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Posts Tagged ‘premio nobel letteratura’

Ottobre si avvicina, e di conseguenza anche la consacrazione di un grande scrittore con il Premio Nobel. Ora che ci siamo tolti Bob Dylan dall’elenco dei candidati, ecco le quote degli scommettitori inglese per i favoriti: chi se lo merita di più?

Ngugi Wa Thiong’o 4\1

Haruki Murakami, 5\1

Margaret Atwood, 6\1

Amoz Oz 10\1

Claudio Magris 10\1

Javier Marias 10\1

Adonis 12\1

Don DeLillo 14\1

Yan Lanke 14\1

Ko Un 14\1

 

English: Claudio Magris after his speech at &q...

English: Claudio Magris after his speech at “Paulskirche” in Frankfurt am Main, 2009. Deutsch: Claudio Magris nach seiner Rede in der Frankfurter Paulskirche, 2009. (Photo credit: Wikipedia)

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triste risveglio, scoprire di dover dire addio al Nobel Derek Walcott, grande cantore dai Caraibi, sospeso come diceva lui “tra la Grecia e il pantheon africano”.

Amore dopo amore (Derek Walcott)
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.

DA MAPPA DEL NUOVO MONDO, ADELPHI

 

Le traduzioni sono a cura di Barbara Bianchi, Gilberto Forti e Roberto Mussapi

 

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restiamo in Africa. Questo libro, nel 1958 sdoganò la letteratura africana nel mondo letterario, conducendo l’autore sulle vie che lo portarono alla fama mondiale. Era la prima volta che il continente veniva narrato con gli occhi dei suoi abitanti.
Le cose crollano, Chinua Achebe, La nave di Teseo
traduttore Pezzotta A.
“La magia di un talento straordinario,
generoso, traboccante. Uno scrittore capace come pochi
di far risplendere i misteri dell’animo umano.”
Nadine Gordimer
Premio Nobel per la Letteratura 1991 Okonkwo è un guerriero, un lottatore, un uomo ambizioso e rispettato che sogna di divenire leader indiscusso del suo clan. Dal suo villaggio Ibo, in Nigeria, la fama di Okonkwo si è diffusa come un incendio in tutto il continente.
Ma Okonkwo ha anche un carattere fiero, ostinato: non vuole essere come suo padre, molle e sentimentale, lui è deciso a non mostrare mai alcuna debolezza, alcuna emozione, se non attraverso l’uso della forza. Quando la sua comunità è costretta a fronteggiare l’irruzione degli europei, l’ordine delle cose in cui Okonkwo è nato e cresciuto comincia a crollare, e la sua reazione sarà solo il principio di una parabola che lo porterà nella polvere: da guerriero temuto e venerato, a eroe sconfitto, oltraggiato.
Le cose crollano, il primo libro della trilogia che ha consegnato Chinua Achebe alla fama internazionale – in corso di pubblicazione presso La nave di Teseo in una nuova traduzione – è unanimemente considerato il suo capolavoro, capace di intrecciare nella stessa vicenda due storie diverse: quella personale di Okonkwo e quella più ampia dello scontro fra due religioni e civiltà. Nella scrittura di Achebe, interprete di una grande tradizione letteraria, i conflitti ancestrali fra individuo e comunità dialogano con i percorsi accidentati della storia, le cui conseguenze investono ancora il mondo in cui viviamo.
Chinua Achebe è nato in Nigeria nel 1930 ed è considerato uno dei maestri della letteratura africana. È cresciuto nel grande villaggio di Ogidi, uno dei primi centri della Missione Anglicana nell’est della Nigeria, e si è laureato presso l’University College, a Ibadan. La sua carriera radiofonica è stata interrotta bruscamente dalla rivolta nazionale, sfociata poi nella guerra del Biafra. Achebe è entrato a far parte del Ministero dell’Informazione del Biafra e ha rappresentato il paese in varie missioni diplomatiche e di raccolta fondi. È stato nominato Ricercatore senior presso l’Università della Nigeria e ha coperto cattedre di letteratura africana in varie università straniere, tra cui il Bard College e la Brown University. Chinua Achebe ha scritto più di venti libri tra romanzi, racconti, saggi e raccolte di poesie e ha ricevuto numerose onorificenze e lauree ad honorem in tutto il mondo. È stato insignito del più importante premio culturale nigeriano, il Nigerian National Merit Award. Nel 2007 ha vinto il Man Booker Prize per la narrativa. È morto nel 2013.
English: Chinua Achebe speaking at Asbury Hall...

