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Posts Tagged ‘natale libri’

4 dicembre 1993

4 dicembre 2014, ventuno anni di Libreria Atlantide. Libreria Indipendente!

 

Si avvicina Il 4 dicembre, giorno del nostro COMPLEANNO: troverete qualche leccornia per festeggiare insieme, e scontato del 15% l’intero assortimento. E resteremo aperti anche nel pomeriggio, ovviamente.

Dal pomeriggio di domenica 7 invece cominciano le aperture di Natale: fino al 24 dicembre senza interruzione, negli orari consueti: 8,45 – 12,30 e 15,30 – 19,30, domeniche e giovedi compresi quindi!

Per i Vostri regali quest’anno scegliete qualcosa di solido e antico, che permette con modica spesa di accedere alla conoscenza e al piacere: UN LIBRO! Il solo regalo che potete aprire ed aprire più volte!

In libreria trovi tante novità, magnifici libri illustrati, i più venduti dell’anno ed i consigli dei librai per tutte le tasche e tutti i gusti!

E se siete ancora indecisi, potete offrire un BUONO ACQUISTO!

Atlantide sostiene: AGEOP RICERCA, RADIO IMMAGINARIA, AGIRE PER REAGIRE,LOTTERIE SCOLASTICHE e tante altre iniziative benefiche: facendo acquisti in piccole realtà come Atlantide promuovete anche lo sviluppo della Vostra comunità. (e non arricchite chi ha sede in Lussemburgo…..)

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Alice B. Toklas (1877–1967) photographed by Ca...

Alice B. Toklas (1877–1967) photographed by Carl Van Vechten, October 8, 1949. Toklas was the lifelong companion of Gertrude Stein. (Photo credit: Wikipedia)

Formaggi freschi fatti in casa, Cathy Ytak, Guido Tommasi ed.

Il piacere di abbinare diversi tipi di latte e gli ingredienti che più vi piacciono si traduce non solo nella gioia di produrre il formaggio fresco in casa ma anche nella scoperta di sapori autentici. Sia che desideriate far rivivere il sapore del vero formaggio bianco cremoso o accompagnare i pomodori con un saporito tornino di capra fatto in casa, questo libro, pratico vi propone tante ricette di formaggi freschi e genuini, tutti i segreti della loro produzione, con o senza formaggera automatica, e molte idee interessanti per utilizzarli in cucina: conditi semplicemente con un filo di olio d’oliva, racchiusi in una soffice omelette o in una torta cremosa spolverata di zucchero a velo…

Hamburger all’italiana. Ricette, segreti e grandi chef in nome del Fast Food, F.Fimiani, Edt

Prendete il panino più diffuso del pianeta. Passatelo nella cucina migliore del mondo. Aggiungete una spolverata di grandi chef. Guarnite con il tocco spicy di Joe Bastianich. Ed ecco pronto l’hamburger all’italiana. Ricette, consigli, segreti e curiosità per preparare il quarter pounder con gli impareggiabili prodotti del Buon Paese. Con le ricette gourmet di: Gabriele Bonci, Moreno Cedroni, Alessandro “Ino Panino” Frassica, Luca Montersino. Prefazione di Joe Bastianich. In collaborazione con l’Hamburgheria di Eataly.

Affamato come una tigre. A tavola con Sandokan,  Andrea Perin, Leone verde

Non è vero che gli eroi vivono di sola avventura!

Sandokan e Yanez, appena possono, lasciano carabina e kriss e mangiano con appetito quello che la jungla e i cuochi improvvisati riescono a preparare:

babirussa arrosto, riso e fagiuoli secchi, anitra bramina arrostita, mostruose frittate, sogliole larghe come un cappello, carri di pesce secco ed erbe aromatiche. Sono piatti che lo scrittore Emilio Salgari ha immaginato sulla scorta delle enciclopedie e dei libri di viaggio, e soprattutto della sua fantasia. Sono un incontro tra ingredienti esotici e cucina tradizionale, una sorta di meticciato inconsapevole evocato da un italiano del primo Novecento.

