Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘romanzi’

“Ogni due o tre generazioni, quando la memoria si affievolisce e gli ultimi testimoni dei massacri precedenti scompaiono, la ragione si eclissa e alcuni uomini tornano a propagare il male».
 
con questo libro Olivier Guez si è aggiudicato il Prix Renaudot oltralpe, premio prestigioso per questo libro che racconta in forma romanzata la seconda vita del criminale Mengele in Sud America:
 
Olivier Guez, La scomparsa di Josef Mengele, Neri Pozza
tradotto da M.Botto
 
 
Buenos Aires, giugno 1949. Nella gigantesca sala della dogana argentina una discreta fetta di Europa in esilio attende di passare il controllo. Sono emigranti, trasandati o vestiti con eleganza, appena sbarcati dai bastimenti dopo una traversata di tre settimane. Tra loro, un uomo che tiene ben strette due valigie e squadra con cura la lunga fila di espatriati. Al doganiere l’uomo mostra un documento di viaggio della Croce Rossa internazionale: Helmut Gregor, altezza 1,74, occhi castano verdi, nato il 6 agosto 1911 a Termeno, o Tramin in tedesco, comune altoatesino, cittadino di nazionalità italiana, cattolico, professione meccanico. Il doganiere ispeziona i bagagli, poi si acciglia di fronte al contenuto della valigia piú piccola: siringhe, quaderni di appunti e di schizzi anatomici, campioni di sangue, vetrini di cellule. Strano, per un meccanico. Chiama il medico di porto, che accorre prontamente. Il meccanico dice di essere un biologo dilettante e il medico, che ha voglia di andare a pranzo, fa cenno al doganiere che può lasciarlo passare. Cosí l’uomo raggiunge il suo santuario argentino, dove lo attendono anni lontanissimi dalla sua vita passata.
L’uomo era, infatti, un ingegnere della razza. In una città proibita dall’acre odore di carni e capelli bruciati, circolava un tempo agghindato come un dandy: stivali, guanti, uniforme impeccabili, berretto leggermente inclinato. Con un cenno del frustino sanciva la sorte delle sue vittime, a sinistra la morte immediata, le camere a gas, a destra la morte lenta, i lavori forzati o il suo laboratorio, dove disponeva di uno zoo di bambini cavie per indagare i segreti della gemellarità, produrre superuomini e difendere la razza ariana. Scrupoloso alchimista dell’uomo nuovo, si aspettava, dopo la guerra, di avere una formidabile carriera e la riconoscenza del Reich vittorioso, poiché era… l’angelo della morte, il dottor Josef Mengele.
Romanzo vincitore del prestigioso Prix Renaudot, La scomparsa di Josef Mengele si immerge fino in fondo nel cuore di tenebra del secolo trascorso. Tra vecchi nazisti, agenti del Mossad, dittatori da operetta e attori di un mondo corrotto dal fanatismo, dalla realpolitik e dal denaro – il coro che accompagna o protegge la fuga di Mengele – Guez mostra come la «luce nera» di «un uomo che non dovrebbe essere un uomo… si trasmette meglio nei romanzi che altrove» (Le Monde).

Read Full Post »

 

 

“L’amore è ritrovarsi per caso sbronzi insieme e avere voglia l’uno dell’altra. Il resto sono scemenze.” “L’amore è qualcosa di più” dice Brenner. “L’amore è mille cose e tutte diverse” dico io. L’amore non è un affare” dice lui. “Le ragazze carine sono un affare” dico io.  E Brenner: “Cosa c’entra con l’amore?” Eh, lo so, lo so, l’amore, sì, ma non voglio saperlo, non voglio.”

Vi stupite che i nazisti abbiano proibito i libri spumeggianti di Irmgard Keun, compagna di Joseph Roth? La tetraggine del regime non permetteva l’esistenza di romanzi come i suoi.

Una gran voglia di vita, quella che trapela dalla voce di DORIS, ragazza dai grandi sogni nella Germania pre orrore degli anni Trenta. Desiderosa di orologi, pellicce, sigarette costose e vini pregiati, di farsi strada puntando sul poco a disposizione.  Da questo libro negli anni Sessanta fu tratto La gran vita del regista francese Julien Duvivier, con una protagonista d’eccezione, Giulietta Masina nei panni di Doris.

