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Posts Tagged ‘peter sis’

“Il filo conduttore presente in tutti i miei libri è il fatto che qualcuno sta sognando  luoghi o sta cercando di raggiungere un posto, e percorrerà molta strada. Penso che se non avrei lasciato Praga miei libri sarebbe stato diverso. E penso che tutto quello che ho fatto nei miei libri in questo Paese deriva dal sentimento di lasciare un altro luogo e venire in un nuovo posto. “

Lo dice Peter Sis, autore del libro che presentiamo e che caldeggiamo. Le sue opere precedenti potevano essere collocate nello scaffale dei ragazzi (i premiati Il muro, L’albero della vita..), questo potrebbe sembrare di più difficile collocazione: tra i ragazzi? Insieme ad altri graphic novel? insieme ai libri di poesia orientale? Sicuramente tra i libri consigliati! L’autore comunque lo definisce il suo primo lavoro per gli adulti.

Peter Sis, autore cecoslovacco, ha lasciato la sua nazione per stabilirsi negli States, e nel 2012 si è meritato l’ Hans Christian Andersen Award per l’illustrazione: onorificenza ben meritata! In questa sua rappresentazione de LA CONFERENZA DEGLI UCCELLI ispirata all’opera del poeta sufi Attar Din la sua immaginazione, elaborata ed originale, abbraccia alcuni stilemi orientali, ben adattandosi allo spirito del testo, sempre in linea con la sua ispirazione colma di poesia. Un libro fantastico per chi ama la beltà!

“Per me l’arte dell’illustrazione è pari alla letteratura. Ci sono vari livelli di significato. Il mio modo di creare poesia è l’illustrazione. Non so se, rimasto a Praga, avrei fatto le stesse cose, ho deciso di mostrare alle persone quale era la mia vita là. A volte mi sento di aver mostrato qualcosa di molto o forse troppo intimo, come quando qualcuno va a spifferare dei segreti. Ma probabilmente questo meccanismo è alla base di molte storie e film e molte opere d’arte”.

peter sis

Peter Sis
La conferenza degli uccelli
Traduzione di Livia Signorini
i cavoli a merenda, Adelphi

La conferenza degli uccelli è un poema persiano del dodicesimo secolo che racconta come, per sottrarsi al caos e alla disperazione che opprimono il mondo, l’Upupa raccolga la moltitudine degli uccelli e la guidi alla ricerca di un re perduto, Simurg, che si dice abbia tutte le risposte. È l’inizio di un viaggio meraviglioso e tremendo verso la dimora di Simurg, protetta da sette misteriose valli. In ognuna, gli uccelli dovranno affrontare insidie mortali: ma chi riuscirà a superarle otterrà una rivelazione inattesa. I versi di Farīd ad-Dīn ‘Attār – di cui quasi nulla si sa, tranne che a un certo punto della vita intraprese un lungo viaggio dalla Persia fino alla remota India – incantano da sempre chi li legge o li ascolta, e hanno ispirato a Peter Brook uno dei suoi spettacoli più sorprendenti: ma solo Peter Sís poteva trasformarli in questa stupefacente partitura visiva.

Peter Sis è nato a Brno, in Cecoslovacchia, ed è cresciuto a Praga. Ha studiato pittura e cinema all’Accademia delle Arti Applicate di Praga e al Royal College of Art di Londra. Ancora giovane, ha lasciato l’Europa per stabilirsi negli Stati Uniti, dove vive da anni con la famiglia. Vincitore di moltissimi premi, è l’autore di L’albero della vita: Charles Darwin e il muro.

qui, un bell’articolo articolato sul suo lavoro:

http://topipittori.blogspot.it/2012/05/un-disegno-esatto.html

ecco qualche notizia invece sulla sua fonte di ispirazione, LA CONFERENZA DEGLI UCCELLI di ATTAR DIN:

Farid al-Din Attar, è stato un mistico sufi e un grande poeta persiano.  (da wikipedia)

Era figlio di un ricco speziale (la parola attar significa per l’appunto in arabo e persiano “speziale”, “preparatore di rimedi medici, erbe medicamentose o profumi”, “profumiere”, ma di fatto equivaleva quasi alla professione del medico) e ricevette un’eccellente educazione. Studiò l’arabo, la medicina e le scienze religiose. Da giovane aiutò il padre in bottega e alla sua morte la ereditò. Da speziale, i clienti che si rivolgevano a lui gli confidavano tutti i loro problemi ed egli ne era profondamente toccato. Infine decise di abbandonare la sua attività e viaggiò moltissimo. Durante la sua permanenza a Kufa, a Mecca, a Damasco, in Turkestan ed in India, ebbe l’occasione di incontrare numerosi maestri (shaykh) sufi. Al suo ritorno promosse il Sufismo.

