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Posts Tagged ‘libri viaggio’

 

 

Venerdì 19 ottobre, alle ore 20,30 si svolgerà la terza serata del ciclo di incontri LA MONTAGNA: SGUARDI E VITE DI UN LUOGO SOSPESO organizzato da Libreria Atlantide, con il patrocinio del Comune di Castel S. Pietro Terme. La rassegna ruota attorno al tema della montagna, come scenario di storie di vite diverse e teatro della storia dell’umanità, presentandola in una pluralità di situazioni differenti.

Agli incontri con Pier Giorgio Ardeni, curatore de Il cappellano – Appennino 1944 di Klaus Mann, e con Sandro Campani seguirà quello con il giornalista e scrittore Paolo Ciampi intervistato da Paolo Casadio.

Con Paolo Ciampi scopriremo due diversi modi di vivere l’esperienza della montagna: quella vissuta in compagnia di amici (e di gustosi piatti dell’Appennino) ne Tre uomini a piedi. Tre giovani cinquantenni sulla via degli Dei, sulla scia dei tre uomini di Jerome K. Jerome, e quella, forse più intima, che fonde cammino e poesia, ripercorrendo l’esperienza amorosa di Sibilla Aleramo e Dino Campana.

 

SCHEDA DEL LIBRO.

 

L’aria ride. In cammino per i boschi di Sibilla e Dino. Paolo Ciampi ed Elisabetta Mari, Aska Edizioni

 

Il libro si articola in due parti: nella prima Paolo Ciampi racconta un suo viaggio a piedi tra il Barco e Marradi, inseguendo la vita e la poesia di Dino Campana, cercando di vedere i monti dell’Appennino con i suoi occhi e di riflettere sulle connessioni che esistono tra il cammino e la poesia.  Ed è così che la sua narrazione si tinge di una colorazione anche poetica. Nella seconda parte Elisabetta Mari, attrice legata al borgo di Casetta di Tiara, racconta storie e leggende del “nido d’amore”.  Il libro poi si completa con alcune pagine di informazione sul cammino, sui trasporti e i posti tappa, sui libri da portarsi dietro… “Ci sono cammini che si fanno parola e parole che si fanno cammino. E ci sono boschi che sembrano fatti apposta, per i cammini e per le parole. E che a volte si fanno addirittura poesia”.

 

SCHEDA DEL LIBRO

Tre uomini a piedi. Tre giovani cinquantenni sulla via degli Dei, la fatica, i ricordi, le prese in giro e le migliori lasagne di sempre – Ediciclo

Tre amici non più ventenni si mettono in cammino per festeggiare un compleanno importante e per cercare un diversivo alla routine, come in “Tre uomini a zonzo” di Jerome. Lo spirito li fa più giovani dell’anagrafe, il viaggio sotto casa (la Via degli Dei da Bologna a Firenze, dove li aspetta il pub di sempre) scopre distanze da spedizione in un altro continente. E la lentezza ha la meglio proprio nella terra che più di tutte – con l’Alta Velocità e l’autostrada – siamo abituati ad attraversare rapidamente e a lasciarci alle spalle. Il trio un po’ cammina un po’ si trascina, guatato da lupi e cinghiali, morso ai fianchi dalla nebbia e dalla salita, lungo sentieri che cuciono il tempo della vita, ricomponendo il passato e il presente. Tre uomini a piedi racconta, con lampi di nostalgia e uno humour frizzante, ciò che si sono lasciati alle spalle e ciò che ritrovano lungo il cammino. Magari davanti a un piatto di lasagne emiliane o di tortelli del Mugello.

 

 

Paolo Ciampi

Giornalista e scrittore fiorentino, ha all’attivo oltre venti libri con diversi riconoscimenti nazionali e adattamenti teatrali. Tra i suoi editori Vallecchi, Giuntina, Mursia, Clichy, Ediciclo. Nel 2017 ha vinto il premio Albatros – Città di Palestrina della giuria degli studenti e il premio per la divulgazione scientifica “Li omini boni desiderano sapere” assegnato dalla città di Leonardo da Vinci. Tra gli ultimi suoi libri Il sogno delle mappe (Ediciclo), Che ne sai della Polonia (Fusta) e Jack Kerouac. The man on the road (Clichy).  È molto attivo nella promozione degli aspetti sociali della lettura e partecipa a numerose iniziative nelle scuole. Ha due blog, ilibrisonoviaggi.blogspot.it e passieparole.blog