 

https://www.lormaeditore.it/libro/9788899793319

 

Irmgard Keun,

Doris, la ragazza misto seta, l’ORMA EDITORE

«Padre nostro che sei nei cieli, concedimi una buona istruzione, fa’ questo miracolo, al resto ci penso da sola con un po’ di rimmel.»

traduzione di Vins Gallico

2017, pp. 200, brossura con alette

isbn 9788899793319 | collana: Kreuzville Aleph

 

oris è giovane, vive in provincia, si innamora spesso e sogna in grande. E a sognare non l’ha imparato nell’oscurità delle notti, ma nel buio delle sale cinematografiche. «La mia vita è come un film, ed è così che la voglio scrivere» annota nelle pagine che compongono questo incalzante romanzo in cui ritroviamo a pieno l’inconfondibile tocco di Irmgard Keun. Una ragazza nella Germania degli anni Trenta, dove l’economia ristagna e la società freme. Quando le moleste attenzioni del capo la costringono a lasciare il lavoro di dattilografa, Doris decide di partire alla conquista della ruggente Berlino. Diventare una stella – una stella del teatro, del cinema o anche solo del bel mondo, poco importa –, risplendere come le luci della grande metropoli, e magari trovare l’amore: ambizioni che la spingono, non senza fraintendimenti e cadute, a reclamare un ruolo da protagonista all’in- terno della propria vita. Le avventure di questa «ragazza misto seta» – un tessuto già in sé simbolo di un lusso contraffatto, sfavillante eppure effimero – sono un vorticoso saliscendi di ambienti e passioni tra splendori e miserie, dal proletario Karl ad Alex pezzo grosso dell’industria, da Brenner reduce di guerra cieco all’impiegato Ernst. Al suo fianco l’amica del cuore Tilli, addosso una pelliccia rubata quasi più cara di ogni affetto. La voce irresistibile di Doris trascina con sé un meravigliato gioire dell

Read Full Post »

Massimo Bubola, un nome che dice molto a chi ama le canzoni di Fabrizio De Andrè. Con questa vibrante prova narrativa, frutto di anni di lavoro negli archivi e sui luoghi della Grande Guerra, dona voce a undici soldati italiani caduti e non identificati, calandoci nelle loro vite ed emozioni:

Ballata senza nome

Bubola Massimo, Frassinelli

È il 28 ottobre 1921. Siamo nella basilica di Aquileia. Gli occhi di tutti sono rivolti alle undici bare al centro della navata, e alla donna che le fronteggia: Maria Bergamas. Maria deve scegliere, tra gli undici feretri, quello che verrà tumulato a Roma, nel monumento al Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti durante la Grande Guerra. Maria passa davanti a ogni bara, e ognuna le racconta una storia. Sono vicende di giovani uomini, strappati alle loro famiglie, ai loro amori, ai loro lavori, finiti a morire in una guerra durissima e feroce: contadini e cittadini, borghesi e proletari, braccianti e maestri elementari, fornai, minatori, falegnami, muratori, veterinari e seminaristi che parlano in latino con il nemico ferito sul campo di battaglia. Attraverso le voci di questi soldati senza nome non solo riviviamo i momenti cruciali della Grande Guerra, non solo ci caliamo, in una vera trance empatica, nelle vite dei protagonisti, ma riscopriamo un’Italia che oggi si può dire definitivamente scomparsa. Massimo Bubola, in questa «ballata», fonde le sue eccezionali doti di musicista con una sensibilità linguistica davvero rara: fa rinascere parole dimenticate, le armonizza e le «mette in musica», e dà alla luce un’opera destinata a rimanere nel tempo, sia per il suo valore storico e culturale, sia per la sua qualità lirico-letteraria. A cento anni dalla battaglia di Caporetto, uno dei più importanti scrittori di canzoni italiani dà voce ai soldati caduti nella Grande Guerra. Un’opera di ampio respiro letterario, storico e culturale, che racconta un momento cruciale della nostra storia, e nello stesso tempo, grazie alla prosa musicale e raffinata di Bubola, ci restituisce le voci, i sentimenti e le passioni di un’Italia oggi scomparsa.

