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Il giallo STORICO

Il giallo storico può essere considerato una variante – generalmente di tipo classico-deduttivo – all’interno del genere giallo o poliziesco, ed è caratterizzato da un’ambientazione temporale storica anziché contemporanea.

Il giallo storico, che si è affermato a partire dagli anni settanta del XX secolo, abbraccia un arco temporale estremamente vasto, per cui si spazia dal giallo medievale a quello ambientato nella Roma classica, nell’antico Egitto o nella Grecia antica, dal giallo rinascimentale a quello di età moderna. Spesso il detective protagonista della finzione letteraria è un personaggio realmente vissuto, come Aristotele, Archimede, Dante Alighieri o il celebre medico Galeno.

Anche Agatha Christie si è cimentata con il giallo storico: C’era una volta (Death Comes as the End) un giallo storico ambientato nell’antica Tebe in Egitto, attorno al 2000 a.C.

Margaret Doody nei quali indaga il grande filosofo Aristotele, serie iniziata nel 1978 con Aristotele detective.

Lo spagnolo Marcos Chicot ha pubblicato nel 2013 “L’assassinio di Pitagora”, giallo storico sul filosofo di Samo, presto tradotto nelle principali lingue europee e divenuto bestseller internazionale.

Una delle serie più note – soprattutto in Italia – di gialli ambientati nell’antica Roma è la serie di romanzi di Danila Comastri Montanari in cui indaga il nobile senatore Publio Aurelio Stazio.

L’olandese Robert Van Gulik (1910-1967), scrittore, diplomatico e musicista, ha pubblicato romanzi e racconti dedicati alle indagini del giudice Dee, magistrato cinese realmente vissuto durante il periodo della dinastia Tang

 Con Alfredo Colitto il viaggio nel passato approda a … Bologna, nella metà del Mille. Protagonista delle indagini Mondino De’ Liuzzi, medico anatomista.

Un personaggio religioso, fratello Cadfael è il protagonista dei gialli storici di Ellis Peters, iniziata con La bara d’argento del 1977

Protagonista di cinque romanzi gialli storici (I delitti della Medusa, I delitti del Mosaico, I delitti della Luce, La crociata delle tenebre, La sindone del diavolo) scritti da Giulio Leoni è il grande poeta italiano Dante Alighieri, che indaga su complotti e delitti nella Firenze del 1300.

Roberto Tiraboschi ha dedicato alla città di Venezia una serie di thriller, ambientati in città verso la fine del 1100, a fare da sfondo la nascita della potenza della città lagunare

Uno dei più celebri gialli storici è certamente il romanzo che è stato l’esordio nella narrativa dello scrittore e semiologo italiano Umberto Eco: Il nome della rosa del 1980

 Gilbert Sinoue con Il ragazzo di Bruges conduce il lettore nell’affascinante mondo della pittura del Quattrocento, con raffinate descrizioni delle arti e delle tecniche, oltre che di quel modo.

Altro prolifico autore è Marcello Simoni, di cui ricordiamo la Trilogia del mercante di libri, epopea medievale che abbraccia varie nazioni, tra il giallo e l’avventura.

Con  Oliver Potzsch, La figlia del boia, Beat edizioni, possiamo viaggiare a ritroso nel tempo nella Baviera del XVII Secolo «Oliver Pötzsch, nel cui albero genealogico sono presenti diversi boia, mestiere che si tramandava di padre in figlio, ci offre un avvincente romanzo storico ricco di dettagli sul tessuto sociale e sulla struttura del potere politico nella Baviera del XVII secolo».

Publishers Weekly

Appena uscito:

Frederic Lenormand L’Inchiesta Du Barry – al servizio (segreto) di  Maria Antonietta, Mondadori

 Appena uscito, Laura Shepherd Robinson, Mercanti di sangue, Neri Pozza, giallo che mette in risalto il coinvolgimento britannico nella tratta degli schiavi, con un ritratto coloritissimo della Londra di fine Settecento

 Abir Mukherjee, con i suoi libri ambientati nell’India dominata dagli inglesi: Fumo e cenere è stato inserito dal Times nella lista dei migliori gialli degli ultimi settanta anni.

