Posts Tagged ‘novità poesia’
IMMENSO, Inimitabile MICHELE MARI.
Posted in i libri che ci sono piaciuti - recensioni, tagged dalla cripta, EINAUDI, https://www.spreaker.com/user/10856396/michele-mari-legge-poesia-atleide, libri consigliati, libri di poesia, libri sul milan, Michele Mari, novità poesia, poesia on marzo 6, 2019| Leave a Comment »
NUOVI TITOLI DI POESIA
Posted in le news dal mondo del libro, tagged 2015, Ancora, ANTOLOGIE POESIA, antologie poetiche, antonia pozzi, di Mariangela Gualtieri (Einaudi). Grande poesia!, di Silvio Ramat, Elis Island, Es edizioni, Il digamma. Testo francese a fronte, Il mulino, Le giovani parole, libri poesia, Millennium Poetry - Viaggio sentimentale nella poesia italiana, MONDADORI, novità poesia, nuovi libri poesia, Parole, poesia, POESIA POZZI, Poesie da un esilio, POETI CONTEMPORANEI, POETI FRANCESI, poeti italiani, POETI ITALIANI NOVECENTO, SILVIO RAMAT, YVES BONNEFOY on ottobre 23, 2015| Leave a Comment »
LO Stato francese concede alle librerie che ne fanno richiesta la possibilità di ricevere fondi per la creazione di scaffali di poesia e di teatro, generi che di solito non garantirebbero un indice di rotazione elevato. Un altro concetto di cultura, evidentemente.
In libreria, Le giovani Parole, di Mariangela Gualtieri (Einaudi). Grande poesia!
È un respiro largo quello che attraversa quest’ultima raccolta poetica di Mariangela Gualtieri, fatto del ritmo delle stagioni e delle generazioni, ascolto del silenzio, risveglio primaverile della terra, ebbrezza di vita connessa a ogni forma della natura. Ma nel libro non manca il lato ombroso, il vento che scuote, le «formiche mentali» che intasano la testa e impediscono il senso più leggero e piú compiuto della gioia. Dunque le poesie di queste pagine sono anche luogo alto di raccoglimento sulla trama e le connessioni del mondo sensibile, attraverso la parola ma anche attraverso lo «stare fermo» del corpo o lo sguardo sulle cose dato dalla lente di un microscopio. Lo «stile semplice» della Gualtieri è il punto d’arrivo di questo percorso spirituale e il punto di forza della sua piú recente poesia. Uno stile semplice ma ricchissimo di risonanze letterarie, da Bruno Schulz, al quale è dedicata un’intera sezione, ad altri autori amati con i quali la poetessa intreccia versi e parole in una sorta di grande e potente preghiera collettiva.
Sentiamo la notte quella vastità
tutta sopra il tetto della casa
sopra il letto un richiamo di sfere
una pressione per entrare nel petto
tutto quel vasto nero assetto d’orbite.
Venga. Entri.
Quell’ingrandire, quel seminare sé
e liberare nell’aria il respiro.
Quell’impastare terra e sangue
e particelle e spegnere il pensare
per spalancamento cerebrale.
Il fiume è un impasto
di luce e acque accese.
L’ormeggio delicato si scioglierà da sé
appena salirai e quel viaggiare
avrà cominciamento. Andrai. Andrai. Andrai. –
———
Questo giorno io lo butto via
sparpaglio le sue ore ciondolando
guardo la pioggia fine solo stando
ferma, seduta qui al tavolino.
Lo butto come giorno che non conta
una cartaccia sporca, una buccia
niente di niente che si getta via.
Si chiama lunedì, si chiama aprile
numero ventinove, e piove piove
e sarei piena di cose da fare
per farne un giorno col suo risultato.
Ma l’ho detto. Sarà buttato, sperso
consegnato ad un ozio che non vale
se non come preghiera. Allora dire
ecco, io offro questo ciondolare
sull’altare del mondo affaccendato.
Faccio io il perno che non muove.
Il punto che sta fermo. Lo bado io
quell’immobile stato delle cose.
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Dietro le palpebre
c’è vastità
di altissime cime.
E sopra le cime
ancora un salire
senza chiodi né arpioni
senza neanche un’ala
o una fune.
E tutte le porto con me
in offerta alle antenne
vertiginose
batto lentamente
la pallina del cuore
assecondo questo freno potente
cancello le bandiere
innesto la mia vita
alle sponde di quel gran mare –
che è il cielo.
Mariangela Gualtiera, in azione |
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SILVIO RAMAT
da Elis Island, Poesie da un esilio, di Silvio Ramat, Mondadori, 2015
XXXIX
Amica, a volte non mi riconosco.
E non è il trauma previsto – lo specchio
che ti rimanda una figura nuova
di te, segnata dal declino.
E’ altro,
è il rimpianto delle cose neglette,
di eventi che da sempre ho disprezzato.