Read Full Post »

 

due modi di parlare di Cina, un autore francese con un magnifico ritratto storico del Dodicesimo secolo, Madeleine Thien, che viene invece dal Canada,  con un romanzo incentrato sugli anni che vanno dalla Lunga Marcia di Mao alla fine del secolo scorso, da leggere perché “siamo qui per conoscere e non per dimenticare, per interrogare e non per rispondere”.

Didier Decoin sorprende con un libro palpitante di emozioni, da quelle che le atmosfere del tempo possono riservarci a quelle provate dalla protagonista, giovane vedue modi di parlare di Cina, un autore francese con un magnifico
ritratto storico del Dodicesimo secolo, Madeleine Thien, che viene
invece dal Canada,  con un romanzo incentrato sugli anni che vanno dalla
Lunga Marcia di Mao alla fine del secolo scorso, due libri da leggere
perché “siamo qui per conoscere e non per ddova alle prese con un compito impossibile e con  cuore ancora pieno d’amore per il marito annegato nel fiume. Un grandioso affresco, impreziosito dalla parallela narrazione della vicenda amorosa dei due sposi, prima e dopo l’annegamento dell’uomo.

Madeleine Thien gioca con una trama ricercata per affiancare ad una vibrante vicenda privata, rievocata con trasporto, attenzione ai dettagli e poesia, la Storia con la S maiuscola del colosso cinese.

 

Il magistero dei giardini e degli stagni,

Didier Decoin, Ponte alle Grazie, tradotto da Francesco Bruno

http://www.ponteallegrazie.it/scheda.asp?editore=Ponte%20alle%20Grazie&idlibro=9459&titolo=Il+magistero+dei+giardini+e+degli+stagni

 

Non conterebbe nulla, nell’impero giapponese del Dodicesimo secolo, il remoto villaggio di Shimae, se non fosse per il pescatore Katsuro e le sue bellissime carpe ornamentali. Catturati, amorevolmente nutriti e accuditi, i pesci sono destinati ad adornare le vasche del palazzo imperiale, dove Katsuro da sempre li consegna al sovrintendente del Magistero dei Giardini e degli Stagni. Essere un pescatore provetto, però, non impedisce a Katsuro di morire annegato, e tocca quindi alla sua giovane vedova Miyuki intraprendere, sola, il lungo cammino verso la Capitale, le spalle appesantite da un bilanciere a cui sono appese le ceste foderate d’argilla in cui nuotano i preziosi animali. Sotto il sole e le piogge battenti, lungo sentieri impervi e vie di pellegrini, passando per templi e case di tolleranza e incrociando monaci, guerrieri, mostri e maledizioni, la fragile ma indomita Miyuki compie quello che sente come l’unico modo per tenere vivo, almeno per questo ultimo viaggio, l’amatissimo Katsuro. E noi la accompagniamo, rapiti da una scrittura capace di renderci parte di un universo in cui tutto, dall’amore alla morte passando per la dignità, la paura e la meraviglia, parla il linguaggio vivo e palpitante dei sensi.

«Un impero della sensualità, una sorgente di poesia e una epopea più esaltante e più vicina a noi di tanti altri racconti ambientati nell’attualità».

L’Express

 

 

 

Non dite che non abbiamo niente,

Madeleine Thien,

Traduttore: M. Baiocchi, A. Tagliavini

Editore: 66th and 2nd

Finalista del Man Booker Prize 2016 – Vincitore dello Scotiabank Giller Prize 2016 – Vincitore del Governor General’s Award 2016.