 Jessica Fellowes, i gialli della serie I DELITTI MITFORD, ispirato alle sei sorelle inglesi, crime fictioni  in cui l’autrice intreccia storia e fiction,, Inghilterra degli anni Trenta

Matteo Cavezzali ci porta vicino a casa e ai giorni nostri, con Il labirinto delle nebbie, ambientato poco dopo la fine della Prima Guerra Mondiale nella zona del delta del Po.

La scrittrice italoamericana Ben Pastor (1950) ha pubblicato due serie di romanzi storici collocati in due periodi importanti del XX secolo: la prima, alla quale appartengono I misteri di Praga e La camera dello scirocco, è ambientata a Praga alla vigilia della prima guerra mondiale; la seconda, iniziata con Lumen del 1999, è dedicata alle indagini di Martin Bora, un ufficiale-detective tedesco, ispirato alla figura di Claus von Stauffenberg che attentò alla vita di Adolf Hitler.

 Tra gli autori più amati dai lettori di Atlantide, Philip Kerr ha ambientato alcuni dei suoi thriller storici nella Germania nazista, fra questi Violette di marzo (March Violets del 1989) primo libro della serie dedicata a Bernie Gunther ed ambientato nel 1936 durante i giochi olimpici.

Un successo che ha ispirato anche altri autori a seguirne le tracce, anche con ottimi risultati come nel caso di Harald Gilbers, Berlino 1944 – caccia all’assassino tra le macerie, Emons

 Carlo Lucarelli: nelle tre inchieste del commissario De luca, ambientate tra l’ultimo mese di Salò e le elezioni del 1948, si incrociano storia e cronaca nera. E, uscito martedì, Bell’abissina, con cui l’autore torna a pubblicare nella collana Giallo Mondadori

 Terminiamo la panoramica con David Peace, Tokyo anno zero, Il Saggiatore “Tokyo anno zero ricorda i noir di Kurosawa” – James Ellroy  Noir ambientato nel Giappone dell’immediato Dopoguerra.

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Il giorno in cui conosceremo il nome del nuovo Nobel per la Letteratura!

6 ottobre 2022, PREMIO NOBEL LETTERATURA. Andiamo a ritroso, per conoscere gli ultimi vincitori, e le motivazioni della giuria

Mo Yan, 2012

“che con un realismo allucinatorio fonde racconti popolari, storia e contemporaneità”

Alice Munro, 2013

“maestra del racconto breve contemporaneo”

Patrick Modiano, 2014

“per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo della vita dell’occupazione”

Svjatlana Aleksievič, 2015

“per la sua opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo”

Bob Dylan. 2016

“per aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana”

Kazuo Ishiguro, 2017

“che, in romanzi di grande forza emotiva, ha scoperto l’abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo”

Olga Tokarczuk, 2018

“per un’immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita”

Peter Handke, 2019

“per un lavoro influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”

Louise Gluck, 2020

“per la sua inconfondibile voce poetica che con l’austera bellezza rende universale l’esistenza individuale”

Abdulrazak Gurnah, 2021

“”per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti”

2022?

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un consiglio, non lasciatevi sfuggire questa presentazione: un ottimo libro con una storia forte, un autore bravissimo nel raccontarsi dal vivo , l’accompagnamento musicale con musiche d’epoca.
 
Biblioteca Comunale di Medicina ( Bo)
Lunedì 29 gennaio ore 20.30
Paolo Casadio presenta il libro: “Il bambino del treno”
ed. Piemme, 2018
dialoga con l’autore Paola Zuppiroli
 
Accompagnamento musicale di brani d’epoca affidato alla fisarmonica di Ivan Corbari
 
 
 
Il bambino del treno di Paolo Casadio
 
 
 
