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1832 portrait of English writer and biographer Elizabeth Gaskell (1810-65) (Photo credit: Wikipedia)

certo, ci sono ancora editori che ci fanno esultare di gioia. A dire il vero, è stata una lettrice a portarci sulle loro tracce, con reciproca soddisfazione pensiamo.

Nutrirsi della linfa vitale che scaturisce ancora da certi romanzi “classici”, fortifica le nostre difese imminitarie nei confronti di tante altre banalità destinate a sparire in breve tempo…

Jo March, Agenzia letteraria e Casa editrice – la presentazione, dal loro sito.

http://www.jomarch.eu

“Non avremmo potuto scegliere, tra eroine ed eroi letterari che ci appassionano, una figura più appropriata per rappresentare la nostra attività. La seconda, la più ribelle, talentuosa e volitiva delle sorelle March è sempre stata il nostro alter ego immaginario, con la sua smodata passione per la lettura e la sua convinta determinazione per affermarsi come scrittrice.

In lei ci siamo immedesimate quando, nei primi mesi del 2009, abbiamo dato vita a un duplice sogno chiuso nel cassetto: andare in cerca di narrativa originale, in grado di dare espressione linguistica e poetica alla nostra contemporaneità, e riportare alla luce narrativa lontana, nel tempo o nello spazio, a torto dimenticata o mai tradotta in lingua italiana.

Immaginateci, dunque, come novelle Jo, chine sul tavolo della nostra soffitta, a spulciare fogli nuovi e carte ingiallite, all’avvincente e scrupolosa ricerca di quei rari scrittori capaci di smascherare e interpretare aspetti della natura umana, della vita e del mondo sui quali, senza stimolo, non rifletteremmo mai.”

Dal loro conturbante catalogo, presentiamo due fantastici testi. “La storia di una bottega” parte da un disastro di famiglia(l’estinguersi del patrimonio, la morte del padre), capace però di condurre le sorelle protagoniste verso sentieri impensabili per l’epoca: scendere in città per dedicarsi al “commercio”, inaugurando un atelier di fotografia, idealmente proseguendo la passione del padre, forti delle loro capacità. Il lavoro per il ceto ricco dell’epoca era considerato un abominio morale e sociale,ma alle ragazze non resta altra soluzione per restare insieme.  Siamo alla fine del Diciannovesimo secolo, e già si avvertono le pulsioni che porteranno all’emancipazione femminile.

Amy Levy, La storia di una bottega

(1888)

Traduzione di Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci

Introduzione di Silvana Colella – A cura di Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci

Collana: Atlantide

Nella Londra di fine Ottocento, le giovani sorelle Lorimer perdono improvvisamente il padre e finiscono sul lastrico. Rifiutandosi di accettare un destino che le vedrebbe divise tra i vari familiari che si sono offerti di dar loro ospitalità e protezione, scelgono di restare insieme e di sopravvivere con le loro forze: fra lo sgomento generale, si trasferiscono nell’affollata e viva Baker Street, nel centro di Londra, e aprono una bottega di fotografia. Lacerate dai dubbi, sballottate dai colpi della fortuna, eppure appassionate e tenaci, Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny cercano di resistere alle privazioni e di conquistarsi uno spazio nella società, difendendo un’indipendenza per nulla scontata nella tarda età vittoriana. Nel 1888, Amy Levy realizza un originale e raffinato ritratto di donne emancipate e moderne, utilizzando una metafora assolutamente calzante, quella della tecnica fotografica. Come la fotografia imprime, con leggi e codici del tutto nuovi, la realtà, stravolgendo per sempre l’arte e il concetto di immagine; nella stessa misura, le quattro protagoniste rivolgono uno sguardo più genuino alla vita, incarnando una donna, al contempo idealista e concreta, che annuncia il mutamento rapido e inarrestabile della condizione femminile alle porte del ventesimo secolo.Informazioni sull’autore

Amy Judith Levy nacque il 10 novembre 1861 a Londra da una famiglia borghese di religione ebraica. Già nel 1875 appariva, sulla rivista femminista «The Pelican», il suo primo componimento poetico, The Ballad of Ida Grey (A Story of a Woman’s Sacrifice). Nel 1879 entrò al Newnham College di Cambridge e fu la prima studentessa ebrea nella storia dell’istituzione. Insofferente verso l’isolamento dell’Università e della società dovuto al suo essere una donna e un’ebrea, fu perennemente tormentata, come si evince dai suoi scritti. Nel 1888 l’editore Thomas Fisher Unwin pubblicò The Romance of a Shop (La storia di una bottega), il suo primo romanzo. Morì suicida soltanto un anno dopo a soli ventotto anni.

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in Nord e Sud  di Elizabeth Gaskell domina invece la contrapposizione tra il mondo rurale del Sud, quasi fiabesco, e i nuovi ritmi della città industriale del nord, votata al mondo nuovo.Valori tradizionali da una parte, la vita frenetica dall’altra. Con un’altra ottica però si intravede la nascente lotta di classe, la possibilità di arrivare a condizioni di vita più decorose per gli operai, uniti in cerca di riscatto, cosa difficilmente ottenibile nella immutabile “quiete agreste”.  Su questi temi si innesta il percorso umano della bella protagonista, cosparso ovviamente di difficoltà, dubbi e gioie!

