Posts Tagged ‘paolo rumiz’
una novità al giorno, Paolo Rumiz, Appia (Feltrinelli)
Posted in Uncategorized, tagged Appia (Feltrinelli), libri, libri nuovi, libri via appia, novità libri, paolo rumiz on giugno 4, 2016| Leave a Comment »
qualche libro in uscita, da Stephen King a Kazuo Ishiguro, da Dacia Maraini a Paola Mastrocola
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seguito della prima parte. Che trovate qui:
(poi ci sono le altre schede che saltuariamente usiamo pubblicare su questa pagina! Seguiteci)
Kazuo Ishiguro, Il gigante sepolto, Einaudi
«Un’intensa indagine sulla memoria e sulla colpa, ma anche un racconto di straordinarie atmosfere, una storia di travolgente leggibilità da divorare tutta d’un fiato. Un romanzo doloroso e bellissimo sul dovere del ricordo e il bisogno dell’oblio». Alex Preston, The Guardian
Il leggendario re Artù è morto ormai da qualche tempo ma la pace che egli ha imposto sulla futura Inghilterra, dilaniata per decenni dalla guerra intestina fra sassoni e britanni, seppure incerta, perdura. Nella dimora buia e angusta di Axl e Beatrice, tuttavia, non vi è pace possibile. La coppia di anziani coniugi britanni è afflitta da un arcano tormento: una sorta di inspiegabile amnesia che priva i due di una storia condivisa. A causarla pare essere una strana nebbia dilagante che, villaggio dopo villaggio, avvolge indistintamente tutte le popolazioni, ammorbandole con i suoi miasmi. Axl e Beatrice ricordano di aver avuto un figlio, ma non sanno più dove si trovi, né che cosa li abbia separati da lui. Non possono indugiare oltre: a dispetto della vecchiaia e dei pericoli devono mettersi in viaggio e scoprire l’origine della nebbia incantata, prima che la memoria di ciò a cui più tengono sia perduta per sempre. Lungo il cammino si uniscono ad altri viandanti – il giovane Edwin, che porta il marchio di un demone, e il valoroso guerriero sassone Wistan, in missione per conto del suo re – e con essi affrontano ogni genere di prodigio: la violenza cieca degli orchi e le insidie di un antico monastero, lo scrutinio di un oscuro barcaiolo e l’aggressione di maligni folletti, il vetusto cavaliere di Artù Galvano e il potente drago Querig. Giungono infine in vista della meta, e qui li attende la prova più grande: saggiare la purezza del proprio cuore.
Paola Mastrocola, La passione ribelle, Laterza
Credevamo nell’immortalità. Una volta i grandi ci mettevano la vita per completare una sola opera, che magari vedeva la luce solo dopo la loro morte. C’erano progetti lunghi, che superavano il nostro limitatissimo tempo. Credevamo nell’immortalità, e questo ci toglieva la fretta, la smania di arrivare. Eravamo felici di non arrivare. Scrivevamo canzonieri lunghi una vita, dedicandoli a donne che erano morte da un pezzo. Scrivevamo trattati, che radunavano in sé, e ordinavano, tutto lo scibile su un dato argomento. Scrivevamo, anche, a mano: scrivere a mano è lento, e quella lentezza favorisce i pensieri, li accompagna, li plasma meglio. Li rende più profondi, meno buttati li, estemporanei. Vedevamo le cancellature che è un po’ come rivedere le foto dei vecchi amici e fidanzati. È dare tempo all’immagine di noi, capire che siamo esseri stratificati, farciti di momenti diversi, e che la vita è un mutamento continuo, e volgersi a vedere le prime forme ci rassicura sulle future.
Stephen King, Chi perde paga, Sperling
Un altro colpo da maestro di Stephen King , il secondo romanzo della trilogia iniziata con Mr. Mercedes, nel quale l’autore tocca un tema a lui caro, quello del potere della letteratura sulla vita di ogni giorno, nel bene e nel male.
