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Posts Tagged ‘presentazioni di libri a bologna’

Dopo la pausa per le feste natalizie, riparte una nuova stagione di incontri con gli autori alla libreria Irnerio, con l’augurio che il nuovo anno sia per tutti sereno e carico di buoni frutti.

SABATO 15 GENNAIO ALLE 18,00
alla LIBRERIA IRNERIO,
IN VIA IRNERIO, 27 A BOLOGNA

ALBA PIOLANTI
presenta il romanzo
“IL ROTOLO DI TELA”
(edizioni PENDRAGON)
interviene Laura Falqui

Ritornano le atmosfere e i personaggi del primo romanzo di Alba Piolanti, “Nel borgo”, che abbiamo presentato in libreria nel 2008. Un gruppo di abitanti di un piccolo borgo romagnolo che vede le proprie vicende personali incrociarsi con la tormentata storia d’Italia della prima parte del Novecento.
Lo sposalizio della Ida è l’occasione per un viaggio nella memoria: la famiglia e la gente del borgo stringendosi intorno alla giovane, secondo un antico rituale, srotolano come una tela la propria storia per trasmettere, assieme ad essa, l’energia vitale, le emozioni, il coraggio e gli ideali condivisi.
La Nora, l’Isolina, la Ginevra, la Rosina, lo zio Benvenuto, e soprattutto la nonna Dulinda aiutano Ida a far luce, ciascuno a suo modo, su un evento tragico, che ha segnato profondamente la vita del borgo: l’assassinio di Tonio, amatissimo marito della Dulinda, da parte di uno sgherro fascista. Occorrerà rivivere quei giorni di odio e di terrore, i giorni della lotta per la liberazione dell’Italia, delle feroci rappresaglie dei tedeschi, dei soprusi e dell’orgoglio, per poter tornare a guardare il futuro con occhi puri e innocenti.
Riuscirà la giovane sposa a raccogliere un’eredità tanto pesante quanto preziosa?

ALBA PIOLANTI è nata in Romagna e si è in seguito trasferita a Bologna, dove vive tuttora, pur non interrompendo il legame di affetti con quelle radici che sono l’anima di di questo e del suo precendente romanzo. E’ inoltre coautrice del volume “Voci di donne: storia di paese” (Il Ponte Vecchio, 2006). Collabora con associazioni di donne per la conservazione della memoria femminile

Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita

per informazioni:
Libreria Irnerio
Via Irnerio, 27 Bologna
tel e fax 051251050
e-mail libreria.irnerio@libero.it
blog: http://www.libreriairnerio.blogspot.com

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Quella che è appena iniziata alla Libreria Irnerio è una settimana densa di incontri, libri – e non solo – per tutti i palati e tutte le esigenze.
Ci sarà qualche iniziativa tutti i giorni.
Pertanto, per non tediare con un continuo invio di e-mail, vi inviamo l’elenco completo degli incontri, con una sintetica descrizione, rimandando al nostro blog http://libreriairnerio.blogspot.com per gli approfondimenti.

Tutti gli incontri si terranno alla
LIBRERIA IRNERIO
VIA IRNERIO, 27 BOLOGNA

ecco i dettagli:

MARTEDI’ 26 OTTOBRE ALLE 20,45
la FABBRICA DI BOLOGNA organizza un incontro pubblico su COME E’ GRANDE BOLOGNA Dimensioni, usi e consumi della città. Il territorio, la casa e la strada per la comunità che vive e fa vivere Bologna.
Coordina GIOVANNI MAZZANTI
per informazioni e dettagli: http://www.lafabbricadibologna.it

MERCOLEDI’ 27 OTTOBRE ALLE 18,00, la poesia:
GIUSEPPE BERTANI presenta la raccolta poetica “ATTIMO CHIARO”
edizioni FORTEPIANO
interviene FRANCESCO PIAZZI

GIOVEDI’ 28 OTTOBRE ALLE 18,00, la musica:
KATIA CONFICONI
presenta “COME PUO’ LO SCOGLIO ARGINARE IL MARE – le frasi più belle delle più belle canzoni italiane d’autore”
(editrice ZONA)
interviene il giornalista MARINO BARTOLETTI