Alcuni studiosi ritengono che Attar fu ucciso durante la distruzione della città da parte degli invasori Mongoli. Sulla sua morte si narra il seguente aneddoto: Un soldato mongolo lo catturò e, avendo scoperto chi egli fosse, lo voleva condurre dal suo ufficiale superiore quando si presentò un uomo, offrendo denaro per comprare il prigioniero. Il soldato stava per accettare ma Attar disse al soldato che valeva molto di più di quanto pattuito. Continuarono il tragitto e poco dopo si presentò un altro uomo che offriva una somma maggiore per comprarlo, ma egli convinse il soldato a rifiutare poiché valeva molto di più anche della cifra proposta. Poco dopo un vecchio si presentò offrendo, in cambio di Attar, un fascio di legna. Il poeta, in genuino spirito sufi, disse al soldato di accettare l’offerta poiché Non c’è nulla che valga più di questo. Il soldato s’infuriò e uccise Attar all’istante.

Attar è uno dei più famosi poeti mistici iraniani. Le sue opere furono d’ispirazione per Jalal Rumi e per molti altri poeti mistici. Attār, insieme a Sana’i di Ghazna, fu colui che influenzò maggiormente Rumi nelle sue concezioni sul sufismo. Rumi li cita entrambi numerose volte nelle sue opere e con la più alta stima. Rumi lodò Attār nel seguente modo:
« Attār percorse errante le sette città dell’amore – Siamo ancora nella stessa Via. »

Fu uno degli autori più prolifici della letteratura persiana. Scrisse più di un centinaio di opere di varia lunghezza: si va da poche pagine a grossi tomi. Solo una trentina delle sue opere è giunta fino ai giorni nostri.

Nello stile caratteristico dei poeti sufi, Attār esalta l’amore terreno come metafora e preludio dell’amore divino: sebbene quello umano fosse una forma d’amore lontana dalla perfezione, esso ha comunque un riflesso spirituale, poiché l'”amato” diventa l’Essere supremo. Una delle sue parabole metaforiche preferite è l’amore tra il sultano Mahmud di Ghazna per il suo schiavo Malik Ayaz. Nella sua opera Ilāhī-Nāme (Il poema Celeste) troviamo otto storie riguardanti il loro amore e la loro devozione reciproca.

La sua opera più conosciuta è tuttavia il Manṭiq al-ṭayr (Il Verbo degli uccelli).

LA CONFERENZA DEGLI UCCELLI (Diverse edizioni italiane, Mediterranee e Se)

L’opera si configura come una sorta di magistrale favola esoterica che ha per oggetto il tema del viaggio, al tempo metaforico e reale, che l’anima intraprende perché si distacca dal mondo transeunte della materialità per tuffarsi nell’oceano senza rive del mistero divino.

La lingua degli uccelli – il cui titolo originale è Mantiq al-Tayr – è una summa del migliore e più raffinato misticismo islamico e insieme un messaggio universale di apertura al trascendente.

L’opera – che è un classico nel suo genere – si configura come una sorta di magistrale «favola esoterica», che ha per oggetto il tema del «viaggio», al tempo metaforico e reale, che l’anima intraprende perché si distacca dal mondo transeunte della materialità per tuffarsi nell’oceano senza rive del mistero divino. Protagonista un gruppo di volatili (l’upupa, il pappagallo, il falco, il pavone, ecc.) che, riunitisi a convegno, spiccano il volo alla volta del loro bramato sovrano, il Simorgh (o «Fenice») della mitologia iranica, posto agli estremi limiti della terra conosciuta.

