Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘pino cacucci’

in vacanza con il giusto libro , Paese per Paese. Edizione 2015

parte seconda.

AMERICA

CUBA, Leonardo Padura, Eretici, Bompiani

STATI UNITI – Colorado,Kent Haruf, Benedizione, NN Edizioni

NEW YORK, Richard Price, Clockers, Neri Pozza

BALTIMORA, Laura Lippman, Ogni cosa è segreta, Neri Pozza

COLOMBIA, Emma Reyes, Non sapevamo giocare a niente, SUR

ARGENTINA, Roberto Arlt, I lanciafiamme, Sur

ARGENTINA-Delta del Paranà, Alicia Plante, Senza macchia apparente, La nuova frontiera

MESSICO, Maria Venegas, La figlia del fuorilegge, Bollati Boringhieri

MESSICO, Oscar Martinez, La furia, Fazi

MESSICO, Pino Cacucci, Quelli del San Patricio, Feltrinelli

HAITI, Dany Laferriere, Tutto si muove intorno a me, 66ndand2nd

SUD AMERICA, Miguel Bonnefoy, L’avventuroso viaggio di Octavio, 66ndand2nd

STATI UNITI, Minard Celine, Per poco non ci lascio le penne, 66ndand2nd

URUGUAY, Tomas de Mattos, Il cielo di Bagdad, Controluce

SUDAMERICA, Vespeggiando in sudamerica, Altromondo

PATAGONIA, Gimenez Hutton Adrian, Chatwin in Patagonia, Nutrimenti

ARGENTINA, Alicia Plante, Senza macchia apparente, La nuova frontiera

 

AFRICA

AFRICA, Egisto Corradi , Africa a cronometro, Corbaccio

SUD AFRICA, Deon Meyer, Cobra, E.o

BOTSWANA, Alexander Mc Call Smith, Precious e le scimmie, Salani

ALGERIA, Yasmina Khadra, Cosa aspettano le scimmie a diventare uomini, Sellerio

EGITTO, Leila Aboulela, Il dottore sul Nilo, Controluce

MADAGASCAR, Giulio Querini, Sotto il cielo del Madagascar, Fazi

UGANDA, Dinaw Mengestu, Tutti i nostri nomi, Frassinelli

CONGO,Alain Mabanckou, Pezzi di vetro, 66ndand2nd

MALI, Moussa Konatè, Commissario Habib – due gialli africani, Del Vecchio

AFRICA TROPICALE, Vincenzo Rampolla, L’anima del baobab, Europa edizioni

NIGERIA, Noo Saro Wiwa, In cerca di Transwonderland, 66THAND2ND

NIGERIA, Aurelien Molas, I fantasmi del Delta, Mondadori

AFRICA, Wole Soyinka, Africa, Bompiani

ANGOLA, Ondjaki, Nonna Diciannove e il segreto del sovietico, Il sirente

 

OCEANIA

AUSTRALIA, Franklin Miles, La mia brillante carriera, Elliot

Patrick White, Il giardino sospeso, Bompiani

 

 

 

in MESSICO con Oscar Martinez, La bestia

Óscar Martínez

La bestia,

Fazi editore

Martínez, con il suo reportage, ci trascina fuori dai cliché del sogno americano, per portare l’attenzione sulla Bestia, il treno merci che ospita le storie di 250.000 migranti per i quali l’immigrazione non è speranza, ma consapevolezza. Una questione di vita o di morte.

Le storie dei “migrantes que no importan” sono apparse prima sul «Elfaro.net» per poi approdare ne La bestia, considerato il miglior libro dall’«Economist» e dal «Financial Times». Un’inchiesta corale suddivisa in quattordici capitoli ripercorre la rotta dei migranti, tracciando la mappa dei pericoli: sequestri da parte della criminalità organizzata senza nome, stupri, l’obbligo di prostituirsi nei locali notturni in Chiapas, il rischio di essere uccisi da parte dei narcotrafficanti, e non per ultimo quello di finire sotto le rotaie della Bestia per stanchezza o distrazione, costretti a viaggiare sul tetto del treno. Martínez percorre da cima a fondo le vite dei migranti, con tanto di testimonianze dirette da parte dei protagonisti.