Due testi consigliatissimi per chi ama il romanzo classico! (il fatto che la collana si chiami Atlantide, dovrebbe essere una garanzia, no?)

Elizabeth Cleghorn Gaskell
Nord e Sud

 (1855)

Traduzione di Laura Pecoraro
Traduzione dei testi in esergo: Laura Pecoraro e Marisa Sestito
A cura di Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci

Nord e Sud, a indicare due estremi in contrasto, fu il titolo voluto dall’ editore, non quello pensato da Elizabeth Gaskell, che sul frontespizio immaginava il nome della sua eroina, Margaret Hale. Sono le due polarità geografiche e la maturazione della protagonista a fornire i temi cardine del romanzo: Margaret, trasferitasi da Helstone, fiabesco villaggio del Sud, a Milton-Northern, popolosa città manifatturiera del Nord, si trova bruscamente immessa nel mondo nuovo, e per molti aspetti irriconoscibile, prodotto dall’industrializzazione. La famiglia Hale, che coltiva valori tradizionali, è totalmente estranea alla frenetica vita del centro industriale in piena espansione, alla nascente lotta di classe fra padroni e operai, all’inquinamento e al degrado sociale. Eppure Margaret stringe presto amicizia con Bessy Higgins, una ragazza ammalatasi per le pessime condizioni di lavoro in fabbrica, e con il padre Nicholas, sindacalista impegnato attivamente nel movimento operaio: prendendo a cuore la famiglia, inizia a nutrire curiosità e interessi fino a quel momento sconosciuti. Subito complesso si rivela, invece, il rapporto con John Thornton, allievo del signor Hale e padrone di uno dei più importanti cotonifici di Milton: Margaret è combattuta tra l’ammirazione per l’uomo che si è fatto da solo, contando unicamente sulle proprie capacità, e l’ostilità per l’industriale che, a suo giudizio, è responsabile delle misere condizioni di vita dei suoi operai. Attraverso l’occhio di un’ anima incorrotta, Elizabeth Gaskell rappresenta così la corruzione dei tempi nuovi, e non li condanna. Anzi auspica soluzioni che sintetizzino i due opposti, la vita arcaica e quella moderna, in modo che la prima dia contenuto alla seconda. Grazie al vissuto doloroso, suo e dell’ambiente soffocato che la circonda, la sua eroina acquisisce identità, supera i pregiudizi e apprende una nuova etica, incarnando la ‘congiunzione’ fra passato e futuro, fra uomini e donne, fra padroni e operai. Fra Nord e Sud.”


Informazioni sull’autore
Elizabeth Gaskell (1810-65) è autrice di raffinate opere letterarie come Mary Barton (1848), in cui ha rappresentato l’ambiente operaio di Manchester; Ruth (1853), che racconta la perdizione dell’eroina protagonista nella società perbenista di epoca vittoriana; North and South (1855), monumentale affresco che ritrae le trasformazioni sociali in atto in Inghilterra in seno alla rivoluzione industriale. Per commemorare l’amica Charlotte Brontë, la Gaskell scrisse la sua biografia, pubblicata nel ’57. Morì improvvisamente mentre si accingeva a comporre il penultimo capitolo dell’incompiuto Wives and Daughters.

NORD E SUD forse lo avrete “visto” in Tv: ecco il trailer dello sceneggiato trasmesso poco tempo fa da LA EFFE:

Enhanced by Zemanta

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questa settimana abbiamo deciso di presentare i libri di un piccolo editore, di recente entrato in un mercato editoriale non tenero con chi non ha dimensioni esagerate. Ci sembra il caso di segnalarlo,visto che tra l’altro offre ai lettori anche ottimi libri, in grado di far partire il pensiero!

Hoka Hey,

Giuseppe Ruffini – illustrato da Arianna Vairo

Un racconto sul protagonista della lotta degli indiani d’America contro l’arrogante occupazione delle loro terre da parte dei bianchi. Tra il guerriero Sioux, conosciuto da tutti con il nome di Cavallo Pazzo, ormai arrivato alla fine della sua disperata resistenza, e un ragazzo bianco, si stabilisce un imprevedibile quanto sincero rapporto.

Un racconto di “formazione” che vorrebbe dare ai giovani lettori lo spunto per soffermarsi ad ascoltare le ragioni degli altri.

Ghandi – Un pugno di sale

Chiara Lossani – illustrato da Arianna Vairo

Srinivasa segue suo padre in un misterioso viaggio attraverso l’India. Sulla punta della lingua tante domande: perché camminano verso il mare? E chi è quell’uomo sempre sorridente, dalla testa rasata che alla sera li raduna facendo discorsi di pace e rispetto mai ascoltati prima? Come mai tra loro c’è un ragazzo diverso, un intoccabile, che l’uomo osa prendere per mano, violando le regole della casta? Nell’India oppressa dal dominio inglese, Gandhi e la sua marcia per la conquista del sale vengono raccontati dalle emozioni di un ragazzo che incontra per la prima volta la libertà.

 l’editore PRATI BIANCHI (www.pratibianchi.org )

Tra apocalittici e fiduciosi abbiamo scelto la seconda opzione. Fiduciosi che si possa cambiare e che le cose davvero importanti tornino ad essere al centro degli interessi e delle azioni di tutti, ognuno per come e quanto può.