SVEGLIATI GENIO! Il genio è John Rothstein, scrittore osannato dalla critica e amato dal pubblico – reso immortale dal suo personaggio feticcio Jimmy Gold – che però non pubblica più da vent’anni. L’uomo che lo apostrofa è Morris Bellamy, il suo fan più accanito, piombato a casa sua nel cuore della notte, furibondo non solo perché Rothstein ha smesso di scrivere, ma perché ha fatto finire malissimo il suo adorato Jimmy. Bellamy è venuto a rapinarlo, ma soprattutto a vendicarsi. E così, una volta estorta la combinazione della cassaforte al vecchio autore, si libera di lui facendogli saltare l’illustre cervello. Non sa ancora che oltre ai soldi (tantissimi soldi), John Rothstein nascondeva un tesoro ben più prezioso: decine di taccuini con gli appunti per un nuovo romanzo. E non sa che passeranno trent’anni prima che possa recuperarli. A quel punto, però, dovrà fare i conti con Bill Hodges, il detective in pensione eroe melanconico di Mr. Mercedes , e i suoi inseparabili aiutanti Holly Gibney e Jerome Robinson. Come in Misery non deve morire , King mette in scena l’ossessione di un lettore per il suo scrittore, un’ossessione spinta fino al limite della follia e raccontata con ritmo serratissimo.
Matilde Asensi, Il ritorno di Catone, Rizzoli
“Il ritorno dell’ultimo Catone” verrà lanciato da Planeta a fine settembre con un’importante campagna pubblicitaria.
Tornano le avventure di Ottavia Salina, Farag Boswell e Kaspar, membri della setta degli Staurofílakes, chiamati a proteggere la Vera Croce a ogni costo. Ottavia e Farag sono incaricati da una facoltosa coppia canadese di rintracciare i nove ossari che contengono i resti dei fratelli e delle sorelle di Gesù. Ottavia, ex-suora, è restia ad accettare l’incarico, a differenza di Farag e di Kaspar, l’ultimo Catone, che si presenta a Toronto annunciando di aver rinunciato al titolo e di essere favorevole all’impresa. Se l’indagine avesse esito positivo, verrebbe scardinato uno dei dogmi portanti della religione cattolica: l’Immacolata Concezione.
Dacia Maraini, La bambina e il sognatore, Rizzoli
“Per la prima volta ho preso come protagonista di un mio romanzo una figura maschile e questa novità mi mette un poco di agitazione.” – Dacia Maraini
Nani Sapienza fa il maestro e i suoi alunni lo adorano, soprattutto per la sua incredibile capacità di raccontare storie. Purtroppo lo stesso non vale per i colleghi e il preside della scuola, che lo accusano di non rispettare regole e programmi. Lui però ha sempre saputo resistere, anche alla perdita di una figlia morta di leucemia e all’abbandono da parte della moglie, che l’ha lasciato in una casa piena di oggetti della piccola. Quando in città scompare una bambina dell’età di sua figlia in lui nasce un’inquietudine tremenda, non smette di cercarla e sognarla, sente che può essere salvata. E allora farà di tutto, da solo e con i suoi alunni, pur di ritrovare la pace e sentirsi padre ancora una volta.
Cees Nooteboom,
Tumbas, Iperborea
Viaggiatore impenitente, Cees Nooteboom ha esplorato il mondo visitando le tombe di grandi scrittori e pensatori: quella di Neruda in Chile, di Stevenson a Samoa, di Kawabata in Giappone, di Keats e Shelley a Roma nel cimitero degli stranieri; o ancora le tombe di Joyce, Canetti e Thomas Mann a Zurigo, Balzac, Nerval e Proust a Père Lachaise; Brecht e Hegel a Berlino, e molti altri. Tumbas è un prezioso libro di viaggio che fonde esperienza, erudizione e amore per la letteratura, una raccolta di straordinarie riflessioni sull’immortalità e la poesia.
