesaggistici in cui il male, il dissenso e il conflitto rimangono assenti. Non è così. La staticità dell’immagine evocata (la serie di esemplari botanici) rimanda invece a componimenti concisi, in cui sono sottese situazioni di violenza e sopraffazione, emblematiche dei rapporti sociali all’interno dei consorzi animali, vegetali e umani.
Giovanni Giudici, Tutte le poesie
Posted in le news dal mondo del libro, tagged giovanni giudici, giudici libri, libri, libri poesia, poesie giudici on luglio 1, 2014| Leave a Comment »
Giovanni Giudici, Tutte le poesie, Mondadori
Il percorso poetico di Giovanni Giudici è quello di un grande maestro che ha saputo coniugare una sensibilissima e concreta attenzione al reale e all’esperienza con una freschezza inventiva nello stile e nella forma. Nella sua opera, dunque, si manifesta una personalità poetica tra le più originali e innovative del secondo Novecento, come sottolinea l’introduzione di Maurizio Cucchi a questo volume, che raccoglie i dodici libri di poesia di Giudici, da “La vita in versi” (1965) a “Eresia della sera” (1999).
Scaturisce dalle pagine la forza vitalissima della sua scrittura, stretta tra il legame con la tradizione, anche la più alta, e la capacità di rinnovarla. tra toni prosastici ed eleganza tragica: un’ambiguità, una sottile ricchezza di visioni e di chiavi di lettura che è un segno distintivo della poesia di Giudici. Un autore anche molto brillante e comunicativo, ricco di humour, autoironico, aperto alla creazione di movimenti narrativi e veri e propri personaggi, in un contesto in cui emergono il grigiore della quotidianità impiegatizia, il rigore di un’educazione cattolica mai elusa o il desiderio di una più equa realtà sociale. Giudici ha saputo muoversi con scioltezza tra i momenti di maggiore opacità del vivere e la luce più viva, vibrante della parola, in una sorta di acrobatico equilibrio, sempre impegnato in una appassionata e tenace ricerca della sostanza di un’esistenza “che dal profondo sempre più tracima e ci comunica insieme meraviglia ed emozione”.
La vita in versi
Metti in versi la vita, trascrivi
fedelmente, senza tacere
particolare alcuno, l’evidenza dei vivi.
Ma non dimenticare che vedere non è
sapere, né potere, bensì ridicolo
un altro voler essere che te.
Nel sotto e nel soprammondo s’allacciano complicità di visceri, saettando occhiate d’accordi. E gli astanti s’affacciano
al limbo delle intermedie balaustre:
applaudono, compiangono entrambi i sensi del sublime – l’infame, l’illustre.
Inoltre metti in versi che morire
è possibile più che nascere
e in ogni caso l’essere è più del dire.