Il casellante Giovanni Tini è tra i vincitori del concorso da capostazione, dopo essersi finalmente iscritto al Pnf. Un’adesione tardiva, provocata più dal desiderio di migliorare lo stipendio che di condividere ideali. Ma l’avanzamento ottenuto ha il sapore della beffa, come l’uomo comprende nell’istante in cui giunge alla stazione di Fornello, nel giugno 1935, insieme alla moglie incinta e a un cane d’incerta razza; perché attorno ai binari e all’edificio che sarà biglietteria e casa non c’è nulla. Mulattiere, montagne, torrenti, castagneti e rari edifici di arenaria sperduti in quella valle appenninica: questo è ciò che il destino ha in serbo per lui. Tre mesi più tardi, in quella stessa stazione, nasce Romeo, l’unico figlio di Giovanni e Lucia, e quel luogo che ai coniugi Tini pareva così sperduto e solitario si riempie di vita. Romeo cresce così, gli orari scanditi dai radi passaggi dei convogli, i ritmi immutabili delle stagioni, i giochi con il cane Pipito, l’antica lentezza di un paese che il mondo e le nuove leggi che lo governano sembrano aver dimenticato.
Una sera del dicembre 1943, però, tutto cambia, e la vita che Giovanni, Lucia e Romeo hanno conosciuto e amato viene spazzata via. Quando un convoglio diverso dagli altri cancella l’isolamento. Trasporta uomini, donne, bambini, ed è diretto in Germania. Per Giovanni è lo scontro con le scelte che ha fatto, forse con troppa leggerezza, le cui conseguenze non ha mai voluto guardare da vicino. Per Romeo è l’incontro con una realtà di cui non è in grado di concepire l’esistenza. Per entrambi, quell’unico treno tra i molti che hanno visto passare segnerà un punto di non ritorno.
 
 Biblioteca Comunale di Medicina

Indirizzo: Palazzo della Comunità – Via Pillio, 1 – secondo piano
Recapiti Telefonici: Tel. 051.69.79.209
Fax 051.69.79.321
E-mail: serviziculturali@comune.medicina.bo.it

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e se, prima di commentare all’impazzata le cose su Fb, si pensasse un po’ di più, si cercasse di scegliere il giusto modo per argomentare le proprie convinzioni? sarebbe così terribile? Questo libro svela il segreto:
 
 
 
TIMOTHY WILLIAMSON,
Io ho ragione tu hai torto,
Dialogo filosofico, Il Mulino
 
Quattro compagni di treno occasionali parlano di stregoneria e scienza, della verità, della differenza tra credere, sapere ed essere certi di qualcosa, dei valori morali e del loro ruolo nelle nostre decisioni, e di molte altre cose. Soprattutto – è questo il filo dell’intero dialogo – parlano del relativismo, di cui uno di loro, Zac, è un convinto difensore. Secondo Zac, in caso di dissenso («io ho ragione, tu sbagli») è sempre questione di punti di vista: ciascuno dei contendenti può aver ragione dal proprio punto di vista. Se il relativismo uscirà malconcio dalla discussione, persino nei casi in cui sembrerebbe a prima vista del tutto plausibile, quella che emerge con forza è l’utilità della filosofia nella vita delle persone.
 
Timothy Williamson insegna Logica alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Oxford. Fra i suoi libri ricordiamo «Knowledge and Its Limits» (2000), «The Philosophy of Philosophy» (2007), «Identity and Discrimination» (nuova ed. 2013) e «Modal Logic as Metaphysics» (2013)

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impossibile non avere un occhio attento, verrebbe dire di riguardo, per l’editore Adelphi, splendido catalogo, parola di libraio.
da Leonard Michaels, ecco Sylvia
 
 
«Un contagio visionario» percorre il Greenwich Village dei primissimi anni Sessanta – la terra di nessuno fra la Beat Generation e i figli dei fiori. E proprio nel cuore del Village, mentre «un bizzarro delirio aleggia nell’aria», una coppia di studenti, imprigionati in una livida ossessione d’amore, sprofonda giorno dopo giorno in un allucinato inferno coniugale. Sotto le loro finestre MacDougal Street è «un carnevale demente», scandito da Elvis Presley e Allen Ginsberg; e intanto la loro folie à deux, «impigliata nel suono delle proprie urla», precipita fatalmente verso un esito devastante. Ispirato alla storia vera del suicidio della prima moglie di Leonard Michaels, Sylvia è uno di quei romanzi che, terrifici nella loro profonda verità, si insinuano quasi inavvertitamente nella mente del lettore – e vi rimangono per sempre.
Sylvia
Traduzione di Vincenzo Vergianisilvia

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avete nostalgia di Rio de Janeiro? noi vi ci portiamo di nuovo con questa novità appena uscita:
 
