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Posts Tagged ‘post esotismo’

ne abbiamo scritto di recente ultimamente, Antoine Volodine è uno degli autori più originali in circolazione, e sembra che l’editoria italiana se ne stia accorgendo. Così, a pochi mesi dalla pubblicazione de Angeli Minori per l’Orma editore, ecco il suo libro vincitore del Prix Medicis 2014, Terminus Radioso, 66thand2nd. Slurp!
 

L’autore sarà ospite al Festivaletteratura di Mantova 2016

Tradotto da Anna D’Elia

 
Steppa sconfinata. Bianco nitore d’inverno. E d’estate le erbe, mutanti, che ondeggiano accarezzate dal vento. Un mondo contaminato, reso invivibile dalle esplosioni di reattori nucleari impazziti, orgoglio di una Seconda Unione Sovietica sull’orlo dell’abisso. Unica eccezione a questo vuoto dominato dalla natura è Terminus radioso, un kolchoz dove la vita continua a scorrere intorno a una pila atomica sprofondata nel terreno. Laggiù Nonna Udgul, a cui le radiazioni hanno regalato una sorta di immortalità, gestisce le operazioni di smaltimento dei rifiuti radioattivi, e Soloviei, il presidente, guida con i suoi poteri sovrannaturali i pochi superstiti in un’atmosfera di sogno che ha i contorni dell’incubo. E poi passano i secoli, i superstiti si disperdono, il viaggio del treno che correva lungo i binari alla ricerca di un campo di lavoro si è concluso chissà quanti anni prima. Finché un giorno migliaia di corvi si alzano in volo. E poi tutto continua, ancora, nella realtà parallela del Bardo, dentro una trappola di Soloviei, in una fine infinita, ma che importa. In questo universo – singolare, visionario, violento – tempo e spazio sono dimensioni liquide dove vivi, morti e simil tali vagano in un immenso, eterno futuro. Un universo allucinato, percorso dall’umorismo del disastro. L’universo di Antoine Volodine.
Nato in Francia nel 1950, Antoine Volodine è uno scrittore che sfugge a ogni classificazione. Fondatore del «post-esotismo», corrente letteraria che mescola realtà onirica e politica, ha scritto oltre quaranta libri con diversi pseudonimi. Con Terminus radioso, che gli è valso il prix Médicis nel 2014, Volodine firma un romanzo fosco e ironico che intona un inno all’umorismo del disastro, alla fuga dal reale, alle tecniche di resistenza di fronte al buio, alla notte, alla catastrofe. La resistenza che segue alla tabula rasa delle umane cose dopo l’implosione totale, il crollo definitivo, la «guerra nera», da cui siamo tutti minacciati.
Tra le sue opere tradotte in Italia, Scrittori (Edizioni Clichy, 2013) e Angeli minori (L’orma editore, 2016). Di prossima pubblicazione 66thand2nd Le post-exotisme en dix leçons, leçon onze, Nos animaux préférés e Songes de Mevlido.
 

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Antoine Volodine è nato nel 1950 a Chalon-sur-Saône. Volodine è uno pseudonimo, mutuato dal grande amore per la lingua russa (del resto, lui stesso ha queste origini..). E’ uno di quei talenti che merita di essere segnalato, tanto da essere considerato “il più inclassificabile degli scrittori francesi contemporanei”: fondatore della corrente letteraria denominata Post-esotismo. (I narratori del post-esotismo sopravvivono al margine di una società chiusa e ostile, sostenitori di un’utopia egualitaria estremista, generosa, sempre sconfitta, alla quale segue la disfatta fisica e morale, la prigione, l’oblio, la morte. Spesso i protagonisti dei loro libri sono anch’essi scrittori: all’interno del romanzo compongono un ulteriore romanzo, trasmettono il corpus sovversivo e clandestino delle loro opere, discutono criticamente, inventano nuovi generi letterari. Conducono in questo modo un oscuro combattimento contro la realtà, attraverso la tensione del prendere la parola. – da https://correzionedibozze.wordpress.com/2014/05/29/antoine-volodine-scrittori-e-potere/
 
Questo è l’ultimo fulminante libro pubblicato in Italia, e, come scrive il Corriere della sera,
“Per bilanciare il sole di primavera, niente di meglio che un gelido viaggio psichedelico tra steppa, apocalissi e vegliarde immortali.”
 