La tela di racconti ricostruisce un sistema criminale che sfrutta la disperazione e la trasforma in denaro contante per aumentare a dismisura la liquidità dei cartelli della droga. I veri protagonisti sono i migranti, le cui storie vengono narrate da Martínez con grande umanità durante il drammatico percorso.

«Non volevo suscitare compassione, ma rabbia e indignazione», ha affermato.

E ci riesce con una forte denuncia nei confronti dell’autorità statale, spesso corrotta e assente, complice di questa strage. Il libro ridisegna, attraverso la tratta della morte, una nuova geografia delle terre dimenticate tra l’America Centrale, il Messico e gli Stati Uniti.

Oscar Martínez è un giornalista salvadoregno che scrive per il primo quotidiano online dell’America Latina, ElFaro.net. Oggi svolge indagini sulle violenze delle gang centroamericane. Nel 2008 ha vinto il premio messicano Fernando Benitez per il giornalismo e nel 2009 ha ricevuto lo Human Rights Prize all’università di El Salvador.

«La bestia è straordinario per il coraggio di cui Martínez ha dato prova scrivendolo e per le vite nascoste che rileva… Il suo linguaggio preciso, carico di empatia e spesso poetico è capace di suscitare nel lettore rabbia e pietà, ma anche ammirazione». Financial Times

«Una scrittura elegante e incisiva. La bestia supera il semplice reportage per entrare nel regno della letteratura. Il libro di Martínez è un degno successore di un’opera immortale come La strada di Wigan Pier di George Orwell». The New York Times

«Martínez è chiaramente un grande ascoltatore – una dote fondamentale quanto rara per un giornalista -, per questo la sua prosa risuona così cruda e autentica». The Observer

«Martínez merita riconoscimento non solo per il duro lavoro che ha fatto e per quello che scrive, ma anche perché scrive benissimo». New Yorker

«Un libro che mozza il fiato. Una rivelazione frutto d’amore e di incredibile coraggio». New York Review of Books

 

In Egitto con LA CITTA’ DEL PIACERE

El Kamhawi, La città del piacere, Il sirente

 

La città del piacere, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, plasmato in fretta e furia da un abile architetto e consacrato alla Dea del Piacere. Una felicità mista a malinconia aleggia per le strade di questa moderna metropoli immaginaria, insinuandosi nei cuori dei suoi abitanti, dediti alla pratica del piacere e sudditi di un licenzioso re. Una narrazione che a tratti ha quasi il sapore di una fiaba, abilmente intrecciata con rimandi a miti e leggende. El Kamhawi in questo testo affronta questioni scottanti, lasciando divenire questa città un luogo in cui si condensano i difetti e gli errori dell’uomo moderno. [tratta da La rivista di Arablit, I, 2, 2011, articolo a cura di Ada Barbaro]

Ezzat El Kamhawi è nato nel villaggio di Mit Suhayl, nel Governatorato di Sharqiyya. Si è laureato in giornalismo all’Università del Cairo e ha iniziato a lavorare per il quotidiano egiziano Al-Akhbar e ha contribuito a fondare Akhbar al-adab, settimanale in arabo, del quale è vicedirettore. Attualmente collabora anche coi quotidiani al-Misri al-Yawm e al-Quds al-‘arabi. Come scrittore ha pubblicato sei romanzi e due raccolti di racconti. La città del piacere è il suo primo romanzo.
IN SUDAMERICA CON

Vespeggiando in Sudamerica

di Mario Pecorari
,Altromondo edizioni

Una Vespa, la propria compagna e il Sudamerica. Da ottobre 2012 a marzo 2013, 21.000 chilometri percorsi attraverso il Cile, l’Argentina, il Paraguay, il Brasile e l’Uruguay. Una storia vera, fatta di incontri con persone fantastiche, soprattutto i molti appartenenti ai Vespa club locali che, con il sistema del passaparola, attendono l’autore lungo il tragitto per fargli scoprire un mondo meraviglioso. Perché viaggiare con la Vespa non è soltanto andare in scooter. La vespa è un mezzo per comunicare e per conoscere.