L’Associazione Pratibianchi è nata per raccontare le storie di uomini, di idee, di lotte e di sconfitte, di fatiche che protagonisti anonimi e illustri hanno sostenuto per dare alla loro e alla nostra vita un volto più giusto, più dignità alle persone, più consapevolezza e forza a chi abbia subito la coercizione o persino la cancellazione della propria memoria e identità.

Un altro semplice principio ci ha guidati nella scelta dei temi: si tratta di rispettare tutto ciò che ci riguarda più da vicino: gli alberi, l’acqua, la terra, il cibo e tutti quegli elementi la cui essenzialità per la vita tendiamo spesso a dimenticare.

Sono pericoli attuali che vediamo ogni giorno nelle immagini che ci giungono da

lontano, e sui volti di molti che vivono nelle nostre città dove la regola e la consuetudine mai messa in dubbio del superfluo è più che mai costretta a misurarsi con domande che non ci lasciano tranquilli: potrà durare ancora a lungo? Ce ne sarà abbastanza anche per i nostri figli?

Nell’invito che ci viene rivolto a consumare di più per sostenere produttività e crescita crediamo si nasconda un inganno, a volte doloso a volte semplicemente frutto di pigrizia e miopia. Ampliare continuamente l’offerta di prodotti creati al solo scopo di soddisfare presunti bisogni individuali – il più delle volte indotti – crediamo sia da irresponsabili.

Un solo vero e proprio “bene” meriterebbe invece di crescere e diffondersi poiché il suo incremento è a vantaggio di tutti: la cultura. In una società civile e caratterizzata da una più robusta eticità è la cultura il bastione contro ingiustizia, intolleranza, falsificazione e mistificazione.

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qualche settimana fa abbiamo ricevuto questa mail dall’editore Scritturapura. Una ulteriore testimonianza di come i tempi non siano teneri con le piccole realtà e non premino certo la qualità … Lanciamo anche noi il loro appello ai lettori, nella speranza che al momento della scelta del libro le sirene delle promozioni, degli uffici marketing, li lascino davvero liberi di scegliere…

 

Cari librai indipendenti (o quasi),
la nostra casa editrice, Scritturapura, ha quasi dieci anni di vita e una passione in particolare: la letteratura straniera contemporanea, i cui autori sono inediti in Italia. Un cammino in salita, soprattutto in questo periodo, lo sappiamo.
Ma le nostre difficoltà assomigliano a quelle di molte altre piccole case editrici che si sforzano di fare cultura e di farla bene, a spese proprie, ma rischiano, ora più che mai, di chiudere i battenti. Naturalmente la crisi economica colpisce duro anche il mercato editoriale ma, come gli addetti ai lavori sanno bene, il vero punto dolente è la distribuzione: l’anello centrale della filiera, il collo della bottiglia che dovrebbe promuovere tutti i suoi editori (anche quelli piccoli!) e invece scarica le responsabilità del cattivo andamento delle vendite sugli stessi editori e sui librai.
L’ultimo giro di prenotazioni di Pde (il nostro distributore e promotore…) ci ha fatto veramente arrabbiare! Le nostre novità per l’autunno, romanzi all’estero molto ricercati e che meriterebbero di vendere migliaia di copie, hanno ricevuto poco più di 100 prenotazioni in tutta Italia! E dicono che la colpa è nostra, perché non sappiamo fare marketing, e vostra, di voi librai indipendenti, che non comprate più niente!!
Abbiamo deciso di reagire in rete!
Come può un buon libro incontrare un buon lettore se i canali di distribuzione e promozione deputati a metterli in collegamento non lo fanno?
Proviamo a farlo noi piccoli editori e voi librai, insieme?
Tra contatti mail e facebook stiamo raccogliendo gli indirizzi di tutte le librerie indipendenti (e anche non) cui possiamo arrivare e vogliamo mandarvi direttamente le schede delle nostre novità (pare che molti librai non le abbiano nemmeno viste durante la visita del rappresentante!!!)
Speriamo che non cestinerete questa mail (la prima che vuol dare inizio a un lungo dialogo), che visionerete sia schede che sito e che prenoterete qualche copia dei nostri romanzi.