 
Eurídice Gusmão che sognava la rivoluzione
 
di Martha Batalha , Feltrinelli
 
Rio de Janeiro, anni quaranta. Nel quartiere di Tijuca, tutti conoscono le stranezze di Eurídice e Guida Gusmão. Bellissima e ribelle, Guida è fuggita di casa per coronare il proprio sogno d’amore con il rampollo di una famiglia che si opponeva al fidanzamento. Mentre Eurídice, figlia modello rimasta a consolare i genitori, è una moglie devota e attenta, salvo poi, di tanto in tanto, lanciarsi in qualche bizzarro progetto per passare il tempo.
Ma che sperimenti fantasiose ricette a base di curcuma e latte di cocco, avvolgendo la cucina in una nuvola seducente di aromi che mai si erano sentiti in una casa rispettabile, o trasformi il salotto in un atelier di sartoria all’ultima moda, ogni sua iniziativa è destinata al fallimento. La società carioca non è ancora pronta per dare spazio alle donne intraprendenti e nessun uomo è interessato ad avere una moglie che pensa, meglio accontentarsi di una vita tranquilla e senza scossoni. E Antenor, il marito di Eurídice, non è da meno.
Finché, un giorno, Guida si presenta alla porta della sorella. Infelice e sventurata, è disposta a tutto per sopravvivere. Con o senza un marito al proprio fianco. Sullo sfondo di una città che brulica di passione e di vita, tra personaggi indimenticabili come la vicina pettegola Zélia e suo padre Álvaro, alle prese con il malocchio di un potente stregone, l’ex prostituta Filomena e il cartolaio Antônio, costretto a vivere con la madre ipocondriaca mentre cerca invano di attrarre l’attenzione di donna Eurídice, si dipana il rocambolesco percorso di emancipazione delle due sorelle e il loro tentativo di scendere a patti con il ruolo imposto dalla società dell’epoca.
Perché ogni grande rivoluzione comincia tra le mura domestiche.
Da sapiente narratrice, Martha Batalha fonde drammaticità e humour in un romanzo ricco di atmosfera e di verve, che ben si inserisce nella migliore tradizione narrativa latinoamericana.
 
In una girandola di profumi e passioni, la piccola, grande rivoluzione di due sorelle e del mondo che le circonda.
 
“Uno dei migliori libri dell’anno.” O Globo
 
“La nuova promessa della letteratura brasiliana.” Vogue
Martha Batalha è nata a Recife nel 1973, ma è cresciuta a Tijuca, Rio de Janiero. Si è laureata in Giornalismo con un master in Letteratura alla Pontifícia Universidade Católica. Ha lavorato per alcuni importanti giornali brasiliani e poi ha fondato una casa editrice, Editora Desiderata. Nel 2007, dopo averla venduta a un importante gruppo editoriale, si è trasferita a New York, dove ha conseguito un master in Editoria alla New York University e ha ottenuto la Oscar Dystel Fellowship. Vive a Santa Monica, California. Eurídice Gusmão che sognava la rivoluzione (Feltrinelli, 2016) è uno straordinario successo sulla scena internazionale, fatto raro per un romanzo d’esordio.
tradotto da Roberta Francavilla

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Piante e giardini

Franco Cardini, Nostalgia del Paradiso – il giardino medievale, Laterza
Dalle recinzioni claustrali monastiche sino alle raffinate costruzioni dell’Umanesimo attraverso la lezione musulmana e le esperienze cortesi, il giardino riflette non solo la complessa vicenda storica del nostro Medioevo europeo, ma anche il rapporto tra messaggio filosofico e teologico ed esperienza botanica e naturalistica. Il giardiniere medievale ripete il gesto creatore di Dio, conosce le norme sapienti che possono piegare la natura per ricreare, se non la realtà, quanto meno l’illusione dell’Eden perduto. Il paradiso terrestre e i Campi Elisi sono gli archetipi, i modelli di una costruzione umana che osa sfidare il limite dell’eterno, nel sogno paradossale di una natura perfetta e al tempo stesso dominata dall’uomo.