VENERDI’ 28 alle 18,00,
“LIKE A ROLLING STONE”:un editore esordiente per due autori per nulla esordienti LUIGI BERNARDI presenta “FUOCO SUI MIEI PASSI”
ANTONIO PAOLACCI presenta ACCELERAZIONE DI GRAVITA’, due novelle dell’editore SENZAPATRIA pubblicate nella collana ON THE ROAD letture di ANDREA BENATI e ALFREDO CARUSO BELLI

sabato 30 ottobre alle 18,00, Bologna in nero:
ROBERTO CARBONI presenta il romanzo
“PER I BUONI SENTIMENTI RIVOLGETEVI ALTROVE”
(Dalila Sottani editrice)
intervengono l’editrice Dalila Sottani eil giornalista Francesco Fabbriani.
Letture a cura di Delia Sebellin e Michele Davalli

Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita

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Libreria Irnerio
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Sabato 16 ottobre alle 18,00
alla LIBRERIA IRNERIO
in via Irnerio, 27 a Bologna

CATALIN FLORIN MAGGI
presenta
“ULTIME LETTERE DI ROMULUS LETIZIA”
(Fernandel edizioni)

interviene SERGIO ROTINO

“LE ULTIME LETTERE DI ROMULUS LETIZIA” è un curioso romanzo epistolare, che si riallaccia esplicitamente alle “Ultime lettere di Jacopo Ortis” di foscoliana memoria.
Il giovane rumeno Romulus Letizia, impiegato in una ditta di autotrasporti di Timisoara, è intenzionato ad emigrare entro breve in Italia. Anche per Letizia, come per Jacopo Ortis, la situazione politica del proprio paese è diventata insostenibile: la Romania è infatti governata dal leader demagogo Silvio Berlusconescu, di cui Romulus è fiero oppositore.
Comincia dunque a scrivere una serie di lettere ai politici italiani, raccontando le difficili condizioni in cui versa il suo Paese. Dalla descrizione di una Romania qualunquista e corrotta emerge un ritratto crudo – a volte disperante – dell’attuale classe politica Italiana.
Il romanzo che ci propone sabato Catalin Florin Maggi è una satira ironica ma molto amara di ciò che è l’Italia di oggi: un Paese con sessantanove parlamentari indagati e ventinove – come le lettere di Romulus Letizia! – “iniquamente bollati da una sentenza delle toghe rosse”; un Paese in cui il valore della famiglia è al primo posto, visto quanti parlamentari hanno fra i colleghi figli o coniugi; in cui, fa notare ironicamente l’autore, ci si distingue per il senso dell’accoglienza, dopo che, tanto per fare un esempio, 130.000 italiani emigrarono in Romania nella prima parte del Novecento, in massima part veneti e friulani.
Le lettere di Romulus sono all’indirizzo di parlamentari, ma sarebbe troppo comodo sedersi accanto a lui a giudicare chi ci governa: il messaggio più duro e doloroso di questo romanzo è verso la disperante acquiescenza con cui vengono oramai accolte le imprese dei politici, regalandoci una lettura da cui si esce divertiti, ma con le ossa rotte per il disagio.
Una scossa di cui forse abbiamo bisogno per non rassegnarci al qualunquismo che ci circonda.

CATALIN FLORIN MAGGI è nato nel 1974 a Timisoara, in Romania, ma vive in Romagna da molti anni. E’ laureato in giurisprudenza, ed ha pubblicato con Eumeswil il romanzo “Alla Frutta”.

“Frattanto noi chiamiamo pomposamente virtù tutte quelle azioni che giovano alla sicurezza di chi comanda, e alla paura di chi serve. I governi impongono giustizia: ma potrebbero eglino imporla se per regnare non l’avessero prima violata? Chi ha derubato per ambizione le intere provincia, manda solennemente alle forche chi per fame invola del pane. Onde quando la forza ha rotti tutti gli altrui diritti, per serbarli poscia a sé stessa inganna i mortali con le apparenze del giusto, finché un’altra forza non la distrugga. Eccoti il mondo, e gli uomini.”

Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis

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un incontro segnalato da Libreria Irnerio:

Giovedì 30 settembre alle 21,00
presso la SCUDERIA di Piazza Verdi, 2

LEONARDO PADURA FUENTES
presenta il suo ultimo romanzo
“L’UOMO CHE AMAVA I CANI”
(Marco Tropea Editore)

intervengono
PINO CACUCCI
STEFANO TASSINARI

Vi invitiamo a partecipare ad un incontro che si svolge non in libreria ma alla Scuderia di Piazza Verdi, e al quale collaboriamo con grande piacere: giovedì 30 settembre alle 21,00 LEONARDO PADURA FUENTES, scrittore e giornalista cubano, dialogherà con Pino Cacucci e Stefano Tassinari per presentare al pubblico “L’UOMO CHE AMAVA I CANI”, il suo ultimo romanzo, proprio nel giorno della sua uscita in Italia.