Mario Pecorari, goriziano del 1953, ha sempre vissuto a Trieste. Impiegato tecnico presso la Grandi Motori Trieste, prima, e poi nella Fincantieri, è stato uno sportivo e ha praticato la speleologia. Ma la sua vera passione è sempre stata la fotografia e i viaggi. Usando i mezzi più disparati, ha girato in Europa, in Medio Oriente e nel Sud Est Asiatico. Da quando ha conosciuto Sandra, anch’essa amante delle due ruote, i viaggi in Vespa sono diventati i suoi preferiti, tanto da percorrere con essa più di 200.000 chilometri, raggiungendo le mete più varie, dai Balcani, alla Crimea, dal Mar d’Azov, al Vietnam e al Sudamerica
in Angola con


NonnaDiciannove e il segreto del sovietico (Ondjaki)

, Il sirente

 

 

 

“L’esplosione svegliò persino gli uccelli addormentati sugli alberi e i lenti pesci del mare – accaddero colori di un carnevale mai visto, giallo mischiato con un rosso a fingersi arancione in un verde azzurrato, luccichii che imitavano la forza delle stelle distese sul cielo e un rumore tipo guerra degli aerei Mig. Era proprio una bella esplosione perché continuava nel rumore di quei colori che i nostri occhi guardarono e non dimenticarono mai più.”

 

 

 

Luanda, Praia Do Bispo. In un tempo imprecisato tra l’Angola postcoloniale e l’età dell’oro della fanciullezza, due bambini hanno una missione: far saltare in aria il Mausoleo del Compagno Presidente Agostino Nheto, la cui costruzione minaccia di sgombero gli abitanti delle strade vicine. Sullo sfondo di un Paese segnato dai conflitti successivi all’indipendenza e sotto l’influenza sovietica e cubana, Ondjaki filtra attraverso lo sguardo di un bambino le tracce del disordine; inventando una lingua impossibile, infantile e colta allo stesso tempo, riformula la realtà storica di un quartiere della capitale angolana in una vera e propria “comunità alternativa” in cui si sviluppano relazioni sociali tra angolani, cubani e sovietici caratterizzate da creatività, avventura, compassione – e infine riscatto.

 

Vincitore nel 2010 del prestigioso premio letterario Jabuti, NonnaDiciannove e il segreto del sovietico sancisce la maturità artistica di uno dei più significativi scrittori in lingua portoghese, vincitore nel 2013 del Premio Saramago.

Ondjaki è nato a Luanda nel 1977, si è formato a Lisbona e vive a Rio de Janeiro. Autore di cinque romanzi e tre raccolte di racconti, di diverse volumi di poesia e di racconti per l’infanzia, ha inoltre realizzato un documentario sulla propria città natale (“May Cherries Grow”). Già vincitore di premi letterari autorevoli, tra cui il Grinzane for Africa (2008) ,lo Jabuti (2010) e il Premio Saramago (2013), i suoi lavori sono stati tradotti in otto lingue. “NonnaDiciannove e il segreto del sovietico” è il suo quarto volume pubblicato in Italia.

in Australia con
Patrick White, Il giardino sospeso, Bompiani
Gilbert e Eirene: inglese lui, orfano in fuga dall’Europa devastata dalla seconda guerra mondiale; inglese di madre greca ed egocentrica lei. Due ragazzini allo sbando, sullo sfondo di un’Australia sconosciuta e insidiosa per degli stranieri senza guida e tutela. Conosceranno le umiliazioni scolastiche, la solitudine e un amore semplice e insieme complesso, figlio dei loro travagli interiori, disperato e tenero come loro. L’ultimo romanzo dell’autore di “L’occhio dell’uragano”. Un’opera totale, in cui il flusso di coscienza dei personaggi, la cura estrema dei dettagli, l’attenzione spasmodica al trascorrere del tempo, e l’esplorazione dei segreti e delle emozioni famigliari, fanno emergere una piccola epopea di vita quotidiana, dove ciò che può sembrare banale e dimesso diventa momento rivelatore di quella verità esistenziale che ama sempre nascondersi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Read Full Post »

