Posts Tagged ‘TURCHIA’
l’autore di questo romanzo è tra i tanti arrestati in Turchia nel corso del 2016, a causa delle sue attività nei confronti delle minoranze.
Posted in le news dal mondo del libro, tagged Ahmet Altan, arresti turchia, autori turchi, E.O, libri, libri 2017, libri nuovi, NUOVI LIBRI, romanzi, Scrittore e assassino, scrittori turchi, TURCHIA on febbraio 1, 2017| Leave a Comment »
Murat Uyurkulak ,Tol, Storia di una vendetta, Passigli
Posted in le news dal mondo del libro, tagged erdogan, libri, LIBRI CURDI, libri TURCHIA, Murat Uyurkulak, Passigli, romanzi turchia, romanzieri turchi, Storia di una vendetta, Tol, TURCHIA on agosto 31, 2016| Leave a Comment »
che dire dell’attualità di certi romanzi, come questo, dedicato alla Turchia e al popolo curdo. E viene da chiedersi cosa possa esserne dell’autore, in questi giorni, reporter per un giornale curdo..
Murat Uyurkulak ,Tol, Storia di una vendetta, Passigli
http://www.passiglieditori.it/tol-storia-di-una-vendetta
Da Istanbul a Diyarbakir, in terra curda, un treno corre lungo un’immensa steppa. A bordo c’è Yusuf, che non ha più né padre né madre, e neppure un nome: Yusuf è un sospetto agli occhi di un potere sempre più totalitario, e lascia alle spalle la sua città attraversando un paese scosso da una serie di attentati. Davanti a lui c’è ‘Poeta’: un terribile segreto sembra legarli indissolubilmente…
Apparso nel 2002 e subito acclamato come uno dei migliori romanzi della nuova narrativa turca, Tol (parola curda che significa vendetta) è sì la storia di una vendetta, come recita il sottotitolo, ma è anche la storia di una misteriosa e paurosa odissea tra le colline dell’Anatolia e i guerriglieri del Kurdistan, sulle tracce di una rivoluzione impossibile: un viaggio nella geografia, nella storia e nell’anima di un paese, la Turchia, che è ancora oggi al centro dell’interesse del mondo intero, sia per la sua posizione strategica, sia per il suo complesso e contraddittorio cammino verso un’evoluzione democratica che pare ancora lontana.
Murat Uyurkulak è nato nel 1972 ad Aydin, nell’ovest della Turchia non lontano da Smirne, dove ha frequentato l’università, studiando prima Giurisprudenza e poi Storia dell’arte. Negli anni Novanta si trasferisce a Istanbul e fa i lavori più disparati, dal cameriere al traduttore free-lance, finendo poi per lavorare come redattore, prima in una casa editrice, e in seguito per il quotidiano socialista «Birgun» (sezione esteri). Nel 2002 il successo del suo romanzo d’esordio Tol lo consacra come uno dei maggiori scrittori della nuova generazione; le vendite superano le 50.000 copie, i diritti di traduzione vengono acquistati in diversi Paesi.
Seguono il romanzo Har (2006) e la raccolta di racconti Bazooka (2012); in quello stesso anno collabora alla sceneggiatura del serial televisivo Città perduta. Da sempre interessato al problema dei Curdi in Turchia, nel 2013 lavora come ‘columnist’ settimanale per il giornale militante curdo «Ogzur Gundem», in posizione di aperto contrasto con la politica dell’attuale governo di Erdogan. Proprio in questi giorni è uscito il suo terzo romanzo, Merhume (La compianta).
«Murat Uyurkulak si presenta a noi con quell’impareggiabile coraggio tipico dei grandi scrittori».
Yıldırım Türker
«Con Tol, Murat Uyurkulak segue il cammino della vendetta a cui conducono le vite spezzate, le vite bandite dei personaggi; ci dà uno sguardo non ufficiale della storia non ufficiale della Turchia…».
Yeni Şafak
«Tol di Murat Uyurkulak: la nostalgia dell’impegno politico e lo smarrimento di una generazione sacrificata all’ideologia militante».
Siècle 21
«Da Istanbul a Diyarbakir, uno dei migliori scrittori della nuova narrativa turca».
Livres Hebdo
«Un romanzo pieno di rabbia, insulti, ubriacature, musica, foga e, ovviamente, dolore. La sua struttura è il labirinto, il suo tema è la verità. Se qualcuno non l’ha ancora letto, lo faccia ora».
Nurinisa Eroğlu
«Uyurkulak sembra abitato da un vulcano interiore. Tol è come un lungo grido. La lingua in cui è scritto, impastata dei diversi parlati della Turchia, ha colpito enormemente i lettori turchi quando il romanzo è apparso, nel 2002. E ancora di più l’evocazione schietta, senza fronzoli, del colpo di Stato e della guerra contro i Curdi».
