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Posts Tagged ‘Skellig’

un bel dono di inizio autunno da Salani, il nuovo libro di David Almond, dall’autore di Skellig. Non serve aggiungere altro!
La canzone di Orfeo, David Almond, Salani
tradotto da G.Iacobaci W. Ricketss
Claire adora la sua amica Ella. Sono inseparabili da quando giocavano insieme da piccole e da allora Claire protegge la sua dolce, svagata bellezza. Ora condividono con i loro amici i sogni di libertà e invincibilità che solo a diciassette anni si possono avere.
Durante una gita sulle spiagge del Northumberland, Claire e i suoi amici sfidano la notte alle fiamme di un falò, dormono nelle tende e si risvegliano al canto di uno sconosciuto, comparso dal nulla. Il suo nome è Orpheus: chi lo ascolta si perde nella sua musica, rapito da un incanto antico e nuovissimo. Ed Ella ne sarà rapita più di tutti, così tanto che Claire non sa se esserne felice o preoccupata. Ma Ella e Orpheus non possono sfuggire al loro amore, è come se lo aspettassero da sempre.
Un romanzo che è come un canto, il racconto di una grande amicizia e di un primo amore, dell’irrefrenabile vitalità e dell’immensa fragilità a cui espongono. Una riscrittura sorprendente del mito di Orfeo ed Euridice, un inno alla gioventù avventata, all’amore totalizzante e alla vita senza paure, nello stile lirico e visionario di Almond

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Sapevamo di poter contare sulla bravura di David Almond, capace di scrivere storie magnifiche come Skellig ( o l’altrettanto fantastico Contare le stelle, in attesa di nuova edizione dopo quella di Mondadori), ma questo suo ultimo libro supera anche le nostre ottimistiche aspettative. E’ un libro molto ambizioso, destinato al pubblico dei ragazzi dai 14\15 anni in su (concorre per l’Andersen, ecco i finalisti https://buoneletture.wordpress.com/2014/03/24/eccoli-i-finalisti-del-premio-andersen-italiano/), ma di certo adatto anche a chi ne ha molti di più, e ve lo consigliamo davvero (nel mondo di lingua inglese è stato pubblicato in due diverse edizioni, per ragazzi e per grandi).

Si celano tante cose dietro la facciata di Billy, questo ragazzino definito “mostro” dal padre,che riversa direttamente su di lui i suoi sensi di colpa, la difficoltà a capire la sua realtà: è figlio di un peccato, tra un predicatore e una parrucchiera, per questo costretto ad essere segregato in una squallida casa mentre fuori accade qualcosa di terribile all’umanità.
Un padre però anche capace di amare a modo suo, in modo imperfetto, certo, ma corrisposto da Billy.
Ogni pagina, ogni capitolo è una sorpresa sull’educazione alla vita di Billy, i rapporti con i genitori, la scoperta del mondo e delle altre persone, dei suoi sentimenti; tante tappesulla sua strada per la comprensione di un universo che non ha mai visto: il lettore ne sarà stupito.

Un libro difficile per l’autore, che ha riportato sulla pagina il suo rapporto con la religione, e che ha voluto rendere il linguaggio di Billy nella sua maniera particolare: sottratto al mondo esterno, riporta le parole come le sente pronunciare, uno “stile” che può risultare difficile da decifrare nelle prime pagine, per poi diventare più fluido, anche con “l’evoluzione” del ragazzo:nella seconda parte, potrà finalmente incontrare l’esterno, e aprirsi a nuova vita. (complimenti al traduttore, per essere venuto a capo di tale impresa!)

La vera storia del mostro Billy Dean,

English: Photograph of author, David Almond

English: Photograph of author, David Almond (Photo credit: Wikipedia)

  Almond David, Salani
Traduttore, G.Calza
Billy Dean, figlio di un amore proibito, amato in modo singolare, vive per molti anni chiuso in una camera murata, protetto e tenuto segreto a tutti. Quando finalmente potrà uscire si ritrova sopraffatto da una realtà che non capisce, violenta e terribile. Poi, grazie all’aiuto delle persone che lo amano, scopre di avere un dono speciale, che però si trasformerà in una nuova forma di prigionia… La storia magnetica e assoluta di una rinascita minacciata dalla indescrivibile violenza del mondo. Una storia in prima persona che vibra della forza dirompente delle parole, perché per raccontarla Billy Dean usa la sola lingua che ha imparato a conoscere. “Il primo libro di David Almond per lettori maturi non è solo drammatico ed emotivamente ricco di suspense, ma anche disegnato vividamente, come ci si potrebbe aspettare da un maestro narratore. È denso di momenti toccanti e scene comiche e solleva inquietanti interrogativi su ciò che accade all’innocenza in un mondo dove tutti vogliono qualcosa.” (The Guardian)