Sarebbe bellissimo che un giorno al mese le vetrine delle vostre librerie fiorissero con i libri dei piccoli editori, che i vostri clienti potessero conoscere, attraverso di voi, romanzi e saggi di qualità che (purtroppo) è impossibile vedere esposti nei punti vendita dei grandi gruppi, come Mondadori, Feltrinelli e via dicendo.
Forse così riceveremo tutti una risposta positiva.
Forse la distribuzione potrà rendersi conto che la domanda e l’offerta possono incontrarsi anche su valori diversi da quelli dei grandi numeri. Forse anche i lettori, vedendo in vetrina i libri di piccoli editori, ne saranno attratti e incuriositi, e allora si potrà salvaguardare una nicchia di mercato un po’ diversa da quella delle catene librarie. Forse anche i libri più belli delle case editrici più piccole potranno essere una presenza costante nelle librerie, senza essere per forza “bruciati” in venti giorni: peggio di una maglietta che passa di moda in una sola stagione!

Speriamo dunque che andrete a sfogliare le pagine del nostro sito, alla ricerca dei titoli usciti da tempo – ma sempre e comunque affascinanti! – e che crederete nelle due novità che vi proponiamo ora, in allegato… due strenne, due romanzi diversissimi tra loro ma che caratterizzano entrambi la nostra casa editrice!

Speriamo di potervi conoscere di persona e che insieme si possa avviare una bella collaborazione.

un caro saluto,
Eva, Francesca, Stefano
Scritturapura Casa Editrice

http://www.scritturapura.it/

la scheda di una loro novità in uscita:

NON SPARATE AGLI AQUILONI, Feride Cicekoglu, Scritturapura

“Un romanzo che è anche una dimostrazione di fede nell’arte
e nella possibilità del coraggio di trionfare sulla crudeltà”
Talat Sait Halman, World Literature Today

Inci è una prigioniera politica, Bari un bambino di quattro anni.
È dietro le sbarre di un carcere turco, dopo il colpo di stato del 1980, che Bari impara a conoscere il mondo attraverso le parole di Inci e a volare come un aquilone. È tramite le sue lettere che il lettore entra ed esce dal carcere, in un’opera magistrale che scandisce il ritmo dei
grandi eventi storici attraverso gli occhi di un bambino.

FERIDE CICEKOGLU
Nata nel 1951, è stata una ferma oppositrice del regime turco e prigioniera politica fino al 1984. Fu in quel periodo che nacque Non sparate agli aquiloni.
In Turchia è pubblicata da una delle più importanti case editrici, che conta tra i suoi autori alcuni dei massimi nomi delle letteratura
mondiale.

Nella magistrale traduzione di Semsa Gezgin, che ha firmato, tra le altre, le traduzioni di Orhan Pamuk e di Umberto Eco.
Il film tratto dal libro è un must del cinema turco. Con la sceneggiatura firmata dall’autrice, ha vinto ben quattro Golden Orange di Istanbul e il Prix du Public Rencontres Internationales di Cannes.

 

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ennesimo regalo ai grandi gruppi, ennesimo regalo a chi auspica l’omologazione culturale, chissà cosa ne dirà il neonato Centro per la promozione del libro…  Attraverso il Decreto 30 marzo 2010 “Tariffe postali agevolate per l’editoria” (10A04046) (GU n. 75 del 31-3-2010) il Ministero dello Sviluppo Economico insieme al Ministero dell’Economia ha sospeso sine die dal 31 marzo 2010 e potenzialmente eliminato la Tariffa editoriale ridotta per gli editori con decreto interministeriale, causando di fatto un aumento medio del 700% nei costi di spedizione dei libri. I piccoli editori che distribuiscono direttamente i loro libri senza appoggiarsi ad altre strutture si troveranno così a mal partito, le librerie e di conseguenza i lettori troveranno più dispendioso richiedere un testo di tali editori, indiretto favore ai più grossi (tra i quali, se ben ricordo, figura anche il gruppo Mondadori, di proprietà di qualcuno che con il Governo ha molto a che fare…)

Chi vuole, può:
Diventare fan nella pagina di Facebook, http://www.facebook.com/pages/RIDATECI-LE-TARIFFE-POSTALI-AGEVOLATE-PER-I-LIBRI/111284845557448?ref=mf&v=wall
Firmare la petizione online qui:
http://www.petizionionline.it/petizione/ridateci-le-tariffe-postali-agevolate-per-linvio-di-libri/1017
Trasmettere la propria adesione alla proposte a Mangrovie Edizioni [ info@mangrovie.org  ], che ha redatto questo comunicato:

abolizione tariffe editoriali ridotte

”Siamo profondamente indignati per un provvedimento improvviso, non annunciato e che per la sua applicazione immediata sconvolge tutte le pianificazioni commerciali del mondo dell’editoria libraria”. È dura la reazione del presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Marco Polillo dopo la lettura in Gazzetta Ufficiale del decreto, pubblicato il 31 marzo sera, che abolisce le tariffe agevolate postali per tutta l’editoria libraria, quotidiana e periodica.
“Al di là del merito e delle ragioni dell’iniziativa – prosegue Polillo – siamo allibiti del fatto che in nessuna occasione né Poste, né gli organi istituzionali competenti ci abbiano dato la minima indicazione di una decisione imminente e sconvolgente per il nostro settore. Le ricadute saranno pesanti non solo in termini economici per la vita delle case editrici,ma anche per la cultura e l’informazione del paese: il canale postale e’ infatti uno strumento fondamentale di diffusione dei libri, soprattutto in quelle zone d’Italia non servite da librerie”.

