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Posts Tagged ‘YASMINA KHADRA’

Il romanzo più atteso di Yasmina Khadra dai tempi de L’attentato. Una immersione nella mente di un giovane terrorista, oggi, in Europa. Attimo dopo attimo ci farà avvicinare ai momenti fatali in cui Khalil da un quartiere tristemente noto in Belgio arriverà a Parigi, per dare la sua vita per la causa, rendendoci partecipi del suo percorso interiore.
 
Yasmina Khadra,
Khalil, Sellerio
Traduzione dal francese di Marina Di Leo
Titolo originale: Khalil
 
 
Servire Dio e vendicarsi. Questo è nel cervello di un ragazzo che si prepara a commettere un attentato, e che ha deciso di donare la propria vita per una causa più alta. In fondo chi sono i criminali, quelli che si fanno esplodere o coloro che le loro azioni, le loro parole inopportune, hanno reso possibile, e magari necessaria, la carneficina?
Khalil e Rayan sono di origini marocchine, cresciuti insieme in Belgio. Rayan si è integrato senza problemi mentre Khalil è preda di un furore disordinato, e litiga costantemente con la sua famiglia. Frequentando la moschea incontra dei nuovi amici, e il suo pensiero, la sua determinazione, iniziano a cambiare. Un sentimento ispirato e tragico lo spinge all’azione, e lo prepara a commettere l’impensabile. Fin quando a Parigi, su un vagone gremito della metropolitana all’uscita dello stadio di Saint-Denis, Khalil recita un’ultima preghiera e preme il detonatore della sua cintura esplosiva.
Chi è Khalil? Quali passioni lo muovono, quali visioni lo portano verso il suo destino? Avvincente come un thriller, perché tutto inscritto nel segno dell’attesa, l’attesa dell’azione, della deflagrazione, della rinascita, della giustizia, il romanzo di Yasmina Khadra scruta nella mente di un terrorista seguendone ogni percorso e sfumatura, dall’indottrinamento carico di odio alla presa di coscienza, costringendo magistralmente chi legge a sospendere ogni giudizio morale, a riconsiderare ogni parere e convinzione. È tra le poche opere letterarie contemporanee ad offrire una riflessione approfondita sul concetto di multiculturalismo, di islamofobia, che sappia raccontare la ghettizzazione, l’intolleranza religiosa, il fascino per la violenza. Khadra nel corso degli anni non ha mai smesso di denunciare il terrorismo islamico e le menzogne del fanatismo religioso, con prese di posizione costanti e decise. Con questo romanzo, grazie al suo talento e a una lingua di sublime capacità descrittiva, attraverso Khalil, Rayan e gli altri personaggi, apre una porta sul mondo dell’integrazione e del suo rifiuto, sulle difficoltà che si incontrano per mantenere viva e vitale la propria cultura, per plasmare la propria identità.

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in vacanza con il giusto libro , Paese per Paese. Edizione 2015

parte seconda.

AMERICA

CUBA, Leonardo Padura, Eretici, Bompiani

STATI UNITI – Colorado,Kent Haruf, Benedizione, NN Edizioni

NEW YORK, Richard Price, Clockers, Neri Pozza

BALTIMORA, Laura Lippman, Ogni cosa è segreta, Neri Pozza

COLOMBIA, Emma Reyes, Non sapevamo giocare a niente, SUR

ARGENTINA, Roberto Arlt, I lanciafiamme, Sur

ARGENTINA-Delta del Paranà, Alicia Plante, Senza macchia apparente, La nuova frontiera

MESSICO, Maria Venegas, La figlia del fuorilegge, Bollati Boringhieri

MESSICO, Oscar Martinez, La furia, Fazi

MESSICO, Pino Cacucci, Quelli del San Patricio, Feltrinelli

HAITI, Dany Laferriere, Tutto si muove intorno a me, 66ndand2nd

SUD AMERICA, Miguel Bonnefoy, L’avventuroso viaggio di Octavio, 66ndand2nd

STATI UNITI, Minard Celine, Per poco non ci lascio le penne, 66ndand2nd

URUGUAY, Tomas de Mattos, Il cielo di Bagdad, Controluce

SUDAMERICA, Vespeggiando in sudamerica, Altromondo

PATAGONIA, Gimenez Hutton Adrian, Chatwin in Patagonia, Nutrimenti

ARGENTINA, Alicia Plante, Senza macchia apparente, La nuova frontiera

 