 

 

 

 

 

 

 

 

una piccola crepa può mandare in fumo tante sicurezze, e trascinare in un gorgo spaventose le esistenze di quattro persone. E’ quanto accade in una città in cui gli appetiti immobiliare hanno velocemente cambiato tutti i panorami, compreso quelli umani… Un thriller in cui l’autrice dà il meglio nel rendere il paesaggio urbano e umano, fino ai dettagli delle dinamiche di famiglia che avvolgono i suoi personaggi. Da leggersi in un fiato, certamente!

 

 

Español: Galerías Pacífico, Avenida Córdoba y ...

Español: Galerías Pacífico, Avenida Córdoba y Florida, Buenos Aires, Argentina. (Photo credit: Wikipedia)

Claudia Pineiro, La crepa, Feltrinelli
trad. di Pino Cacucci

E’ impossibile non notare una crepa e quando diventa visibile, niente è più lo stesso

Nella vita da uomo qualunque dell’architetto Pablo Simó c’è una fessura inconfessabile, una crepa che gli tormenta la coscienza: Nelson Jara. Forse era solo un piccolo truffatore, una “canaglia”, ma anche Pablo Simó sa di essere una canaglia, nonostante l’apparenza di irreprensibile professionista e buon padre di famiglia. Come una crepa che si allunga e si allarga, tutte le piccole certezze quotidiane di Pablo si sgretolano: una giovane donna che sembra sapere chissà cosa su Jara scatena in lui un’attrazione dirompente, la famiglia va in frantumi, il lavoro diventa insopportabile, e passo dopo passo la tentazione di essere canaglia fino in fondo lo travolge.
Ancora una volta Claudia Piñeiro ci narra i piccoli inferni di una variegata umanità, nella monumentale Buenos Aires invasa dal cemento delle speculazioni edilizie dove l’apparenza, più che mai, inganna

Read Full Post »

un incontro segnalato da Libreria Irnerio:

Giovedì 30 settembre alle 21,00
presso la SCUDERIA di Piazza Verdi, 2

LEONARDO PADURA FUENTES
presenta il suo ultimo romanzo
“L’UOMO CHE AMAVA I CANI”
(Marco Tropea Editore)

intervengono
PINO CACUCCI
STEFANO TASSINARI

Vi invitiamo a partecipare ad un incontro che si svolge non in libreria ma alla Scuderia di Piazza Verdi, e al quale collaboriamo con grande piacere: giovedì 30 settembre alle 21,00 LEONARDO PADURA FUENTES, scrittore e giornalista cubano, dialogherà con Pino Cacucci e Stefano Tassinari per presentare al pubblico “L’UOMO CHE AMAVA I CANI”, il suo ultimo romanzo, proprio nel giorno della sua uscita in Italia.

Nel 2004, alla morte della moglie, il giovane Ivan, aspirante scrittore e responsabile di una piccola clinica veterinaria a L’Avana, ripensa a un episodio della sua vita avvenuto nel 1977, quando conobbe un misterioso uomo che passeggiava sulla spiaggia in compagnia di due magnifici levrieri russi.
Un incontro dopo l’altro, “l’uomo che amava i cani” comincia a renderlo depositario di alcune confidenze che, sempre di più, si concentrano sull’assassino di Leon Trotsky, Ramon Mercader, di cui l’uomo conosce dettagli molto personali. Grazie a queste conversazioni, Ivan inizia a costruire le vite di Lev Davidovic Bronstejn, meglio noto come Trotsky, e di Ramon Mercader (alias Frank Jackson, alias Jacques Mornard) scoprendo come divennero la vittima e l’artefice di uno degli omicidi più importanti del Ventesimo secolo.
Tra l’esilio forzato del rivoluzionario sovietico – in viaggio attraverso Turchia, Francia e Norvegia – e l’infanzia di Mercader nella borghesia di Barcellona – i suoi amori, le sue avventure durante la Guerra Civile, i suoi viaggi – Leonardo Padura Fuentes intreccia in modo magistrale le ricche biografie dei suoi due personaggi preparando con la suspense di un raffinato scrittre noir l’incontro definitivo. In Messico Trotsky troverà sulla sua strada un destino che travolgerà anche la vita di Ivan e le sue convinzioni di giovane uomo, nella Cuba contemporanea.