Nel 2004, alla morte della moglie, il giovane Ivan, aspirante scrittore e responsabile di una piccola clinica veterinaria a L’Avana, ripensa a un episodio della sua vita avvenuto nel 1977, quando conobbe un misterioso uomo che passeggiava sulla spiaggia in compagnia di due magnifici levrieri russi.
Un incontro dopo l’altro, “l’uomo che amava i cani” comincia a renderlo depositario di alcune confidenze che, sempre di più, si concentrano sull’assassino di Leon Trotsky, Ramon Mercader, di cui l’uomo conosce dettagli molto personali. Grazie a queste conversazioni, Ivan inizia a costruire le vite di Lev Davidovic Bronstejn, meglio noto come Trotsky, e di Ramon Mercader (alias Frank Jackson, alias Jacques Mornard) scoprendo come divennero la vittima e l’artefice di uno degli omicidi più importanti del Ventesimo secolo.
Tra l’esilio forzato del rivoluzionario sovietico – in viaggio attraverso Turchia, Francia e Norvegia – e l’infanzia di Mercader nella borghesia di Barcellona – i suoi amori, le sue avventure durante la Guerra Civile, i suoi viaggi – Leonardo Padura Fuentes intreccia in modo magistrale le ricche biografie dei suoi due personaggi preparando con la suspense di un raffinato scrittre noir l’incontro definitivo. In Messico Trotsky troverà sulla sua strada un destino che travolgerà anche la vita di Ivan e le sue convinzioni di giovane uomo, nella Cuba contemporanea.

LEONARDO PADURA FUENTES è nato all’Avana nel 1955. Scrittore e giornalista, ha conquistato critica e pubblico con il ciclo di romanzi che hanno come protagonista il detective Mario Conde, pubblicati in Italia da Marco Tropea Editore: “maschere”, “Paesaggio d’autunno, “Passato remoto”, “Venti di Quaresima”, Addio Hemingway”.
“L’uomo che amava i cani” è tra i dieci libri più venduti in Spagna nel 2009.

Vi aspettiamo alla Scuderia!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita

per informazioni:
Libreria Irnerio
Via Irnerio, 27 Bologna
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Venerdi’  21maggio alle 18,00
alla LIBRERIA IRNERIO
IN VIA IRNERIO, 27 A BOLOGNA

GIORGIO BOLONDI e BRUNO D’AMORE presentano “LA MATEMATICA NON SERVE A NULLA.
provocazioni e risposte per saperne di più”
(Editrice Compositori)
con gli autori intervengono:
LORENZO DONATIELLO, Preside della Facoltà di Scienze, MIRKO DEGLI ESPOSTI, Direttore del Dipartimento di Matematica, MASSIMO FERRI, Ordinario di Matematica.
Sarà presente l’editore, FRANCESCO PONZELLINI

Venerdì pomeriggio un incontro per presentare un volume di recentissima pubblicazione, scritto da due grandi esperti di didattica della matematica, Giorgio Bolondi e Bruno D’Amore.
La matematica lascia il segno in chi la studia, in positivo o in negativo; c’è chi ne resta affascinato subendone il sublime e sottile incanto, c’è chi la rigetta o la odia, spesso solo per non averla potuta penetrare in profondità. Nessuno resta indifferente. E così, anche i grandi personaggi che meno hanno a che vedere con essa esprimono pareri, lusinghieri o di rigetto.
Gli autori hanno scelto alcune frasi e le hanno commentate in base all’ambito storico in cui sono state espresse e alla loro attualità, allo scopo di avviare un dialogo con i lettori che superi i luoghi comuni e apra più vasti orizzonti sulla matematica, affascinante disciplina che è umanesimo, logica e poesia, ma anche musica e arte.
In un consesso di tutto rispetto, gli autori si confronteranno per un’opera che vuole essere di grande rigore scientifico ma di facile approccio, per dare una seconda chance a chi pensa ancora che la matematica abiti su un altro pianeta.