 

Kingsbury Noel; fotografie di Andrea Jones, La magia degli alberi, Atlante edizioni
Gli alberi sono indispensabili alla vita. Protagonisti indiscussi del paesaggio naturale e urbano così come della storia e della cultura, gli alberi forniscono cibo e riparo a uomini e animali, sono parte del ciclo che regola le precipitazioni d’acqua e svolgono un ruolo essenziale nella produzione dell’ossigeno. Una volta tagliati forniscono il legno, un materiale che da sempre accompagna l’umanità sulla strada della civilizzazione. La diversità degli alberi è parte della loro attrattiva universale. Dagli alberi si possono raccogliere fiori per ghirlande o fibre per la carta, sostanze medicinali o frutti nutrienti. Presso alcune culture vi sono alberi in cui dimorano le divinità. Tra i più grandi organismi viventi, gli alberi dimostrano una straordinaria capacità di adattamento all’ambiente, ai cambiamenti climatici e alla presenza di altre piante o animali. Scritto da Noël Kingsbury, un esperto di tematiche ambientali di fama mondiale, “La Magia degli Alberi” celebra la meraviglia, il mistero, la bellezza e l’utilità di questi giganti del regno vegetale. Rassegna di novanta specie diverse, “La Magia degli Alberi” si sofferma sulle caratteristiche fisiche e sull’importanza storica e culturale delle piante.

Una speciale attenzione è dedicata all’impatto sull’ecosistema delle specie introdotte dall’uomo…

 

Gilles Clement, Piccola pedagogia dell’erba – riflessioni sul giardino planetario, Deriveapprodi

Temporali e cimiteri, land art e insetti, volpi volanti e dèi del giardino.

Poi migrazioni, vagabondaggi, erranza umana e vegetale. Architetture urbane e del paesaggio. Radici secolari. Talpe sovversive e cani randagi. Un libro lungo vent’anni che raccoglie il farsi del pensiero e della pratica di Gilles Clément, giardiniere, paesaggista e filosofo francese. Ritroviamo gli incolti, il meticciato, il terzo paesaggio, il giardino planetario e il giardino in movimento – temi cari all’autore e per i quali è oggi noto. Ma anche le nuvole, il bioma, Jean-Baptiste Lamarck e il posto degli umani nella biosfera. A tenere insieme tutto questo è Louisa Jones, curatrice del volume, e il pensiero stesso di Gilles Clément, a partire dalla filosofìa di una Terra intesa come vivente, sulla quale “la vita avanza seguendo un caos poetico, che si offre a tutti coloro che sono disposti a non chiudere gli occhi”. Postfazione di Andrea Di Salvo.

 

Richard Buchmann, Le ragioni dei fiori, Ponte alle grazie
Da epoche immemori, i fiori garantiscono la sopravvivenza materiale e spirituale degli uomini. I loro frutti e i loro semi permettono ancora oggi la produzione di cibo, spezie, vestiti e farmaci per gran parte della popolazione terrestre. Stephen Buchmann, associando lo sguardo clinico dello scienziato della natura a un bagaglio di conoscenze che abbraccia storia, letteratura, economia e cultura popolare, mette a nudo le segrete alchimie della vita dei fiori e indaga il ruolo cruciale che hanno ricoperto nell’evoluzione della nostra specie, ispirando miti, religioni, arte e architettura, poesia e scienza, in ogni tempo e a ogni latitudine. Se l’irrazionalità che governa l’industria floricola, il ricorso a tecniche di coltivazione che danno esemplari senza profumo e nocivi per l’uomo, la creazione in laboratorio di varietà insolite e accattivanti, come le rose blu e le petunie nere, sta conducendo oggi alla progressiva scomparsa delle specie che crescono spontaneamente in natura o nei nostri giardini, tuttavia “non tutto è perduto”, assicura Buchmann: “Fiori e uomini dipendono gli uni dagli altri e solo insieme possono assicurarsi la sopravvivenza”. “La ragione dei fiori”, con l’ausilio di immagini, ci presenta queste magnificenze colorate sotto una luce inaspettata, svelando l’incantesimo che gettano su di noi mentre spargono la loro bellezza nel mondo.

Autore

Richard Buchmann vive a Tucson, Arizona, ed è botanico esperto in impollinazione e api. Insegna entomologia all’Università dell’Arizona ed è ricercatore associato in Ecologia e Biologia dell’evoluzione.
 