LEONARDO PADURA FUENTES è nato all’Avana nel 1955. Scrittore e giornalista, ha conquistato critica e pubblico con il ciclo di romanzi che hanno come protagonista il detective Mario Conde, pubblicati in Italia da Marco Tropea Editore: “maschere”, “Paesaggio d’autunno, “Passato remoto”, “Venti di Quaresima”, Addio Hemingway”.
“L’uomo che amava i cani” è tra i dieci libri più venduti in Spagna nel 2009.

Vi aspettiamo alla Scuderia!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita

per informazioni:
Libreria Irnerio
Via Irnerio, 27 Bologna
tel e fax 051251050
e-mail libreria.irnerio@libero.it
blog: http://www.libreriairnerio.blogspot.com

Read Full Post »


dalla magnifica terrazza restaurata del Cassero di Castel San Pietro parte l’importante progetto culturale di ARTERIA: arte, musica, e anche tanta letteratura (e presto vi daremo il calendario ufficiale dei tanti appuntamenti estivi con gli autori, da Stefano Tassinari a Gianluca Morozzi, da Francesca Mazzucato a Pino Cacucci)
http://www.arteria.bo.it/index.php

La Terrazza
Cassero
di Castel San Pietro Terme
ARTERIA in Terrazza

Arte – musica – performances – teatro – video – degustazioni – letteratura
Dal 19 giugno a settembre 2008
Via Matteotti 3

Giovedì 19 giugno inaugura un nuovo spazio di incontro e di ritrovo nella Città di Castel San Pietro Terme, grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale si prospetta un estate di eventi di arte, di cultura e di intrattenimenti per la città e i suoi visitatori. L’obiettivo dell’iniziativa è la valorizzazione di un sito storico e splendido per la città e renderlo usufruibile per tutti, creare uno spazio di benessere, di accoglienza e di promozione della città stessa. Vogliamo rendere il luogo accogliente e vitale, inteso come un bene pubblico per bimbi, giovani e famiglie, i quali potranno acquisire un punto di ritrovo all’interno della Terrazza.
Il tutto sarà realizzato attraverso una proposta di un servizio bar caffetteria attento attenta alla qualità del prodotto e dell’offerta, con appuntamenti di educazione al gusto ed eventi enogastronomici, con vini, prodotti naturali, genuini e artigianali a
La programmazione di eventi artistici, culturali e di intrattenimento sarà varia. L’idea sviluppata per il progetto è la creazione di uno spazio multifunzionale per le proposte artistiche e culturali e le attività che si svolgeranno in esso, andando a caratterizzare LA TERRAZZA come luogo di ritrovo, dove svolgere attività di laboratorio, dove potere leggere, ascoltare musica, guardare video, visitare una mostra, dove poter gustare prodotti sani e di qualità.
Una proposta multimediale che vuole sperimentare tutte le forme di espressione artistica e culturale: musica, video, fotografia, pittura, grafica, teatro, letteratura, installazioni e performances in una contaminazione di generi.
L’apertura tutti i giorni della settimana è prevista per le ore 18.00 con la disponibilità di quotidiani, riviste e libri, con un servizio bar che proporrà un aperitivi e degustazioni a tema e una programmazione di spettacoli ed intrattenimenti fino alle ore 24.00.