GIORGIO BOLONDI è professore ordinario di geometria presso l’Università di Bologna.
Si occupa da anni dei problemi legati alla trasmissione del sapere matematico, tramite storia e didattica. Per questo fa parte di numerosi centri di ricerca per la didattica, tra cui l’istituto Nazionale per la Valutazione (INVALSI)

BRUNO D’AMORE è laureato in Matematica, in Filosofia ed in Pedagogia. Attualmente è professore ordinario di Didattica della Matematica. È membro del Comitato Scientifico di molte e importanti riviste di Didattica della Matematica, ed è il fondatore e responsabile scientifico del Nucleo di Ricerca in Didattica della Matematica di Bologna. Ha pubblicato varie decine di libri  e circa settecento articoli in riviste di molti Paesi del mondo, in varie lingue, grazie ai quali ha avuto numerosi riconoscimenti per la sua attività nell’ambito della didattica.

Per entrare nel clima, una poesia di Hans Magnus Enzensberger:

Omaggio a Gödel

Il teorema di Münchhausen
(cavalli, palude e codino)
è delizioso, ma non dimenticare:
Münchhausen era un bugiardo.

Il teorema di Gödel sembra a prima vista Piuttosto insignificante, ma ricorda:
Gödel ha ragione.

“In ogni sistema abbastanza complesso
si possono formulare proposizioni
che all’interno del sistema stesso
non si possono né provare né refutare,
a meno che il sistema
non sia di per sé incoerente”.

Si può descrivere il linguaggio
nel linguaggio stesso:
in parte, ma non completamente.
Puoi analizzare il tuo cervello
col tuo stesso cervello:
ma non del tutto.
E così via.

Per giustificare se stesso
ogni possibile sistema
deve trascendersi
E quindi distruggersi.

Essere “sufficientemente” ricco o no:
la coerenza è
o un difetto
o una contraddizione.

(Certezza = Contraddizione)

Ogni possibile cavaliere,
come Münchhausen
o te stesso, è un sottosistema
di una palude sufficientemente ricca.

E un sottosistema di questo sottosistema è il proprio codino, questa specie di leva per riformisti e bugiardi.

In ogni sistema sufficientemente ricco,
Quindi anche nella nostra palude
si possono formulare proposizioni
che all’interno del sistema stesso
non si possono né provare né refutare.

Prendile in mano queste proposizioni
E tira!

Ma anche, per lasciarci con lievità, con i numeri inventati del maestro Gianni Rodari:

–  Inventiamo dei numeri?
– Inventiamoli, comincio io. Quasi uno, quasi due, quasi  tre, quasi quattro, quasi cinque, quasi sei.
– È troppo poco. Senti questi: uno strabilione di  biliardoni, un ottone di millantoni, un meravigliardo e un meraviglione.
– Io allora inventerò una tabellina:
tre per uno Trento e Belluno
tre per due bistecca di bue
tre per tre latte e caffè
tre per quattro cioccolato
tre per cinque malelingue
tre per sei patrizi e plebei
tre per sette torta a fette
tre per otto piselli e risotto
tre per nove scarpe nuove
tre per dieci pasta e ceci.
–  Quanto costa questa pasta?
– Due tirate d’orecchi
– Quanto c’è da qui a Milano?
– Mille chilometri nuovi, un chilometro usato e sette cioccolatini.
– Quanto pesa una lacrima?
– Secondo: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno  del vento, quella di un bambino affamato pesa più di  tutta la terra.
– Quanto è lunga questa favola?
– Troppo.
– Allora inventiamo in fretta altri numeri per finire. Li  dico io, alla maniera di Modena: unci dunci trinci, quara quarinci, miri miminci, un fan dès.
– E io li dico alla maniera di Roma: unzi donzi trenzi, quale  qualinzi, mele melinzi, riffe raffe e dieci.

Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita.

per informazioni
Libreria Irnerio
Via Irnerio, 27 Bologna
tel e fax 051251050
e-mail libreria.irnerio@libero.it
blog: http://www.libreriairnerio.blogspot.com

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Ecco gli incontri  che si terranno durante il fine settimana alla LIBRERIA IRNERIO in via Irnerio, 27 a Bologna

Venerdì 14 maggio alle 18,00
PIERA VITALI presenta
“INIZIAZIONE ALLA LETTURA DELL’ORECCHIO.
Nell’orecchio il tuo destino”
(edizioni Mediterranee)

SABATO 15 MAGGIO ALLE 18,00
LUCA CASADIO presenta
“Un assurdo studio sull’amore”
MIRELLA ZANON presenta
“LEI DORMIVA ACCANTO A LUI”
(entrambi PERRONE editore)
interviene il prof. STEFANO FERRARI, docente di Psicologia dell’Arte.