 

 

Paolo Casadio nasce a Ravenna, nella cui provincia attualmente vive. Da anni si occupa della storia, della lingua e dei racconti della sua terra. Dopo l’esordio come coautore de Alan Sagrot, nel 2012, per le edizioni Il Maestrale, nel 2015 pubblica con Piemme il romanzo La quarta estate. Ambientato a Marina di Ravenna il romanzo ha riscosso un considerevole successo di critica che gli ha infatti riconosciuto diversi premi quali: premio “Ravenna e le sue pagine 2015”, premio “Il Delfino – Marina di Pisa 2015”, premio letterario internazionale “Montefiore 2015”, premio speciale opera prima “Cinque Terre-Golfo dei Poeti 2016”, premio della giuria al concorso internazionale “Città di Pontremoli 2016”, premio speciale “Cattolica 2016”, premio letterario “Massarosa” per opera prima, Contropremio “Carver” 2017, Premio “Francesco Serantini” 2017.

 

La rassegna si concluderà venerdì 9 novembre con Franco Faggiani (La manutenzione dei sensi –  Fazi Editore)

Gli appuntamenti sono tutti ad ingresso gratuito e si svolgeranno all’interno dei locali di Libreria Atlantide, via Mazzini 93, Castel San Pietro Terme.

Per ulteriori informazioni contattare Libreria Atlantide: tel. 0516951180; email: info@atlantidelibri.it

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con Leon Ray Livingston (il re degli hobo statunitensi) e Jack London, in un memorabile viaggio. Grazie ad un piccolo editore! Che, come le piccole librerie, sono fondamentali per garantire una offerta culturale variegata.
 
 
Coast to coast con Jack London
Leon Ray Livingston
Curatore: P. Casalini
1000eunanotte editore
“Coast to coast con Jack London” documenta il viaggio attraverso l’America del re dei vagabondi (“hobo”) americani, Leon Ray Livingston, insieme all’autore di “Zanna Bianca”. La strana coppia attraversa un’America in crisi economica, popolata da diseredati, ferrovieri corrotti, venditori di elisir, impavidi sceriffi, vedove dal cuore grande, banditi.

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Calendario dell’Avvento dei libri di Atlantide, solo bei libri, uno al giorno. Vi portiamo al freddo, oggi, scusateci. Ma il viaggio vale la pena!
 
 
 
Sylvain Tesson,
Beresina. In sidecar con Napoleone, SELLERIO
 
La ritirata dalla Russia di Napoleone. Ripercorsa oggi in sidecar da Sylvain Tesson, il più grande scrittore di viaggi al mondo. «Questo è probabilmente il suo libro migliore, e per diverse ragioni… il suo stile ha raggiunto una maturità tale da essere all’altezza dell’orrore dell’epoca, piena di sangue e di drammi. Ma è ricco di humor, di alcool (esclusivamente vodka) e di motori in panne» (Libération).
Traduzione dal francese di Roberta Ferrara
Titolo originale: Berezina. En side-car avec Napoléon
 
Sylvain Tesson, instancabile viaggiatore capace di gesta estreme – dal giro del mondo in bicicletta all’attraversamento dell’Asia a cavallo e della catena himalayana a piedi – ha deciso di provare a vivere l’esperienza di Napoleone e della sua armata seguendo il cammino della Ritirata di Russia a bordo di un sidecar di fabbricazione sovietica. Per Tesson il fine non è solo quello della sfida e dell’impresa fisica: immergersi nel passato, nella tragedia di un esercito vinto, così come isolarsi nella solitudine di una capanna assediata dal gelo invernale, l’esperienza raccontata in Nelle foreste siberiane, vuol dire cercare un punto di vista privilegiato per scrutare con occhi nuovi l’anima della nostra epoca.
Da Mosca, il 2 dicembre, assieme a un geografo, un fotografo e due amici russi, ha inizio il lungo itinerario di 4.000 chilometri verso la Beresina, Smolensk, Orša, Borodino, attraversando le desolate pianure e l’inverno fatale, come i veterani francesi decimati dalle truppe dello zar Alessandro. Durante il viaggio il gruppo cerca ispirazione nelle memorie del confidente dell’Imperatore francese, il generale Caulaincourt, ed esorcizza con l’aiuto della vodka gli orrori di quella letale agonia. Ripercorrendo l’itinerario della sconfitta con dei sidecar scassati lo scrittore racconta la tremenda sofferenza dei soldati. Per fedeltà verso chi li ha preceduti sul tragitto durissimo, i viaggiatori utilizzano solo mappe stradali, nessuna moderna tecnologia, e con una media di 300 km al giorno arriveranno a Parigi il 18 dicembre.
Tesson, come pochi, ha la capacità di fondere la vita con la passione per la letteratura e la storia. A spingerlo avanti è il sogno, e a tratti l’incubo, di una grande avventura. «Che cosa è un vero viaggio?» si chiede, ed è la domanda centrale di questa narrazione che si espande nel tempo e nello spazio. «Una follia che ci ossessioni, che ci porti nel mito; insomma un delirio traversato dalla Storia, dalla geografia, innaffiato di vodka, una sbandata alla maniera di Kerouac, qualcosa che a sera ci lasci senza fiato, in lacrime, in riva a un fosso».
 
