Stavo piangendo per una ragione completamente diversa. Mentre ti osservavo ballare quel giorno, ho visto qualcos’altro. Ho visto un nuovo mondo che si avvicinava a grandi passi. Più scientifico, più efficiente, certo. Più cure per le vecchie malattie. Splendido. E tuttavia un mondo duro, crudele. Ho visto una ragazzina, con gli occhi chiusi, stringere al petto il vecchio mondo gentile, quello che nel suo cuore sapeva non sarebbe durato per sempre, e lei lo teneva fra le braccia e implorava, che non la abbandonasse. Ecco ciò che ho visto. Non eri veramente tu, non era quello che stavi facendo, lo so. Ma ti ho vista e ho sentito il cuore spezzarsi. E non l’ho mai dimenticato.
da NON LASCIARMI.
I migliori romanzi degli ultimi mesi . Secondo Atlantide
MIA COUTO, L’ALTRO LATO DEL MONDO, SELLERIO
È da tempo che lo diciamo, questo è un grande autore africano, accostabile a Jorge Amado per lo stile, un realismo magico in stile africano, capace di descrivere il continente in maniera inconfondibile, e i sentimenti umani in maniera profonda e poetica.
MIRIAM TOEWS, I MIEI PICCOLI DISPIACERI, MARCOS Y MARCOS
Due sorelle, una famosa pianista, piena di fascino e stile, l’altra precaria in tutti i lati della vita, da quelli lavorativi a quelli amorosi, apparentemente lontana dalle fortune della vita. Finchè non dovrà essere lei a far rinascere nell’altra l’amore per la vita…Tra lacrime e risa, un romanzo che arriva direttamente al cuore dei lettori.
MARILYNNE ROBINSON, LILA, EINAUDI
RICORDATE la sonnacchiosa cittadina di GILEAD, nello Iowa, protagonista di altri libri di Marilynne Robinson? Ecco una nuova abitante, LILA, e siamo sicuri che non vi deluderà.Il senso dell’esistenza, i sentimenti di colpa, sofferenza e perdono, una prosa squisita: gli elementi del successo di questa autrice.
DONAL RYAN, IL CUORE GIREVOLE, MINIMUM FAX
La crisi immobiliare ha messo in ginocchio l’IRLANDA, concedendo però in cambio ai lettori questo strabiliante romanzo costruito con le voci dei tanti protagonisti che ne subiscono i contraccolpi in un paesino della campagna irlandese. C’è il fallimento di una impresa edile, le case mai terminate, contributi previdenziali mai pagati, il dramma di chi viene coinvolto, il tutto narrato ogni volta dal punto di vista di un diverso personaggio.
PAOLO MAURENSIG, TEORIA DELLE OMBRE, ADELPHI
Chi ha ucciso il campione di scacchi Alexander Alekhine? A indagare, con il fiuto del romanziere di razza, l’autore della Variante di Lüneburg: gran prosatore!.
RICHARD FLANAGAN, LA STRADA STRETTA VERSO IL PROFONDO NORD, BOMPIANI
Nasce dalla terribile esperienza del padre dell’autore questo romanzo vincitore del MAN BOOKER PRIZE 2014, dalla sua prigionia sotto l’occupazione giapponese negli anni ’40, durante la costruzione della cosiddetta “ferrovia della morte”.
HELEN HUMPHREYS, IL CANTO DEL CREPUSCOLO, PLAYGROUND
La luce del giorno, il buio della notte. Tra questi due diversi momenti, in cui tutto sfuma e assume diversi significati si collocano idealmente le avventure dei protagonisti di questa palpitante vicenda, sullo sfondo del Secondo conflitto mondiale. Soldati, donne, nemici dal volto umano, un quadrilatero perfettamente inquadrato dalla scrittura sapiente e precisa dell’autrice, maestra nel dipingere i rapporti tra le persone, il sorgere delle emozioni .
IN KOLI JEAN BOFANE, CONGO INC, 66THAND2ND
Il giovane pigmeo Isookanga non si rassegna a vivere nel suo piccolo villaggio, è Kinshasa la città a cui aspira, per dare corso alle sue idee di “mondializzazione”. Bofane, con una scrittura precisa, colorita e ironica, svela al lettore la realtà del Congo, tra le miserie della modernità e i tristi lasciti del colonialismo.