Caro Libraio,

come probabilmente saprai, attraverso il Decreto 30 marzo 2010 Tariffe postali agevolate per l’editoria. (10A04046) (GU n. 75 del 31-3-2010) il Ministero dello Sviluppo Economico insieme al Ministero dell’Economia ha sospeso sine die dal 31 marzo 2010 e potenzialmente eliminato la Tariffa editoriale ridotta per gli editori con decreto interministeriale, causando di fatto un aumento medio del 700% nei costi di spedizione.

Le case editrici, soprattutto quelle piccole e indipendenti, sopravvivono senza incentivi statali di nessun genere, tengono duro anche durante la crisi, scommettono sulle librerie e sui lettori e diffondono cultura, pluralità di opinioni e sapere, pur in assenza di una seria legge a sostegno della loro attività, come avviene invece nella maggior parte dei Paesi europei.

L’editoria indipendente, così come le Librerie indipendenti rappresentano per il nostro paese delle opportunità di cultura, delle esperienze di economia alternativa, sana e reale, portata avanti con l’impegno e la professionalità degli addetti ai lavori.
A causa di questa legge la bibliodiversità – la diversità culturale del libro – è messa gravemente in discussione. Noi vogliamo invece tutelare questa ricchezza e chiediamo, in assenza di politiche specifiche, almeno il ripristino della tariffa editoriale ridotta che ci consentiva di non far pagare le spese di spedizioni ai librai.

Unisciti alla nostra protesta, aiutaci a tutelare le produzioni editoriali indipendenti, fai qualcosa per salvare la tua libreria dall’omologazione imposta dal mercato che mortifica così il ruolo stesso del libraio.
Abbiamo bisogno di nome, cognome, ragione sociale, web, mail e telefono di chi vuole aderire. Potete mandare tutto in risposta a questa mail.

Grazie.

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Noi della Iacobelli pensiamo che fare libri sia un mestiere di cura. Ci vogliono idee, e la pazienza dell’attesa per farle germogliare. Ci vogliono autrici e autori, da motivare e accudire. Ci vogliono capacità tecniche e imprenditoriali, da potenziare con la passione, il coraggio e l’inventiva senza i quali quella specifica attività che sia chiama editoria difficilmente troverebbe il suo mercato, cioè i suoi lettori. Perché i libri sono una merce molto particolare: parole e segni restano muti se non si stabilisce una relazione, una sintonia, una com-prensione tra chi li fa e chi li tocca, li annusa, forse li compra e, a volte, addirittura li legge. La Iacobelli nasce da una consolidata esperienza nel campo della grafica, della stampa e dell’editoria, che abbiamo deciso di mettere in gioco per un nuovo progetto: fare libri belli e necessari. Belli, perché curati direttamente in ogni fase, dall’ideazione alla stampa. Necessari perché frutto dell’ascolto e dell’attenzione a pensieri, ricerca e scritture che si interrogano sul presente cercando connessioni, magari impreviste e imprevedibili, con la memoria e linguaggi per significare le esperienze. Abbiamo lavorato ad un progetto editoriale di titoli e collane che insistono sulla necessità di capire di più il presente reale nascosto da quello virtuale, sull’attenzione ad un pubblico più giovane rispetto alla fascia di età media che nelle statistiche risulta quella dei forti lettori, e su una dimensione fortemente radicata nel Lazio ma tendenzialmente di livello nazionale.

Delle edizioni Iacobelli presentiamo un libro che indaga scientificamente le probabilità di cambiare vita con il Win for Life: lo stato non dovrebbe incoraggiare il gioco d’azzardo!

Win for life. La tassa sulla speranza
Autore:     Peres Ennio;  Bersani Riccardo;
Editore:     IACOBELLI SRL

Questo libro analizza in maniera approfondita i principali aspetti matematici di WINforLIFE (combinazioni, probabilità, rendimento, valenza dei sistemi), mettendo in luce i rischi (finanziari e clinici) che possono derivare da una sua pratica ossessiva. Un’appendice finale espone, con un taglio scorrevole e divulgativo, i concetti basilari del calcolo delle probabilità, a beneficio di chi non li conosce o non li ricorda molto bene. Le persone che desiderano tentare la sorte con WINforLIFE possono trovare in questo libro molti suggerimenti per farlo con consapevolezza, ma non delle dritte per vincere con sicurezza, casa matematicamente impossibile… D’altra parte, coloro che non hanno mai puntato un centesimo al gioco possono riscontrarvi inoppugnabili argomentazioni per continuare a non farlo! In definitiva, la lettura di questo libro è raccomandabile a tutte…
Ennio Peres
laureato in Matematica, ex professore di Informatica e di Matematica, dalla fine del anni ’70 svolge la professione di “giocologo” (che si è praticamente inventata lui), con l’intento di diffondere tra la gente, tramite ogni possibile mezzo, il piacere creativo di giocare con la mente. Autore di libri di argomento ludico, ideatore di giochi in scatola e di giochi radiofonici e televisivi, collaboratore di varie testate giornalistiche, si avvale costantemente del prezioso apporto creativo della moglie, Susanna Serafini, architetto e illustratrice. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Internazionale Pitagora sulla Matematica, nella sezione dedicata agli eventi multimediali “per la continua opera di sorridente divulgazione scientifica”.
Riccardo Bersani
laureato in Matematica, esperto di Calcolo delle probabilità e di Teoria dei Giochi, insegna Informatica in un istituto tecnico sperimentale di Roma, elaborando e coordinando anche altri progetti di nuovi percorsi didattici per la scuola media superiore. Ha pubblicato libri di testo scolastici e di divulgazione scientifica, articoli, atti di convegni, E’ stato relatore a conferenze e corsi di aggiornamento per insegnanti. Insieme a Ennio Peres ha già realizzato sette libri sui giochi logici e matematici.