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Sapevamo di poter contare sulla bravura di David Almond, capace di scrivere storie magnifiche come Skellig ( o l’altrettanto fantastico Contare le stelle, in attesa di nuova edizione dopo quella di Mondadori), ma questo suo ultimo libro supera anche le nostre ottimistiche aspettative. E’ un libro molto ambizioso, destinato al pubblico dei ragazzi dai 14\15 anni in su (concorre per l’Andersen), ma di certo adatto anche a chi ne ha molti di più (nel mondo di lingua inglese è stato pubblicato in due diverse edizioni, per ragazzi e per grandi).

Si celano tante cose dietro la facciata di Billy, questo ragazzino definito “mostro” dal padre,che riversa direttamente su di lui i suoi sensi di colpa, la difficoltà a capire la sua realtà: è figlio di un peccato, tra un predicatore e una parrucchiera, per questo costretto ad essere segregato in una squallida casa mentre fuori accade qualcosa di terribile all’umanità.
Un padre però anche capace di amare a modo suo, in modo imperfetto, certo, ma corrisposto da Billy.
Ogni pagina, ogni capitolo è una sorpresa sull’educazione alla vita di Billy, i rapporti con i genitori, la scoperta del mondo e delle altre persone, dei suoi sentimenti; tante tappesulla sua strada per la comprensione di un universo che non ha mai visto: il lettore ne sarà stupito.

Un libro difficile per l’autore, che ha riportato sulla pagina il suo rapporto con la religione, e che ha voluto rendere il linguaggio di Billy nella sua maniera particolare: sottratto al mondo esterno, riporta le parole come le sente pronunciare, uno “stile” che può risultare difficile da decifrare nelle prime pagine, per poi diventare più fluido, anche con “l’evoluzione” del ragazzo:nella seconda parte, potrà finalmente incontrare l’esterno, e aprirsi a nuova vita. (complimenti al traduttore, per essere venuto a capo di tale impresa!)

English: Photograph of author, David Almond

English: Photograph of author, David Almond (Photo credit: Wikipedia)

La vera storia del mostro Billy Dean
  David Almond, Salani
Traduttore, G.Calza
Billy Dean, figlio di un amore proibito, amato in modo singolare, vive per molti anni chiuso in una camera murata, protetto e tenuto segreto a tutti. Quando finalmente potrà uscire si ritrova sopraffatto da una realtà che non capisce, violenta e terribile. Poi, grazie all’aiuto delle persone che lo amano, scopre di avere un dono speciale, che però si trasformerà in una nuova forma di prigionia… La storia magnetica e assoluta di una rinascita minacciata dalla indescrivibile violenza del mondo. Una storia in prima persona che vibra della forza dirompente delle parole, perché per raccontarla Billy Dean usa la sola lingua che ha imparato a conoscere. “Il primo libro di David Almond per lettori maturi non è solo drammatico ed emotivamente ricco di suspense, ma anche disegnato vividamente, come ci si potrebbe aspettare da un maestro narratore. È denso di momenti toccanti e scene comiche e solleva inquietanti interrogativi su ciò che accade all’innocenza in un mondo dove tutti vogliono qualcosa.” (The Guardian)

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Hans Christian Andersen Award 2010
è considerato il premio Nobel per quanto riguarda l’editoria per ragazzi, il più importante riconoscimento internazionale della categoria.
I vincitori dell’edizione 2010 (il premio è biennale) sono stati annunciati oggi pomeriggio durante la prima giornata della Fiera del libro per ragazzi di Bologna; i premiati sono la tedesca Jutta Bauer per l’illustrazione (ricordiamo Urlo di mamma, Salani – Selma o la ricetta della felicità, Salani ) e l’inglese David Almond per la narrativa. Un autore amatissimo qui ad Atlantide, di cui abbiamo recensito negli ultimi 15 mesi Skellig (Salani), Il selvaggio (Bande Dessinè, in coppia con Dave McKean) , l’ormai introvabile Contare le stelle, Mondadori (in cui racconta la sua infanzia nell’Inghilterra degli anni 50\60) e il recente Argilla, sempre edito da Salani.