Scrittore, giornalista e grande viaggiatore Sylvain Tesson è nato nel 1972. Dopo un giro del mondo in bicicletta si appassiona all’Asia centrale, che visita frequentemente a partire dal 1997. Come autore esordisce nel 2004 con un racconto di viaggi, L’Axe du loup. Nel 2009 ha pubblicato con Gallimard Une vie à coucher dehorse nel 2011 è arrivato il grande successo di Nelle foreste siberiane (Sellerio 2012), che ha vinto il Premio Médicis 2011. Con questa casa editrice ha pubblicato anche la raccolta di racconti Abbandonarsi a vivere (2015) e Beresina. In sidecar con Napoleone (2016).
"Napoleon with His Troops at the Battle o...

“Napoleon with His Troops at the Battle of Borodino, 1812” (Photo credit: Wikipedia)

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non trovate anche voi deliziosi i CARNET De VOYAGE? Eccone una piccola e breve carrellata di testi, sospesi tra arte ed emozione!

 

 

Pascale Argod,

L’art du carnet de voyage,

Collection Design – Alternatives, Gallimard

Parution : 14-11-2014

Souvenir de l’ailleurs, le carnet de voyage est le récit d’une expérience à la rencontre de l’autre et de soi. Compagnon de route des artistes, de Dürer à Titouan Lamazou en passant par les orientalistes, le carnet témoigne des grandes aventures scientifiques et journalistiques de l’histoire, de la Campagne d’Égypte à la guerre en Iraq. Mais il sait aussi explorer les territoires plus familiers du patrimoine ou de l’intime, captant l’essence de notre monde pour en garder la mémoire. Sur papier ou sur écran, entre texte et image, le carnet traverse les siècles pour nous conter les plus belles pages d’un voyage en humanité.

160 pages, ill., sous couverture illustrée, 220 x 240 mm

Achevé d’imprimer : 01-10-2014

 

art du carnet

 

 

Isola del Giglio. I taccuini dell’arcipelago toscano, Federico Gemma, Edt

La seconda in termini di grandezza e popolazione delle sette isole dell’Arcipelago toscano: una importante meta turistica, ma prima di tutto un ambiente naturale di grande pregio, con le acque cristalline, i massi di granito levigati dal vento, i boschi e le lussureggianti vallate che circondano Giglio Castello, uno dei borghi più belli d’Italia.

 

 

India. Carnet di viaggio, Stefano Faravelli, Edt

Il carnet India racconta il mio viaggio per vedere l’Elefante: le religioni dell’India, quaggiù altrettante Indie cucite in precaria unione, come un Divino Elefante. Dal Punjab sikh a Varanasi la santa, passando per l’Islam di Delhi e Lucknow, in cerca dei buddisti a Sanchi, dei parsi a Munbay, con i cristiani di Goa e di Chochin e i jaina nel Mysore, alla scoperta di una piccolissima sinagoga keralita e nel grande tempio shivaita di Madura. Una sfida allo sguardo che cerca oltre i veli: la lampada, anzi il lumino dei miei colori e pennelli, l’atelier tascabile, libri letti e amati e soprattutto la fame di Vero e di Bello, l’uno sogno e segno dell’altro.” (Stefano Faravelli)

 

Le voyage d’un peintre chinois en Bretagne, Hyfu He, Edition Ouest France

Carnac, des artichauts, un postier breton, Ouessant, Belle-Île-en-Mer, Brocéliande… Le peintre chinois He Yifu s’étonne et s’émerveille. Il peint, il écrit ses émotions et ses pensées, il raconte sa découverte de la Bretagne, celle qu’il aime. Et tandis qu’il parcourt cette région d’adoption, il nous fait découvrir la peinture chinoise et l’art de la calligraphie qu’il enseigne à Kunming dans le Yunnan (République populaire de Chine).