WILKIE COLLINS, SENZA NOME, FAZI
Fidatevi di Wilkie Collins, che così vedeva il compito dello scrittore nei confronti dei lettori: “Fateli piangere, fateli ridere, ma soprattutto teneteli sulla corda” Ecco così un capolavoro di minuziosa osservazione psicologica e allo stesso tempo una critica decisa alle storture della società vittoriana.
THOMAS HARDY, NEL BOSCO, e CHARLOTTE BRONTE, SHIRLEY, entrambi di Fazi
Altri due classici indimenticabili!
MARLON JAMES, BREVE STORIA DI SETTE OMICIDI, MONDADORI
Vincitore del Man Booker Prize 2015, arriva dalla Giamaica uno strepitoso (quanto un po’ complicato..) romanzo sul potere, sulla corruzione, sulla menzogna” secondo Irvine Welsh, ambientato negli strepitosi anni 70.
MARIJA MATIOS, DARUSJA LA DOLCE, KELLER
Una voce originale dall’Ucraina, un romanzo dedicato alla sua terra, la Bucovina, in cui ” le bandiere e le lingue cambiano più veloci del vento”, storia di una donna considerata “scema” dal resto del villaggio.
ADRIAN BRAVI, L’INONDAZIONE, NOTTETEMPO
Una poetica vicenda umana sullo sfondo di una inondazione, un fiume che rivendica il suo territorio, un anziano che non vuole abbandonare il paese semisommerso. Un libro sospeso tra verve ironica e “trasognato lirismo”.
IRENA BREZNA, STRANIERA INGRATA, KELLER
Fuggire giovanissimi dall’Europa dell’Est per assaporare la libertà in un Paese diverso, con tutte le difficoltà che possono sorgere, per poi diventare interprete nei confronti delle autorità per i nuovi migranti di oggi: dalla propria esperienza personale, un libro davvero capace di ampliare i propri confini.
JOSE’ PABLO FEINMANN, L’OMBRA DI HEIDEGGER, BEAT
E’ giovane La linea sottile che separa il genio dal male. Come è stato possibile che le più alte vette della filosofia del Novecento abbiano potuto sfociare nel Nazismo? Un romanzo che illumina magnificamente la Germania degli anni Trenta.
HENDRICK GROEN, PICCOLI ESPERIMENTI DI FELICITA’,
Si può cercare di resistere alla morte che incalza da vicino? La lezione di vita di un ottuagenario, impegnato a divertirsi anche in una casa di riposo..
JAVIER CERCAS, L’IMPOSTORE, GUANDA
“Un romanzo che trasforma la grande impostura dell’uomo che si fece passare per sopravvissuto del nazismo in metafora del nostro tempo” EL MUNDO
ENZO CARAMASCHI, DI GELO E DI SANGUE, MURSIA
l’epopea di un povero soldato trentino durante la Prima Guerra Mondiale, narrata con trasporto e partecipazione.
ELIZABETH HOWARD, GLI ANNI DELLA LEGGEREZZA – LA SAGA DEI CAZALET, FAZI
Una ottima saga familiare, che ruota attorno alla agiata famiglia dei Cazalet, nell’Inghilterra degli anni Trenta del secolo scorso, quando tutto stava per cambiare..
V.NAIPAUL, LA CURVA DEL FIUME, ADELPHI
dal Premio Nobel per la Letteratura, una storia di sradicamento dalle proprie radici: quelle di Salim, africano di origine arabo\indiana della costa orientale, impegnato a trovare nuova vita all’interno del continente africano, per cercare un proprio posto nel mondo.
E I LIBRI DEL PREMIO NOBEL 2015, SVETLANA ALEXSIEVIC. Qui, la cerimonia di premiazione di qualche giorno fa:
Sale la febbre per il Nobel, giovedì conosceremo il nome del vincitore. Sappiate che l’età media del vincitore è di 64 anni, che 13 sono state le donne vincitrici, che i vincitori di lingua inglese sono stati 27 su 111, che 76 autori erano romanzieri, e tirate le somme. (Due autori rifiutarono il premio, Sartre e Pasternak. Beh, il secondo non proprio di sua spontanea volontà)
Al momento, gli scommettitori inglesi danno per favoriti questi autori:
Svetlana Aleksijevitj,
Haruki Murakami,
Ngugi Wa Thiong’o,
Philip Roth,
Joyce Carol Oates
E’del 1907 il conferimento del premio all’autore più giovane di sempre, ovvero Rudyard Kipling, allora quarantaduenne. Nel 2007 invece Doris Lessing fu sorpresa dagli accademici di Stoccolma alla veneranda età di 88 anni.