Thien scrive con la padronanza di un maestro d’orchestra che ritma il tempo della sinfonia armonizzando ogni singolo strumento musicale» – The New York Times

 

Marie è nata in Cina ma è cresciuta con la madre in Canada. Il padre le ha abbandonate due volte: la prima quando se n’è andato di casa, la seconda quando si è ucciso gettandosi dal nono piano di un grattacielo a Hong Kong. Siamo all’inizio degli anni Novanta, e i fatti della lontana Cina irrompono nella vita di Marie e della madre quando Ai-ming, fuggita dopo il massacro di piazza Tienanmen, bussa alla loro porta. È con il suo aiuto che Marie inizia a ricostruire la storia di suo padre, una storia ricca di idealismo rivoluzionario, di musica e di silenzio, in cui tre musicisti del Conservatorio di Shanghai – il timido e talentuoso compositore Sparrow, il prodigio del violino Zhuli e l’enigmatico pianista Jiang Kai – combattono nella Cina della Rivoluzione culturale per rimanere fedeli l’un l’altro e alla musica, a cui hanno consacrato la propria vita. Dalle affollate sale da tè nei primi giorni della Rivoluzione fino alle manifestazioni del 1989 a Pechino, seguendo le vicende di un misterioso taccuino passato di mano in mano durante gli anni di Mao, Madeleine Thien ha scritto un romanzo doloroso e fiero, che offre una riflessione di vasta portata sul ruolo della politica e dell’arte nella società.

 

Read Full Post »

SECONDO ATLANTIDE! (E tra quelli esaminati!)

 

BRIAN PANOWICH, BULL MOUNTAIN, NNEditore

“Questo romanzo d’esordio ha tutto: whiskey, droga e caos. Leggetelo subito” James Ellroy. La storia della famiglia Burroughs, fuorilegge da generazioni..

REGIS DE SA MOREIRA, COME IN UN FILM, ENNEENNE

Un romanzo in presa diretta costruito con i dialoghi dei due protagonisti della storia d’amore, dalla nascita alla fine, e delle persone che vi assistono, anche solo per un attimo;una commedia esilarante costruita sui frammenti del discorso amoroso!

ALI SMITH,VOCI FUORI CAMPO, SUR

Narratrice complessa, Ali Smith, tra le più interessanti realtà inglesi. Un romanzo a più voci, dall’architettura complessa, finalista al Booker Prize, dedicato ai componenti di una famiglia, e all’arrivo di Ambra, capace di far emergere la distanza già esistente tra i membri del gruppo..

YASMINA REZA, BABILONIA, ADELPHI

Yasmina Reza, grande autrice de Felici i felici, caustica rappresentazione dei rapporti uomo donna nella nostra società, si dimostra ancora una volta autrice da non perdere. La società contemporanea, con le solitudini, i rapporti di coppia, le interazioni tra esseri umani, narrata egregiamente!

MARIANA ENRIQUES, LE COSE CHE ABBIAMO PERSO NEL FUOCO, MARSILIO

“Siamo in molti a considerare Mariana Enriquez una delle voci più talentuose della nuova letteratura argentina, forse la più originale di tutte” Andres Neumann – Racconti con un pizzico di gotico, horror, in cui però la realtà dell’Argentina dei dittatori e della crisi economica è marcatamente presente. Magnifico!

SANDRO CAMPANI, IL GIRO DEL MIELE, EINAUDI

La formazione dell’autore è avvenuta con i lbri di Faulkner, McCarthy, Pavese e Fenoglio: ne ha ricavato una splendida storia di persone, sentimenti e luoghi ambientato sull’appennino emiliano.

LAIA JUFRESA, UMAMI, SUR

molto vivace il romanzo UMAMI di Laia Jufresa, una voce dal Messico accostabile a quella di Angeles Mastretta,con anche un pizzico di ironia, capace di coinvolgere il lettore!

THEDORE POWYS, IL BUON VINO DEL SIGNOR WESTON, ADELPHI

Un autore inglese da riscoprire, per la sua crudele ironia con cui descrive la campagna inglese.

BRIAN FRIEL, TUTTO IN ORDINE E AL SUO POSTO, MARCOS

Una magnifica raccolta di racconti dalle campagne irlandesi, davvero un esempio di come si possa rinchiudere tutto un mondo nelle poche pagine di una storia.