Le Temps
«I personaggi di Tol, lo stupefacente romanzo d’esordio di Murat Uyurkulak, sono anime bruciate che cercano di vendicarsi, anche per pagare la ‘maledizione’ di essere ancora in vita».
Le Matricule des Anges
«In questa epopea della minoranza, della sconfitta, la rivolta, più ancora che nel cuore del paese, sta in questa invasione linguistica di un’invenzione sfrenata…».
Libération
«Questo libro scorre come la vita. Ci riempie di rabbia e poi sa farci ridere anche di cuore…».
Aylin Saraç
Hakan Gunday, Ancóra, Marcos Y Marcos. Il nostro libro del cuore della settimana
Posted in Uncategorized, tagged Ancora, autori turchi, Hakan Günday, libri, libri immigrati, libri immigrazione, libri nuovi, libri rifugiati, marcos y marcos, NUOVI LIBRI, nuovi libri consigliati, prix medicis, recensioni, recensioni libri, TURCHIA on febbraio 17, 2016| Leave a Comment »
Il romanzo di questi anni disperati, di popoli costretti a lasciare le proprie terre in fuga dalla guerra, gente che implora “ancóra” acqua, “ancóra” vita. Un giovane autore nato a Rodi da genitori turchi dona ai lettori l’opera capace di fotografare quanto stiamo vivendo.
Pagine drammatiche, quasi urlate, grazie anche alla narrazione in prima persona di Gaza, figlio di trafficanti d’uomini, e promettente continuatore del business paterno, capace di divenire nella parte centrale perfetto esponente di quella che può ancora essere definita la banalità del male. Saprà approfittare del messaggio insito nella figura della rana, quella rana di carta ricevuta da un profugo afgano, simbolo buddhista della reincarnazione, della speranza di una nuova vita?
Il libro si è guadagnato in Francia il prestigioso Prix Medicis.
Hakan Gunday, Ancóra, Marcos Y Marcos
Daha, ancóra: è l’unica parola turca che conoscono i migranti clandestini. Ancóra acqua, ancóra pane, ancóra speranza. Viaggiano nel cassone di un camion per monti e deserti, verso la costa turca dell’Egeo. Lì entra in gioco Ahad. Carica i migranti sul furgone, attraversa il bosco e li nasconde sottoterra, nella cisterna del suo giardino. Attendono lì, per settimane, sognando la Grecia. La cisterna è buia e spoglia, la governa un tiranno bambino: Gaza, il figlio di Ahad. Cresciuto senza madre tra trafficanti di uomini, ha ricevuto un’unica lezione di vita: sopravvivi. E il suo cervello è diventato più veloce del suo cuore. Gaza è un piccolo genio, sogna di studiare al liceo, all’università. Ma tra lui e i suoi sogni c’è di mezzo Ahad, padre padrone. È la cisterna, la sua scuola; Gaza, scienziato in erba, studia il comportamento delle persone in cattività. Una notte di pioggia cambia tutto. Il furgone di Ahad esce di strada, i clandestini muoiono a decine nel precipizio. Gaza vede l’inferno con i suoi occhi e non vuole più saperne dell’umanità. C’è una voce chiara, tuttavia, che lo chiama, dal profondo della sua mente. È la voce di Cuma, clandestino afgano, amico perduto. Dalle sue mani ha ricevuto l’unico bene al mondo che gli sia caro: una rana di carta. Con quell’origami in tasca, sempre tra le dita, con quella voce in testa, Gaza cerca una via per la rinascita. Sarà questa rana, verde e salterina, a indicargli la strada.
Tradotto da Bertuccelli F.
Hakan Günday, nato a Rodi nel 1976, ha sangue turco e sguardo europeo. Figlio di diplomatici, cresce spostandosi da una città all’altra, per poi approdare a Istanbul, dove adesso vive.
A ventitré anni, invece di varcare il portone dell’università, comincia a trascorrere le giornate al caffè di fronte e scrive il suo primo romanzo. Da allora ne ha scritti otto, diventando in Turchia l’autore che tutti gli editori vorrebbero pubblicare, perché è un mito tra i giovani e campione d’incassi in libreria.
Racconta storie a tinte forti con stile vivo e fulminante, con passione cocente e sensibilità delicata. Tra incroci inediti di Oriente e Occidente, Hakan Günday coglie la vita in situazioni estreme, stagliandosi come una voce nuova e forte dell’Europa più giovane che cambia. Dopo A con Zeta, celebrato come miglior libro del 2011 in Turchia e tradotto in diciannove lingue, Ancóra affronta il tema scottante dei migranti ed è in corso di pubblicazione in tutto il mondo. In Francia è stato il caso letterario dell’autunno 2015 e ha vinto il prestigioso Prix Médicis.