www.iacobellisrl.it

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I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.

le edizioni Esserci
La Casa Editrice “Edizioni Esserci” diretta da Vilma Costetti, comincia la propria vera produzione editoriale nel 2003 con la pubblicazione del libro di Marshall Rosenberg “Le parole sono finestre [oppure muri]”.

Il progetto editoriale si caratterizza soprattutto per la produzione di materiale sulla Comunicazione Nonviolenta e di libri che offrono sostegno e competenze per creare un mondo interiore ed esteriore amorevole, per gestire il potere “con” gli altri piuttosto che “sugli” altri esseri umani ed esseri viventi.

Così, oltre alla pubblicazione in italiano di autori come Marshall B. Rosenberg, Thomas D’Asembourg, Lucy Leu, Sylvia Askitz, Edizioni Esserci producono opere che nascono in Italia dalla riflessione teorica e dalla pratica quotidiana di una qualità di comunicazione che favorisce la creazione di sistemi e di organizzazioni interiori, familiari, educativi, scolastici, politici, economici, sociali – che arricchiscono la vita

La mia parola vale, Vilma Costetti,
Ti sei mai chiesto se e quanto vale la parola di un bambino?

Questo libro è il risultato di un percorso realizzato in una classe di bambini di 10 anni sull’art. 7 della Dichiarazione ONU, che stabilisce il diritto dei bambini ad esprimersi.

In questo libro, con semplicità, forza e senso di realtà, i bambini ci prendono per mano per farci esplorare come il bisogno di esprimersi si realizza quando possiamo anche ricevere ascolto.
Se li seguiremo potremo assaporare il piacere profondo della relazione tra esseri umani, qualunque sia l’età delle persone coinvolte.

Autrice: Vilma Costetti, dott.ssa in psicologia, psicomotricista, insegnante certificata in CNV

Illustratrice: Stefania Garuti

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I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.

A TU PER TU CON BECCOGIALLO (dal sito dell’editore)

Come è nato il vostro progetto editoriale?
“Partirei da dove non è nato: dal mondo del fumetto. Nessuno di noi, in casa editrice, è disegnatore, nessuno è sceneggiatore di storie per immagini. Nessuno, insomma, è un esperto di fumetti, al massimo ci sentiamo dei discreti lettori. Ecco, forse il nostro progetto editoriale nasce da una più generale e condivisa passione per la narrazione, unita al piacere (un po’ perverso e ostinato, di questi tempi) di raccontare la realtà che ci circonda. Credo che questo, a ben vedere, ci abbia più avvantaggiati che il contrario, perché ci ha costretti a essere curiosi, pieni di dubbi, attenti a ogni particolare. Come accade quando si ha di fronte qualcosa di nuovo e affascinante.”

Potreste descrivermi il modo in cui lavorate? (il tipo di ricerche che fate, la scelta degli autori . . )
“Il nostro lavoro viene spesso paragonato a ciò che si fa in una redazione giornalistica. Si buttano sul tavolo delle proposte per delle storie che ci piacerebbe raccontare ai lettori, si valutano una per una sulla base di fattori a volte molto diversi l’uno dall’altro (il potenziale interesse per il lettore, le possibilità di un riscontro mediatico, la fattibilità tecnica e così via), poi si raccolgono materiali di prima documentazione (foto, articoli, libri, film, atti processuali, sopralluoghi, interviste e così via), quindi si comincia a pensare a chi, fra il parco autori che ci siamo costruiti, potrebbe essere la persona giusta per provare a scrivere o disegnare quella particolare storia. A ben vedere, è un mestiere che ha molti punti in comune con quello di chi si prepara a realizzare un film documentario su un particolare accadimento.”

Perché scegliere di raccontare realtà, spesso delicate, attraverso il fumetto?
“Perché raccontarle attraverso il cinema o la televisione, allora? Il fumetto non è un genere (o peggio, un sottogenere) di qualcosa d’altro. Il fumetto è niente più e niente meno che un linguaggio, esattamente come il cinema o la televisione: banalizzando, è un sistema strutturato di segni (verbali e non verbali) che, al pari degli altri linguaggi, può essere utilizzato (da qualcuno) bene oppure male (secondo qualcuno), per intrattenere, per informare, per fare propaganda, per altre cose ancora fra cui per provare a raccontare la realtà in cui viviamo. Per noi, in potenza, non ci sono realtà più delicate di altre. Lo è il delitto Pasolini come la giornata di un malgaro che custodisce la sua mandria di mucche in montagna. Se mai, ci accorgiamo che alcune realtà possano interessare, mediamente, più persone di altre.”