Andrew Hornung, Le Rose italiane, Pendragon

La storia delle rose ottenute in Italia dall’Ottocento a oggi è un “romanzo” che non era stato ancora scritto: vi si trovano colpi di scena e misteriose scomparse, usurpazioni ed eredità disperse, vizi e virtù dell’italica stirpe. Andrew Hornung, esperto inglese di rose e giardini italiani, è riuscito in una grande impresa, raccogliendo e sistematizzando per la prima volta informazioni frammentarie, sparse in cataloghi, articoli di riviste e libri rarissimi e, soprattutto, presentando informazioni derivanti da fonti inedite: archivi pubblici e privati, diari e bollettini compilati dagli stessi ibridatori e testimonianze dirette. Il risultato è un volume che, per la prima volta, permette a tutti gli appassionati di conoscere l’importante contributo di uomini e donne del Belpaese alla storia universale delle rose

 

MAGIA ALBERI

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ispirato alla sua rubrica Buongiorno, prossimamente in libreria :

BlogFest: incontro con Mario Calabresi e Massi...

BlogFest: incontro con Mario Calabresi e Massimo Gramellini (Photo credit: Gianluca Neri)

Massimo Gramellini, La magia di un buongiorno, Longanesi
Scorrendo le pagine di questi quindici anni di Buongiorno il lettore ha la netta percezione di assistere al dipanarsi dei grandi avvenimenti pubblici italiani attraverso il racconto di storie private, a volte anche minime. La rappresentazione di avvenimenti macroscopici del bel paese, a volte grotteschi, a volte criminosi, commoventi o comici, raccontati spesso attraverso esperienze di singoli individui, che diventano insieme esempi universali di come tutti noi vorremmo o non vorremmo essere, delle nostre aspirazioni, delle nostre sconfitte, a volte anche del nostro orgoglio di essere cittadini di questa sgangherata nazione. Sempre però con la forza riflessiva e la serenità di chi comunque non è disposto ad arrendersi di fronte al cinismo, di chi crede che le parole e le idee possano ancora cambiarci e cambiare il corso degli eventi.

 

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Image of Italian writer, Umberto Eco.

Image of Italian writer, Umberto Eco. (Photo credit: Wikipedia)

 

Storia delle terre e dei luoghi leggendari, Umberto Eco, Bompiani

Dai poemi omerici alla fantascienza contemporanea, dai testi sacri ai fumetti, passando per tutti i capisaldi della nostra educazione alla lettura (dai “Ventimila leghe sotto i mari” ad “Alice nel paese delle meraviglie”, dal “Milione” di Marco Polo a Tolkien), l’umanità ha continuamente inventato terre immaginarie e leggendarie, proiettando lì desideri, sogni, utopie, incubi troppo ingombranti e impegnativi per il nostro limitato mondo reale. Umberto Eco ci conduce in un vero e proprio viaggio illustrato in queste terre lontane e sconosciute, facendoci scoprire da chi sono abitate, quali passioni le attraversano, quali eroi le abitano e, soprattutto, quale importanza rivestono per noi. Un percorso erudito e godibile insieme che accosta testi antichi e medievali a testi contemporanei, film a poemi, fumetti a romanzi che hanno segnato la sensibilità e la formazione di tutti noi.

 

 

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Parlo d’amor con me,

Calvetti Paola, Mondadori

Unica al mondo nel suo genere, la Casa di Riposo Giuseppe Verdi è considerata l’ultimo capolavoro del Maestro di Busseto, che dedicò a questo progetto gli ultimi due anni della sua vita, prima di morire nel 1901. “Delle mie opere, quella che mi piace di più è la Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio. Poveri e cari compagni della mia vita! Credimi, amico, quella Casa è veramente l’opera mia più bella”: così scrive Verdi in una lettera. E così, ancora oggi, tutti a Milano sanno dove si trova Casa Verdi, tra le cui mura austere e accoglienti vivono decine di anziani musicisti, ciascuno con un suo appartamento privato ma riunendosi per le occasioni conviviali, dai pasti ai molti concerti. Bartolomeo, il tenore ultranovantenne, Piera, che muove ancora con grazia le mani sul pianoforte, Kimiko, soprano giapponese, Luisa, la famosa Annina che fece la Traviata insieme alla Callas, e tanti altri… Tra gli ospiti di questa Casa speciale si muove in punta di piedi Ada, la cameriera, che entra in contatto con tutti e si fa raccontare le loro vite incredibili e le loro passioni non sopite. Come la musica, che non teme il tempo, come l’amore, che può (ri)nascere anche tra le pareti di Casa Verdi