«Qual è stata la prima tomba che ho descritto quando ancora non pensavo a questo libro? Avevo già superato i quaranta, avevo letto Proust in ritardo, e anche là, al cimitero di Père Lachaise, quella sensazione di essere quasi in famiglia, di sapere troppe cose. Era il 1977 ed ero colmo di Albertine e di Charlus, della duchessa de Guermantes e di Norpois. Era una giornata di novembre, il giorno dei morti, un freddo invernale. I vivi facevano visita ai morti, io facevo visita ai miei e annotavo quel che vedevo e quel che pensavo. Al primo posto c’era Balzac: quattro mazzi di crisantemi e due ceri accesi. Proust doveva accontentarsi di due mazzetti di astri color ruggine semplicemente posati.Balzac e Nerval riposano sullo stesso vialetto, un po’ di sbieco l’uno rispetto all’altro. Per trovare Proust – come per trovare Edith Piaf – il visitatore deve lasciare la strada principale del cimitero: senza una mappa di questo regno dei morti non sarebbe possibile trovare la sua tomba. Quando mi ci sono trovato davanti non sapevo cosa dovessi pensare: Proust non è più da nessuna parte, e dunque nemmeno qui. Eppure, grazie alla concreta nera forma marmorea della tomba, si crea per un attimo l’illusione di trovarsi in sua presenza, di trovarsi vicini a lui, e nel frattempo il pensiero corre a due campanili in Normandia che hanno svolto un ruolo talmente importante nella vita di quel bambino che sarebbe poi diventato l’uomo qui sepolto da indurlo a scriverne in un modo che oggi mi costringe a riflettere su di lui e sul suo tempo perduto. Perché? Perché quel tempo l’ha ritrovato non solo per se stesso, ma per chiunque lo legga. Non posso sfuggire alla sensazione che la nera, lucida tomba dinanzi a me sia piena fino all’orlo di tempo compresso, così che ancora adesso il lettore è avvolto in una nebulosa di supposizioni su chi fossero Charlus e Albertine: ombre che altrimenti sarebbero svanite per sempre, come tutti i loro contemporanei mai descritti da nessuno.»
Mia Couto, L’altro lato del mondo, Sellerio
Mwanito Vitalicio ha undici anni e dall’età di tre vive all’interno di un parco safari abbandonato, le uniche persone che conosce sono il padre, il fratello, lo zio e un ex militare al tempo stesso amico e servitore. Gli è stato detto che sono gli unici sopravvissuti, che non ci sono legami col mondo, che sono in attesa di un cenno da parte di Dio e che in questo luogo non è ammesso né piangere né pregare. Dopo la morte della moglie il padre ha deciso di recidere ogni legame e ha scelto di esiliarsi in quel posto remoto e inaccessibile convincendo i familiari che il mondo che li circonda è scomparso. Jesusalém è un paradiso alla rovescia, dove l’uomo si è costruito un suo microcosmo per riuscire a dimenticare la realtà che gli ha portato solo dolori, dominata dal caos e dalla violenza. Non c’è via di fuga per nessuno di loro, solo il fratello maggiore ha dei vaghi ricordi del passato e del mondo esterno, al quale vorrebbe tornare. Per questo mantiene un legame con ciò che si sono lasciati alle spalle e ne fa partecipe il fratello minore insegnandogli in segreto a leggere e a scrivere. Il bambino subisce e aderisce al delirio di annientamento del padre e ne diventa complice, ma trova una segreta via di fuga nella scrittura. E lui il grande riconciliatore, l’accordatore di silenzi, il narratore di questa storia. Fin quando un giorno, a Jesusalém, appare una donna, bianca, portoghese, giunta in Africa alla ricerca del marito. Con lei arriva una ventata di vita..
Neil Gaiman, illustrazioni di C.Riddell, La regina del bosco, Mondadori
Una giovane regina decide di andare a risvegliare una principessa dall’incantesimo del sonno, seguendo i nani nelle gallerie scavate nelle montagne del regno. Ma la principessa non è ciò che sembra. Una rilettura dark d’autore delle due fiabe popolari. Età di lettura: da 11 anni.
e anche DILUVIO DI FUOCO di Amitav Ghosh per Neri Pozza, di cui non disponiamo ancora della scheda. Il terzo libro della sua trilogia dedicata alla storia dell’India. Ecco qualche brano letto dall’autore.
qualche libro in uscita, da Azar Nafisi a Jo Nesbo, da Michele Serra a Niccolò Ammaniti. Parte Prima.
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già questa settimana gli scaffali delle librerie torneranno a fiorire con stuzzicanti nuovi titoli. Ecco qualche anticipazione per i mesi a venire. Acquistateli in una libreria indipendente!
Azar Nafisi,La repubblica dell’immaginazione,Adelphi
scheda in arrivo..
V.S. Naipaul,Sull’ansa del fiume, Adelphi
Traduzione di Valeria Gattei
Ambientato sulle rive di un Congo mai nominato, uno dei romanzi più terribili e profetici di V.S. Naipaul.