JUAN JOSE’ SAER, LE NUVOLE, LA NUOVA FRONTIERA

Autore di classe superiore, che conferma anche con Le nuvole le sue capacità di far parlare attraverso intense pagine di storia i suoi piccoli grandi protagonisti.

SARAH HALL, LA TERRA DEI LUPI, MONDADORIScozia, la storia di una donna costretta ad affrontare da sola una maternità non programmata, la morte della madre, le sfide di un progetto coraggioso, reintrodurre il lupo grigio nella zona: i grandi temi delle ossessioni umane sono tutti presenti in questo brillante romanzo!

PAUL LYNCH, CIELO ROSSO AL MATTINO, 66THAND2NDTutta l’essenza dell’Irlanda Ottocentesca, quella della povertà estrema, dell’aprezza della vita, in questo brillante romanzo di Paul Lynch, giovane talentuoso scrittore accostato dalla critica a Faulkner e McCarthy. Provatelo!

CHIMAMANDA NGOZI ADICHIE, QUELLA COSA INTORNO AL COLLO, EINAUDI

Dall’autrice de Metà di un sole giallo una brillante raccolta di racconti, ambientati nella nativa Nigeria e negli Stati Uniti, decisamente rappresentativi di questi due mondi.

PASCAL QUIGNARD, TUTTE LE MATTINE DEL MONDO, ANALOGON

“Un personaggio indimenticabile, una sorta di quintessenza del musicista, il creatore per eccellenza”Un romanzo storico dedicato a Monsieur de Saint Colombe,breve maintensissimo|

TOVE JANSSON, FAIRPLAY, IPERBOREA

Dall’autrice dei libri sui Mumin una delicata storia e perfetta storia d’amore. Un piccolo libro in cui ogni frase è davvero al posto giusto, ogni parola cesellata e poetica.

ROSE TREMAIN, GUSTAV SONATA, 66TH AND 2ND

Una amicizia nata nella Svizzera della seconda metà degli anni 40 del secolo scorso, alle loro spalle i fantasmi di un passato incentrato sulla storia insanguinata d’Europa.

MATTEO NUCCI, E’ GIUSTO OBBEDIRE ALLA NOTTE, PONTE ALLE GRAZIE

Finalista al Premio Strega, un romanzo dallo sfondo pasoliano, in una incerta periferia romana.

MATTEO RIGHETTO, L’ANIMA DELLA FRONTIERA

La dura vita della famiglia De Boer, la lotta per sopravvivere alla povertà in Alta Val Bormida alla fine dell’800, contrabbandando tabacco e rischiando la vita lungo sentieri impervi. Matteo Righetto sa narrare, con la sua prosa essenziale e poetica, le sue mirabili descrizioni della montagna.

JONATHAN LEE, IL TUFFO, SUR

Già, un TUFFO, nella vita e nelle atmosfere che precedono quella fatidica notte del 12 ottobre 1984, in cui una bomba dell’IRA devastò un lussuoso hotel di Brighton, sede del congresso del partito Conservatore: un ottimo romanzo a più voci, quelle dei tre protagonisti che si trovano a vivere quella tragica giornata

Read Full Post »

drin drin! la sveglia questa mattina porta questa novità: in libreria vi aspetta La strega, da Camilla Lackberg, Marsilio23
 
traduzione di Gorla V., Milton Knowles S.K. Borini A. e Cangemi L.
 