Venerdì prossimo, alle 18, un appuntamento da non perdere per coloro che si interessano di fisiognomica, e vogliono arrivare ad approfondirla ancora di più grazie alle conoscenze che si possono acquisire tramite la lettura di una parte ancora poco esplorata del volto umano, l’orecchio.
Questo studio, frutto di anni di ricerche specifiche, dimostra come ci sia una analogia tra la forma dell’orecchio e la predisposizione delle persone verso determinati percorsi del destino. La forma dell’orecchio è irripetibile tanto quanto il volto, gli occhi , le impronte digitali, la voce: questo libro ci offre un’importante mappa per “sentire” la nostra vita, “ascoltare” il nostro futuro e “udire” il nostro destino.
Un pomeriggio decisamente inconsueto ed interessante.

SABATO 15 MAGGIO, sempre alle 18,00, un incontro che ha come filo conduttore, oltre ad un editore comune, uno sguardo sull’amore attraverso gli occhi di due scrittori.

“Un assurdo studio sull’amore”:
L’amore ha molti volti ed intorno ad esso ruota una vasta galassia di sentimenti. L’amore insomma è una cosa complessa che merita tante storie ad indagarlo; ma a volte bisogna anche abbandonare la razionalità e calarsi in questo caos emotivo per poterne avvertire meglio i sintomi e poi raccontarli. E’ questa la linea comune ai racconti del libro: l’indagine emozionale che l’autore, Luca Casadio, compie attraverso i protagonisti del libro, lasciando intuire la forte componente autobiografica. Le pulsioni sono attentamente indagate in un modo che deriva certamente da una “deformazione professionale”, essendo l’autore di professione psicologo, ma che gli permette una scrupolosa e profonda analisi dell’universo che l’uomo porta dentro di sé e che invia segnali che spesso non riusciamo ad interpretare.
Alcuni racconti descrivono atmosfere ed ossessioni, rapporti insoddisfacenti, sentimenti traditi, assenza di comunicazione; manca in questo libro il lato più sereno e gioioso dell’amore e del rapporto fra due individui, manca insomma l’amore ricambiato ed appagato. Questo perché l’amore non è “interessante” se non è sofferto, non è nobilitante se non ci mette alla prova?
Questa cronaca d’amore sembra coincidere con il riscatto psicologico di chi è consapevole di essere sopravvissuto al sentimento che piombato sulla propria vita l’ha stravolta completamente. Questo scritto rappresenta “la fine di un percorso” personale, raccontato attraverso “un punto di vista”. Ma chi condivide l’idea che l’amore sia il sentimento fondamentale della vita, anche nella sua negatività, troverà in questo libro “il punto di vista più adatto tra altri infiniti punti di vista”.

“Lei dormiva accanto a lui”:
La mattina del 16 gennaio 1900 l’Adige, a Verona, restituì i resti di una donna fatta a pezzi: Isolina Canuti, 19 anni. La ragazza era cresciuta in un contesto umile, come umili erano le mani delle lavandaie che ne estrassero i resti da un sacco. Il tenente Carlo Trivulzio, del Sesto Alpini, suo amante e di natali nobili, fu accusato di omicidio volontario. Ne nacque uno scandalo prontamente insabbiato da una città militarizzata.
Sulla morte della popolana veronese, nel corso degli ultimi 25 anni, sono stati scritti un saggio- Isolina, di Dacia Maraini (1985) – e un dramma teatrale: Isolina Canuti, di Simone Azzoni. Il coraggio di trasformare in romanzo questo materiale, complesso e sensibile, l’ha ora Mirella Zanon, insegnante e vincitrice del premio letterario “Dal manoscritto al libro”, di Giulio Perrone editore.
La scrittrice, pur mantenendo un occhio fermissimo sulla ricostruzione d’ambiente (brillantemente dettagliata), si prende la libertà di approfondire sul versante emotivo, abitando la psiche di due personaggi diversi, ma simili nell’intima sofferenza, schiacciati dalle imposizioni familiari e sociali.
Un’empatia profonda e tinta di romanticismo che spinge l’autrice su posizioni inedite, rispetto ai comuni sospetti sulla colpevolezza di Trivulzio, che le permettono di rivendicare la natura immaginifica di un’opera nata da studi storici e cresciuta grazie all’emozione.