AFRICA

AFRICA, Egisto Corradi , Africa a cronometro, Corbaccio

SUD AFRICA, Deon Meyer, Cobra, E.o

BOTSWANA, Alexander Mc Call Smith, Precious e le scimmie, Salani

ALGERIA, Yasmina Khadra, Cosa aspettano le scimmie a diventare uomini, Sellerio

EGITTO, Leila Aboulela, Il dottore sul Nilo, Controluce

MADAGASCAR, Giulio Querini, Sotto il cielo del Madagascar, Fazi

UGANDA, Dinaw Mengestu, Tutti i nostri nomi, Frassinelli

CONGO,Alain Mabanckou, Pezzi di vetro, 66ndand2nd

MALI, Moussa Konatè, Commissario Habib – due gialli africani, Del Vecchio

AFRICA TROPICALE, Vincenzo Rampolla, L’anima del baobab, Europa edizioni

NIGERIA, Noo Saro Wiwa, In cerca di Transwonderland, 66THAND2ND

NIGERIA, Aurelien Molas, I fantasmi del Delta, Mondadori

AFRICA, Wole Soyinka, Africa, Bompiani

ANGOLA, Ondjaki, Nonna Diciannove e il segreto del sovietico, Il sirente

 

OCEANIA

AUSTRALIA, Franklin Miles, La mia brillante carriera, Elliot

Patrick White, Il giardino sospeso, Bompiani

 

 

 

in MESSICO con Oscar Martinez, La bestia

Óscar Martínez

La bestia,

Fazi editore

Martínez, con il suo reportage, ci trascina fuori dai cliché del sogno americano, per portare l’attenzione sulla Bestia, il treno merci che ospita le storie di 250.000 migranti per i quali l’immigrazione non è speranza, ma consapevolezza. Una questione di vita o di morte.

Le storie dei “migrantes que no importan” sono apparse prima sul «Elfaro.net» per poi approdare ne La bestia, considerato il miglior libro dall’«Economist» e dal «Financial Times». Un’inchiesta corale suddivisa in quattordici capitoli ripercorre la rotta dei migranti, tracciando la mappa dei pericoli: sequestri da parte della criminalità organizzata senza nome, stupri, l’obbligo di prostituirsi nei locali notturni in Chiapas, il rischio di essere uccisi da parte dei narcotrafficanti, e non per ultimo quello di finire sotto le rotaie della Bestia per stanchezza o distrazione, costretti a viaggiare sul tetto del treno. Martínez percorre da cima a fondo le vite dei migranti, con tanto di testimonianze dirette da parte dei protagonisti.

La tela di racconti ricostruisce un sistema criminale che sfrutta la disperazione e la trasforma in denaro contante per aumentare a dismisura la liquidità dei cartelli della droga. I veri protagonisti sono i migranti, le cui storie vengono narrate da Martínez con grande umanità durante il drammatico percorso.

«Non volevo suscitare compassione, ma rabbia e indignazione», ha affermato.

E ci riesce con una forte denuncia nei confronti dell’autorità statale, spesso corrotta e assente, complice di questa strage. Il libro ridisegna, attraverso la tratta della morte, una nuova geografia delle terre dimenticate tra l’America Centrale, il Messico e gli Stati Uniti.

Oscar Martínez è un giornalista salvadoregno che scrive per il primo quotidiano online dell’America Latina, ElFaro.net. Oggi svolge indagini sulle violenze delle gang centroamericane. Nel 2008 ha vinto il premio messicano Fernando Benitez per il giornalismo e nel 2009 ha ricevuto lo Human Rights Prize all’università di El Salvador.

«La bestia è straordinario per il coraggio di cui Martínez ha dato prova scrivendolo e per le vite nascoste che rileva… Il suo linguaggio preciso, carico di empatia e spesso poetico è capace di suscitare nel lettore rabbia e pietà, ma anche ammirazione». Financial Times

«Una scrittura elegante e incisiva. La bestia supera il semplice reportage per entrare nel regno della letteratura. Il libro di Martínez è un degno successore di un’opera immortale come La strada di Wigan Pier di George Orwell». The New York Times

«Martínez è chiaramente un grande ascoltatore – una dote fondamentale quanto rara per un giornalista -, per questo la sua prosa risuona così cruda e autentica». The Observer

«Martínez merita riconoscimento non solo per il duro lavoro che ha fatto e per quello che scrive, ma anche perché scrive benissimo». New Yorker

«Un libro che mozza il fiato. Una rivelazione frutto d’amore e di incredibile coraggio». New York Review of Books

 

In Egitto con LA CITTA’ DEL PIACERE

El Kamhawi, La città del piacere, Il sirente

 

La città del piacere, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, plasmato in fretta e furia da un abile architetto e consacrato alla Dea del Piacere. Una felicità mista a malinconia aleggia per le strade di questa moderna metropoli immaginaria, insinuandosi nei cuori dei suoi abitanti, dediti alla pratica del piacere e sudditi di un licenzioso re. Una narrazione che a tratti ha quasi il sapore di una fiaba, abilmente intrecciata con rimandi a miti e leggende. El Kamhawi in questo testo affronta questioni scottanti, lasciando divenire questa città un luogo in cui si condensano i difetti e gli errori dell’uomo moderno. [tratta da La rivista di Arablit, I, 2, 2011, articolo a cura di Ada Barbaro]