Marie Wall, celebrata star di Hollywood, è tornata a Fjällbacka per le riprese di un film su Ingrid Bergman di cui è la protagonista, e in paese non si parla d’altro. Trent’anni prima, quando era ancora una ragazzina, Marie e la sua amica del cuore erano state accusate di aver ucciso la piccola Stella, una bambina di appena quattro anni, la cui morte aveva profondamente scosso l’intera comunità. Quando alle porte di Fjällbacka, dove ora riecheggiano i suoni dell’estate, un’altra bambina scompare misteriosamente nelle stesse circostanze, il ricordo di quei drammatici eventi riaffiora con forza. Può davvero essere una coincidenza? Per capire se esiste un collegamento tra passato e presente, Patrik Hedström e la sua squadra devono disseppellire verità taciute per lunghi anni. Ed Erica, che al caso Stella lavora già da un po’, ha intenzione di fare di tutto per aiutare la polizia, mettendo a disposizione la sua principale abilità: quella di scavare a fondo nei vecchi casi di omicidio, cercando di scoprire che cos’è realmente accaduto e, soprattutto, perché. Intanto, intorno a loro cresce la paura, paura dell’ignoto e del diverso, che esaspera il clima di sospetto e alimenta un odio che arde come fuoco. In una rinnovata caccia alle streghe, quella stessa terra che secoli prima era stata illuminata da innumerevoli roghi, innalzati in nome di una folle lotta contro il demonio, minaccia di bruciare ancora, e di perdersi in un’immensa oscurità.

Read Full Post »

se pensate che Joseph Conrad e William Hudson, le poesie di Robert Frost e Melville non ci azzecchino niente con i sentieri del Noir, siete in errore, non conoscete Emilio Renzi, il personaggio di Ricardo Piglia, uno dei grandi autori che la narrativa sudamericana ha donato ai lettori dal gusto raffinato. Tradotto anche in italiano Solo per Ida Brown, per Feltrinelli, pagine bellissime, ricche di atmosfera, riflessioni e situazioni, con uno sguardo a tratti ironico sulla società americana!
 
Solo per Ida Brown
 
di Ricardo Piglia , Feltrinelli
Emilio Renzi, docente argentino di Letteratura inglese, viene invitato a trascorrere un semestre alla Taylor University, vicino a New York. Lì conosce studenti brillanti, cattedratici impegnati in bizzarre ricerche, barboni che sembrano vecchi saggi e soprattutto Ida, un’insegnante che diventerà la sua amante. Il suo soggiorno nel campus è da subito disseminato di fatti inquietanti, e quando Ida muore in un incidente stradale – in circostanze simili ad altri incidenti recenti –, la polizia ipotizza un’azione di un gruppo terrorista.
Ma chi era Ida, allora? E chi c’è dietro a quegli incidenti?
Ispirato alle vicende di Unabomber, Solo per Ida Brown è un romanzo d’autore con la struttura di un noir. Ci sono un cadavere, un mistero e la ricerca della verità, ma anche la letteratura e la feroce critica al divenire degli Stati Uniti.
 
L’ultimo romanzo di un gigante della letteratura americana ispirato alle vicende di Unabomber.
 
“Ricardo Piglia indaga la meccanica della fascinazione per la violenza, con riferimenti a Conrad e Thoreau.”
 
Alberto Manguel, “El País”

 
Ricardo Piglia
 
Ricardo Piglia (Buenos Aires 1940 – 2017), professore di Letteratura sudamericana alla Princeton University, è unanimemente considerato come uno dei più grandi scrittori argentini dei nostri tempi. In Italia sono stati pubblicati: L’ultimo lettore (Feltrinelli, 2007), Soldi bruciati (Feltrinelli, 2008) Bersaglio notturno (Feltrinelli, 2010), Respirazione artificiale (Sur, 2012), La città assente (Sur, 2014), L’invasione (Sur ,2015), Solo per Ida Brown (Feltrinelli, 2017).
 
Tradotto da Nicola Jacchia

Read Full Post »

 

 

 

Alberto Capitta, narratore italiano ma dal respiro internazionale, per la sua capacità di “volare alto”, e di uscire dagli schemi minimi della narrativa nazionale.  Molto convincente la sua nuova prova, L’ultima trasfigurazione di Ferdinand, ancora un a vola impregnata di un  misurato realismo magico, dedicata ad una acuta analisi del percorso umano ed artistico del suo protagonista, attraverso un  viaggio affascinante nei teatri dell’Europa del nord nel Novecento:

 

http://www.edizionimaestrale.com//IT/Products/257/L-ultima-trasfigurazione-di-Ferdinand

 

Alberto Capitta,

L’ultima trasfigurazione di Ferdinand ,Il maestrale

 

 

 