Solo quattro volte, tra il 1901 (la prima volta del Nobel per la letteratura) e il 2014 la poltrona fu divisa da due autori:
1904 – Frédéric Mistral, José Echegaray 1917 – Karl Gjellerup, Henrik Pontoppidan
1966 – Shmuel Agnon, Nelly Sachs 1974 – Eyvind Johnson, Harry Martinson
Solo tredici le donne premiate:
1909 – Selma Lagerlöf 1926 – Grazia Deledda
1928 – Sigrid Undset 1938 – Pearl Buck
1945 – Gabriela Mistral 1966 – Nelly Sachs
1991 – Nadine Gordimer 1993 – Toni Morrison
1996 – Wislawa Szymborska 2004 – Elfriede Jelinek
2007 – Doris Lessing 2009 – Herta Müller
2013 – Alice Munro
Sei gli italiani:
• Giosuè Carducci, 1906
• Grazia Deledda, 1926
• Luigi Pirandello, 1934
• Salvatore Quasimodo, 1959
• Eugenio Montale, 1975 e Dario Fo, nel 1997
preoccupati per il nuovo Presidente? Noi vi distraiamo con un Re, pazzo, per giunta.
Dario Fo, C’è un re pazzo in Danimarca, Chiarelettere
Una storia d’amore, un intrigo di potere affascinante e coinvolgente che Dario Fo ricostruisce in forma di romanzo attraverso i diari segreti dei suoi protagonisti.
Una storia d’amore e di follia. Un sogno rivoluzionario che diventa realtà. Ecco il nuovo romanzo storico di Dario Fo ambientato nella Danimarca del Settecento, protagonisti il giovane re pazzo, Cristiano VII, la sposa quindicenne, Carolina Matilde di Gran Bretagna, il suo amante, il medico Johann Friedrich Struensee, e il figlio del re, Federico. Una storia poco conosciuta. Dario Fo ha recuperato documenti inediti e alcuni diari segreti grazie ai quali ha potuto ricostruire il puzzle di una vicenda drammatica che intreccia meravigliosamente ideali politici, passione amorosa e lotta per il potere. Ma tutti gli ingredienti di questo romanzo sono eccezionali. A volte la storia può cambiare strada a causa di eventi imprevedibili come la follia. In questo caso la follia di un re unita alla carica utopica di un medico, illuminista e rivoluzionario, e alla complicità della giovane principessa. Tutti e tre insieme, in un triangolo d’amore disperato, avviano riforme rivoluzionarie inimmaginabili allora come l’abolizione della tortura, la libertà di stampa, l’abbattimento dei privilegi di casta, la promozione della cultura e dell’istruzione. Un colpo di stato orchestrato dalla regina madre e dalla corte porterà il medico alla forca e la principessa all’esilio, privata dei figli. Ma il sogno della rivoluzione, sebbene soffocato, non muore: sarà il giovane federico a portare avanti i principi liberali assumendo il potere. Così la Danimarca potrà rendere concreti gli ideali illuministi e diventare uno Stato moderno. Una pagina di storia memorabile, una favola vera.
Italiano: In occasione della rassegna Autori sotto le stelle che si tiene a Cesena, Dario Fo ha presentato il suo ultimo libro L’apocalisse rimandata, ovvero Benvenuta catastrofe!. (Photo credit: Wikipedia)
Le inchieste del colonnello Reggiani, Valerio Massimo Manfredi, Einaudi
Vedovo, con una figlia che cresce velocemente, il colonnello Aurelio Reggiani dedica tutte le sue energie alla lotta contro i furti di opere d’arte. E non importa se queste hanno già varcato i confini del paese: Reggiani e i suoi uomini sono pronti a seguirne le tracce anche in Sudamerica e nella Jugoslavia sull’orlo della guerra. Un lavoro che non richiede solo acume investigativo e organizzazione, ma pure una buona dose di savoir-faire, perché gli ambienti in cui ci si muove non sono propriamente “semplici”. Alti prelati, nobiltà e trafficanti internazionali: sono questi i soggetti con cui entrano in contatto l’affascinante colonnello e la sua squadra, composta da uomini efficienti e preparatissimi… anche se talvolta un po’ bon vivants.