 

La stella di pietra, Marco Buticchi, Longanesi

È il 1487. Michelangelo Buonarroti è l’allievo più talentuoso e indisciplinato del Ghirlandaio. Michelangelo ancora non sa che il suo genio sarà riconosciuto patrimonio dell’umanità e che le sue opere ispireranno nel bene e nel male le esistenze che calcheranno le sue stesse vie… È il 1980. Sara Terracini, giovane laureanda in Storia dell’arte, nelle sue ricerche su Michelangelo si trova di fronte a una scoperta sconvolgente. Il complesso statuario del Laocoonte, attribuito all’epoca romana come copia di un’antica statua greca, appartiene in realtà a un’epoca diversa. Sara sa che esistono alcuni bozzetti, secretati agli occhi della Storia, che attribuirebbero la paternità dell’opera a Michelangelo. Ma quello che Sara non sa è che forse questo tesoro è servito a finanziare oscure trame del terrorismo nei terribili anni di piombo…

 

Teoria generale del tutto, Marcello Fois, Einaudi

Esiste un luogo in cui convergono le teorie più inaccessibili, i fenomeni e le ipotesi più difformi. È lì che – secondo quella che la fisica teorica chiama “teoria generale del tutto” – risiederebbe la spiegazione dell’universo. Per Alessandra e Marinella, gemelle di cinquant’anni cui la vita ha riservato strade molto diverse, quel luogo è la casa del padre che le ha abbandonate quando avevano otto anni, senza voler più sapere nulla di loro. Ora che lui è morto si ritrovano entrambe lì, circondate da quelle pareti a loro sconosciute che sembrano sussurrare ricordi e rievocare rancori mai sopiti. Per le sorelle quella vicinanza forzata si rivelerà una tortura col sorriso sulle labbra, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili. Una storia universale sulla ferocia e sulla dolcezza dei legami familiari.

 

Gli uomini freddi, Mauro Corona, Mondadori

Un paese lontano, sperduto tra le montagne, fatto di anime solitarie appese alle rocce, dove nevica in ogni stagione dell’anno, dove la gente ha la faccia bianca di chi sta sempre al chiuso, e il carattere silenzioso e gelido delle nevicate. Lassù vivono donne e uomini soffiati nella neve, statue di ghiaccio che nessun fuoco potrà mai sciogliere. Si allenano a resistere alla vita sfidando le avversità, il freddo, le difficoltà di coltivare la terra, il pericolo delle valanghe. Ogni sera si riuniscono accanto alle stufe e i vecchi, a voce bassa, cantano ai giovani i fatti che hanno accompagnato le loro giornate. Una storia che non deve essere dimenticata. La storia di un paese dove nevica anche d’estate e gli uomini hanno la pelle fredda…

 

 

Con i tuoi occhi, Lorenza Ghinelli, Newton Compton

Irma ha solo otto anni, quando nella sua vita irrompe Maya, la sua nuova baby sitter. Una giovane prostituta che ben presto la coinvolge, inerme spettatrice, nei festini in cui si esibisce. I genitori di Irma non sospettano nulla e quando la bambina parlerà, sarà troppo tardi. La sua vita è ormai segnata. Perché Irma, ormai cresciuta, solo in rapporti consumati velocemente riesce a provare qualcosa. E così, in un degrado costante che non lascia altro che ferite, Irma arriva a Bologna. Carla, invece, vive felice a Favignana, e custodisce un segreto: i suoi occhi vedono il mondo senza colori, le cose sono per lei luminose o meno luminose. Solo Salvatore, amico, quasi fratello, compagno di tutto, lo sa. Ma quando gli altri lo scoprono, Carla viene strappata alla sua isola e a Salvatore, per essere portata da un luminare che esercita a Bologna. Sarà qui che, ormai giovani donne, Irma e Carla si incontreranno: sui binari di una stazione, dove Irma ha deciso di farla finita. La solitudine estrema di Irma incontra la vitalità di Carla. Un animo sfregiato e cinico si scontra con uno spirito pieno di ideali. Ma forse gli occhi di Carla, che vedono solo in bianco e nero, sono in grado di illuminare anche l’esistenza più buia…