English: Chinua Achebe speaking at Asbury Hall, Buffalo, as part of the “Babel: Season 2” series by Just Buffalo Literary Center, Hallwalls, & the International Institute. (Photo credit: Wikipedia)

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tra poche ore conosceremo il nome del nuovo Nobel. Io tifo per Mia Couto, grande scrittore dal Mozambico, dato 20 a 1 al botteghino delle scommesse (Elena Ferrante 50 a 1, Milan Kundera 50 a1). Se vince, mentine gratis per tutti. Il suo ultimo libro:
 
 
 
Mia Couto
L’altro lato del mondo, Sellerio
 
In una storia famigliare, il racconto di un figlio alla ricerca delle verità che il padre non ha saputo svelargli. In un universo letterario pieno di invenzione, ironia e poesia, il ritratto toccante del Mozambico reale e immaginario. «Nella recente letteratura internazionale questo di Mia Couto è un romanzo inaspettato e magnifico» (L’Humanité).
Traduzione dal portoghese di Vincenzo Barca
Titolo originale: Jesusalém
 
Un ragazzino di undici anni non ha mai visto una donna nella sua vita. Accade allora che la prima volta che ne incontra una la sorpresa è così grande da farlo scoppiare in lacrime. Quel ragazzo ha vissuto per otto anni all’interno di un Parco Safari abbandonato, e conosce solo il padre, il fratello, lo zio e un ex militare, al tempo stesso amico e servitore. Gli è stato detto che sono gli unici sopravvissuti, che non ci sono contatti col mondo, che sono in attesa di un cenno da parte di Dio e che in questo luogo non è ammesso né piangere né pregare.
Dopo la morte della moglie, il padre ha deciso di troncare ogni legame e ha scelto di esiliarsi in quel posto remoto e inaccessibile convincendo i familiari che il mondo che li circonda è scomparso. Jesusalém, questo è il nome che gli viene dato, è un luogo apocalittico, un Paradiso alla rovescia, dove l’uomo si è costruito un suo microcosmo per riuscire a dimenticare la realtà che gli ha portato solo dolori, dominata dal caos e dalla violenza.
Il fratello maggiore ha dei vaghi ricordi del passato e del mondo esterno, al quale vorrebbe tornare. Per questo mantiene un legame con ciò che si sono lasciati alle spalle e ne fa partecipe il fratello minore, insegnandogli in segreto a leggere e a scrivere. Il bambino subisce il delirio di annientamento del padre e ne diventa complice, ma trova una segreta via di fuga nella scrittura. È lui il grande riconciliatore, e il narratore di questa storia. Fin quando un giorno, a Jesusalém, appare una donna, quella donna – bianca, portoghese, giunta in Africa alla ricerca del marito. Con lei arriva una energia nuova e assieme un turbamento. In qualche modo la sua estraneità spezzerà l’incantesimo di quelle vite.
Paragonato a J. M. Coetzee, questo romanzo di Mia Couto, forse il maggiore scrittore di lingua portoghese al mondo, finalista al Man Booker International Prize 2015, è un’opera profondamente gioiosa, di malinconica e poetica luminosità. E il suo linguaggio sempre rifugge la normalità, la maniera, per trovare nelle parole, nelle immagini, nei simboli, uno spazio di inarrivabile libertà.
 
Nato in Mozambico nel 1955 da genitori portoghesi emigrati nella ex colonia, Mia Couto ha studiato medicina e si è presto dedicato alla letteratura e al giornalismo, per poi riprendere la propria formazione scientifica e laurearsi in biologia. Per le sue opere ha ricevuto i maggiori riconoscimenti letterari, tra cui il Premio Camões 2013, il più prestigioso della letteratura in lingua portoghese, e il Premio Internazionale Neustadt, il «Nobel americano». Vive a Maputo dove lavora come biologo. Ha scritto più di venti libri tradotti in altrettante lingue, tra cui Terra sonnambula (Guanda, 2002), considerato uno dei maggiori romanzi africani del XX secolo, e Un fiume chiamato tempo, una casa chiamata terra (Guanda, 2005). Sellerio ha pubblicato nel 2014 La confessione della leonessa e nel 2015 L’altro lato del mondo.
Mia Couto