A oriente del giardino dell’eden, Israel Singer, Bollati
Mattes Ritter è un venditore ambulante che percorre dal lunedì al venerdì le campagne della Polonia barattando cianfrusaglie con cibo, pelli e qualche spicciolo. Per poi tornare al suo villaggio, alla sua capanna e alla sua famiglia per lo Shabbat. La capanna pullula di bambine accettate solo per rispetto alla volontà divina, e di poco altro. La moglie, Sarah, è stremata dalle gravidanze e dalle fatiche domestiche. Non ci si stupisce quindi che nella nascita di un figlio maschio, Nachman, Mattes riponga le speranze di una vita, deciso a fare del piccolo un dotto e stimato rabbino.
Quando però Nachman viene sedotto da Hannah, e dalla sirena non meno potente del credo socialista, le speranze di Mattes cominciano a svanire. Ancora di più quando la bella, intelligente e avventurosa figlia Sheindel, che lavora come domestica a Varsavia, rimane incinta di un soldato russo, costringendo tutta la famiglia a trasferirsi nella grande città. Dove l’altra figlia, Reisel, incontra un destino ancora peggiore.
A Mattes, chiamato a combattere nella Prima guerra mondiale, resta solo un desiderio, che si porta dietro scritto su un pezzetto di carta: alla morte, venire sepolto come un ebreo. Ma anche questa speranza finirà in una fossa comune.
Nachman, diventato un agitatore socialista, finirà nelle prigioni polacche, e poi, rilasciato, inseguirà il suo sogno in terra sovietica, accolto a braccia aperte solo del Commissariato del Popolo per gli Affari Interni. Di nuovo arrestato e poi rilasciato con l’aiuto di Daniel, un leader socialista polacco, verrà alla fine espulso dal paradiso sovietico e si troverà a vagare nella terra di nessuno tra il confine russo e quello polacco.
Autore di quel bellissimo affresco, indimenticabile per ampiezza di visione e intenti, che è I fratelli Ashkenazi, Israel J. Singer offre di nuovo il quadro di una comunità perseguitata, calpestata, ma animata da un fuoco segreto, da un fervore che motiva le azioni di ogni personaggio. Dimostrando ancora una volta una straordinaria conoscenza degli abissi della povertà, e del modo di pensare e agire di uomini prigionieri dei livelli più bassi della comunità ebraica polacca. Implicito nel racconto è il giudizio su chi permette a queste disuguaglianze e ingiustizie di esistere, in modo particolare degli ebrei prosperosi che vivono nello stesso villaggio della poverissima famiglia di Mattes.
l’autore
Israel Joshua Singer (1893-1944), polacco, fratello maggiore del premio Nobel Isaac Bashevis, esordì nel 1922 con i racconti Perle, in yiddish, e continuò a scrivere in quella lingua anche dopo che si trasferì a New York (1933). La raccolta postuma di sue corrispondenze per il quotidiano «Jewish Daily Forward», Da un mondo che non c’è più (1946), costituisce una sorta di autobiografia. I fratelli Ashkenazi, ritenuto universalmente il suo capolavoro, è stato pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2011.
Tatiana, Martin Cruz Smith, Mondadori
Arkady Renko, investigatore-icona cinico e malinconico, indaga sull’apparente suicidio di una nota giornalista investigativa, Tatiana Petrovna, caduta dal sesto piano di un palazzo a Mosca, lo stesso giorno in cui un multimilionario mafioso viene ucciso. Strana coincidenza: ovviamente Renko non crede assolutamente alla versione del suicidio della donna e, aiutato dal leale sergente Victor Orlov, continua a cercare la verità. Il complesso intrigo coinvolge la mafia russa, un giovane e geniale teenager che cerca di entrare nel computer della vittima e un viaggio a Kaliningrad, l’isolata enclave russa sul Mar Baltico. La Petrovna è chiaramente ispirata alla reporter Anna Politkovskaja, e Martin Cruz Smith ci mostra quanto la nuova Russia sia ossessionata dalla segretezza e dalla brutalità, esattamente come ai tempi del comunismo.
