Sarah Waters ha una incredibile capacità di tratteggiare i caratteri e le caratteristiche dei personaggi dei suoi libri, e di calarli nel contesto temporale e sociale in cui vivono. Dopo le ambientazioni vittoriane, l’autrice torna agli anni a noi più vicini (relativamente, quelli che seguono il secondo conflitto mondiale) già descritti ne Turno di notte. Il declino di una famiglia e della classe che rappresenta, i danni provocati dalla guerra, antichi segreti famigliari custodidi dalla sontuosa dimora al centro della vicenda, tutto questo è narrato con mano solida da una autrice davvero meritevole di attenzione!
Sarah Waters, L’ospite, Ponte alle Grazie
Hundreds Hall, l’antica dimora di campagna della famiglia Ayres: varcarne i cancelli dopo trent’anni è un momento di grande trepidazione per il dottor Faraday, lui che ancora bambino, nel lontano 1919, ne aveva ammirato con occhi sgranati lo sfarzo e lo splendore. Quel passato, tuttavia, è ormai un vago ricordo: i suoi abitanti — la vedova del Colonnello Ayres e i figli Roderick e Caroline — sono, infatti, impegnati in una disperata battaglia per salvare dalla rovina se stessi e la casa. Ma proprio quest’ultima sembra gettare le ombre più funeste sul futuro: stanze che di colpo diventano trappole, pareti da cui emergono sussurri malevoli e segni inquietanti, un devastante incendio notturno.., chi, o che cosa, c’è dietro questi eventi? Quale mistero grava sul destino degli Ayres? Ma, soprattutto, fino a che punto si spingerà la minaccia?
Sarah Waters si confronta con un classico tra i generi letterari, la ghost story, e lo rinnova assottigliando il confine tra sovrannaturale e psicopatologico. Di consueto c’è solo la sua maestria narrativa, con cui restituisce il quadro raffinato e puntuale di un mondo drammaticamente sospeso tra passato e presente. Un mondo in cui le paure umane prendono pericolosamente forma, e dove, in un crescendo lento ma inesorabile, la voce della ragione appare sempre più un debole appiglio di fronte ai ricordi, ai desideri e alle pulsioni represse che travolgono le menti dei protagonisti, e con loro il lettore.
I GIUDIZI
“La narrativa di Sarah Waters è divertimento serio, come dovrebbero essere tutti i romanzi.”
Nick Hornby
“Un inno crudele alla decadenza, alla forza corrosiva del risentimento di classe, ai danni provocati dalla guerra… Sarah Waters mette in campo la stessa forza e abilità narrativa di Margaret Atwood, la stessa disinvoltura e grandiosità.”
Guardian
“Sarah Waters non teme i fantasmi. Il suo nuovo romanzo, una storia da brividi, è perseguitato dagli spiriti di Henry James e Edgar Allan Poe. La Waters è solo a un ‘giro di vite’ dal Crollo della casa Usher… Una ghost story acuta e di grande stile.”
The Washington Post
“Brillante orchestrazione delle paure, in un crescendo di grado e precisione… Un bellissimo e abile divertissement.”
Spectator
Sarah Waters (1966), laureata in letteratura inglese, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura ha insegnato alla Open University di Londra. Ha vinto, tra gli altri, il Somerset Maugham Award e per due volte è stata finalista del Mail on Sunday/John Llewellyn Rhys Prize. Nel 2003 è stata inclusa nel novero dei venti migliori giovani scrittori britannici dalla rivista Granta, ed è stata nominata Autore dell’anno ai British Book Awards, dalla Booksellers Association e dai Waterstone’s Booksellers; a pochi mesi dall’uscita, L’ospite le è valso, per la terza volta dopo Ladra e Turno di notte, l’ingresso nella rosa dei finalisti del prestigioso Booker Prize. Acclamata come una star della letteratura contemporanea, i suoi romanzi hanno riscosso uno straordinario consenso di pubblico e critica, tanto che ne sono stati tratti film (Affinità) e serie televisive (Carezze di velluto e Ladra) di successo.
LINK
http://www.sarahwaters.com/ Il sito ufficiale dell’autrice.