Partendo dagli episodi dei libri del ciclo dei Pirati della Malesia, questo libro propone una serie di piatti che sono consapevolmente meticci: mantengono la forza dell’avventura dei pasti di Sandokan e Yanez e fanno incontrare la cucina italiana dell’Ottocento con gli ingredienti che stanno

arrivando insieme ai nuovi cittadini da tutto il mondo.

Andrea Perin, architetto museografo, vive a Milano. Per mestiere progetta l’allestimento di mostre e di musei. Per passione si occupa di cucina e dei suoi significati. Tra i suoi titoli La fame aguzza l’ingegno. Cucina buona in tempi difficili (Eléuthera, 2005); Ricette scorrette. Racconti e piatti di cucina meticcia (Eléuthera, 2009); e con Francesca Tasso Il sapore dell’arte. Guida gastronomi cca ai musei del Castello Sforzesco di Milano (Skira, 2010)

Tortellino. Grazia e ricchezza, G.Marco Pedroni, Pendragon

Un volumetto monografico sul tortellino, re della tavola italiana. Storia, cultura e letteratura, ricette e indicazioni precise per realizzarlo e gustarlo al meglio: il tutto completato da un ricco corredo di immagini a colori, per seguirne passo passo la preparazione. Non mancano le insospettabili declinazioni contemporanee e i suggerimenti sui vini d’accompagnamento. In coda, una bibliografia ampia ed esaustiva, comprendente anche opere antiche.

Alice Tocklas, I biscotti di Baudelaire, Bollati Boringhieri
Con il loro salotto artistico e letterario – che negli anni tra le due guerre era frequentato, tra gli altri, da Picasso, Picabia, Matisse, Braque, Hemingway, Fitzgerald, Sherwood Anderson – Alice B. Toklas e Gertrude Stein hanno fatto un pezzo di storia. Ma quando, dopo la morte di Gertrude, un editore chiese ad Alice di scrivere le sue memorie, lei si schermì dicendo che al massimo sarebbe stata in grado di scrivere un libro di cucina. L’editore promise di accontentarsi, ma Toklas fece molto di più. Uscito nel 1954 in America con il titolo “The Alice B. Toklas Cook Book”, “I biscotti di Baudelaire” è una raccolta di ricette e di ricordi non solo culinari, di aneddoti divertenti, di convinte opinioni su questioni gastronomiche ma anche artistiche, di viaggi tra Francia e America, di pranzi e cene a casa di artisti bohémien ma anche di ricchi e famosi. E così ecco i piatti, le idee, gli spunti di ricette che Alice condivideva con gli amici: il branzino di Picasso, per esempio, decorato con uova sode, tartufi ed erbe tritate (“Quando lo servii Picasso diede in esclamazioni di meraviglia. Poi aggiunse: Non sarebbe stato meglio prepararlo in onore di Matisse?”), le uova alla Francis Picabia (“il solo pittore da cui riuscii mai ad avere una ricetta”), le mele glassate di Cecil Beaton, la crema di Josephine Baker, la minestra di alloro di Dora Maar, il caffè di James Joyce e quegli incredibili biscotti di Baudelaire…

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Italiano: Alda Merini

Italiano: Alda Merini (Photo credit: Wikipedia)

 

Alda Merini,

Il sigillo della poesia

La vita e la scrittura, Piero Manni edizioni

Quando esce un nuovo libro di Alda Merini è come se ti accogliesse ancora una volta nella sua vita, per seminare versi innaffiati dalle sue lacrime di gioia e di dolore; versi che fioriscono dentro di te quando li leggi e non ti abbandonano mai. Non era facile raccogliere i fiori in forma di poesia di Alda, perché li dava solo a chi voleva, a chi capiva, a chi sapeva ascoltare. Piero Manni l’ha saputo fare. Se questo libro ci arriva oggi come un regalo è perché Alda Merini è stato un bel regalo, che fa battere il cuore e con la sua poesia dà luce in manierapermanente alla nostra vita ambulante.

 

Questo volume racconta la straordinaria avventura poetica ed esistenziale della poetessa dei Navigli attraverso le sue testimonianze e i suoi componimenti: la frequentazione fin da giovanissima degli intellettuali milanesi, l’esperienza del manicomio, la visione spregiudicata, la passione per l’umanità e l’amore, la spontaneità della versificazione hanno profondamente colpito milioni di lettori e hanno fatto della Merini un personaggio, oltre che un’artista della parola.