Per raggiungerlo, dovranno, tra molti pericoli, attraversare «sette valli», che rappresentano altrettante «tappe» o «stazioni» di un vero e proprio itinerario iniziatico, che si ammanta di simboli universali, suscettibili di interpretazioni plurime. Dei centomila uccelli avventuratisi alla ricerca del loro Signore, a non più di «trenta» (in persiano: si morgh) sarà però dato il privilegio di raggiungere la tanto agognata meta.

Questi, difatti, finiranno per specchiarsi nel volto accecante del Re, alla vista del quale, inceneriti, scopriranno – paradossalmente – di essere tornati al punto di partenza.

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Peter Sis per l’illustrazione (ricordate Il muro?) e Maria Teresa Andruetto(in italiano è disponibile solo Velature, Ets e compare nella raccolta Poetesse d’Argentina ) per i testi sono i vincitori dell’edizione 2012 dell’Hans Christian Andersen Award, praticamente il premio Nobel per quanto riguarda la letteratura per ragazzi. Complimenti ai vincitori, e a chi era in finale (anche Bianca Pitzorno!)

Hans Christian Andersen Award Русский: Золотая...

Hans Christian Andersen Award Русский: Золотая медаль к премии имени Ганса Христиана Андерсена. (Photo credit: Wikipedia)

ecco il comunicato stampa emesso ieri dall’Ibby:

http://www.ibby.org/index.php?id=257

19 March 2012

PRESS RELEASE

IBBY Announces the Winners of the
2012 Hans Christian Andersen Award

The Hans Christian Andersen Award Jury of the international Board on Books for Young People (IBBY) announces that María Teresa Andruetto from Argentina is the winner of the 2012 Hans Christian Andersen Author Award and Peter Sís from the Czech Republic is the winner of the 2012 Hans Christian Andersen Illustrator Award.
The Andersen medals and diplomas will be presented to the winners at the international IBBY congress in London, United Kingdom on Saturday, 25 August 2012.
The Hans Christian Andersen Award, considered the most prestigious in international children’s literature, is given biennially by the International Board on Books for Young People to a living author and illustrator whose complete works are judged to have made lasting contributions to children’s literature.
In awarding the 2012 Hans Christian Andersen Medal for writing to María Teresa Andruetto the Jury recognises her mastery in writing important and original works that are strongly focussed on aesthetics.  She creates sensitive books, which are deep and poetic with a clear literary base.  Her books relate to a great variety of topics, such as migration, inner worlds, injustice, love, poverty, violence or political affairs.
Andruetto was selected from 27 authors nominated for the Award. The four finalists are Paul Fleischman (USA), Bart Moeyaert (Belgium), Jean-Claude Mourlevat (France) and Bianca Pitzorno (Italy).
In awarding the 2012 Hans Christian Andersen Medal for illustration to Peter Sís the Jury recognizes his extraordinary originality and deep creative power to relate highly complex stories that can be interpreted on many different levels.  The jury particularly appreciates his use of different design and artistic techniques, as well as his innovative approach using a subtle balance to depict well-documented and historical events and fantastic elements.
Sís was selected from 30 illustrators nominated for the Award. The four finalists are Mohammad Ali Baniasadi (Iran), John Burningham (UK), Roger Mello (Brazil) and Javier Zabala (Spain)
The other author candidates were Christobel Mattingley (Australia), Monika Pelz (Austria), Bartolomeu Campos de Queirós (Brazil), Tim Wynne-Jones (Canada), Elli Peonidou (Cyprus), Lene Kaaberbøl (Denmark), Sinikka Nopola/Tiina Nopola (Finland), Paul Maar (Germany), Christos Boulotis (Greece), Eoin Colfer (Ireland), Masamoto Nasu (Japan), Hwang Sun-mi (Republic of Korea), Tonke Dragt (Netherlands), Bjørn Sortland (Norway), Silvia Kerim (Romania), Ljubivoje Ršumoviċ (Serbia), Tone Pavček (Slovenia), Agustín Fernández Paz (Spain), Lennart Hellsing (Sweden), Franz Hohler (Switzerland), Sevim Ak (Turkey), and Philip Pullman (UK).
The other illustrator candidates were Pablo Bernasconi (Argentina), Bob Graham (Australia), Renate Habinger (Austria), Louis Joos (Belgium), Stéphane Jorisch (Canada), Charlotte Pardi (Denmark), Virpi Talvitie (Finland), Henri Galeron (France), Rotraut Susanne Berner (Germany), Efie Lada (Greece), Francesco Tullio-Altan (Italy), Satoshi Kako (Japan), Hong Seong-Chan (Republic of Korea), Anita Paegle (Latvia), Annemarie van Haeringen (Netherlands), Øyvind Torseter (Norway), Valeria Moldovan (Romania), Gennadij Spirin (Russia), Dobrosav Živkoviċ (Serbia), Alenka Sottler (Slovenia), Anna-Clara Tidholm (Sweden), Kathrin Schärer (Switzerland), Feridun Oral (Turkey), Chris Raschka (USA), and Arnal Ballester (Venezuela).
The ten members of the 2012 Jury, led by Jury President María Jesús Gil from Spain, met in Basel, Switzerland on 10 and 11 March 2012.  The Jury of children’s literature experts comprised Anastasia Arkhipova (Russia), Françoise Ballenger (France), Ernest Bond (USA), Sabine Fuchs (Austria), Ayfer Gürdal Ünal (Turkey), Jan Hansson (Sweden), Eva Kaliskami (Greece), Nora Lía Sormani (Argentina), Sahar Tarhandeh (Iran) and Regina Zilberman (Brazil). Elda Nogueira from Brazil representing IBBY and Liz Page as Jury Secretary attended the meeting ex officio.