Attratto da un richiamo fatale nel cuore dell’Africa, il giovane Salim, indiano di fede musulmana, rileva un eccentrico bazar posto sull’ansa di un fiume, in mezzo a una natura selvaggia. Qui cercherà di contribuire, con pochi sodali, all’evoluzione di una società per molti versi ancora primordiale. E in un primo momento la comunità dell’«ansa del fiume», così come l’intero Paese, sembra avviarsi a un promettente progresso. Ma sarà un’illusoria accensione. Sequestrato dal Grande Uomo – archetipo del dittatore africano –, quello slancio innovatore si tradurrà in un controllo paranoico e in una catena di cieche rappresaglie: realtà che finirà per consegnare Salim a un destino di apolide senza vera identità
Oliver Sacks, In movimento, Adelphi
In movimento è innanzitutto una rassegna di passioni, descritte con la lucidità dello scienziato e l’audacia dello psiconauta, la schiettezza di un diagnosta e il gusto per la digressione di un dotto seicentesco. E sarà un piacere, per i lettori di Sacks, sentirlo parlare di sé: dell’ossessione per le motociclette e la velocità, della madre che una volta lo maledisse citando il Levitico, del commovente rapporto con un fratello schizofrenico, di quando disintegrò per la frustrazione un libro di Aleksandr Lurija, il fondatore della neuropsicologia e di quella «scienza romantica» a cui sarebbe sempre rimasto fedele – del più romanzesco, in definitiva, di tutti i personaggi romanzeschi di cui ha scritto
Benedetta Craveri, Gli ultimi libertini, Adelphi
«Questo libro» dichiara l’autrice introducendoci alla sua nuova opera «racconta le storie di un gruppo di aristocratici la cui giovinezza coincise con l’ultimo momento di grazia della monarchia francese»: sette personaggi emblematici, i quali, sfruttando le qualità migliori della loro casta – «la fierezza, il coraggio, l’eleganza dei modi, la cultura, il talento di rendersi gradevoli» -, non furono solo maestri nell’arte di sedurre, ma, da veri figli dei Lumi, ambirono ad avere un ruolo nei grandi cambiamenti che si preparavano, e dopo il 1789 seppero affrontare le conseguenze delle loro scelte – la povertà, l’esilio, perfino il patibolo – con l’incomparabile panache che li distingueva.
Michela Murgia, Chirù, Einaudi
Quando Eleonora e Chirù si incontrano, lui ha diciotto anni e lei quarantaquattro. Le loro vite sembrano non avere niente in comune. Eppure è con apparente naturalezza che lei diventa la sua guida, e ogni esperienza che condividono dall’arte alla cucina, dai riti affettivi al gusto estetico li rende più complici. Eleonora non è nuova a quel compromettente tipo di istruzione. Nel suo passato ci sono tre allievi, due dei quali hanno ora vite brillanti e grandi successi. Che ne sia stato del terzo, lei non lo racconta volentieri. Eleonora offre a Chirù ogni cosa che ha imparato e che sa, cercando in cambio l’energia di tutte le prime volte. È cosi che salgono a galla anche i ricordi e le scorie, dall’infanzia all’ombra di un padre violento fino a un presente che sembra appagato e invece è dominato dall’ansia del controllo, proprio e altrui. Chirù, detentore di una giovinezza senza più innocenza, farà suo ogni insegnamento in modo spietato, regalando a Eleonora il successo formativo più eclatante e allo stesso tempo la più dura lezione della sua vita.
Gianluca Morozzi, Lo specchio nero, Guanda
Svegliarsi nel cuore della notte in una stanza mai vista prima, accanto a una sconosciuta nuda, senza ricordare niente delle ore precedenti… Può succedere, quando hai bevuto un po’ troppo. Se però la ragazza è morta e la stanza è chiusa a chiave dall’interno, la faccenda si fa preoccupante. E non migliora quando scopri che i cadaveri, in realtà, sono due. È così che Walter Pioggia, scrittore e direttore editoriale di una piccola casa editrice bolognese, si ritrova protagonista di un vero e proprio giallo della camera chiusa in cui, a quanto pare, gli è toccato il ruolo dell’assassino. Ma lui non ha ucciso nessuno. O sì? In una settimana che rischia di portarlo alla follia, Walter è costretto a inseguire le tracce di ben due delitti: il misterioso omicidio di via della Luna e un altro caso, mai davvero risolto, tornato a perseguitarlo dal passato. Minacciando di distruggere il suo presente proprio ora che finalmente tutto sembra andare per il meglio. Una chiave misteriosa, una donna contesa, una villa maledetta, due ragazzi perduti… Sotto i portici e nei bar di una Bologna ricostruita con tagliente affetto si sviluppa un’indagine psicologica che indebolisce il confine tra realtà e immaginazione, investendo di tensione la quotidianità di un uomo divenuto di colpo un bersaglio. Fino alla più sorprendente delle conclusioni.