Manni, tra i suoi editori storici, le rende omaggio con un libro che contiene le poesie più belle, a partire dagli esordi.

A cura di Piero Manni Con una nota di Daniele Piccini

 

Amori. Testo francese a fronte

                Desbordes Valmore Marceline, Elliot

Una selezione di liriche sull’amore della poetessa che i letterati di Francia chiamavano “Maestro”. Ammirata nell’Ottocento da Dumas, Scribe, Baudelaire, Hugo, Niccolò Paganini, Sainte-Beuve, Nietzsche, amica di Balzac (che si ispirò a lei per “La cugina Bette”), Marceline Desbordes-Valmore fu l’unica donna a essere inclusa nell’antologia di Verlaine “I poeti maledetti”, che ha segnato la poesia occidentale. Capace di cantare l’amore e il disamore con lingua pura e tagliente, e di affondare il coltello nel dolore e nell’estasi con la grandezza di Saffo e la virulenza di santa Teresa d’Avila, come disse Verlaine, il suo lirismo e la sua capacità di aderenza alla realtà l’hanno resa una voce inconfondibile e ancora attuale. Se a questo aggiungiamo la sua vita, che sembra tratta da un romanzo di Balzac, possiamo comprendere pienamente la potenza e l’importanza di Marceline Desbordes-Valmore, la cui fama è giunta nel Novecento, grazie agli apprezzamenti di Renée Vivien, Mallarmé, Colette, Cécile Sauvage, e non fa che crescere col passare del tempo.

 

 

A pennello, Edith de Hody Dzieduszycka, La vita felice

 

Questo libro raccoglie un centinaio di poesie che riguardano pittori e artisti di ogni epoca e origine. Si tratta di un piccolo estratto assolutamente non esaustivo rispetto al numero di quelli che hanno composto e fatta grande la storia dell’arte nel mondo e nei secoli. La scelta è stata da me fatta tra quelli che, in un modo o nell’altro, hanno attirato la mia attenzione. Sono partita dal ‘200 con Giotto per arrivare ai nostri giorni. Tante nazionalità sono rappresentate, tanti stili, tendenze, tecniche, che finiscono per comporre un grande puzzle, un caleidoscopio, un affresco multicolore e variegato.

Soltanto dopo averne scritti alcuni, all’inizio senza progetto particolare, in modo istintivo e quasi sotto forma di indovinelli, mi è venuto in mente che poteva essere più interessante lasciare quei testi nell’ordine spontaneo e disordinato in cui li avevo elaborati, con un andirivieni continuo tra secoli e generi. Potrà forse sconcertare ma, spero, rendere più divertente e imprevedibile il loro susseguirsi, alla scoperta del protagonista.

 

Il giardino. Testo inglese a fronte,

Sackville-West Vita, Elliot

La produzione poetica di Vita Sackville-West è dominata da due opere, “The Land” e “II giardino”. Grazie al primo, pubblicato nel 1927, l’autrice consolidò la sua fama all’interno della lunga tradizione letteraria pastorale inglese, ma solo molti anni dopo, nel 1939, iniziò la stesura del secondo poema che, nelle sue intenzioni, andava a completare un dittico e conteneva “molto più del semplice giardinaggio – tutte le cose in cui credo e quelle in cui non credo”. Opera dal carattere profondamente filosofico, “II giardino” fu composto in maniera discontinua durante la Seconda guerra mondiale e fu pubblicato soltanto nel 1946, ottenendo un immediato successo e la vittoria del prestigioso Heinemann Prize. Pur seguendo la stessa divisione in stagioni adottata in “The Land”, è un poema molto più intimo e simbolico, che esprime la fascinazione travagliata nei confronti della bellezza della natura oscurata dal conflitto e dalla morte. Il testo è accompagnato da un’introduzione del figlio dell’autrice, Nigel Nicolson.

introduzione di Elisa Govi

postfazione di Mario Lunetta

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