Ecco, ultimamente, nella cornice
desertica di giorni che fra poco
non riuscirò nemmeno a enumerare
farsi strada una voglia di mercati
e fiere, di passare tra i banchetti
sfiorando i cenci le stampe le pentole
come non ho mai fatto nelle età
governate (ne ero certo) dal senno.
E nostalgia di voci, di rumori,
di passi che s’incrociano: un fastidio
ieri quand’erano troppi, un miraggio
oggi che te ne parlo senza voce.
16 luglio
Silvio Ramat, nato nel 1939 a Firenze, ha insegnato letteratura italiana contemporanea all’università di Padova. Accanto al fitto lavoro del critico (premiato nel 2001 dall’Accademia dei Lincei) c’è quello del poeta, con numerosi titoli raccolti nel volumeTutte le poesie 1958-2005 (2006). Sono poi usciti Il Canzoniere dell’amico espatriato (2009 e 2012), Banchi di prova (2011) e La dirimpettaia e altri affanni (2013). Per gli Oscar Mondadori ha curato Tutte le poesie di Alfonso Gatto (2005).
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VALERIO MAGRELLI ha appena dato alle stampe questo suo “canone personale” in cui compaiono 39 poeti per il Millennio:
Millennium Poetry – Viaggio sentimentale nella poesia italiana, Il mulino
Vorrei che queste 39 voci avessero la funzione che in cucina hanno gli aperitivi, ovverosia gli starters: cibi per cominciare, per aprire lo stomaco, nella speranza che il resto venga poi».
Chi non ha qualche verso prediletto? Nel confessare le sue preferenze, Magrelli suggerisce però un approccio particolare. Attento al multilinguismo e agli scambi fra culture, il suo lavoro presenta infatti sia poeti italiani che abbracciano altre lingue, sia stranieri che adottano la nostra come nel caso dell’inglese Milton, autore di un sonetto in italiano offerto all’italiano quale lingua d’amore. E appunto come un atto d’amore per la tradizione, questo libro è rivolto a chi voglia attraversare mille anni di versi in poche pagine.
>> Valerio Magrelli a Pane quotidiano
Valerio Magrelli professore di Letteratura francese presso l’Università di Cassino, collabora con «la Repubblica». Fra i suoi libri più recenti, oltre a «Nero sonetto solubile. Dieci autori riscrivono una poesia di Baudelaire» (Laterza, 2010), ricordiamo, per Einaudi, le prose di «Geologia di un padre» (2013) e i versi di «Il sangue amaro» (2014).
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Yves Bonnefoy, la voce più importante della poesia francese contemporanea
Il digamma. Testo francese a fronte, Es edizioni
“L’opera di Yves Bonnefoy (1923) si è affermata, nell’arco di oltre un sessantennio, come una delle più ricche e vitali del catalogo novecentesco per una serie di ragioni che ormai appaiono evidenti, e che sono riconducibili a una sostanziale capacità d’innovazione nella tradizione, oltre che per l’ampiezza d’interessi e di scritture (dalla poesia alla prosa, dalla critica alla traduzione), nella stretta sinergia fra creazione e pensiero. […] La storia poetica di Bonnefoy, che ha caratterizzato tutto il secondo Novecento ed è ancor oggi un baluardo di coerenza e attaccamento ai valori dell’uomo e della cultura in un’epoca che sempre più la minaccia, percorre dal Dopoguerra l’evoluzione della lirica contemporanea approdando a una poetica della presenza. […] ‘Il digamma’ si colloca in un lavoro di scrittura pienamente ‘di poesia’, che ama ultimamente affidarsi a raccolte snelle di testi in prosa, nei quali si può vedere per lo più la naturale evoluzione, sempre vitalissima, dei récits en rêve di Bonnefoy, testi che egli concepisce come il frutto del sogno ‘da svegli’, ovvero dell’azione di un immaginario vigile, proprio per distinguerli dai récits de rêve, le trascrizioni dei sogni notturni dei surrealisti, più preda della pulsionalità libidinale onirica, nella quale egli vede un pericoloso rischio di concettualizzazione dell’immaginario poetico.” (dall’Introduzione di Fabio Scotto)
Traduzione Fabio Scotto
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In uscita, quello che di certo è un vero e proprio avvenimento editoriale per chi ama la poesia:
Antonia Pozzi, Parole, Ancora
Prima e unica edizione integrale delle poesie di Antonia Pozzi.
La prima edizione integrale di tutte le poesie di Antonia Pozzi (con alcuni inediti). Il libro avrà un saggio introduttivo a cura di Graziella Bernabò e un profilo biografico di Antonia Pozzi curato da suor Onorina Dino.
L’ancora
Sono rimasta sola nella notte:
ho sul volto il sapore del tuo pianto,
intorno alla persona
il silenzio – che sul tonfo
della porta richiusa, a larghi cerchi
si riappiana.