Mia Couto (Photo credit: Wikipedia)

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Giovedì conosceremo il nome del premiato dall’Accademia di Svezia. Nell’olimpo dei candidati al Nobel anche lo scrittore albanese Ismail Kadare, di cui ricordiamo lo splendido I TAMBURI DI PIETRA. ecco l’incipit de IL SUCCESSORE:
 
 
Nella notte tra il 13 e il 14 dicembre accade un avvenimento coperto dalle tenebre della sera ma anche da una fitta coltre di mistero, che terrà col fiato sospeso l’intera Tirana. Il Successore designato, indicato dalla Guida del paese come colui che prenderà il suo posto, viene trovato morto nel soggiorno della sua residenza, ucciso da un colpo di pistola. Suicidio, diramano le agenzie stampa, ma dalla vicina Jugoslavia, con cui non corre buon sangue, si comincia a fare strada un’altra versione. Qualcuno ha visto uno strano andirivieni, la notte fatidica, per l’esclusivo quartiere chiamato Bbloku, il blocco, dove vive il Successore. Alti dirigenti che si aggirano come fantasmi per le strade scure di Tirana, come sempre vigilate dalla polizia. E la parola omicidio, seguita dalla parola complotto, cominciano a materializzarsi nella mente e nelle dicerie della popolazione, senza che nessuno abbia il coraggio di pronunciarle realmente.

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Il premio Nobel Svetlana Aleksievic ne Gli ultimi testimoni ( Bompiani ) ci conduce ad incontrare lo sguardo di coloro che furono bambini durante gli anni dell’occupazione nazista in Bielorussia:
 
 
“Abbiamo subito capito, l’abbiamo subito percepito di essere gli ultimi. A conti fatti siamo gli ultimi testimoni. Il nostro tempo si sta esaurendo. E il dovere che abbiamo è quello di raccontare…”
 
Nell’estate del 1941 le truppe tedesche invadono la Bielorussia e occupano la capitale, Minsk. Gli eroi di questo libro sono bambini e ragazzi bielorussi che hanno vissuto la terribile quotidianità di quegli anni di guerra e sono cresciuti nell’orrore del più disumano dei conflitti. Pubblicato per la prima voltas nel 1985 e censurato dal regime sovietico, Gli ultimi testimoni compare oggi nella sua versione definitiva, per raccontarci una storia diversa da quella ufficiale, letta attraverso i ricordi e gli occhi innocenti dei più piccoli. Le loro parole, che per semplicità e immediatezza hanno una forza evocativa ancora più sconvolgente, cancellano ogni ideologia e modificano il nostro sguardo sul mondo.
Un bambino che è stato strappato alla sua famiglia e defraudato della sua infanzia resta ancora un bambino? Che interpretazione può dare della guerra, suo unico orrizonte di vita? Quali sono le immagini che più l’hanno segnato?
Sono questi gli interrogativi a cui il premio Nobel Svetlana Aleksievic cerca di dare risposta attraverso le sue interviste. Ma la conclusione è che non c’è azione attuata per il bene universale che possa giustificare anche “una sola lacrima di bambino”.
 
traduzione Cicognini C.
svetlana

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I migliori romanzi degli ultimi mesi . Secondo Atlantide

MIA COUTO, L’ALTRO LATO DEL MONDO, SELLERIO

È da tempo che lo diciamo, questo è un grande autore africano, accostabile a Jorge Amado per lo stile, un realismo magico in stile africano, capace di descrivere il continente in maniera inconfondibile, e i sentimenti umani in maniera profonda e poetica.

MIRIAM TOEWS, I MIEI PICCOLI DISPIACERI, MARCOS Y MARCOS

Due sorelle, una famosa pianista, piena di fascino e stile, l’altra precaria in tutti i lati della vita, da quelli lavorativi a quelli amorosi, apparentemente lontana dalle fortune della vita. Finchè non dovrà essere lei a far rinascere nell’altra l’amore per la vita…Tra lacrime e risa, un romanzo che arriva direttamente al cuore dei lettori.