Elisabetta Gnone, Olga di carta, Salani
“Un freddo giorno d’inverno, nel nevoso villaggio di Montetabà nacque una bambina di carta. L’evento eccezionale attirò l’attenzione della gente, ma poichè qualcosa di simile era già avvenuto fra le alte montagne di quella remota regione, ben presto le voci si placarono. Tutti, infatti, ricordavano la storia del bambino di fango e della bambina di vetro, ogni generazione l’aveva tramandata a quella che era venuta dopo, insieme con le favole e le leggende che da secoli si raccontavano nel piccolo villaggio di cielo e di neve.”
Paolo Maurensig, La teoria delle ombre, Adelphi
La mattina del 24 marzo 1946 Alexander Alekhine, campione del mondo di scacchi, celebre anche per la singolare crudeltà del suo gioco e l’eccentrica personalità, venne trovato privo di vita nella sua stanza d’albergo, a Estoril. Il medico che assisté all’autopsia certificò che la morte era avvenuta per asfissia, provocata da un pezzo di carne cruda conficcatosi nella laringe. «Non è stato rilevato alcunché di sospetto che possa far pensare a un suicidio, né tantomeno a un omicidio» dichiarò. Ma come mai una simile precisazione? Forse perché le foto del cadavere potevano far pensare a una messinscena? Solo un romanziere appassionato di scacchi come Maurensig poteva provare a rispondere a queste domande.
Tahar Ben Jelloun, Racconti coranici, Bompiani
Un libro che porta nella forma del racconto i grandi temi della scrittura d’impegno di Tahar Ben Jelloun, a partire da”il Razzismo spiegato a mia figlia”.
Tre racconti sulla religione,sulla sua importanza e i suoi principi etici. Tre storie di grandi uomini che sono anche tre storie di fede. Le vicende, tutte umane, di chi ha combattuto per difendere il proprio credo in un Dio unico (sia questi il Dio cristiano, ebraico o musulmano) – accettando di essere presi per pazzi e di essere perseguitati dal proprio popolo. Tahar Ben Jelloun ci riporta ad epoche e luoghi lontani – ai confini della leggenda – per parlarci di Giustizia, Fede, Rispetto. Contro il materialismo e il politeismo, la superficialità e le ingiustizie sociali, di allora e di sempre.
Victoria Ocampo, Dialogando con Borges, Archinto
Jorge Luis Borges e Victoria Ocampo rivivono in questa straordinaria raccolta, inedita in Italia, di parole, ricordi, lettere, fotografie di due «esseri, ognuno a suo modo eccezionale». E assieme a loro tutto un universo di parenti, amici, conoscenti del calibro di Adolfo Bioy Casares, José Ortega y Gasset, Le Corbusier, Drieu la Rochelle, Aldous Huxley, Albert Camus. Sullo sfondo, la storia di quell’effervescente periodo: la nascita della rivista «Sur», l’ottusità e la violenza delle dittature e del peronismo; la Biblioteca e la cecità di Borges; la rivoluzione a Cuba; le prime traduzioni in Europa e negli Stati Uniti di autori che staranno poi alla base del «boom» della letteratura ispanoamericana.
Alberto Manguel, La città delle parole, Archinto
«Con raffinato umorismo, Manguel suggerisce di cercare sullo scaffale dedicato alla fiction il libro intitolato “Come costruire una società migliore”.»
Nella «Città delle parole», che raccoglie le Massey Lectures tenute nel 2007, Alberto Manguel, acclamato scrittore, traduttore e fine bibliofilo, analizza l’uomo come entità individuale e sociale e si pone una domanda chiave: «In fondo, perché stiamo insieme?». L’interrogativo appare più che mai lecito in un mondo nel quale la convivenza è ostacolata da profonde differenze etniche, politiche e religiose. Esaminando gli stretti legami tra lingua, letteratura e società, Manguel conclude che «la vita non è mai individuale, ma è incessantemente arricchita dalla presenza degli altri. L’identità del singolo richiede il suo opposto, in un costante sforzo di inclusione: per sapere chi è uno, dobbiamo essere in due». tradotto da Giovanna Baglieri.