Portrait of Israel Joshua Singer (Photo credit: Wikipedia)
« Per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inesplicabili e scoperto il mondo della vita nel tempo dell’occupazione »
Con questa motivazione l’Accademia svedese ha riposto nelle mani di Patrick Modiano il premio Nobel per la letteratura, un po’ a sorpresa per la verità. Un po’ di Italia nel Premio: il padre era un ebreo francese,italiano di origine. 69 anni, Modiano ha affermato che tra i suoi autori di riferimento ci sono Proust e Céline.
Il suo primo libro pubblicato in Italia è stato I viali di circonvallazione , traduzione dal francese di Annamarcella Falco Tedeschi, edito da Rusconi nel 1973. Molti altri romanzi sono seguiti
Trai più noti citiamo Dora Bruder (Guanda, premio Bottari Lattes Grinzane Cavour sezione La Quercia nel 2012), Sconosciute, Bijou, Un pedigree ( tutti Einaudi) e Nel caffè della gioventù perduta (Einaudi). Oltre ai 26 libri (piu uno per ragazzi), ha scritto anche sceneggiature per il cinema (Cognome e nome : Lucien Lacombe, di Malle, e altri tratti dalle sue opere, come Il profumo di Yvonne, di Leconte).
Al centro della sua ricerca una tematica esistenzialista, l’analisi del passato attraverso piccoli tassell di ricordi, che sfociano in una rivelazione: verosimilmente, influenzato anche dall’ambigua figura del padre, riuscito a sfuggire alle persecuzioni naziste grazie ad amicizie potenti…
“Nel romanzo classico – che è psicologico e realistico – lo scrittore era una specie di Dio che controllava i personaggi come marionette. Oggi non è più così. I personaggi sfuggono di mano al romanziere, rivendicando la loro autonomia. Ma proprio perché sono più indipendenti, acquistano anche maggior verità. Anche per questo scrivere non è facile. È come avanzare sulle sabbie mobili. Si ha sempre l’impressione di sprofondare e di perdersi, ma poi all’ultimo momento, miracolosamente, si riesce ad andare avanti”
Nasce a Boulogne-Billancourt, una città poco distante da Parigi, il 30 luglio del 1945, figlio di Albert Modiano, un ebreo francese di origini italiane, e di Louisa Colpijn, un’attrice belga di etnia fiamminga. Studia in Alta-Savoia poi a Liceo Henri-IV a Parigi dove ha come insegnante di Geometria Raymond Queneau, amico della madre e che diventerà amico suo. Termina gli studi ad Annecy e non li prosegue. Introdotto dall’amico nel mondo letterario, conosce l’editore Gallimard e, nel 1967, scrive il suo primo romanzo La Place de l’Etoile che viene pubblicato dallo stesso Gallimard. Il romanzo gli vale il Premio Roger Nimier. È documentarista per Carlo Ponti e paroliere per Françoise Hardy. Nei suoi romanzi, per lo più ambientati nella Parigi occupata dai nazisti e costruiti intorno alla figura dello straniero, dell’esule, dell’ebreo, si intrecciano una vena disperata di ascendenza esistenzialista ed il gusto della rievocazione. L’autore rievoca molto spesso, nei personaggi dei suoi romanzi, l’ambigua figura del padre, un ebreo sicuramente vittima del Nazismo, che, arrestato nel 1943, si dimostrò pronto a tutto per sopravvivere (infatti sfuggì alla deportazione grazie a potenti amicizie collaborazioniste); una figura dalla duplice e ambigua identità, invischiata molto spesso in rapporti di complicità con i carnefici.
Nel 1978 il romanzo Rue des boutiques obscures (dove lui ha anche abitato), gli vale il Premio Goncourt.