Credete che il fumetto come forma di giornalismo (di cronaca, di reportage, di inchiesta) possa avere un futuro? Possa allargarsi ad un pubblico più ampio?
“Crediamo di sì. Gli esempi del Pulitzer assegnato ad Art Spiegelman, i lavori di Joe Sacco e Marjan Satrapi sono segnali incoraggianti. Come lo è il livello crescente di attenzione mediatica che riscuote la narrazione a fumetti. Certo, la domanda di fumetto in Italia non è paragonabile a quella della Francia, però la sfida degli editori è quella di provare a produrre proposte editoriali convincenti, nuove, fatte con onestà e rigore.”

presentiamo:
Becco Giallo
Piazza Fontana
di Francesco Barilli e Matteo Fenoglio

IL LIBRO:
La strage alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano ricostruita da Francesco Barilli e Matteo Fenoglio con la supervisione di Federico Sinicato, avvocato di parte civile durante il processo.

Milano, 12 dicembre 1969. A metà pomeriggio la Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana è ancora affollata per le contrattazioni del mercato agricolo e del bestiame, che per tradizione si tengono di venerdì. Alle 16 e 37, nel salone principale dell’edificio, esplode una bomba collocata per provocare il più alto numero di vittime: al piano terra, sotto il tavolo che si trova al centro della stanza, di fronte agli sportelli. Il bilancio finale è di 17 morti e decine di feriti. L’esplosione segna l’inizio della strategia della tensione e apre il sipario sui dieci anni più controversi e bui della più recente storia italiana.

Quella strage, quelle trame antidemocratiche, imposero alla democrazia italiana una prova da superare: saper guardare dentro a se stessa e guarire dal suo male o accettare di conviverci e farsene consumare. Quella prova la democrazia italiana non ha saputo superarla: c’è un debito di verità e giustizia da assolvere, ma la Repubblica non è mai riuscita a saldarlo. (dalla prefazione di Aldo Giannuli)

L’AUTORE:
Francesco Barilli e Matteo Fenoglio

http://www.beccogiallo.it

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I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.

l’editore COSTLAN . IERI

La casa editrice costa & nolan è stata fondata a Genova nel 1981 da Carla Costa con la collaborazione di intellettuali di primo piano, ma i primi libri vengono pubblicati solo nel 1983. Fin dalle sue origini si è presentata come una casa editrice di cultura e di proposta, con una veste grafica messa a punto da Pierluigi Cerri. Con un convegno organizzato a Genova nel 1985 ha dato l’avvio a quel fenomeno che per alcuni anni fu designato con il nome di “piccoli editori”, collegando numerose realtà sparse in tutta Italia. Il catalogo costa & nolan ancora oggi mostra la sua validità e vendibilità al punto da costituire un preciso punto di riferimento in certi settori dell’editoria e della cultura italiana. Proprio per il valore e la tipologia della maggior parte delle sue pubblicazioni, essa è stata definita una university press, del tipo di quelle anglosassoni o francesi, una casa editrice, cioè, che produce libri per il normale pubblico di libreria, ma che quasi sempre vengono adottati o consigliati in corsi universitari, da sociologia a scienze politiche, da lingue ad antropologia, ad architettura.
L’opera drammatica, diretta da Eugenio Bonaccorsi, pubblicava testi teatrali e stranieri. Diventata presto un punto di riferimento nell’ambito della cultura teatrale, ha fatto conoscere autori affermati all’estero ma allora sconosciuti in Italia (da Sam Shepard a David Mamet a Tom Stoppard). Nel 1991 ha vinto il Premio Nazionale per la Traduzione.
I turbamenti dell’arte, ideata e diretta da Germano Celant, proponeva titoli che spaziavano dall’analisi delle sottoculture e degli stili di vita dei gruppi giovanili a materiali di documentazione e riflessione su artisti contemporanei (Andy Warhol, Vassilij Kandinskij, Joseph Kossuth), dai fenomeni dell’architettura alle manifestazioni della società di massa (moda, pubblicità, televisione) fino alle teorie della comunicazione, all’arte contemporanea, alla danza, muovendosi in territori di frontiera dove le arti si incontrano e spesso si sovrappongono e anticipando già dagli anni Ottanta i fenomeni ormai comuni di contaminazione tra le varie espressioni artistiche e comunicative. Cult books sono diventati Sottocultura di John Hebdige, Ritmi urbani di Iain Chambers, Metafore della pubblicità di Alberto Abruzzese, Il corpo postorganico di Teresa Macrì, oggi uscito in una nuova edizione.
Testi della cultura italiana, diretta da Edoardo Sanguineti, ha ripubblicato opere della letteratura italiana, romanzi, resoconti giornalistici, autobiografie, in veste ineccepibile sotto il profilo critico. Ogni volume è arricchito da una lettura molto personale del testo proposto, libera da preoccupazioni erudite o filologiche, da parte di scrittori prestigiosi, come Giorgio Manganelli, Gianni Celati, Nanni Balestrini, Alfredo Giuliani. La collana ha sempre puntato su autori anomali o trascurati dai manuali accademici, come Torquato Accetto, Pontormo, Vittorio Imbriani, e su opere meno frequentate di scrittori celebri, da Manzoni a Mazzini.
Riscontri offriva, e offre ancora oggi, una panoramica dei fenomeni emergenti, sia in campo culturale che sociale. Volumi sul razzismo, sui cambiamenti dell’Est, su ipotesi di riorganizzazione dei musei, sulle leggende metropolitane e sulle problematiche dell’ambiente nelle città, la collana spazia liberamente per ambiti distanti l’uno dall’altro ma riconducibili al comune denominatore di un ‘riscontro’ con la nostra società. È nata infatti dall’esigenza di allargare l’ambito di interessi della casa editrice sul versante prettamente antropologico e sociologico. La collana ospitava una sezione narrativa, che ha diffuso Gunter de Bruyn, Albert Memmi e Breyten Breytenbach; e una sezione media che proponeva spunti di dibattito sui temi della comunicazione e delle trasformazioni a essa collegate.
Pre.testi è nata nel 1994 e comprende una trentina di titoli. Sono brevissimi saggi, interventi agili e veloci sui temi destinati ad animare il dibattito culturale e politico durante la transizione verso il nuovo millennio.