Jo Nesbo, Scarafaggi, Einaudi
Le autorità norvegesi lo hanno mandato a Bangkok per affiancare i poliziotti locali sul caso del diplomatico accoltellato in un motel di prostitute, ma ci vuole tempo perché l’ancora ingenuo Harry Hole capisca in che situazione l’hanno cacciato. Come gli scarafaggi che brulicano nella sua stanza d’albergo (per uno che ne uccidi, chissà quanti se ne nascondono dietro i muri), cosi le pedine di quel caso sembrano moltiplicarsi all’infinito. E Harry è solo: né la famiglia dell’ambasciatore morto né le autorità norvegesi né tanto meno i suoi colleghi Thai hanno intenzione di collaborare. Tutti, a quanto pare, sono terrorizzati alla prospettiva che esploda uno spinoso caso diplomatico. Così, nella confusione del traffico thailandese che infuria ventiquattro ore su ventiquattro, nel caldo, nella calca umana, Harry percorre le strade di Bangkok per sciogliere una matassa che nessuno ha interesse a dipanare.
Michele Serra,Ognuno potrebbe, Feltrinelli
ui è Giulio Maria, quello che nelle foto non fa mai niente, l’anacronistico figlio di genitori anziani, il sociologo ricercatore impegnato a interpretare i gesti di esultanza dei calciatori. Giulio Maria vive in un paese del nord Italia artigiano, prosperoso e infine omologato dal consumo. È il regno delle rotonde, degli ipermercati, dei Suv e dell’anonimato sociale. Giulio Maria frequenta con assiduità l’amico Ricky, squisito esemplare di sconsiderato ottimismo. Per Ricky, il “piuttosto bene” è comunque e sempre l’alternativa realistica al “piuttosto male”. Giulio Maria vive con piena consapevolezza la propria condizione di “spaesato”. L’azienda paterna (un mobilificio artigianale) è certamente garante di significati, giacché il legno, il suo colore, il suo profumo, la sua varietà prodigiosa vanno insieme alla sapienza e alla pazienza che lo modellano e lo consegnano all’evidenza del lavoro. Ma quell’azienda ora è un orologio fermo, è un regno caduto sotto incantesimo. Come uscire dall’immobilità della miseria del tempo presente? Una sera un cinghiale viene trovato morto a una rotonda. Giulio Maria è lì insieme ad altri curiosi a misurare (politicamente? filosoficamente?) l’evento della bestia morta. È un’assemblea che mima il dibattito ma non arriva ad alcuna riflessione rilevante. Tutti parlano nell’egofono (altrimenti noto come smartphone), tutti fotografano, tutti sembrano più piccoli di quella morte.
Isabel Allende, L’amante giapponese, Feltrinelli
Alma Belasco, affascinante pluriottantenne, colta e facoltosa, decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Lark house, una residenza per anziani nei pressi di San Francisco. In questa struttura, popolata da affascinanti e bizzarri anziani di diversa estrazione sociale, stringe amicizia con Irina, giovane infermiera moldava, di cui presto si innamorerà il nipote Seth Belasco. Ed è ai due giovani che Alma inizierà a raccontare la sua vita, in particolare la sua grande storia d’amore clandestina, quella con il giapponese Ichi, figlio del giardiniere dell’aristocratica dimora in cui ha vissuto, nonché compagno di giochi sin dalla più tenera infanzia. Sullo sfondo di un paese attraversato dalla seconda guerra mondiale, con le taglienti immagini di una storia minore – quella dei giapponesi deportati nei campi di concentramento -, si snoda un amore fatto di tempi sbagliati, orgoglio malcelato e ferite da curare, ma al tempo stesso indistruttibile, che trascende ogni difficoltà e vive in eterno nel cuore e nei ricordi degli
Paolo Rumiz, Ciclope, Feltrinelli
apita di ascoltare notizie dal mondo e sono notizie che spogliano l’eremo dei suoi privilegi e fanno del mare, anche di quel mare apparentemente felice, una frontiera, una trincea. Il faro sembra fondersi con il passato mitologico, si leva austero ciclope monocolo, veglia nella notte, agita l’intimità della memoria (come non leggere la presenza famigliare della lanterna di Trieste), richiama – sommando in sé il “gesto” comune delle lighthouse che in tutto il mondo hanno continuato a segnare la via – le dinastie dei guardiani e delle loro mogli (il governo dei mari è storicamente legato all’anima corsara delle donne), ma soprattutto apre le porte della percezione. Nell’isola del faro si impara a decrittare l’arrivo di una tempesta, ad ascoltare il vento, a convivere con gli uccelli, a discorrere di abissi, a riconoscere le mappe smemoranti del nuovo turismo da crociera e i segni allarmanti dei nuovi migranti, a trovare la fraternità silenziosa di un risotto cucinato alla meglio. Rumiz ci porta con sé davanti al ciclope, dentro il ciclope, per dirci l’inquietante meraviglia del mondo.
