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Posts Tagged ‘venuto al mondo’

La classifica dei libri più venduti dal 4 settembre ad Atlantide. Sepulveda balza in testa.
n. 1 Luis Sepulveda, L’ombra di quel che eravamo
n. 2 Paulo Coelho, Il vincitore è solo, Bompiani
n.3 Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne, Marsilio
n. 4 Larsson, La ragazza che giocava con il fuoco, Marsilio
n. 5 Margaret Mazzantini, Venuto al mondo,Mondadori
n. 6 Michael Zadoorian, In viaggio contromano, Marcos
n. 7 Patrick Dennis, Zia Mame, Adelphi
n. 8 Geronimo Stilton, Quinto viaggio nel regno della fantasia, Piemme
n. 9 Giorgio Faletti, Io sono Dio, Baldini
n. 10 Sophie Kinsella, La ragazza fantasma, Mondadori

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Margaret Mazzantini, Venuto al mondo, Mondadori

Una mattina Gemma lascia a terra la sua vita ordinaria e sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all’aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l’amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi, giovani sprovveduti, invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d’amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una Guerra che mentre uccide procrea. In questo grande affresco di tenebra e luce, in questo romanzo intimo e sociale, le voci di quei ragazzi si accordano e si frantumano nel continuo rimando tra il ventre di Gemma e il ventre della città dilaniata. Ma l’avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché Margaret Mazzantini ha scritto un coraggioso romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l’aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L’assedio di Sarajevo diventa l’assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dal calcio della Storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Il cammino intimo di un uomo e di una donna verso un figlio, il loro viaggio di iniziazione alla paternità e alla maternità diventa un travaglio epico, una favola dura come l’ingiustizia, luminosa come un miracolo. Dopo “Non ti muovere”, con una scrittura che è cifra inconfondibile di identità letteraria, Margaret Mazzantini ci regala un romanzo-mondo, opera trascinante e di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematica come una parabola. Una catarsi che dimostra come attraverso tutto il male della Storia possa erompere lo stupore smagato, sereno, di un nuovo principio. Una specie di avvento che ha il volto mobile, le membra lunghe e ancora sgraziate, l’ombrosità e gli slanci di un figlio di oggi chiamato Pietro.

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in vendita dal 21 novembre

Margaret Mazzantini
Venuto al mondo, Mondadori

Margaret Mazzantini ci regala un romanzo-mondo, opera trascinante e di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematica come una parabola. Una catarsi che dimostra come attraverso tutto il male della Storia possa erompere lo stupore smagato, sereno, di un nuovo principio.

Il romanzo racconta la storia appassionata e imperfetta dell’amore  tra Gemma e Diego, ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. La storia dei protagonisti è anche la storia di tutti noi, perchè Margaret Mazzantini ha scritto un coraggioso romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l’aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema; sullo sfondo l’assedio di Sarajevo, che diventa l’assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dal calcio della Storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto.
“La speranza appartiene ai figli. Noi adulti abbiamo già sperato, e quasi sempre abbiamo perso.”
(dal libro)


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