Se il talento prendesse forma umana avrebbe certo mente e corpo di Ferdinand Lieber, e vivrebbe mosso dall’arte narrativa di Alberto Capitta. Il talento di Ferdinand è la recitazione, un’autentica vocazione che gli permette d’inabissarsi nei personaggi fino al limite estremo della trasfigurazione nell’altro da sé. Il giovane Ferdinand fa presto i conti con la benedetta maledizione di queste sue metamorfosi. È appena un bambino quando perde un dente per il ceffone di un padre che detesta vederlo travestirsi: il giorno in cui il bimbo indossa per gioco una gonna l’uomo perde le staffe e lo colpisce. Ferdinand cresce silenzioso, appartato. Accompagna i suoi pensieri un paesaggio del Nord, fatto di chiatte che scivolano lungo i canali e di pescaie sotto la neve. Unica consolazione è la tomba del fratellino morto, dove trascorre ore, nel piccolo cimitero del villaggio, e inventa mondi d’immedesimazione. Quel piccolo, morto anni prima che lui nascesse, portava il suo nome e cognome e l’idea di un doppio adagiato nella terra accompagnerà per sempre le sue giornate. Inizia così la vicenda umana di Ferdinand Lieber, il grande Lieber, come lo chiameranno quando l’amore per i travestimenti confluirà nell’amore per la scena e lui diverrà “attore mai eguagliato”. Tutti si domandano a quali forze faccia appello per calarsi nelle sue trasfigurazioni: per quelle è diventato celebre e per quelle la gente corre a vederlo. In un’Europa tormentata dalla continua minaccia della guerra, Ferdinand, gigante della scena, passa di trionfo in trionfo: finché una sera la visione di un atto crudele gli mostra la misera sostanza della sua arte. È una rivelazione dura. Dopo un ritorno alla tomba del doppio, sarà l’esilio. Ma una piccola isola mediterranea lo accoglie. Una ragazza, Stella, è il solo interlocutore di questi mesi di pace. E il destino non ha ancora concluso la sua opera. La vecchia passione potrebbe riemergere e prodursi nell’ultima grande trasfigurazione di Ferdinand Lieber.

 

 

 

 

Read Full Post »

Nasce negli anni Settanta il marchio editoriale LA TARTARUGA, grande narrativa declinata al femminile: Virginia Woolf, Edith WHARTON, Doris Lessing… Di nuovo in libreria, con questo libro:

GEORGE GISSING, DONNE DI TROPPO, LA TARTARUGA

TRADOTTO DA V.LATRONICO

Londra, fine Ottocento. Un gruppo di donne cerca di organizzarsi per ottenere dignità e indipendenza economica nella capitale vittoriana. Non sono rivoluzionarie, non lottano ancora per il suffragio: ma vogliono poter lavorare per arrivare a sposarsi, in caso, per amore e non per bisogno. Dalle premesse classiche del marriage plot (una giovane bella e nubile appena arrivata nella grande città; un dandy intraprendente in cerca dell’amore; una donna bruttina ma di gran carattere decisa a seguire le proprie idee) si sviluppa una serie di equivoci ferocemente realistici, destinati a finire nell’unico modo in cui può finire un romanzo che vuol fare i conti con la realtà: con uno schianto.
Con la verve e il sarcasmo del romanzo di costume di Jane Austen, nella Londra di Dickens e Thackeray, Gissing racconta varie storie d’amore intrecciate con problemi di soldi e aspirazioni sociali: ma le racconta come se fossero vere, giocando a ribaltare gli stereotipi della fiction romantica calandola nella realtà delle pressioni sociali, del conformismo e, soprattutto, della discriminazione di genere.