Basel, March 2012

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Pablo Neruda (1904–1973)

Image via Wikipedia

Con uno stile poetico e intenso, Pam Munoz Ryan ci conduce alla scoperta di un ragazzino debole (e scarsamente considerato dal padre che lo vorrebbe più macho) ma dalla fantasia prodigiosa, un sognatore ad occhi aperti. Non resterà per sempre ostaggio della volontà del padre, e scoprirà presto una sua personalissima strada: la storia è ispirata alla vita di un grande poeta, Neruda! Una storia affascinante, delicata e vibrante, a cui ben si accostano le ottime illustrazione di Peter Sis, e lo spaccato sulla realtà cilena di quegli anni.

Peter Sis, Pam Munoz Ryan , Il sognatore – storia del ragazzo che diventò Pablo Neruda, Mondadori

Reyes Neftalì ha otto anni. E’ un bambino malaticcio, timido e goffo, che vive all’ombra di un padre duro e incontentabile. Ipnotizzato dal mondo e dalla natura che lo circondano, Neftalì ha una grande dote che riesce a estraniarlo dall’oppressione paterna: la fantasia. Ma il padre José, caposquadra in ferrovia, insiste: vuole che il figlio faccia un lavoro sicuro e prestigioso, magari potrebbe diventare un medico o un dentista, e per questo lo sgrida in continuazione. Ostile a ogni forma di cultura, osteggia anche il figlio più grande, che vorrebbe studiare al conservatorio, e la moglie, che ama i libri e li legge ad alta voce a Neftalì. Ma c’è un momento nella vita di alcuni ragazzi in cui il loro cuore cresce, ma non abbastanza per contenere le emozioni, i sentimenti e le passioni. Quando esprimerli diventa una necessità più nessuno può fermarli, e loro diventano poeti. Reyes Neftalì è Pablo Neruda e questa è la sua storia.

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Pablo Neruda (1904–1973)

Image via Wikipedia

Con uno stile poetico e intenso, Pam Munoz Ryan ci conduce alla scoperta di un ragazzino debole (e scarsamente considerato dal padre che lo vorrebbe più macho) ma dalla fantasia prodigiosa, un sognatore ad occhi aperti. Non resterà per sempre ostaggio della volontà del padre, e scoprirà presto una sua personalissima strada: la storia è ispirata alla vita di un grande poeta, Neruda! Una storia affascinante, delicata e vibrante, a cui ben si accostano le ottime illustrazione di Peter Sis, e lo spaccato sulla realtà cilena di quegli anni. Un libro vincitore

Peter Sis, Pam Munoz Ryan , Il sognatore – storia del ragazzo che diventò Pablo Neruda, Mondadori

