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Posts Tagged ‘L’occhio del monaco’

DRIN DRIN! I MIGLIORI LIBRI IN TRADUZIONE DEL 2019.Eccola qui, pronta, realizzata grazie al lavoro di un buon numero di critici, scrittrici, scrittori, riviste letterarie, librerie indipendenti, giornalisti culturali, editor e altri operatori del settore, 400 giurati. Tre le categorie, Narrativa, Saggistica, e Poesia, i migliori libri pubblicati nell’intero 2019.
Questa è la prima edizione in cui si votano i libri in traduzione: erano eligibili libri di autori e autrici contemporanei viventi. Potevano essere votati anche libri postumi, se prima inediti.

(LE CLASSIFICHE COMPLETE LE TROVATE QUI:
NARRATIVA, i primi tre classificati:
1) Valeria Luiselli, Archivio dei bambini perduti, La Nuova Frontiera (trad. Tommaso Pincio)
2) Imre Oravecz, Settembre 1972, Anfora (trad. Vera Gheno)
3) Rodrigo Fresán, La parte inventata, LiberAria (trad. Giulia Zavagna)
Saggistica:
1) Michael Pollan, Come cambiare la tua mente, Adelphi (trad. Isabella C. Blum)
2) Comitato Invisibile, L’insurrezione che viene / Ai nostri amici / Adesso, Nero (trad. Marcello Tarì)
3) Virginie Despentes, King Kong theory, Fandango (trad. Maurizia Balmelli)
Poesia:
1) Nicanor Parra, L’ultimo spegne la luce, Bompiani (trad. Matteo Lefèvre)
2) Cees Nooteboom, L’occhio del monaco, Einaudi (trad. Fulvio Ferrari)
3) John Ashbery, Autoritratto entro uno specchio convesso, Bompiani (trad. Damiano Abeni)
LE CLASSIFICHE COMPLETE LE TROVATE QUI:

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A volte, tra le scatole di libri nuovi bisogna essere come i cercatori d’oro del Klondike per trovare qualcosa di memorabile, tenaci e fortunati. L’occhio del monaco, di Cees Nooteboom, Einaudi. Poesie dedicate alle memorie, anche di chi non è più qui, il mare del Nord, il vento, i paesaggi…
 
L’occhio del monaco, Tradotto da Fulvio Ferrari, testo a fronte.
 
 
Tredici, numero della nebbia,
lo smarrire direzione, la strada
per l’edificio abbandonato,
il luogo della danza,
tenersi per mano, poi sedere
a lungo e aspettare, cos’è la sera,
di chi è il corvo, di chi è la tartaruga,
il fuoco in lontananza?
Non rispondere è sempre una risposta,
la carpa diventa poi una balena,
il piccolo diventa grande
e accudisce il piccolo
finché morte non sopravviene.
 
Nooteboom è uno dei maggiori scrittori al mondo. Ha scritto romanzi, racconti, reportage di viaggio. Ma lui si considera ed è soprattutto, prima di tutto, un poeta. L’ampia antologia di tutte le sue raccolte che abbiamo pubblicato nel 2016, Luce ovunque, dava un’idea complessiva del suo percorso di poeta. Ora questo nuovo libro si pone probabilmente al vertice, non solo cronologico, di tutta la sua produzione. Trentatré poesie, tutte con lo stesso schema metrico. Ognuna è la descrizione di un sogno. Immagini ricorrenti provengono dal luogo dove sono state scritte: una piccola isola del Mare del Nord battuta da un forte vento e illuminata da un faro isolato. Un’isola reale ma anche archetipica: scenario ideale per il flusso di materiali onirici. Cosí le immagini surreali – angeli, conigli, la vecchia madre scomparsa da anni, ecc. – si mescolano alle dune e ai venti dell’isola, a navi di passaggio, alla luce ritmica del faro che entra nel sogno. E non si sa piú che cosa è sogno e che cosa è isola. Ma la differenza – questo lo si capisce bene – non ha alcun senso.

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