 

Gissing George

Si veda :en:Image:George_Gissing.jpg

Si veda :en:Image:George_Gissing.jpg (Photo credit: Wikipedia)

Nasce a Wakefield (Regno Unito) nel 1857 da una famiglia della classe media. Dopo gli studi all’Owens College diventa un accademico, ma si innamora di Marianne, una prostituta. Questo incontro gli rovinerà la carriera e la vita. Anche con la seconda moglie non avrà fortuna. Lei sarà dichiarata pazza. Nel 1876 si trasferisce per sei mesi negli Stati Uniti, dove si guadagna da vivere scrivendo racconti brevi su quotidiani. Tornato in Inghilterra inizia a scrivere romanzi, tra cui Workers in the Dawn (1880), The Nether World (1889), New Grub Street (1891) e Le donne di troppo (1893). La reputazione di Gissing cresce sempre più: i critici lo collocano fra i tre migliori romanzieri dell’epoca insieme a Thomas Hardy e George Meredith. Muore nel 1903 a Ispoure, in Francia.

Read Full Post »

l’autore di questo romanzo appena pubblicato è tra i tanti arrestati in Turchia nel corso del 2016, a causa delle sue attività nei confronti delle minoranze.
 
 
 
Ahmet Altan,
Scrittore e assassino, E.o
gennaio 2017, pp. 416
ISBN: 9788866328230
Traduzione: Barbara La Rosa Salim
 
 
Scrittore e assassino è il grande romanzo di uno dei massimi scrittori turchi di oggi, arrestato nel settembre 2016 per la sua attività a favore delle minoranze e della libertà d’espressione nel suo paese.
 
Scrittore e assassino è un avvincente romanzo noir ma anche un raffinatissimo romanzo esistenziale, un libro che invita il lettore a riflettere a ogni pagina senza perdere mai il piacere della lettura.
 
Scrittore e assassino è una bellissima storia d’amore che ricorda Il minotauro. È una riflessione sul processo creativo della scrittura e un confronto affascinante tra la costruzione di un romanzo e l’intervento divino nel mondo.
 
Ambientato sulla costa mediterranea della Turchia, in uno scenario favoloso di mare, ulivi e vigne, ma anche teatro di conflitti ed emozioni violente, il romanzo di Altan racconta l’arrivo di uno scrittore in una cittadina lacerata da lotte tra bande per il controllo di traffici e del potere.
 
All’inizio l’uomo si tiene in disparte e cerca di approfittare della bellezza dei luoghi e della sua estraneità per ritrovare il filo della sua vocazione di scrittore, smarritosi dopo anni di successi e fallimenti. Ma la passione erotica incontrollabile per una donna che si rivelerà al centro delle lotte locali lo spinge a entrare nel gioco delle alleanze e degli scontri armati.
 
Mentre gli avvenimenti si tingono del nero dell’odio e dell’avidità, e del rosso della passione e della sensualità, il protagonista riesce a mantenere uno spazio di riflessione e di confronto con Dio sui grandi temi del destino e del libero arbitrio, per capire quanto il suo mestiere di costruire trame somigli a quello del Creatore.
 
Un’atmosfera e una vicenda che ricordano quelle di un altro capolavoro letterario: Il minotauro di Benjamin Tammuz.
Flag of Turkey.

Flag of Turkey. (Photo credit: Wikipedia)

«Altan butta giù le porte con su scritto “Non disturbare”. Scrittore e assassino è un romanzo profondamente politico».
The Guardian
 
«Una narrazione profondamente avvincente e coinvolgente sull’amore, il desiderio, la solitudine. Ahmet Altan è una delle voci più importanti della letteratura turca e ha molto da dire al mondo».
Elif Shafak, autrice della Bastarda di Istanbul
L’autore
 
Ahmet Altan
Ahmet Altan è uno dei massimi scrittori turchi di oggi, arrestato nel settembre 2016 per la sua attività di giornalista, difensore delle minoranze curde e armene, protagonista di primo piano della vita culturale turca (il premio Nobel Orhan Pamuk ha scritto un articolo sulla vicenda e ha firmato un appello in sua difesa). È autore di cinque romanzi di successo nel suo paese. Il primo, pubblicato all’età di 27 anni, ha vinto il Grand Award of the Akademi Publishing House. Nel 2009 ha ricevuto il prestigioso Prize for the Freedom and Future of the Media dalla Media Foundation della Sparkasse Leipzig e nel 2011 il premio internazionale Hrant Dink Award.

Read Full Post »

Older Posts »