Niccolò Ammaniti, Anna, Einaudi
In una Sicilia diventata un’immensa rovina, una tredicenne cocciuta e coraggiosa parte alla ricerca del fratellino rapito. Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, fra i grandi spazi deserti di un’isola riconquistata dalla natura e selvagge comunità di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma con le istruzioni per farcela. E giorno dopo giorno scopre che le regole del passato non valgono piú, dovrà inventarne di nuove. Una luce che si accende nel buio e allarga il suo raggio per rivelare le incertezze, gli slanci del cuore e la potenza incontrollabile della vita. Perché, come scopre Anna, la «vita non ci appartiene, ci attraversa».
Mary Higgins Clarck, Quando la musica finisce, Sperling
Lane Harmon, madre single dell’amatissima Katie, ha la fortuna di essere il braccio destro della più esclusiva designer d’interni di New York, ed è ormai abituata a visitare case opulente nella zona più ricca del Paese. Su di lei, che è un’ottimista di natura, quei piccoli universi patinati esercitano un fascino speciale, che la spinge a soddisfare le esigenze, spesso quasi impossibili, dei bizzosi proprietari. Perciò, quando è coinvolta nei lavori di ristrutturazione di una modesta villetta di campagna, capisce subito che si tratta di un incarico particolare. Scopre, infatti, che la casa appartiene alla moglie del famigerato finanziere Parker Bennett, scomparso da due anni, si dice con i cinque miliardi del fondo che gestiva. Bennett è uscito in barca a vela… e semplicemente non è più tornato. Suicidio o fuga strategica? In ogni caso, nessuno ha dimenticato il suo nome, né i proprietari del fondo né il governo federale, che continuano a dargli la caccia. Lane però è commossa dalla calma dignità della signora Bennett e dalla sua sincera fiducia nell’innocenza del marito. E soprattutto si sente attratta da Eric, il figlio di Bennett, che è ben deciso a dimostrare la non colpevolezza del padre. Tuttavia, Lane non sa che più si avvicina ai Bennett, più mette in pericolo la sua vita. E quella della sua bambina.
IN LIBRERIA NEGLI ULTIMI MESI DEL 2014, DA FINE AGOSTO A NOVEMBRE
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NOVITA’ IN USCITA
Glenn Cooper, Dannati, Nord
Roddy Doyle, All’inseguimento del cane nero, Guanda
Catherine Dunne, Un terribile amore, Guanda
Johanne Harris, Un gatto un cappello e un nastro, Garzanti
Ian McEwan, The children act, Einaudi
Haruki Murakami, Sonno, Einaudi
Don Winslow, Scomparsa, Einaudi
Fred Vargas – Ellery Queen, e altri, Gialli di mezzanotte, Einaudi
Wulf Dorn, Phobia, Corbaccio
Ben Pastor, La strada per Itaca, Sellerio
Jeffery Deaver, The Skin Collector, Rizzoli
Henning Mankell, L’occhio del leopardo, Marsilio
Stieg Larsson – Henning Mankell – Asa Larsson, Giallo Svezia, Marsilio
Kathy Reichs, Le ossa non mentono, Rizzoli
Ken Follett, I giorni dell’eternità – THE CENTURY TRILOGY, Mondadori
Neil Gaiman, Cose delicate, Mondadori
John Le Carrè, Verità delicata, Mondadori
Stephen King, Mr Mercedes, Sperling
Susan Vreeland, La lista di Lisette, Neri Pozza
Arto Paasilinna, Professione angelo custode, Iperborea
Camilla Lakberg, Il guardiano del faro, Marsilio
Joseph Conrad, Viaggi, esploratori e storie di mare, Ibis
Jo Nesbo, Il confessore, Einaudi
AUTORI ITALIANI
Stefano Malatesta, Prova la Patagonia- storie dell’America del Sud, Neri P.