Reyes Neftalì ha otto anni. E’ un bambino malaticcio, timido e goffo, che vive all’ombra di un padre duro e incontentabile. Ipnotizzato dal mondo e dalla natura che lo circondano, Neftalì ha una grande dote che riesce a estraniarlo dall’oppressione paterna: la fantasia. Ma il padre José, caposquadra in ferrovia, insiste: vuole che il figlio faccia un lavoro sicuro e prestigioso, magari potrebbe diventare un medico o un dentista, e per questo lo sgrida in continuazione. Ostile a ogni forma di cultura, osteggia anche il figlio più grande, che vorrebbe studiare al conservatorio, e la moglie, che ama i libri e li legge ad alta voce a Neftalì. Ma c’è un momento nella vita di alcuni ragazzi in cui il loro cuore cresce, ma non abbastanza per contenere le emozioni, i sentimenti e le passioni. Quando esprimerli diventa una necessità più nessuno può fermarli, e loro diventano poeti. Reyes Neftalì è Pablo Neruda e questa è la sua storia.

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Con Il Muro, volume per ragazzi sulla giovinezza trascorsa all’ombra della cortina di ferro, ha conquistato riconoscimenti in ogni angolo del globo.La bravura di Peter Sis ci è stata confermata anche da L’albero della vita in cui fa rivivere le passioni e le imprese della vita di Charles Darwin, e in questo nuovo (solo per l’Italia, in realtà è degli anni ’90) delizioso libro che accompagna la mostra dedicata a Galileo a Pisa. Anche in questa nuova opera Sis mostra tutto il fascino dei suoi disegni preziosi, elaborati e coinvolgenti al tempo stesso.

http://www.petersis.com/


SIS PETER
MESSAGGERO DELLE STELLE, Rizzoli

GALILEO GALILEI
Nella città di Pisa nacque un bambino con le stelle dentro gli occhi. I suoi genitori lo chiamarono Galileo. In ogni epoca nascono uomini coraggiosi, pronti a sfidare la tradizione per esplorare nuove idee. Galileo Galilei fu uno di questi: puntò il telescopio verso il cielo e osò dire che la Terra non è il centro dell’universo, ma solo uno dei pianeti che ruotano attorno al Sole. Capovolgendo la visione del mondo diffusa fin dall’antichità, Galileo non ha cambiato soltanto la scienza, ma il modo in cui gli uomini guardano se stessi: ci ha svelato i segreti delle stelle, e allo stesso tempo ci ha fatto capire quanto siamo piccoli, smarriti in un universo di cui non conosciamo i confini, ma che dobbiamo avere il coraggio di guardare. Età di lettura: da 7 anni.

e visto che il 2009 è l’Anno internazione dell’Astronomia, ecco qualche altro suggerimento:

GRAHAM IAN
VIAGGIO NELLO SPAZIO
VIAGGIO INTERATTIVO NEL SISTEMA SOLARE E OLTRE. POP-UP, LINGUETTE, DISCHI ROTANTI, FINESTRELLE
EDITORIALE SCIENZA

Un viaggio tridimensionale alla scoperta dello spazio: sarà possibile assistere alla creazione della coda di una cometa, alla rotazione delle galassie e all’esplosione delle stelle. Partecipare alle più grandi avventure cosmiche che l’essere umano abbia mai intrapreso, dai primi sbarchi sulla Luna all’avanzatissima Stazione Spaziale Internazionale. Età di lettura: da 6 anni.


VALENTE ANDREA
GUARDA CHE LUNA!
IL CASTORO

Era un bel po’ prima dell’anno zero e il filosofo Anassagora guardava la Luna e pensava che qualcuno abitasse lassù. Qualche secolo dopo la posizione della Luna nel sistema dei pianeti faceva venire il mal di testa a Tolomeo. E poi tutti a scrivere, a comporre, a girare film. Beethoven e Chopin le hanno dedicato sonate, Leopardi e Calvino poesie e racconti, Méliès uno dei suoi film più bizzarri. E finalmente un bel giorno, precisamente il 21 luglio del 1969, qualcuno si è deciso a metterci piede. In questo libro sono raccolti 28 racconti, un po’ scientifici e molto umoristici, su tutti quelli che hanno guardato, studiato, raccontato, ammirato, cantato, toccato la Luna. Età di lettura: da 9 anni