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Questo è il nostro preferito per il 2009. Non parliamo di quello migliore in termini assoluti, in termini letterari, ma del nostro preferito, quello che resta più a fondo in noi. Un testo che è un po’ una chiave speciale all’universo di un autore, che ci permette di interpretare meglio gli altri suoi libri. In attesa di Argilla, il nuovo testo di David Almond, in via di pubblicazione per Salani nel febbraio del 2010, riproniamo la recensione di Skellig (ad opera di Valentina Stefanini, collaboratrice di Atlantide) e quella di Contare le stelle

Skellig, David Almond, Salani

la figura fantastica di Skellig, né animale né uomo, enigmatico e pungente, ha incantato adulti e ragazzi, decretando questo libro come uno dei migliori degli ultimi mesi.  Il nostro preferito!

Ritrovando Skellig in libreria, viene da pensare se è il caso di ringraziare Salani che lo ripropone grazie al film in arrivo (con Tim Roth) o deprecare Mondadori che ha tolto dal catalogo uno dei migliori libri degli ultimi venti anni. Leggendolo, viene voglia di andare a cercare la casa dell’autore per dirgli “grazie”!
E’ uno di quei testi che leggi con il fiato sospeso, con il timore che qualcosa possa far deragliare quel magnifico equilibro che David Almond è riuscito a tradurre sulla pagina, un testo scritto in appena sei mesi che si è guadagnato la Whitbread Children’s Award e la Carnegie Medal.
Qual è il vero centro del mondo? si legge ad un certo punto in uno dei libri di David Almond, e pare davvero che la sua opera consista nel porre domande, senza svelare troppo riguardo alle risposte. Non sapremo con precisione che natura abbia l’essere che il protagonista della storia trova in un garage a rischio di demolizione accanto alla nuova casa, da dove arrivi e perché sia lì. Sappiamo che il ragazzo arriva da un’altra casa, che la sua sorellina nata prematura rischia di morire, e che non è un gran bel periodo per lui. Lo vedremo passare giornate difficili, complicate anche dall’incontro con questa strana creatura, di cui non si sa se aver paura, o restare affascinati. Questo avvenimento, e l’amicizia con Mina, lo aiuteranno a percorrere un pezzo importante della sua vita.
I grandi libri per ragazzi possono (e devono) essere letti anche dagli adulti, e Skellig fa parte di questa categoria, assolutamente!

David Almond, Contare le stelle, Mondadori
“Devi trovare la tua strada, e quando l’avrai fatto, cerca di andare avanti più che puoi”. Quale suggerimento migliore può dare un padre al figlio, come avviene in questo libro?

Dopo aver apprezzato (e molto) SKELLIG, viene voglia di provare altri testi di David Almond. CONTARE LE STELLE è un altro testo che fa vacillare le distanze tra la letteratura per l’infanzia (anche se il testo è adatto a ragazzi dai 14 anni in su) e quella per adulti: la sua raccolta di storie in cui racconta momenti della sua giovinezza è decisamente trasversale! Lo spunto per raccontare è dato da una infanzia (quella dell’autore) passata in un tipico paesino immerso nella campagna inglese, vicino ad un non amichevole Mare del Nord, con un passato minerario e le sue casette, i suoi ragazzacci di quartiere, i poveri “idioti” del luogo. Tutto quello che ci si aspetta da un ritratto degli anni 60 nella provincia inglese. E soprattuto gli affetti familiari, con cui Almond intesse una mirabile trama impregnata di dolce malinconia.

Il libro è stato scritto prima di Skellig, e contiene alcuni elementi che permettono di comprendere meglio la sua genesi: la malattia del padre, la morte di una sorellina, Barbara, l’amore per la famiglia .

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Alla fiera del libro per Ragazzi ci siamo persi gli incontri con David Almond e Marie Aude Murail, grandi autori di Skellig e Oh Boy: ecco due brevi interviste agli autori.

http://www.youtube.com/watch?v=QHazg0zwub4

In occasione della Fiera Internazionale del Libro per ragazzi di Bologna (2009), abbiamo incontrato David Almond, che ci ha presentato il suo “Skellig” (Salani) e Marie Aude Murail

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