L’estate di sangue del 1980. 27 giugno 1980: non è un cedimento strutturale quello che ha causato l’inabissamento del DC 9 ITAVIA partito da Bologna per Palermo. Non è nemmeno una bomba collocata all’interno dell’aereo.
Con la presentazione di Andrea Purgatori, la prefazione di Rosario Priore:
Ustica. Storia di un’indagine
Carlo Casarosa, Pisa University Press
Un DC-9 civile con 81 persone a bordo che precipita nella notte, sulla rotta tra Bologna e Palermo. Un Mig 23 libico che finisce sulle montagne della Sila. Nel mezzo, l’Italia della politica doppia con il mondo arabo e gli alleati occidentali, e un Mediterraneo dove le due superpotenze dell’epoca si fronteggiano in un braccio di ferro a colpi d’intelligence e provocazioni militari […] In questo scenario, schiacciati tra pressioni esterne e la necessità di dare risposte rigorosamente scientifiche, i periti hanno lavorato per anni sul relitto del DC-9, sulle registrazioni radar, su ogni elemento disponibile pur di scoprire le cause della strage. Quella del professor Carlo Casarosa non è una delle tante verità. Ma l’unica possibile”. (Dalla Presentazione di Andrea Purgatori.) “L’autore presenta la sua opinione sulla modalità dei fatti; un’opinione che deriva dalla sua competenza di professore di ingegneria aerospaziale presso l’Università di Pisa, un’opinione che, fiorendo dai suoi dati scientifici, si schiude quasi spontaneamente verso una ricostruzione.
Ustica – Una ricostruzione storica, Laterza
Cora Ranci, Laterza
Quarant’anni fa, il 27 giugno del 1980, un aereo di linea in volo da Bologna a Palermo si inabissava misteriosamente al largo dell’isola di Ustica. Ottantuno persone perdono la vita in una strage i cui autori, nonostante innumerevoli indagini e processi, restano ancora ‘ignoti’. Una ricostruzione storica per andare oltre le verità giudiziarie.
Per fare luce sul contesto geopolitico:
- L’anno di Ustica, Luca Alessandrini
Mondadori Università
La sera del 27 giugno 1980 veniva abbattuto nei cieli di Ustica un aereo civile. Negli anni si sono succedute diverse stagioni di consapevolezza dell’accaduto e diverse fasi processuali, ma la verità era stata occultata. Alla tragedia umana della morte di 81 persone, si è sommata la tragedia civile di uno Stato che non ha potuto né saputo fornirne una spiegazione. Se è ormai certo che l’aereo fu abbattuto da un missile, non si è ancora potuto stabilire chi lo ha lanciato e perché. Per intraprendere per nuove vie la ricerca di tali risposte, si è scelto di lavorare sul contesto storico, principalmente le relazioni internazionali, ma anche la politica italiana, nel torno di mesi e di anni in cui la strage è avvenuta. Anni cruciali, caratterizzati da grandi mutamenti, e nei quali si annunciavano trasformazioni epocali, con particolare riferimento a Stati Uniti, Francia, Malta, Libia e alla stessa Italia
Graphic journalism
Ustica. Scenari di guerra
Leonora Sartori,Andrea Vivaldo
Beccogiallo
Il 27 giugno 1980, alle 20 e 59, il DC-9 I-TIGI della compagnia aerea Itavia, decollato a Bologna e diretto a Palermo, scompare dagli schermi radar nei cieli del Mar Tirreno, a nord dell’isola di Ustica, e precipita in mare. Muoiono tutte le 81 persone presenti a bordo dell’aereo, tra cui 13 bambini. Decenni di indagini, centinaia di udienze, migliaia di pagine processuali, perizie, ipotesi, depistaggi e decine di decessi giudicati sospetti, per uno dei fatti più inquietanti della recente storia italiana.
Senza dimenticare MARCO PAOLINI – I-TIGI RACCONTO PER USTICA, EINAUDI – CON DVD
Un cofanetto composto da un volume e un DVD. Il libro “I Tigi da Bologna a Gibellina” si articola in due parti. Nella prima si ripropongono il “Quaderno dei Tigi”, scritto da Daniele Del Giudice e da Marco Paolini, e il copione dello spettacolo, che accompagnavano l’edizione 2001 dello spettacolo “I-TIGI. Canto per Ustica”. Nella seconda, del tutto nuova, Fernando Marchiori racconta l’intero percorso de “I-TIGI” dal “Canto per Ustica a Bologna” al “Racconto per Ustica”, nell’arco del teatro di Paolini. Nel DVD “I-TIGI a Gibellina” pubblichiamo lo spettacolo, in origine creato per Telepiù con la regia di Davide Ferrario, ambientato in una scenografia particolarmente efficace per lo schermo televisivo: il “Cretto di Burri”. Scrive Paolini: “Il “Racconto per Ustica” è nato così, dopo il “Canto”, come approfondimento, come continuazione di un lavoro di indagine che è andato avanti due anni, mentre nell’aula bunker di Rebibbia si svolgevano le 272 udienze del processo”.