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LUNEDI’ 15 MARZO ALLE 18,00
alla LIBRERIA IRNERIO,
IN VIA IRNERIO, 27 a BOLOGNA

GIANFRANCO CIVOLANI
presenta il suo ultimo libro
“ONOREVOLE GIACOMINO.
VITA E SUCCESSI DI GIACOMO BULGARELLI”
(Minerva edizioni)

“Onorevole GIacomino, salute!”
La frase, urlata nel megafono dal supertifoso Gino Villani, è la traccia dello specialissimo rapporto fra Bologna e il suo capitano.
Quando GIacomo “sputato dalla terra natia”, come direbbe il poeta Umberto Saba, usciva dalla scaletta degli spogliatoi, il primo tributo era per lui.
Un grido di battalia e di incoraggiamento ma anche un omaggio sentito al figlio più amato di questa città. Nato a Medicina in provincia di Bologna, studente al liceo classico San Luigi, occhi cerulei e riga tra i capelli, come si usava in quegli anni, Bulgarelli aveva la faccia pulita del bravo ragazzo ma anche il piglio del giovane playboy.
Impossibile non amarlo, non sentirlo vicino: uno di noi, uno cresciuto a tagliatelle e scapellotti della mamma.

Sul campo Giacomo era un grande centrocampista, un interno classico capace di spezzare il gioco avversario e inventare calcio con una facilità assoluta. Era l’uomo degli assist, dell’ultimo passaggio, un vero artista della rifinitura. Ma era anche un giocatore generoso, pieno di slancio e di sano agonismo. Non tirava mai indietro la gamba e non lo fece neppure nella notte di Italia-Corea del Nord, ai mondiali del ’66, quando il suo infortunio condannò la nazionale di Edmondo Fabbri a un’ingloriosa sconfitta firmata da Pak Doo Ik. Nel calcio italiano era il tempo degli “abatini”, come li chiamava Gianni Brera, di Rivera e Mazzola. Bulgarelli era terzo fra cotanto senno, ma per completezza tecnica e qualità atletiche meritava di essere il primo dei tre.
Ad un anno di distanza dalla morte, un volume che rende omaggio al campione e all’uomo.

GIANFRANCO CIVOLANI in oltre mezzo secolo di carriera si è dedicato soprattutto all’ambiente sportivo della sua città, Bologna, principalmente nel ruolo di giornalista e opinionista televisivo, ma anche come scrittore, dirigente sportivo e autore teatrale.

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Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita.

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Ecco gli incontri che vi propone per questo fine settimana la libreria Irnerio.
Si svolgeranno come sempre presso la nostra sede di Via Irnerio, 27 a Bologna

VENERDI’ 4 DICEMBRE ALLE 18,00
GIOACCHINO CRIACO presenta
“ZEFIRA” (Rubbettino editore)
ne discute con l’autore
LUIGI FRANCO
direttore editoriale di Rubbettino editore

SABATO 5 DICEMBRE ALLE 17,00
STEFANO FANTELLI  presenta
“DARK CIRCUS”,
ANTONIO TENTORI presenta
“NERO PROFONDO”
(entrambi CutUp edizioni, collana Strade Perdute) Durante l’incontro performance teatrale a cura di KATIA LA GALANTE e proiezione del trailer del nuovo film di ANTONIO TENTORI

Venerdi’ 4 dicembre alle 18,00
GIOACCHINO CRIACO presenta “ZEFIRA”.
Zefira, un noir mozzafiato che non racconta una realta’ sconosciuta. Al contrario, Gioacchino Criaco, calabrese di Africo, racconta la realta’ della sua terra e del suo popolo senza denigrarli. Conduce un viaggio dall’interno, accostandosi al mondo criminale da “persona informata sui fatti”. Non da studioso, giornalista, antropologo, dunque. Ma da chi non ha bisogno di guide o interpreti per capire quello che si sa da sempre, abitando li’ e non tappandosi occhi e orecchie.
Dunque, ecco che Criaco racconta attraverso il romanzo cio’ di cui e’ testimone ogni giorno.
La trama
Nella Calabria Ionica l’atmosfera spessa da eterna domenica pomeriggio viene squarciata da un crimine clamoroso. Gli avvenimenti incalzano senza tregua, e niente e’ come sempre, nulla e’ scontato. Politici, magistrati, poliziotti, mafiosi, uomini di chiesa e delle istituzioni popolano un verminaio inestricabile, mentre le ovvieta’ e le incertezze si sgretolano triturate dai complicati meccanismi del potere locale. Luca Rustici e’ un poliziotto milanese giunto in citta’ a mettere ordine e rincorre le verita’ vagando fra accadimenti lontani e cronache recenti, nobili e soldati, mitologia e realta’. In una corsa a perdifiato senza traguardo, come sa chi vive a Zefira.
GIOACCHINO CRIACO e’ nato e vive ad Africo, cuore storico dell’Aspromonte. E’ una voce che da’ voce a chi, in Aspromonte, e’ protagonista del male che imperversa, ma di quel male e’ piu’ vittima che carnefice.