 

 

Dolomiti, rocce e fantasmi, Marco Ferrari, Valentino Parmiani, Excelsior 1881

Sulle prime alture che separano montagna e pianura correva una linea di discrimine nel cammino delle vicende umane. Da una parte il mondo e la storia, dall’altra l’arcadia appartata dove ogni cosa tendeva a rimanere ferma dall’inizio dei giorni. Tutta la vita era proiettata in una ciclica e incessante permanenza all’interno del “tempo circolare”, il tempo senza storia e sempre uguale a se stesso. Oltre quella soglia rimangono oggi i fantasmi dell’antica società montanara. Le Dolomiti, qui immaginate per estensione oltre i convenzionali confini orografici, diventano il campo d’azione di un singolarissimo viaggio sulle tracce di un intero cosmo tramontato. Che mai più potrà tornare.

 

dolomiti

 

terminiamo con quello magnifico dell’amica Marina Cremonini:

 

“Taccuino di viaggio Illustrato dell’Appennino Tosco Emiliano”

“Viaggio” nel sentire ..tra Burzanella e dintorni.

Illustrazioni ad acquerello e testi di Marina Cremonini

 

( http://www.marinacremonini.it, info@marinacremonini.it)

Un progetto personale diventato poi pubblico grazie a un desiderio di condivisione dell’amore per alcuni luoghi dell’Appennino Bolognese, poco conosciuti ai più,nonostante la loro facile raggiungibilità, apparentemente “normali”, ma speciali per chi vuole sentirli con tutti i sensi, e con il cuore.

E per chi vuole conoscerli in maniera diversa.

La poesia dell’acquerello, per mostrare la bellezza dei borghi,degli alberi secolari, gli incontri con persone,animali , e pochi semplici testi scritti a mano, come un diario, un taccuino,per suggerire come sentire il luogo che visitiamo, e per raccontare le esperienze,  le emozioni, e qualche informazione pratica e concreta, come una vera guida. Come se il sentire dell’autrice volesse suggerire al lettore un proprio modo di sentire attraverso il viaggio concreto, nei borghi,nei boschi, a conoscere i personaggi raccontati..ma in prima persona.

Un’attenta cura per il contenuto dei testi, semplici, ma densi di contenuto.

Il progetto è risultato vincitore del primo di una serie di pranzi di Foodrising, organizzati dalla Pillola a Bologna, pranzi per promuovere e finanziare progetti.

 

 

Marina Cremonini

 

Bolognese del ’77, laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie,con una tesi svolta in India sull’agricoltura biologica (2003) ex insegnante di Yoga, illustratrice. Da sempre amante della natura,del viaggio, del disegno, e dell’acquerello.  Spirito (fin troppo..)sensibile.
Fa ogni cosa con passione, eclettica e dinamica, cerca sempre di approfondire e andare oltre la superficie delle cose, di vedere tutto come una rete, dove ogni cosa è collegata all’altra da un filo, più o meno visibile.

Essenzialmente autodidatta, ha frequentato corsi di disegno botanico, di acquerello, di tecniche miste, ha studiato presso la scuola di illustrazione per l’infanzia di Sarmede,e presso altre scuole di illustrazione, ama fare taccuini di viaggio,e scrivere i testi che accompagnano le immagini, e continua ad approfondire la propria tecnica tramite workshop e come autodidatta.

Ha illustrato per riviste di settore (agricoltura, agricoltura biodinamica), ha illustrato il libro “Coltivare con l’agricoltura biodinamica”, ed. Le Madri, ha collaborato con le Cesarine Home Food di Bologna, ha partecipato al calendario Slow Food per il 2012 (gennaio), ha autopubblicato un suo libro (Taccuino di viaggio illustrato delle Appennino Tosco Emiliano), illustrato i Racconti di Querciantica(Alkemia Books), collabora con Rizzoli rcs, svolge collaborazioni e lavori con e per privati.
Ultimamente l’obiettivo della sua ricerca è “trovare il meraviglioso nelle piccole cose”