PIOVESAN MANUELA
IO,HUBBLE. . ..E IL CIELO
FALZEA

Quella misteriosa, immensa, sconfinata distesa azzurra che sovrasta le persone, denominata cielo, è il chiodo fisso di Andrea, sempre alla ricerca di scoprirne i misteri, di scorgerne meteoriti, galassie, comete e persine pianeti. Solo il pensiero che Hubble, il suo telescopio spaziale, possa raccontargli l’universo, lo riempie di eccitazione e felicità. È proprio insieme ad Hubble che, una fatidica sera, Andrea diventa testimone di qualcosa di incredibile: prima una montagna di luce . … di più, una valanga di luce, avente sembianze animali, e poi qualcuno o qualcosa, forse un alieno . . .. poi uno botto fortissimo.

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PER RAGAZZI:

Con Il Muro, volume per ragazzi sulla giovinezza trascorsa all’ombra della cortina di ferro, ha conquistato riconoscimenti in ogni angolo del globo.La bravura di Peter Sis non è da meno con L’albero della vita (che pure ha conquistato diversi premi), in cui fa rivivere le passioni e le imprese della vita di Charles Darwin. Il suo originale stile si estrinseca nei suoi disegni preziosi, tanto da far apparire le pagine alla stregua di antiche carte di scienziati, mappe da decifrare in cui contempleremo le tappe fondamentali della vita dell’uomo che ha cambiato la nostra visione del mondo. Un ottimo testo di divulgazione che colpisce anche per la perizia grafica!

Peter Sís, L’albero della vita -La vita di Charles Darwin,naturalista, geologo e pensatore, Fabbri, 2005, p.31

La vita di Charles Darwin, naturalista, geologo e pensatore. Il più grande rimpianto di Charles Darwin fu di non aver mai imparato a disegnare. In compenso ci ha lasciato tantissime testimonianze scritte del suo lavoro: lettere, diari e saggi.

Attingendo a questo patrimonio, Peterl Sis ha raccontato e illustrato la sua vita. L’esaltante avventura di un naturalista dell’Ottocento e di una teoria rivoluzionaria: la selezione delle specie nella lotta per l’esistenza.

Un estratto del libro è visibile qui:

http://www.petersis.com/content/tree_ex.html

E un bel romanzo, per adulti:

E’ stato finalista del Booker Prize 2005, e di certo è una lettura piena di fascino. Piacerà a chi ama le storie di mare , piacerà a chi cerca una vicenda forte, dove gli animi umani, le profonde convinzioni dei protagonisti si affrontano. Darwin e il capitano del Beagle, Fitzroy, due persone a stretto contatto, e le loro(diversissime) idee sul mondo:

HARRY THOMPSON, QUESTA CREATURA DELLE TENEBRE, NUTRIMENTI

È il 1828 e il giovane e brillante ufficiale della Marina britannica Robert FitzRoy riceve l’incarico di capitanare il Beagle, brigantino della flotta di Sua Maestà, in un lungo, pericoloso viaggio per effettuare le rilevazioni cartografiche della Patagonia e della Terra del Fuoco. Si apre così una delle pagine più affascinanti nella storia della conoscenza. Per il suo secondo viaggio sarà infatti proprio FitzRoy a chiedere di poter avere a bordo un naturalista. La sorte gli riserverà di imbarcare un giovane e sconosciuto seminarista appassionato di geologia di nome Charles Darwin.

L’aristocratico FitzRoy ha due ambizioni: dimostrare, in contrasto con le tendenze dell’epoca, l’uguaglianza di bianchi e neri e difendere a spada tratta le verità contenute nel libro della Genesi. Il liberale Darwin, proprio grazie alle osservazioni compiute durante il viaggio del Beagle, giunge invece a mettere in discussione le verità della Bibbia e a formulare in nuce la teoria dell’evoluzione. Inevitabilmente il Beagle navigherà attraverso tempeste marine, ma anche intellettuali. La scoperta degli strani animali del nuovo mondo, o delle sue sorprendenti formazioni geologiche, segnerà un viaggio destinato a cambiare il mondo, scandito dall’amicizia profonda di due giovani uomini, dalle passioni e dalle ossessioni che li divisero, portando uno al trionfo e l’altro alla rovina.

