dopo il nostro speciale sui cani (non nel senso di scrittori, ma di libri SUI cani) di qualche settimana fa, abbiamo ricevuto alcune lettere di proteste da parte di un certo Zannatosta, che ha reputatato oltraggioso avere una selezione di libri su tale animale, e non avere mai recensito libri sui lupi. Ce ne scusiamo con l’utente, e abbiamo pensato di porre rimedio all’increscioso incidente proponendo questa selezione, che comprende libri per adulti e per ragazzi. Non ce ne voglia, e lasci in pace i nostri bambini quando sono nel bosco!
Marcus Parisini
Il mio caro vecchio lupo
Biblioteca dell’Immagine
In Of Wolves and Men Barry Lopez sostiene che il lupo assume infinite sembianze tante quante sono le diverse mentalità, culture e condizioni delle genti che con questo animale si confrontano, e non esisterebbe dunque il lupo ma molteplici idee di lupo. Ebbene, questa nuova raccolta di disegni di Marcus Parisini dedicata alla specie battezzata da Linneo nel 1758 Canis lupus, sembra rivelarci un’idea del tutto originale di lupo, concepita da una persona il cui percorso creativo è vissuto in una valle della Alpi Marittime.
Vediamo allora di scoprire questa idea di lupo, attraverso le tavole dell’edizione ottimamente curata da Biblioteca dell’Immagine, non prima di ricordare la felice scelta dell’autore di affiancare ai disegni riflessioni di naturalisti, filosofi, indiani nordamericani sul rapporto uomo-natura-animale.
Sono spesso ambientazioni invernali a fare da scenario all’incedere furtivo, alle attese, ai riposi di splendidi esemplari di lupo, scorci di vita animale nei quali si intuisce il piacere dell’artista nel tracciare segni sulla neve, fissare fiocchi lievi su folte pellicce, definire cortecce in gelidi boschi nordici, nella consapevolezza di come sia soprattutto la stagione più dura a dare, in esseri viventi parte di un universo selvaggio, forza alle movenze e vita allo sguardo.
E se l’enigmatica presenza di un lupo tra le fronde di un acero, dietro i rami di un vecchio larice o sulla sommità di un cumulo di neve trova espressione nell’uso del bianco e nero, ecco invece il movimento manifestarsi attraverso l’uso di matite colorate e penna a inchiostro, allorché il nero fa da sfondo alla dinamica silhouette di un lupo in corsa, contornata da rapidi sbuffi di celeste e arancio.
Considerato quanto risulti spesso difficile comunicare le suggestioni indotte da un’opera grafica e pittorica come questa, a me pare interessante ritrovare nella biografia dell’autore l’origine di un genuino e sincero amore per l’ambiente naturale ed i suoi abitanti da sempre protagonisti, così come era stato per L’anima degli animali, una raccolta nella quale Parisini aveva già mostrato la sorprendente capacità di leggere il mondo animale secondo una prospettiva del tutto originale, popolando le pagine di linci, orsi, cervi, aquile reali, camosci, volpi.
L’ambiente naturale e i suoi abitanti dunque, perché Parisini ha scelto di viverci immerso, lui genovese poco più che ventenne quando nel 1988 decise di stabilirsi in un isolato borgo del cuneese, a 1300 metri d’altezza. Una scelta maturata dalla necessità di semplificare i propri bisogni, traendo soddisfazione e serenità dal coltivare la terra, dall’allevare qualche capra, dall’occuparsi degli alveari, una scelta tale da renderlo solidale, come ha avuto modo di scrivere, “a centinaia di milioni di esseri umani che vivono ancora per e della terra effine a tutti coloro che stanno faticando per curare e difendere il loro piccolo pezzetto di terra”, nella consapevole rinuncia ad inutili comodità e nella riscoperta della manualità contadina, riconoscendo nel vivere l’ambiente naturale alpino un valore.
Senza che questo significhi però rifugiarsi in un “monastico isolamento”, se pensiamo alla vivacità di tre figli, la presenza della moglie e un ruolo di insegnante presso l’Accademia di Belle Arti di Cuneo oltreché all’Istituto di Design Europeo di Torino.
Nel realizzare queste tavole Parisini ha vissuto la sensazione breve ma stimolante nella quale il vetro infrangibile eretto dalla nostra mente viene frantumato, scompare la separazione con l’animale disegnato, e non esiste più distanza tra lui stesso e la realtà naturale. All’osservatore attento di queste splendide rappresentazioni artistiche che riconosciamo come vere, spetta il compito di ascoltare il messaggio di libertà proveniente dall’esclusivo mondo dei lupi e magari provare a costruire, ognuno secondo la propria sensibilità e disposizione, una propria personale narrazione naturale.
di Davide Squarcina
La donna che ritrovò la voce ,O’Halloran Susan; Delattre Susan, Piemme
Marina vive sola, in un villaggio medioevale. Tante sono le ingiustizie e gli errori che vede intorno a sé. Vorrebbe gridare, ma la sua voce ha ormai perso ogni forza. E per ritrovare l’armonia perduta dovrà affrontare un fantastico viaggio, dovrà imparare a correre con i lupi e conoscere l’immobilità della tartaruga. Solo così potrà ritrovare il suo posto nella grande storia del mondo.
Marcus Parisini L’anima degli animali, Biblioteca dell’Immagine 2002, pp.