Sul sito varie gallery con alcuni dei suoi lavori e attività. www.marinacremonini.it, info@marinacremonini.it

 

 

 

 

Il Taccuino di Marina Cremonini

 

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Colpisce dalle prime righe il libro d’esordio di Luis Devin, antropologo torinese che ha vissuto in quel territorio da cuore di tenebra che è l’Africa Centrale. Vivendo fianco a fianco con i pigmei e altri popoli del bacino fluviale del Congo, ha captato l’essenza della vita nella foresta, gli echi di antichi saperi e di un modo di vivere inconcepibile per noi occidentali. Questo libro è il frutto di questa esperienza, di quelle che cambiano la vita di certo. Il suo stile di scrittura è conciso ed evocativo al tempo stesso, permettendoci di calarci appieno nel contesto descritto con estrema passione e partecipazione: le foreste, le tribù, gli antichi riti di propiziazione e iniziazione. Una lettura consigliatissima!

Luis Devin,

La foresta ti ha
Storia di un’iniziazione,
 CASTELVECCHI Editore

“Qui nel ventre della foresta, dove gli anziani ci hanno portato per fare di noi degli uomini, non abbiamo più un nome, non abbiamo uno scopo. Stiamo scomparendo, ma al tempo stesso possiamo prendere qualsiasi forma. Siamo come l’acqua. Siamo argilla appena raccolta in un buco scavando con le mani e con il machete. Siamo metallo fuso in attesa di colare in uno stampo…”

UNA STORIA VERA DAL CUORE DELL’AFRICA,
UN VIAGGIO AFFASCINANTE IN UN MONDO SCONOSCIUTO:
QUELLO IN CUI TUTTI GLI UOMINI SONO NATI

Africa centrale. Jenghi, il misterioso e potente spirito della Foresta, è pronto a uccidere i giovani pigmei di un accampamento durante un antico rito d’iniziazione. Tra i ragazzi che giacciono a terra nella radura, nudi, con i corpi dipinti e cosparsi di sangue, c’è per la prima volta anche un bianco, uno studente di antropologia arrivato nella foresta da pochi mesi. Comincia così il racconto autobiografico di Luis Devin, scandito dai rituali a cui i pigmei Baka l’hanno sottoposto per farne un membro del gruppo e consentirgli di condividere con loro i segreti della foresta. Ma il rito di passaggio, con le sue prove da superare e i suoi insegnamenti, è anche il filo conduttore di una vicenda più ampia, che si sviluppa in un mondo naturale (la grande foresta africana) e culturale (gli accampamenti pigmei) mantenutosi fino a tempi abbastanza recenti in relativo equilibrio, un mondo che purtroppo sta velocemente scomparendo. Spedizioni per la raccolta del cibo, battute di caccia con la balestra, canti propiziatori, strumenti musicali fatti di foglie e di acqua, ma anche deforestazione, conflitti con i popoli Bantu, stregoneria, alcolismo, prostituzione e commercio illegale di selvaggina: sono questi alcuni dei temi che fanno da sottofondo alla storia principale, che Luis Devin ci narra con uno stile asciutto e coinvolgente, sempre in presa diretta, in grado di fondere narrativa, antropologia e suggestioni poetiche di una sconosciuta lingua pigmea in una sintesi del tutto originale.

Nato a Torino nel 1975, ha compiuto ricerche antropologiche in Africa centrale, vivendo con i pigmei Baka e altri cacciatori-raccoglitori del bacino del Congo, di cui studia la musica, i rituali e le strategie di sopravvivenza. Nel 2000, ancora studente di antropologia, ha partecipato al rito segreto d’iniziazione maschile dei Baka, nella foresta pluviale del Camerun, venendo così accolto in uno dei loro clan. Negli anni successivi, oltre a continuare le ricerche sul campo, ha conseguito un dottorato in Etnomusicologia e due diplomi al Conservatorio (Composizione e Musica corale). Suoi testi sono apparsi sulle riviste letterarie «Nuovi Argomenti» e «Granta Italia (online only)». Sulla sua esperienza iniziatica con i pigmei Baka ha scritto La foresta ti ha. Storia di un’iniziazione (Castelvecchi Editore), il suo libro d’esordio.

Il sito dell’autore:
http://www.luisdevin.com/libri/la-foresta-ti-ha/

per “assaggiare” il libro:
http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/foresta-ti-ha-storia-un%E2%80%99iniziazione

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