Inaugurazione giovedì 19 giugno
De’gustarteria: Percorso enogastronomico per un consumo consapevole con degustazioni e lezioni di gusto, musica, performance artistiche, installazioni
De’gustarteria è un’iniziativa che nasce a settembre 2007 con l’obiettivo di far conoscere realtà che mettono natura e tradizione al primo posto nel lavoro e nella vita.
Il primo appuntamento è stato concepito come una “Fiera di Sera per un consumo consapevole, percorso enogastronomico con degustazioni e lezioni di gusto, musica, performance artistiche, installazioni”, un evento di quattro giorni in cui salumi, formaggi, vino, birra artigianale, pane, miele fossero i protagonisti. Gli stessi produttori hanno raccontato e illustrato le modalità di produzione, le caratteristiche della propria azienda, la filosofia, la passione che stanno alla base del proprio lavoro: il piacere fisico dell’assaggio e quello “mentale” della conoscenza sono calati in una dimensione magica da interventi artistici: musica, danza, poesia, performances.

Dal 19 al 22 giugno presenteremo alcune delle aziende e associazioni con le quali collaboreremo durante tutta l’estate, allestendo un’area nella quale vengano proposti accostamenti cibo-vino sia “classici” che di culture e tradizioni diverse, giocando con abbinamenti insoliti nel rispetto però dei fondamentali principi di genuinità e cura dell’ambiente.
Questa sarà una vetrina di quello che ogni martedì proporremo alla Terrazza: aziende locali come Zuffa, Merlotta, Tre Monti Sant’Anna, Branchini, Casa Bruciata ecc. . .

Inaugurazione giovedì 19 giugno
Mostra e insatallazioni e performance di Geologika a cura di Andrea Facchi
Dalle 18 .00 De’gustareteria
Percorso enogastronomico per un consumo consapevole con degustazioni e lezioni di gusto, musica, performance artistiche, installazioni
Musica itinerante interventi musicali di Radio Manouche
RadioManouche è un progetto libero e in continua evoluzione nato circa quattro anni fa in un sottotetto di Bologna dall’esigenza di nuove espressioni musicali e di aggregazione sociale il tutto teso alla ricerca del “buongusto”. Il termine “Manouche” è originariamente un autonimo, ovvero il modo in cui un popolo definisce sé stesso, infatti significa “uomo appartenente alla popolazione romanì”. Agli inizi del ‘900 ha iniziato a indicare il genere musicale portato in auge dallo strabiliante chitarrista Django Reinhardt che proprio al gruppo romanì apparteneva. Partendo dall’esecuzione di brani classici legati alla musica manouche i RadioManouche hanno creato uno stile e un repertorio propri. La spontaneità, l’immediatezza, la libertà d’espressione, la variazione e l’improvvisazione sono gli elementi che caratterizzano il gruppo e lo legano alla creatività romanì.

DiVersi poesia suoni ritmi visioni reading in musica a cura di YZU
YZU – MW – camminare di una scimmia
performance poetica in musica di e con yzu – poesia maschera voce LaborSonoroDigitale; Luca Rossi – tamburi a cornice; Antonino Barresi – flauto traverso ciaramella cajon chitarra sintex; SaNiArt – video; Isabella Branella – dipinti. “Nell’era dell’eccesso di comunicazione, dove questa ha perso il proprio valore di costruttrice e portatrice di senso, trasformandosi in vuoto cliché, ridotta a mero slogan pubblicitario, è non procrastinabile il riappropriarsi della capacità di narrare, dell’espressione orale della conoscenza, attraverso l’immagine, il simbolo, la costruzione di un percorso mitologico non più superaneo ma legato alla materialità dell’esistenza e all’espressione di una reale affettività del gesto, che ritorna alla propria essenza dialogica, alla propria funzione di uso inoperoso – non più utilitaristico mezzo di scambio, ma salvifico metaxy.” nella consapevolezza che la commistione e la combinazione delle arti e delle espressioni possano meglio fondare conoscenza e comunicazione, METAXY vuole essere un tentativo per portare, nei luoghi e nelle situazioni più disparate, un diverso piano di incontro fra parola e musica, video e poesia, ricerca espressiva e studio delle tekné, fra performer e pubblico, fra la (persona)maschera e il gesto.