Avvincente, divertente, sarcastico e spesso commovente, Questa creatura delle tenebre non è solo un documentatissimo romanzo storico, ma ripropone nelle sue pagine anche problemi attuali, come quello del rapporto fra religione e scienza, in un periodo in cui, soprattutto negli Stati Uniti, l’evoluzionismo è tornato ad essere rimesso pesantemente in discussionE Harry Thompson è stato un brillante autore e produttore della Bbc per cui ha firmato molte trasmissioni e commedie di successo. Ha scritto anche diverse biografie fra cui quella di Peter Cook.

Questa creatura delle tenebre è il suo primo romanzo. E purtroppo anche l’ultimo. Nell’aprile 2005, poche settimane dopo la sua pubblicazione (dopo tre anni di scrittura), a Thompson è stato infatti diagnosticato un cancro ai polmoni. È morto il 7 novembre 2005, a soli 45 anni, e nello stesso giorno ha sposato la sua compagna Lisa Whadcock.

Una intervista ad Andrea Palombi, della casa editrice Nutrimenti, incentrata su Questa creatura delle tenebre:

http://www.booksweb.tv/content/show/ContentId/597

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muro

Peter SíS è nato a Brno ed è cresciuto a Praga. Dal 1984 vive con la famiglia negli Stati Uniti. Peter disegna da sempre, come tutti noi, ma è diventato un po’ più bravo, e questo libro è uno di quelli imperdibili dell’anno. Sotto potete leggere il Palmares impressionante (e meritato) di questo Graphic Novel dedicato all’infanzia dell’autore vissuta aldilà del MURO, in Cecoslovacchia. Disegnava quello che gli imponevano, pensava quello che gli veniva imposto, giocava a quello che gli veniva imposto, si vestiva e teneva i capelli come gli veniva imposto. Finchè qualcosa si insinuò nel suo pensiero, qualcosa cominciò a filtrare dall’altra parte del Muro, e si accorse che preferiva disegnare e vestirsi come pareva a lui.
IL MURO è raffinato e divertente, toccante e amaro , un inno alla ricerca della libertà e un ritratto in cui c’è l’essenziale per capire quattro decenni.
Con un tratto sintetico e originale vedremo scorrere pagine di storia privata che riflettono quella con la S maiuscola, il clima di terrore e sospetto, le libertà imbavagliate, il silenzio dell’occidente nei giorni dell’invasione di Praga, infine la volontà di vivere ad ogni costo, e la speranza.
Se Muas è il fumetto per eccellenza sull’Olocausto, Persepolis rende quanto è avvenuto in Iran, Il muro è l’equivalente per la vita oltrecortina.

In questa intervista l’autore racconta il suo MURO:
http://www.bookexpocast.com/authors-studio/2007/07/02/the-wall-by-peter-sis/

American Library Association Best Books for Young Adults
American Library Association Notable Children’s Books
Bologna Ragazzi Award Non Fiction
Booklinks Lasting Connection
Booklist Editors’ Choice
Bulletin of the Center for Children’s Books Blue Ribbon Award
Caldecott Honor Book
CCBC Choice (Univ. of WI)
Children’s Books: 100 Titles for Reading and Sharing, New York Public Library
Horn Book Magazine Fanfare List
IRA Notable Books for a Global Society
Kirkus Reviews Editor’s Choice
NCSS-CBC Notable Trade Book in the Field of Social Studies
New York Times Book Review Best Illustrated Books of the Year
Orbis Pictus
Parents’ Choice Award Winner
Publishers Weekly Best Children’s Books of the Year
Robert F. Sibert Award – Medal
School Library Journal Best Books of the Year

Peter Sis, Il muro, Rizzoli La Guerra Fredda, la Cortina di Ferro, il Muro di Berlino: tavola dopo tavola, Peter Sis ci racconta la sua infanzia in Cecoslovacchia, imbavagliata dalle rigide regole del comunismo, ma anche la sua adolescenza da affamato di libertà, la scoperta dei Beatles e di un Occidente tenuto nascosto come un nemico pericoloso.

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