 

 

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PS ANTICIPATO: da giovedì 26 fino al 6 maggio i titoli di poesia sono scontati del 15% ad Atlantide!

ironia e leggerezza sono le caratteristiche delle poesie di Wendy Cope, che guarda con occhi attenti al mondo che ci circonda. Una raccolta di grande successo nel mondo anglosassone, proposta da un editore che continua (per fortuna) con ostinazione a esplorare questo genere letterario.Wendy Cope, Guarire dall’amore, Crocetti
“Ironica e spiritosa, la poesia di Wendy Cope ci parla d’amore con grazia e sense of humour: con estrema delicatezza, con struggente partecipazione emotiva, ma senza mai cedere alla tentazione di idealizzarlo. Wendy Cope ci fornisce non solo dei moderni “remedia amoris” di ovidiana memoria, ma ci insegna che la vita non è una tragedia, piuttosto un liquore gentile, da gustare serenamente in un angolo di giardino, cullando le “ferite d’amore” al suono dei suoi versi saggi e frizzanti”.

Wendy Cope

Al Round Pound

Guardi te stessa. Ed anche chi ti guarda.
Uno spettro sul muro del giardino.
Uno è lo spettro e l’altra, sì, sei tu –
sempre che entrambi esistiate davvero.

Che strano esser qualcuno dietro un volto,
avere un nome e sapere che è il tuo,
trovarsi in questo angolo di verde.
Una chiocciola osservi: avanza e sosta.

Tu stai seduta, e ti domandi quieta
fino a quando. Ti muovi? No, rimani.
Ignoto è il tessitore dell’ordito.
Scivola via un minuto dopo l’altro.

Traduzione di Silvio Raffo

Wendy Cope.
Guarire dall’amore
a cura di Silvio Raffo
Crocetti Editore 2012

Una lunga notte di sogni, James Laughlin, Guanda
Protagonista defilato ma centrale della vita culturale americana del Novecento, editore e amico dei maggiori esponenti del moderno, James Laughlin ha orientato la propria scrittura poetica in una direzione diversa rispetto alla poesia del Novecento, caratterizzata dalla sperimentazione e dal modernismo. La sua è un’opera infatti di raffinata trasparenza comunicativa. Laughlin ha scelto la via di accenti piani e colloquiali, assolutamente coerenti con la concretezza del suo mondo poetico, fatto di realtà e circostanze quotidiane, di episodi semplici e ricordi teneri, che nei suoi versi riescono comunque a diventare memorabili. Laughlin parla soprattutto d’amore, ed è capace di cogliere spaccati di vita molto intensi, in grado di restituire il senso e il sapore di un’epoca.

Tutte le poesie, Maria Luisa Spaziani, MondadoriMeridiani
II Meridiano presenta tutte le raccolte poetiche della Spaziani. Dopo la raccolta d’esordio, “Le acque del sabato” (1954), caratterizzata da una spiccata tensione lirico autobiografica e dalle suggestioni delle avanguardie europee, in “Luna lombarda” (1959), “Il gong” (1962), “Utilità della memoria” (1966), “L’occhio del ciclone” (1970) nel dettato poetico della Spaziani si stagliano passioni costanti; le cose concrete, i volti e i paesaggi del mondo, la gioia dei sensi e dei sentimenti, degli amori e dei disamori si fondono in un impasto caldo e affabile con le tessere della sua prolifica memoria letteraria – che attinge sia alla letteratura classica che a quella moderna, alla grande poesia europea (Montale su tutti), al teatro francese dal Rinascimento al Novecento. Le ultime raccolte – da “Geometria del disordine” (1981, Premio Viareggio) a “La stella del libero arbitrio” (1986) alle recenti “Poesie della mano sinistra” – testimoniano il passaggio a una scrittura via via più diaristica, “impura” e aforistica, il lato insomma più sapienziale e ironico della sua ispirazione.

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