Valerio Varesi, Il commissario Soneri e la strategia della lucertola, Sperling
Dario Fo, E noi siamo quelli che hanno inventato la democrazia, Panini
Gianrico Carofiglio, La regola dell’equilibrio, Einaudi
Paola Mastrocola, L’esercito delle cose inutili, Einaudi
Daria Bignardi, Davvero cari, Mondadori
Paolo Rumiz, Fantasmi delle tradotte, Feltrinelli
Maurizio De Giovanni, Gelo, Einaudi
Reinhold Messner, La vita secondo me, Corbaccio
Sveva Casati Modignani, Il bacio di Giuda, Sperling
Fleur Jaeggy, Sono il fratello di xx, Adelphi
Vittorio Zucconi, Lessico famigliare, Mondadori
Roberto Costantini, Il male non dimentica, Marsilio
Carlo Martigli, La congiura dei potenti, Longanesi
Andrea Camilleri, Morte in mare aperto, Sellerio (e altre storie del giovane Montalbano)
Andrea De Carlo, Cuore Primitivo, Bompiani
Cristiano Cavina, La pizza per autodidatti, Marcos Y Marcos
Sandro Veronesi, Terre, Bompiani
Marco Malvaldi, Telefono senza fili, Sellerio
Boris Pahor, La città nel golfo, Bompiani
Federico Rampini, Rete padrona – Amazon, Facebook, Google e Co.- Il volto oscuro della rivoluzione digitale, Mondadori
Giorgio Faletti, Figli di, Einaudi
Donato Carrisi, un nuovo Thriller, Longanesi
Paolo Rumiz, Italia in seconda classe, Feltrinelli
Posted in i libri che ci sono piaciuti - recensioni, tagged FELTRINELLI, Italia in seconda classe, libri, libri consigliati, libri di viaggio, libri nuovi, paolo rumiz, recensioni di libri on aprile 30, 2009| Leave a Comment »
un nuovo affascinante racconto di viaggio per Paolo Rumiz, firma prestigiosa del settore e del giornalismo. Tutta l’italia in seconda classe, ovviamente
senza NE PAS se PENCHER AU DEHORS, o lanciare oggetti dal finestrino!
Paolo Rumiz, Italia in seconda classe, Feltrinelli
“Per una volta, ladies and gentlemen, non allacciatevi le cinture. Don’t
fasten your seat belts. Si parte in treno, la Cenerentola dei trasporti.
Si fa l’Italia in seconda classe, per linee dimenticate. Buttate dunque a
mare duty free, gate, flight, hostess e check-in. Lasciate le salette
business a parlamentari e commendatur. Questo è un viaggio hard, fatto di
scambi, pulegge, turbocompressori e carbone. E noi lo faremo, anche a
costo di farci sbattere da una squinternata vagona baldracca, un glorioso
rudere che cigola e scoreggia sulla rete di ferro, in attesa di
rottamazione. “In tasca, un’idea corsara. Percorrere 7480 chilometri, come la Transiberiana dagli Urali a Viadivostok. Una distanza leggendaria, un gomitolo lungo come l’Asia da srotolare dentro la Penisola. Non sappiamo ancora dove andremo e in quanto tempo consumeremo questo buono
chilometrico che nessun biglietto può contenere. Sappiamo solo che il nostro è un conto alla rovescia che ci obbligherà a scendere al chilometro zero. Il treno, non l’aereo, ha fatto l’Italia. Un piccolo treno come questo che arranca tra praterie e fichi d’India. Siamo in ballo. Il viaggio comincia.” Paolo Rumiz. Con i disegni di Altan e una premessa del misterioso 740.
La leggenda dei monti naviganti, un podcast con Paolo Rumiz e Vinicio Capossela
Posted in booktrailer e podcast, tagged appennini, FELTRINELLI, leggenda dei monti naviganti, paolo rumiz, vinicio capossela on aprile 15, 2008| Leave a Comment »
Vinicio Capossela e Paolo Rumiz parlano de LA LEGGENDA DEI MONTI NAVIGANTI:
http://www.youtube.com/watch?v=jRS1F5XDA_M&feature=user
Un viaggio di ottomila chilometri che cavalca la lunga gobba montuosa della Balena-Italia lungo Alpi e Appennini, dal golfo del Quarnaro a Capo Sud. Vinicio Capossela ne discute insieme a Paolo Rumiz, autore del libro