MARILYNNE ROBINSON, LILA, EINAUDI

RICORDATE la sonnacchiosa cittadina di GILEAD, nello Iowa, protagonista di altri libri di Marilynne Robinson? Ecco una nuova abitante, LILA, e siamo sicuri che non vi deluderà.Il senso dell’esistenza, i sentimenti di colpa, sofferenza e perdono, una prosa squisita: gli elementi del successo di questa autrice.

DONAL RYAN, IL CUORE GIREVOLE, MINIMUM FAX

La crisi immobiliare ha messo in ginocchio l’IRLANDA, concedendo però in cambio ai lettori questo strabiliante romanzo costruito con le voci dei tanti protagonisti che ne subiscono i contraccolpi in un paesino della campagna irlandese. C’è il fallimento di una impresa edile, le case mai terminate, contributi previdenziali mai pagati, il dramma di chi viene coinvolto, il tutto narrato ogni volta dal punto di vista di un diverso personaggio.

PAOLO MAURENSIG, TEORIA DELLE OMBRE, ADELPHI

Chi ha ucciso il campione di scacchi Alexander Alekhine? A indagare, con il fiuto del romanziere di razza, l’autore della Variante di Lüneburg: gran prosatore!.

RICHARD FLANAGAN, LA STRADA STRETTA VERSO IL PROFONDO NORD, BOMPIANI

Nasce dalla terribile esperienza del padre dell’autore questo romanzo vincitore del MAN BOOKER PRIZE 2014, dalla sua prigionia sotto l’occupazione giapponese negli anni ’40, durante la costruzione della cosiddetta “ferrovia della morte”.

HELEN HUMPHREYS, IL CANTO DEL CREPUSCOLO, PLAYGROUND

La luce del giorno, il buio della notte. Tra questi due diversi momenti, in cui tutto sfuma e assume diversi significati si collocano idealmente le avventure dei protagonisti di questa palpitante vicenda, sullo sfondo del Secondo conflitto mondiale. Soldati, donne, nemici dal volto umano, un quadrilatero perfettamente inquadrato dalla scrittura sapiente e precisa dell’autrice, maestra nel dipingere i rapporti tra le persone, il sorgere delle emozioni .

IN KOLI JEAN BOFANE, CONGO INC, 66THAND2ND

Il giovane pigmeo Isookanga non si rassegna a vivere nel suo piccolo villaggio, è Kinshasa la città a cui aspira, per dare corso alle sue idee di “mondializzazione”. Bofane, con una scrittura precisa, colorita e ironica, svela al lettore la realtà del Congo, tra le miserie della modernità e i tristi lasciti del colonialismo.

WILKIE COLLINS, SENZA NOME, FAZI

Fidatevi di Wilkie Collins, che così vedeva il compito dello scrittore nei confronti dei lettori: “Fateli piangere, fateli ridere, ma soprattutto teneteli sulla corda” Ecco così un capolavoro di minuziosa osservazione psicologica e allo stesso tempo una critica decisa alle storture della società vittoriana.

THOMAS HARDY, NEL BOSCO, e CHARLOTTE BRONTE, SHIRLEY, entrambi di Fazi

Altri due classici indimenticabili!

MARLON JAMES, BREVE STORIA DI SETTE OMICIDI, MONDADORI

Vincitore del Man Booker Prize 2015, arriva dalla Giamaica uno strepitoso (quanto un po’ complicato..) romanzo sul potere, sulla corruzione, sulla menzogna” secondo Irvine Welsh, ambientato negli strepitosi anni 70.

MARIJA MATIOS, DARUSJA LA DOLCE, KELLER

Una voce originale dall’Ucraina, un romanzo dedicato alla sua terra, la Bucovina, in cui ” le bandiere e le lingue cambiano più veloci del vento”, storia di una donna considerata “scema” dal resto del villaggio.

ADRIAN BRAVI, L’INONDAZIONE, NOTTETEMPO

Una poetica vicenda umana sullo sfondo di una inondazione, un fiume che rivendica il suo territorio, un anziano che non vuole abbandonare il paese semisommerso. Un libro sospeso tra verve ironica e “trasognato lirismo”.