 
 
Antoine Volodine
Angeli minori, L’orma editore
«”Angeli minori” ha tutte le caratteristiche del capolavoro: potenza, forza evocativa e visionarietà.» The Literary Review
traduzione di Albino Crovetto
La civiltà è da tempo tramontata, e alcune vegliarde immortali guardano con occhi delusi il nipote Will Scheidmann: lo hanno creato con pezzi di stoffa e incantesimi, ma ne sono state tradite. Pronto a essere giustiziato dalle proprie nonne, Will le intrattiene come un novello Sheherazade con una particolarissima forma di racconti intessuti di storie e figure stranianti, allucinate: sono i narrat, «istantanee romanzesche» di sua invenzione, nelle quali tutte le trame di un’unica tela narrativa si incrociano, si sfilacciano, si riuniscono. L’umanità di cui narra è ormai quasi estinta, e solo sparute voci si levano da una terra ridotta a un ammasso post-apocalittico di tendopoli e rovine. Le strade sono, però, ancora vive di una piccola e folle masnada di musicisti, scrittori, vagabondi e sciamani, che pur nella disperazione non rinuncia alle speranze dell’amore e al piacere di un humor nero feroce e vitale. Angeli minori è un’opera seducente e folgorante su un mondo oltre la fine del mondo. Una sinfonia di voci e personaggi che provengono da un futuro riposto nei lati oscuri della nostra coscienza.
 
Antoine Volodine è il più inclassificabile degli scrittori francesi contemporanei. Di origini russe, classe 1950, esordisce nel 1985 come autore di fantascienza per poi costruire una prolifica opera narrativa sotto il vessillo del «post-esotismo», la corrente letteraria che inventa e anima e in cui si mescolano realtà e fantasia, scarto onirico e tensione politica. La sua articolata bibliografia è pubblicata anche con gli pseudonimi di Manuela Draeger, Elli Kronauer e Lutz Bassmann. Tradotto in molte lingue, i suoi testi hanno ricevuto numerosi premi, compresi i prestigiosi Prix Wepler e Prix du Livre Inter assegnati entrambi ad Angeli minori.

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Sì, questa è proprio una delle voci più originali e inclassificabili della letteratura europea, come recita il risvolto. Antoine Volodine, ci propone una visione tutta particolare del futuro con uno dei suoi tanti pseudonimi.(per qualche motivo, gli autori che decidono di moltiplicarsi con questo sistema ci attirano sempre).  Il fondatore della corrente letteraria del Post esotismo ci conduce in un futuro possibile, accostando il presente in cui un gruppo di ragazzi rischia la vita e la memoria di un passato fatto di repressioni e guerre,  dai toni cupi, in cui la speranza non alberga nonostante i sogni di cui sono imbevuti (la rivoluzione mondiale è in arrivo, come santifica Nonna Holgold per questo organizzano un Bolscio Pride, ispirato ovviamente ai sommovimenti dell’ottobre russo!)

Prigioni e sogni, oppressione e riscatto, miseria e sconfitte, utopie ugualitariste e clandestinità, grottesche divise e campi di prigionia: lo scrittore stesso sembra fare parte di questa umanità negletta, e pare quasi cercare di far passare un messaggio ai propri lettori, celandolo a volte nella reiterazione delle frasi…

Secondo Volodine, con il termine delle esplorazioni della terra l’esotico non è più possibile con mancanza di posti realmente sconosciuti, così è la narrativa a doverci condurre in territori ignoti, summa di quanto abbiamo letto nei secoli passati.  I luoghi  sono descritti in maniera anonima, senza precise connotazioni geografiche, e i nomi dei suoi protagonisti possono appartenere a diversi angoli di mondo.

In una intervista, così recita Volodine:
“Per definizione, la letteratura post-esotica è quindi una letteratura straniera e, come ogni letteratura straniera tradotta, offre al lettore una parte soltanto di quello che dice realmente, una frazione. Si ammetterà quindi come principio fondante che una letteratura straniera, con le sue eco e i suoi riferimenti, con tutta la sua ricchezza, può essere scoperta, indovinata, studiata, apprezzata tramite i prodotti di autori significativi. Il mio progetto tiene conto di tale curiosità istintiva del lettore nei confronti di ciò che sta al di là del libro stesso. In una sorta di “collezione di voci del post-esotismo” presento quindi al pubblico un certo numero di romanzi, indipendenti l’uno dall’altro, dietro i quali si suggerisce la completezza della visione e della sensibilità post-esotiche e, in sintesi, tutto un mondo”.
 

 

Undici sogni neri

di Manuela Draeger

 

Traduzione di Federica Di Lella, EDIZIONI CLICHY

Un gruppo di giovani, chiamato Bolscio Pride, che si ritrovano in un edificio in fiamme e invocano Nonna Holgold, una nonna immortale che li ha educati nei loro anni di orfanotrofio, di ghetto e di violenza e che li ha spinti alla rivoluzione mondiale e al meraviglioso. Mentre intorno l’incendio avanza, ricordano il mondo che hanno conosciuto, popolato di soldati, invalidi, bambini inquieti e adulti senza speranza e pian piano si trasformano in creature magiche, cormorani strani che controllano il tempo e vivono nel fuoco, si scambiano le identità, ascoltano una celebre cantante sovietica, e le loro memorie si riuniscono e sono insieme per sempre. Dopo il romanzo-saggio Scrittori, che ha rivelato in Italia il geniale talento di Antoine Volodine, questo Undici sogni neri, firmato con uno dei suoi più noti pseudonimi, conferma la grandezza di una delle voci più interessanti e inclassificabili della letteratura europea.

 

 

 

 

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