Prossimamente, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli:
Via Paolo Fabbri 43. La mia storia
Francesco Guccini
Mondadori
L’autobiografia di Guccini scritta a quattro mani con l’amico Alberto Bertoni, italianista e poeta ma soprattutto suo infaticabile esegeta e rintracciatore di memorie. E di testi. Come il quaderno ritrovato delle sue prime canzoni tutte inedite. O gli articoli di Francesco giornalista alla Gazzetta di Modena di Guglielmo Zucconi e Arrigo Levi. Il “Guccio” racconta tutto: le radici, la famiglia, il mulino, i nonni e i bisnonni. Pavana, luogo mitico della geografia dei suoi fan. E la locomotiva. E la piccola città bastardo posto, la mia America e la sua, e lui che come in un libro scritto male si era ucciso per Natale. Versi che oggi si studiano nelle scuole e hanno fatto dì Guccini sia un classico sia un poeta contemporaneo. E poi ancora la vita, gli amori, la politica, il vino, le sigarette che ha smesso di fumare e dice di non riuscire più a scrivere e cantare.
Delitti di gente qualunque
Loriano Macchiavelli
Mondadori L’antica rocca che sorge dove s’incontrano le acque spumeggianti del Limentra e del Reno ha una fama sinistra. Molti delitti vi sono stati consumati nel corso del più buio medioevo, molti corpi gettati nei flutti dei due fiumi. Questa fama perdura nell’Ottocento, con la morte del conte Mattei – che ha restaurato la rocca – e con altre fini misteriose nel corso dell’ultima guerra. E una nomea non migliore ce l’ha una certa Casa Beroaldo, in dialetto Ca’ d’Bemeld. Sono i luoghi attorno ai quali si snoda l’intricata trama di questo giallo. Il fotografo Marco Prandoni Servigliani, detto “Due scatti”, viene ritrovato massacrato. “Due scatti” era sulle tracce di una grossa quantità di radium conservata durante la guerra dall’Istituto di radiologia dell’Università di Bologna per la cura dei tumori e requisita dai tedeschi per la corsa del Reich alla bomba atomica. Le indagini, per Sarti Antonio e per il suo fido compagno, l’anarchico Rosas, si annunciano veramente complicate.