Read Full Post »

Sono vent’anni – Outland rock è del 1988 – che Pino Cacucci raccoglie storie di eroi e ribelli, lotte e ingiustizie. Vent’anni in cui Cacucci da osservatore parziale registra e dà conto dei propri vagabondaggi. Lo fa Un po’ per amore e un po’ per rabbia.

In questo libro, che è in qualche modo la summa di emozioni e riflessioni squisitamente cacucciane, c’è l’amore per il mondo, per i disperati, per i “combattenti”, per le idee, per i paesaggi e qualche volta per la sua città (una Bologna smascherata e scalfita da un beffardo sorriso).

E c’è la rabbia per i guasti della società civile e politica, per i paradossi della realtà sociale, per le ferite non chiuse della Storia. È un volume scandito in sette parti: Vagabondaggi: i viaggi dell’autore in paesi lontani e i vagabondaggi in Italia; Bastiancontrario: gli scritti polemici sulla politica italiana ed estera; Leggere per r/esistere: materiali diversi sui suoi scrittori preferiti – tra cui una lettera inedita di Primo Levi a Sante Notarnicola – e recensioni; La memoria non m’inganna: ricordi di persone, personaggi ed eventi degli ultimi vent’anni; Per esempio, ho conosciuto: gli incontri più memorabili, tra cui uno molto particolare con Federico Fellini; Gazzettiere bolognese: articoli satirici su Bologna; Varie ed eventuali: raccolta di scritti “inclassificabili”, dal cinema alla musica, fino a un primo e inedito racconto. Un po’ per amore e un po’ per rabbia è un caleidoscopio di esperienze, di piccole e grandi storie.

Read Full Post »

 

In podcast, Pino Cacucci parla di Tibet e Cina

http://podcast.feltrinelli.it/podcast-file/cacucci_080317.mp3

 

Pino Cacucci 72 Stampa Rassegnata 17 marzo 2008

 

 

L’epoca dell’ipocrisia: la Cina è intoccabile, il Tibet non è mai stato una nazione.

 

 

Sempre a proposito di Cina e Tibet, segnaliamo un libro nuovissimo sull’argomento di Danilo Di Giangi, e un altro testo di un paio di anni fa che fa luce sulla lotta per la libertà del popolo tibetano

 

 

Fra barbari e dei

La vera politica cinese in Tibet

 

di Danilo Di Giangi

 

Pagine: 160

Formato: 14 x 21

Prezzo: E 13,00

Edizioni L’arciere, 2008

 

L’Autore descrive il suo viaggio di oltre 2.000 Km attraverso il Tibet e racconta la strategia della nuova Cina nel Paese, mascherata dietro gli illusori benefici del progresso, ma con reali ed esclusivi scopi di sfruttamento economico ed energetico stravolgendo la cultura, l’animo e le tradizioni.

 

 

 

Lontano dal Tibet

di Carlo Buldrini

€ 22,00 pp. 272

(i draghi) 978-88-7180-564-1

Lindau editore

2006

 

 

IL LIBRO:

Storie da una nazione in esilio.

 

Il 7 ottobre 1950, 40.000 uomini dell’Esercito di Liberazione Popolare cinese attaccano da otto direzioni diverse la città di Chamdo, nel Tibet orientale. Il piccolo esercito del Paese delle Nevi (8000 unità) viene sbaragliato. È l’inizio dell’occupazione militare del Tibet da parte della Repubblica Popolare Cinese che dura tutt’ora. Dopo la fallita insurrezione di Lhasa (marzo 1959), il Dalai Lama abbandona il paese e trova rifugio in India. Questo libro racconta la storia dell’esilio del popolo tibetano e della sua lotta per la libertà.

L’AUTORE:

Carlo Buldrini, pubblicista, ha vissuto in India 30 anni. Ha scritto per varie testate italiane e indiane ed è stato addetto reggente dell’Istituto Italiano di Cultura di New Delhi. È autore di In India e dintorni (1999). Lontano dal Tibet è stato pubblicato in India con il titolo A Long Way from Tibet (2005). Il libro è entrato subito nella lista dei best seller indiani.

Read Full Post »