Nel 2014 l’Accademia di Svezia gli ha assegnato il Premio Nobel per la letteratura.
giovedì è il giorno fatidico in cui conosceremo il nome del nuovo Nobel per la Letteratura. Intanto, ascoltiamoci John Steinbeck, alla cerimonia del 1962, a Stoccolma
Ladbrokes ha aperto le scommesse suo nuovo premio Nobel per la letteratura. A sorpresa, il favorito al momento è Ngugi Wa Thiongo, dato 4\1. In Italia è disponible SOGNI IN TEMPO DI GUERRA, edito da Jaca Book:
Ngugi Wa Thiong’o, fra i più grandi scrittori africani viventi, dispiega in queste pagine il racconto della sua infanzia e prima adolescenza con disarmante semplicità e freschezza. Scrittore capace di esplosiva denuncia politica (Petali di sangue, Jaca Book, 1979) e di complesse tessiture polifoniche del mondo keniano post-indipendenza (“Un chicco di grano”, Jaca Book, 1978, 1997), raccoglie qui le sue energie di narratore distillandole in un linguaggio immediato, che si fonde con il racconto di se stesso ragazzino, ma che progressivamente sempre più va amplificandosi nei grandi eventi storici in cui il protagonista si trova immerso. Prendendo le mosse dai più lontani ricordi del suo gruppo familiare, tutta l’esistenza raccolta nelle cinque capanne del padre e delle sue quattro mogli, la storia personale del bambino finisce per incontrarsi e scontrarsi con quella di un Kenya scosso dai fermenti indipendentisti e dalla dura repressione del governo britannico. Il fascino della parola pervade tutto il libro, presagio del destino del protagonista: dai racconti collettivi del paese, in cui la consistenza storica del fatto si perde nella pluralità delle voci che lo compongono, alle storie raccontate in famiglia “con il riflesso delle fiamme che danzava sui volti”, dall’incontro con la parola scritta, grazie a un’inseparabile Vangelo prima e alla biblioteca di un insegnante poi, alla fallace linearità della propaganda coloniale che occupa ogni spazio pubblico.
Uno scrittore che ha vissuto sulla propria pelle il peso delle persecuzioni ideologiche nel Kenya degli anni Settanta, quelli di Daniel Arap Moi. A causa di una sua opera teatrale, fu imprigionato, e scrisse in carcere la sua prima opera in lingua nativa su rotoli di carta igienica.
Le quotazioni di Philip Roth sono diminuite, stabili quelle dell’altro superfavorito, Haruki Murakami. Ecco la lista comleta dei “favoriti”, ma ricordate che a Stoccolma le sorprese sono di casa..
Haruki Murakami
Assia Djebar
Svetlana Aleksijevitj
Joyce Carol Oates
Jon Fosse
Adonis
Milan Kundera
Philip Roth
Peter Nadas
Bei Dao
Mircea Cartarescu
Ko Un
Thomas Pynchon
Cees Nooteboom
Umberto Eco
Nuruddin Farah
Darcia Maraini
Margaret Atwood
Don DeLillo
Amos Oz
Antonio Lobo Antunes
Richard Ford
Salman Rushdie
Javier Marias
Cormac McCarthy
Bob Dylan
Peter Handke
William Trevor
Les Murray
Ngũgĩ wa Thiong’o signs copies of his new book Wizard of the Crow at the Congress Centre in central London. Wizard was his first book in 20 years, following 22 years of exile due to his highly political work (including the bestselling novel Petals of Blood). Achebe selected the novel Weep Not, Child by Ngugi wa Thiong’o as one of the first titles of Heinemann’s African Writers Series. Ngũgĩ wa Thiong’o. (Photo credit: Wikipedia)
Il gran giorno per la letteratura, nel pomeriggio di oggi conosceremo il nome del nuovo premio Nobel. Siamo, come ogni anno, molto curiosi!!
Murakami gran favorito, Alice Munro in seconda posizione, e dovremo fare esercizi di pronuncia per Svetlana Aleksijevitj , salita al terzo posto delle quotazioni delle scommesse di Ladbrokes. A seguire Joyce Carol Oates, Peter Nadas: ecco le loro proposte:
questo blog, nato dall'esperienza di Libreria Atlantide e Libreria Solea (ora non più esistente), vuole proporre a chi ama i libri recensioni e notizie, cuoriosità e classifiche, con la voce sincera di autentici librai. Quella che suggeriamo ai lettori di cercare fra le tante anime delle librerie indipendenti, d'Italia e del Mondo. Prima che scompaiano...