176, illustrato, E 13,00. Con una raccolta di testi che accompagnano le immagini, e in appendice 40 pagine di schede su caratteristiche e comportamento degli animali.
Variazioni selvagge
Grimaud Hélène, Bollati Boringhieri
Helene Grimaud, una delle migliori e più affermate pianiste di oggi, racconta le avventure di un'”enfant prodige” che e anche un'”enfant terrible”. Dice delle sue relazioni appassionate con la musica, i concorsi, la competizione, ma anche la rottura con il mondo parigino, l’esilio negli Stati Uniti a vent’anni. Lì, la sua nuova vita e fatta di dubbi, di disperazioni, fino alla rinascita grazie all’incontro con i lupi. Dal 1991, li alleva in un villaggio del Connecticut, in una riserva in mezzo alla foresta. Vive con loro e ne studia il comportamento. È corrispondente di molte organizzazioni scientifiche e si adopera per la reintroduzione del lupo nel suo ambiente naturale. In questo libro, ci offre la chiave del suo universo interiore, della sua relazione particolare con il mistero della musica e dei lupi, che hanno fatto di lei un’icona dal carisma riconosciuto. Oltre al racconto di un’infanzia e di una adolescenza turbolente, il libro riporta le sue riflessioni sui maggiori compositori romantici, su scrittori come Dostoevskij e l’evocazione di città e paesaggi amati. Oltre a una storia dettagliata dei lupi, nel mito e nella realtà. Una ricerca appassionata del senso, dell’appartenenza che puo essere solo all’Essere in un qui che è insieme un altrove. Chiavi di questa ricerca sono la musica, il quinto elemento peculiare all’uomo, e il lupo, simulacro vivente dell’originarietà dell’Essere.
Barry Lopez, Lupi, Piemme,
2002, pp. 432, ill. a colori e b/n, collana Economici, e 8,90. Nota di Fulco Pratesi, traduzione di Leonardo Dehò.
Vincitore dell’americano John Burroughs Medal per il miglior libro di storia naturale. Con un approccio scientifico, culturale e antropologico Barry Lopez offre un’analisi completa del Canis Lupus, disegnando un ritratto accurato di un animale capace di assumere nel corso dei secoli le più svariate sembianze e accompagnare attraverso i secoli i mutamenti delle culture. L’uomo ha attribuito al lupo i suoi peccati di brama, lussuria e inganno, condannandolo a morte in letteratura, nel folklore e nella vita reale.
Jim & Jamie Dutcher, Con i lupi, Piemme
In un’area incontaminata delle Sawtooth Mountains, nell’Idaho, Jim e Jamie Dutcher hanno trascorso sei anni in compagnia di un giovane branco di lupi, per spazzare via i più radicati luoghi comuni e osservare le misteriose regole della loro complessa società. Jim Dutcher, documentarista naturalista. Jamie Dutcher, sound recordist, ha prodotto un documentario per Discovery Channel, premiato con due Emmy Awards.
Hella Haasse La pianista e i lupi, Iperborea
La grande pianista Edith Waldschade ama i lupi e ne alleva tre, nonostante le storie spaventose che le raccontava il padre quando era bambina.
Solitaria e taciturna rispetta questi animali per la loro bellezza e la loro intelligenza, mentre il padre sentiva in loro l’essenza del lupo Fenrir, la bestia sovrana della mitologia nordica che inghiottirà Odino alla fine dei tempi. Nella sua proprietà nelle Ardenne, circondata da alti abeti scuri e minacciosi, arriva un giorno l’inquietante Erwin, che dice di essere il suo fratellastro. In un’atmosfera carica di suspense e di colpi di scena, si sviluppa un racconto avvincente, quasi un giallo da leggere tutto d’un fiato. Motivo conduttore è il lupo che, ancora una volta, assume diverse sembianze. Hella Haasse nata a Batavia nell’attuale Giacarta nel 1918, è considerata una delle più interessanti scrittrici olandesi contemporanee.
Il portatore di fuoco
Clement-Davies David, Rizzoli
Nella foresta le cose stanno cambiando. L’antico codice d’onore dei cervi viene infranto dai seguaci del tenebroso Drail e del suo servo subdolo Sgorr. Quando il loro più fiero avversario, il nobile Brechin, viene ucciso a tradimento, tutte le speranze del branco sono riposte nel cucciolo Rannoch, nato con una macchia a forma di foglia sulla fronte: forse è proprio lui il Portatore di fuoco di cui parla la Profezia, destinato a riportare la giustizia nelle Terre di Sopra e di Sotto. Per lettori di tutte le età.
Manuale di cattiveria per piccoli lupi,
Whybrow Ian, Rizzoli
Tutti i genitori del mondo vorrebbero che i loro bambini fossero bravi bambini. Ma se i genitori sono lupi di razza, possono desiderare solo che i loro rampolli diventino autentici lupi cattivi. Il piccolo lupo protagonista è la pecora nera della famiglia: troppo buono, gentile e generoso per essere un vero lupo. Così viene spedito in collegio, alla tremenda scuola di cattiveria diretta dallo zio, un lupo cattivo laureato. Un’esperienza difficile, preceduta da un viaggio solitario in cui il piccolo lupo fa strani incontri, prova molta paura, ma impara a cavarsela da solo. Così saprà affrontare con disinvoltura anche il rapporto non facile con lo zio, senza tradire la sua disarmante tenerezza di fondo. Età di lettura: da 8 anni.
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