Lenta nell’acqua oscura
del cuore –
lenta e sicura,
tra le alghe profonde
gli echi delle tempeste le lunghe correnti
le molli ghirlande di onde
intorno a inabissati
scogli –
lenta e sicura,
fino alle sabbie segrete giacenti
sul fondo dell’essere –
fida tenace, con i suoi tre bracci
lucenti
penetra l’àncora
delle tue parole:
– Tu aspetta me -.
16 dicembre 1934

English: Yves Bonnefoy on 2004. Français : Yves Bonnefoy au collège de France en 2004. (Photo credit: Wikipedia)
Mariangela Gualtieri, Le giovani parole, Einaudi
Posted in Uncategorized, tagged EINAUDI, Le giovani parole, libri poesia, Mariangela Gualtieri, novità poesia, nuovi libri di poesia, poesia, poeti italiani, poeti italiani contemporanei on settembre 30, 2015| Leave a Comment »
nuovi libri di poesia, Maria Luisa Spaziani, Wendy Cope, James Laughlin
Posted in le news dal mondo del libro, tagged Crocetti, guanda, Guarire dall'amore, James Laughlin, libri di poesia, Maria Luisa Spaziani, Mondadori - Meridiani, novità, novità poesia, poesia, sconti libri poesia, Tutte le poesie, Una lunga notte di sogni, Wendy Cope on aprile 27, 2012| Leave a Comment »
PS ANTICIPATO: da giovedì 26 fino al 6 maggio i titoli di poesia sono scontati del 15% ad Atlantide!
“Ironica e spiritosa, la poesia di Wendy Cope ci parla d’amore con grazia e sense of humour: con estrema delicatezza, con struggente partecipazione emotiva, ma senza mai cedere alla tentazione di idealizzarlo. Wendy Cope ci fornisce non solo dei moderni “remedia amoris” di ovidiana memoria, ma ci insegna che la vita non è una tragedia, piuttosto un liquore gentile, da gustare serenamente in un angolo di giardino, cullando le “ferite d’amore” al suono dei suoi versi saggi e frizzanti”.
Wendy Cope
Al Round Pound
Guardi te stessa. Ed anche chi ti guarda.
Uno spettro sul muro del giardino.
Uno è lo spettro e l’altra, sì, sei tu –
sempre che entrambi esistiate davvero.
Che strano esser qualcuno dietro un volto,
avere un nome e sapere che è il tuo,
trovarsi in questo angolo di verde.
Una chiocciola osservi: avanza e sosta.
Tu stai seduta, e ti domandi quieta
fino a quando. Ti muovi? No, rimani.
Ignoto è il tessitore dell’ordito.
Scivola via un minuto dopo l’altro.
Traduzione di Silvio Raffo
Wendy Cope.
Guarire dall’amore
a cura di Silvio Raffo
Crocetti Editore 2012
Una lunga notte di sogni, James Laughlin, Guanda
Protagonista defilato ma centrale della vita culturale americana del Novecento, editore e amico dei maggiori esponenti del moderno, James Laughlin ha orientato la propria scrittura poetica in una direzione diversa rispetto alla poesia del Novecento, caratterizzata dalla sperimentazione e dal modernismo. La sua è un’opera infatti di raffinata trasparenza comunicativa. Laughlin ha scelto la via di accenti piani e colloquiali, assolutamente coerenti con la concretezza del suo mondo poetico, fatto di realtà e circostanze quotidiane, di episodi semplici e ricordi teneri, che nei suoi versi riescono comunque a diventare memorabili. Laughlin parla soprattutto d’amore, ed è capace di cogliere spaccati di vita molto intensi, in grado di restituire il senso e il sapore di un’epoca.
Tutte le poesie, Maria Luisa Spaziani, Mondadori – Meridiani
II Meridiano presenta tutte le raccolte poetiche della Spaziani. Dopo la raccolta d’esordio, “Le acque del sabato” (1954), caratterizzata da una spiccata tensione lirico autobiografica e dalle suggestioni delle avanguardie europee, in “Luna lombarda” (1959), “Il gong” (1962), “Utilità della memoria” (1966), “L’occhio del ciclone” (1970) nel dettato poetico della Spaziani si stagliano passioni costanti; le cose concrete, i volti e i paesaggi del mondo, la gioia dei sensi e dei sentimenti, degli amori e dei disamori si fondono in un impasto caldo e affabile con le tessere della sua prolifica memoria letteraria – che attinge sia alla letteratura classica che a quella moderna, alla grande poesia europea (Montale su tutti), al teatro francese dal Rinascimento al Novecento. Le ultime raccolte – da “Geometria del disordine” (1981, Premio Viareggio) a “La stella del libero arbitrio” (1986) alle recenti “Poesie della mano sinistra” – testimoniano il passaggio a una scrittura via via più diaristica, “impura” e aforistica, il lato insomma più sapienziale e ironico della sua ispirazione.