SABATO 5 DICEMBRE ALLE 17,00, una doppia presentazione STEFANO FANTELLI presenta “Dark Circus”
ANTONIO TENTORI presenta “Nero profondo”
Un viaggio nel mondo del gotico, attraverso due delle voci piu’ originali che stanno emergendo nel panorama editoriale.
Stefano Fantelli ha al suo attivo piu’ di cento pubblicazioni, apparse su numerose riviste ed antologie con diversi editori. Noi, tempo fa, lo abbiamo ospitato per presentare “Alla fine della notte”, romanzo pubblicato con Mobydick e dopo tanta strada torna a trovarci per questa sua nuova opera. Sabato, oltre ai libri, verra’ presentata una performance teatrale a cura di Katia La Galante con Alice Fosfori su sceneggiatura di Stefano Fantelli.
E Antonio Tentori proporra’ la proiezione del trailer del suo nuovo film e della piece teatrale “Morte e 9 euro e mezzo”, di Stefano Fantelli.
Un sabato all’insegna della contaminazione dei generi, cui partecipera’ anche il direttore editoriale della collana Strade Perdute di CutUp, Fabio Nardini.

Alla fine di tutto questo, una comunicazione di servizio:
da martedi’ 8 dicembre fino al 24, vigilia di Natale, saremo sempre aperte, con i seguenti orari:
9-19,30, come sempre, nei feriali.
10-13/14-19,30 l’8 e il 13 dicembre.
10-19,30 il 20 dicembre.

Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita.

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MERCOLEDI’ 2 DICEMBRE ALLE ORE 18,00
PRESSO LA LIBRERIA IRNERIO,
VIA IRNERIO, 27 BOLOGNA
CLAUDIO BOLOGNINI presenta

“L’ALMANACCO DEI CINNI
Da ambarabaciccicoco’ a zoppo galletto, passando dal fil di ferro a Lapis, mentre la Mucca carolina osservava stupita”
(Minerva edizioni)
intervengono:
ANTONIO FAETI
FAUSTO CARPANI

Il volume e’ impreziosito dalle traduzioni in dialetto bolognese di FAUSTO CARPANI e LUIGI LEPRI e dalle immagini di WALTER BREVEGLIERI.

Ecco un libro che ci riporta ad un tempo che sembra ormai fiabesco, quello della Bologna degli anni Cinquanta e Sessanta.
“L’almanacco dei cinni” e’ una sorta di abbecedario illustrato, che, dalla A alla Z rievoca svaghi e modi di dire e di vivere di allora: cerbottane e zoppa galletto, coperchini e favole.
E per dare maggiore sapore al racconto, la versione in dialetto bolognese di due indiscussi maestri, Fausto Carpani e Luigi Lepri.

Mercoledi’ prossimo alla libreria Irnerio una deliziosa “Madeleine” di Claudio Bolognini , un atto d’amore non banale per Bologna.

Per descriverlo, niente di meglio della prefazione che Antonio Faeti fa all’opera:

UNA STORIA SEGRETA – DI ANTONIO FAETI

Non tutti possiamo avere avuto una nonna che ci preparava preziose tisane, una mamma che ci parlava di madame de Lafayette, una straordinaria domestica perfino capace di scrivere un bel libro su di noi e di procurarci squisiti biscottini alsaziani adatti a far fiorire i ricordi perfino nella testa dello smemorato di Collegno, non tutti, dunque, siamo simili al signor Proust, quello dei sette volumi pieni di memorie. Pero’, come Marcel poteva contare su due “parti”, ovvero due universi, due tipi di esistenze, anche io, nel mio piccolo, ho avuto due mondi, e li ho ancora perche’, se ne ho voglia, io posso andare dalla parte di via San Felice oppure dalla parte di via Orfeo, ovvero ripercorrere la strada in cui sono nato oppure quella in cui ho trascorso l’infanzia e l’adolescenza. Pero’ d’ora in avanti, quando saro’ indeciso tra la parte di Swann o quella di Guermantes, io avro’ comunque sempre con me il libro di Bolognini.
E’ un libro cosi’ delizioso, cosi’ sognante, cosi’ colto e gentile da rammentare non solo quanti hanno elogiato la memoria, come Marcel, ma anche quanti hanno ricordato le virtu’ della leggerezza, come Calvino.
E, nel dire che e’ piacevole come ben pochi testi di oggi, nell’affermare che, leggendolo, si e’ presi da un incantesimo ben difficile da decifrare, non si deve pero’ sottovalutare l’importanza oggettiva che il libro davvero possiede perche’ e’ un testo indispensabile a chi intenda davvero occuparsi di storia dell’infanzia. E allora si lascia Proust per accostarsi a Bertold Brecht, al poeta che, in una sua memorabile poesia si chiedeva non i nomi dei re e dei generali, ma quelli dei cuochi e dei muratori.
Anche oggi, dopo tanti libri belli e preziosi, la storia dell’infanzia e’ purtroppo ancora affidata al succedersi di mode, di tendenze, di velleita’, di capricci. E’ sempre giusto usare, come benissimo fa Bolognini, un raffinato “metodo indiziario” che procede con cautela, con acuto senso della misura. Brandelli di gomma, onnipresenti reperti di fil di ferro, annunci rari di una plastica di la’ da venire, stoffe, sensazioni, microstoria dell’igiene, paure, fantasie, condizionamenti, vocazioni: tutto rivive nelle pagine del paziente ricercatore che, restando poeta, ha voluto pero’ darsi anche un metodo.
Si tratta, qui, sempre di cogliere un vero pretesto dilatandone sempre la presenza dell¹immaginario. Cosi’ una piccola ferita spinge a rammentare come ci si potesse lavare saltuariamente, la descrizione dei presupposti di una confessione fa riflettere su una sessualita’ che è gia’ post-freudiana anche se rammenta il concilio di Trento.
Non solo per la stupenda sonorita’ del nostro dialetto, fatto poeticamente rivivere da due studiosi artisti, non solo per il reperimento di tracce e di allusioni, ma per una specie di sottaciuta storia segreta che si disvela a chi possiede le chiavi di decifrazione, e’ poi Bologna, la protagonista autentica di questi deliziosi frammenti. Lei, con il suo mistero di luci e ombre, di piazzette, chiese, portici, mura, negozi, osterie, ha abbracciato, motivato, accolto queste grida festose, queste astuzie bambine, queste ribalderie intrise di Rito e volte a guardare il Mito.
Un libro, quindi, su Bologna, ma non come quelli da falsa coscienza di chi non sa e fa finta di sapere. Un libro degno del poeta Domenico Gnoli che interroga i sepolcri dei bambini nel Foro Romano, e chiede cosa sanno di Cesari e Imperatori, ma i morti rispondono: noi amavamo solo i nostri giochi.

Con una presentazione cosi’, non possiamo che attendere, ammirati e curiosi, mercoledi’ pomeriggio.

Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita.

per informazioni:
Libreria Irnerio
Via Irnerio, 27 Bologna
tel e fax 051251050
e-mail libreria.irnerio@libero.it
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Venerdi’ 16 ottobre alle 18,00
MASSIMILIANO NAGLIA
presenta il romanzo
“GLIO OCCHI DELLA SOLITUDINE”
(edizioni Pendragon)
interviene MARCO NARDINI

Il racconto di un amore, di un uomo e di una donna che si sono incontrati ai margini delle rispettive vite, in una storia a termine che si dipana tra profonde affinita’ e brevi incontri.
In tutto questo, la musica e la poesia come filo conduttore per colmare gli spazi, diffondendo e distendendo il rapporto.
Storie particolari che diventano universali per chi le vive, e che la letteratura a volte rende definitive.

MASSIMILIANO NAGLIA vive a Bologna, e’ laureato in ingegneria ed opera attualmente come manager nel settore finanziario. Amante della lettura, ha sempre avuto una grande passione per la poesia e la letteratura.
Questo e’ il suo primo romanzo.

All’incontro seguira’, come sempre, un aperitivo.
Vi aspettiamo!
Cinzia, Manuela, Raffaella, Rita.

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