OGGI

Trasferita a Milano nel 1998 costa & nolan è diventata un marchio della società Costlan Editori S.r.l. in cui sono anche confluite la collana Ritmi, già di Theoria, e il Progetto Under 25 realizzato negli anni Ottanta da Transeuropa insieme a Pier Vittorio Tondelli. A queste e alle vecchie collane si sono nel frattempo aggiunte altre nuove iniziative, Estetiche della comunicazione globale, videoludica. game culture e Nuovi ritmi.

Di Costlan editore proponiamo:Sol Mutante
Mode, giovani e umori nel Giappone contemporaneo

Collana Nuovi Ritmi

Pagine 340

Più occidentale dell’Occidente, e tuttavia ancora profondamente orientale, tra gli anni Ottanta e Novanta il Giappone ha rappresentato l’avamposto di nuovi paesaggi sociali e nuovi modi di consumo, anticipatore di generi musicali come il noise, creatore di tendenze dure a morire come gli aidoru. Se i nomi di Banana Yoshimoto e Ryu Murakami, di Endo Michiro e dei Boredoms sono ben noti anche in Italia, il mito di un Paese in eterno divenire, mutante e mutato, non ha perso forza. Il libro di Gomarasca e Valtorta ci mostra questo universo in tutta la sua complessità.

Alessandro Gomarasca (Milano 1965) si occupa da anni di cultura e costumi giapponesi. Nel 2001 ha curato La bambola e il robottone. Culture pop nel Giappone contemporaneo per Einaudi.

Luca Valtorta (Milano 1964), giornalista musicale, ha collaborato con numerose riviste specializzate e fa parte della redazione di “XL” e de “Il Venerdì di Repubblica”.

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I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.

LE NUBI EDIZIONI

LE NUBI edizioni pubblicano opere di letteratura e di saggistica: testi inediti o mai proposti in lingua italiana a cui si affiancano opere significative e tuttavia assenti nell’attuale circuito editoriale Sono opere estremamente attraenti, ambigue, proble- matiche per l’autore come per il lettore, che spesso sono apparse impreviste, e tutte addensate come nuvole minacciose sui paesaggi culturali. La casa editrice le propone al lettore raccolte in un catalogo nato dalla volontà di aggiungere chiaroscuro al presente

Delle edizioni LE NUBI presentiamo:
Arthur Cravan, Poeta e pugile
Tra il 1912 e il 1915 il poeta e pugile Arthur Cravan scrive e dirige nella sua totalità la rivista letteraria Maintenant, vendendola per i viali di Parigi con un carrettino da fruttivendolo ambulante. Il suo talento e la sua scrittura originale colpiscono i lettori come un pugno nell’occhio. Con la sua prosa divertente e disseminata di frammenti poetici ai limiti dell’allucinazione, dà vita al prosopoema: prosa che, per aggiunte successive, impercettibilmente, nella sostanza come nella forma, diventa pura poesia. E forse questo carattere così originale e dirompente della sua scrittura deriva dal fatto che Cravan è niente di più e niente di meno che poeta e pugile, cantore di versi e rompitore di mascelle.
Con il suo BOOKTRAILER
http://www.youtube.com/watch?v=xICehU22NuM&eurl=http%3A%2F%2Fwww.lenubi.it%2FCatalogo%2Flibri%2Felettra%2Fcravan_poetapugile%2Fdata%2Fcravan_poetapugile.html&feature=player_embedded

http://www.lenubi.it/

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