IRENA BREZNA, STRANIERA INGRATA, KELLER

Fuggire giovanissimi dall’Europa dell’Est per assaporare la libertà in un Paese diverso, con tutte le difficoltà che possono sorgere, per poi diventare interprete nei confronti delle autorità per i nuovi migranti di oggi: dalla propria esperienza personale, un libro davvero capace di ampliare i propri confini.

JOSE’ PABLO FEINMANN, L’OMBRA DI HEIDEGGER, BEAT

E’ giovane La linea sottile che separa il genio dal male. Come è stato possibile che le più alte vette della filosofia del Novecento abbiano potuto sfociare nel Nazismo? Un romanzo che illumina magnificamente la Germania degli anni Trenta.

HENDRICK GROEN, PICCOLI ESPERIMENTI DI FELICITA’,

Si può cercare di resistere alla morte che incalza da vicino? La lezione di vita di un ottuagenario, impegnato a divertirsi anche in una casa di riposo..

JAVIER CERCAS, L’IMPOSTORE, GUANDA

“Un romanzo che trasforma la grande impostura dell’uomo che si fece passare per sopravvissuto del nazismo in metafora del nostro tempo” EL MUNDO

ENZO CARAMASCHI, DI GELO E DI SANGUE, MURSIA
l’epopea di un povero soldato trentino durante la Prima Guerra Mondiale, narrata con trasporto e partecipazione.

ELIZABETH HOWARD, GLI ANNI DELLA LEGGEREZZA – LA SAGA DEI CAZALET, FAZI

Una ottima saga familiare, che ruota attorno alla agiata famiglia dei Cazalet, nell’Inghilterra degli anni Trenta del secolo scorso, quando tutto stava per cambiare..

V.NAIPAUL, LA CURVA DEL FIUME, ADELPHI

dal Premio Nobel per la Letteratura, una storia di sradicamento dalle proprie radici: quelle di Salim, africano di origine arabo\indiana della costa orientale, impegnato a trovare nuova vita all’interno del continente africano, per cercare un proprio posto nel mondo.

E I LIBRI DEL PREMIO NOBEL 2015, SVETLANA ALEXSIEVIC. Qui, la cerimonia di premiazione di qualche giorno fa:

 

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Sale la febbre per il Nobel, giovedì conosceremo il nome del vincitore. Sappiate che l’età media del vincitore è di 64 anni, che 13 sono state le donne vincitrici, che i vincitori di lingua inglese sono stati 27 su 111, che 76 autori erano romanzieri, e tirate le somme. (Due autori rifiutarono il premio, Sartre e Pasternak. Beh, il secondo non proprio di sua spontanea volontà)
 
 
Al momento, gli scommettitori inglesi danno per favoriti questi autori:
Svetlana Aleksijevitj,
Haruki Murakami,
Ngugi Wa Thiong’o,
Philip Roth,
Joyce Carol Oates

 
E’del 1907 il conferimento del premio all’autore più giovane di sempre, ovvero Rudyard Kipling, allora quarantaduenne. Nel 2007 invece Doris Lessing fu sorpresa dagli accademici di Stoccolma alla veneranda età di 88 anni.
Solo quattro volte, tra il 1901 (la prima volta del Nobel per la letteratura) e il 2014 la poltrona fu divisa da due autori:
1904 – Frédéric Mistral, José Echegaray    1917 – Karl Gjellerup, Henrik Pontoppidan
1966 – Shmuel Agnon, Nelly Sachs  1974 – Eyvind Johnson, Harry Martinson

Solo tredici le donne premiate:
1909 – Selma Lagerlöf              1926 – Grazia Deledda
1928 – Sigrid Undset             1938 – Pearl Buck
1945 – Gabriela Mistral            1966 – Nelly Sachs
1991 – Nadine Gordimer        1993 – Toni Morrison
1996 – Wislawa Szymborska        2004 – Elfriede Jelinek
2007 – Doris Lessing             2009 – Herta Müller
2013 – Alice Munro

Sei gli italiani:
•    Giosuè Carducci, 1906
•    Grazia Deledda, 1926
•    Luigi Pirandello, 1934
•    Salvatore Quasimodo, 1959
•    Eugenio Montale, 1975 e Dario Fo,  nel 1997

altre curiosità qui:

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Era psicologo di professione, ma si era conquistato il massimo riconoscimento per la Letteratura nel 2011. Si è spento a 83 anni il poeta svedese Tomas Tranströmer, tradotto in 46 lingue.

Una sua poesia:

Mistero per la strada

Si posò la luce del giorno sul viso di un uomo addormentato.
Gli giunse un sogno più vivido
Ma non si svegliò.

Si posò l’oscurità sul viso di un uomo in cammino
Tra la gente nei raggi di sole
Forti e impazienti.

D’un tratto si fece buio come per il temporale.
Io ero in una stanza che conteneva tutti gli istanti –
Un museo di farfalle.

Tuttavia il sole era forte come prima.
I suoi pennelli impazienti dipingevano il mondo.

 

trad. di Franco Buffoni, da

F. Buffoni, Songs of Spring. Quaderno di traduzioni, Marcos y Marcos 1999

 

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Ladbrokes ha aperto le scommesse suo nuovo premio Nobel per la letteratura. A sorpresa, il favorito al momento è Ngugi Wa Thiongo, dato 4\1. In Italia è disponible SOGNI IN TEMPO DI GUERRA, edito da Jaca Book:

Ngugi Wa Thiong’o, fra i più grandi scrittori africani viventi, dispiega in queste pagine il racconto della sua infanzia e prima adolescenza con disarmante semplicità e freschezza. Scrittore capace di esplosiva denuncia politica (Petali di sangue, Jaca Book, 1979) e di complesse tessiture polifoniche del mondo keniano post-indipendenza (“Un chicco di grano”, Jaca Book, 1978, 1997), raccoglie qui le sue energie di narratore distillandole in un linguaggio immediato, che si fonde con il racconto di se stesso ragazzino, ma che progressivamente sempre più va amplificandosi nei grandi eventi storici in cui il protagonista si trova immerso. Prendendo le mosse dai più lontani ricordi del suo gruppo familiare, tutta l’esistenza raccolta nelle cinque capanne del padre e delle sue quattro mogli, la storia personale del bambino finisce per incontrarsi e scontrarsi con quella di un Kenya scosso dai fermenti indipendentisti e dalla dura repressione del governo britannico. Il fascino della parola pervade tutto il libro, presagio del destino del protagonista: dai racconti collettivi del paese, in cui la consistenza storica del fatto si perde nella pluralità delle voci che lo compongono, alle storie raccontate in famiglia “con il riflesso delle fiamme che danzava sui volti”, dall’incontro con la parola scritta, grazie a un’inseparabile Vangelo prima e alla biblioteca di un insegnante poi, alla fallace linearità della propaganda coloniale che occupa ogni spazio pubblico.

Uno scrittore che ha vissuto sulla propria pelle il peso delle persecuzioni ideologiche nel Kenya degli anni Settanta, quelli di Daniel Arap Moi. A causa di una sua opera teatrale, fu imprigionato, e scrisse in carcere la sua prima opera in lingua nativa su rotoli di carta igienica.

Le quotazioni di Philip Roth sono diminuite, stabili quelle dell’altro superfavorito, Haruki Murakami.  Ecco la lista comleta dei “favoriti”, ma ricordate che a Stoccolma le sorprese sono di casa..

 

Haruki Murakami

Assia Djebar

Svetlana Aleksijevitj

Joyce Carol Oates

Jon Fosse

Adonis

Milan Kundera

Philip Roth

Peter Nadas

Bei Dao

Mircea Cartarescu

Ko Un

Thomas Pynchon

Cees Nooteboom

Umberto Eco

Nuruddin Farah

Darcia Maraini

Margaret Atwood

Don DeLillo

Amos Oz

Antonio Lobo Antunes

Richard Ford

Salman Rushdie

Javier Marias

Cormac McCarthy

Bob Dylan

Peter Handke

William Trevor

Les Murray

 

Ngũgĩ wa Thiong'o signs copies of his new book...

Ngũgĩ wa Thiong’o signs copies of his new book Wizard of the Crow at the Congress Centre in central London. Wizard was his first book in 20 years, following 22 years of exile due to his highly political work (including the bestselling novel Petals of Blood). Achebe selected the novel Weep Not, Child by Ngugi wa Thiong’o as one of the first titles of Heinemann’s African Writers Series. Ngũgĩ wa Thiong’o. (Photo credit: Wikipedia)

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