Ezzat El Kamhawi è nato nel villaggio di Mit Suhayl, nel Governatorato di Sharqiyya. Si è laureato in giornalismo all’Università del Cairo e ha iniziato a lavorare per il quotidiano egiziano Al-Akhbar e ha contribuito a fondare Akhbar al-adab, settimanale in arabo, del quale è vicedirettore. Attualmente collabora anche coi quotidiani al-Misri al-Yawm e al-Quds al-‘arabi. Come scrittore ha pubblicato sei romanzi e due raccolti di racconti. La città del piacere è il suo primo romanzo.
IN SUDAMERICA CON

Vespeggiando in Sudamerica

di Mario Pecorari
,Altromondo edizioni

Una Vespa, la propria compagna e il Sudamerica. Da ottobre 2012 a marzo 2013, 21.000 chilometri percorsi attraverso il Cile, l’Argentina, il Paraguay, il Brasile e l’Uruguay. Una storia vera, fatta di incontri con persone fantastiche, soprattutto i molti appartenenti ai Vespa club locali che, con il sistema del passaparola, attendono l’autore lungo il tragitto per fargli scoprire un mondo meraviglioso. Perché viaggiare con la Vespa non è soltanto andare in scooter. La vespa è un mezzo per comunicare e per conoscere.

Mario Pecorari, goriziano del 1953, ha sempre vissuto a Trieste. Impiegato tecnico presso la Grandi Motori Trieste, prima, e poi nella Fincantieri, è stato uno sportivo e ha praticato la speleologia. Ma la sua vera passione è sempre stata la fotografia e i viaggi. Usando i mezzi più disparati, ha girato in Europa, in Medio Oriente e nel Sud Est Asiatico. Da quando ha conosciuto Sandra, anch’essa amante delle due ruote, i viaggi in Vespa sono diventati i suoi preferiti, tanto da percorrere con essa più di 200.000 chilometri, raggiungendo le mete più varie, dai Balcani, alla Crimea, dal Mar d’Azov, al Vietnam e al Sudamerica
in Angola con


NonnaDiciannove e il segreto del sovietico (Ondjaki)

, Il sirente

 

 

 

“L’esplosione svegliò persino gli uccelli addormentati sugli alberi e i lenti pesci del mare – accaddero colori di un carnevale mai visto, giallo mischiato con un rosso a fingersi arancione in un verde azzurrato, luccichii che imitavano la forza delle stelle distese sul cielo e un rumore tipo guerra degli aerei Mig. Era proprio una bella esplosione perché continuava nel rumore di quei colori che i nostri occhi guardarono e non dimenticarono mai più.”

 

 

 

Luanda, Praia Do Bispo. In un tempo imprecisato tra l’Angola postcoloniale e l’età dell’oro della fanciullezza, due bambini hanno una missione: far saltare in aria il Mausoleo del Compagno Presidente Agostino Nheto, la cui costruzione minaccia di sgombero gli abitanti delle strade vicine. Sullo sfondo di un Paese segnato dai conflitti successivi all’indipendenza e sotto l’influenza sovietica e cubana, Ondjaki filtra attraverso lo sguardo di un bambino le tracce del disordine; inventando una lingua impossibile, infantile e colta allo stesso tempo, riformula la realtà storica di un quartiere della capitale angolana in una vera e propria “comunità alternativa” in cui si sviluppano relazioni sociali tra angolani, cubani e sovietici caratterizzate da creatività, avventura, compassione – e infine riscatto.

 

Vincitore nel 2010 del prestigioso premio letterario Jabuti, NonnaDiciannove e il segreto del sovietico sancisce la maturità artistica di uno dei più significativi scrittori in lingua portoghese, vincitore nel 2013 del Premio Saramago.

Ondjaki è nato a Luanda nel 1977, si è formato a Lisbona e vive a Rio de Janeiro. Autore di cinque romanzi e tre raccolte di racconti, di diverse volumi di poesia e di racconti per l’infanzia, ha inoltre realizzato un documentario sulla propria città natale (“May Cherries Grow”). Già vincitore di premi letterari autorevoli, tra cui il Grinzane for Africa (2008) ,lo Jabuti (2010) e il Premio Saramago (2013), i suoi lavori sono stati tradotti in otto lingue. “NonnaDiciannove e il segreto del sovietico” è il suo quarto volume pubblicato in Italia.

in Australia con
Patrick White, Il giardino sospeso, Bompiani
Gilbert e Eirene: inglese lui, orfano in fuga dall’Europa devastata dalla seconda guerra mondiale; inglese di madre greca ed egocentrica lei. Due ragazzini allo sbando, sullo sfondo di un’Australia sconosciuta e insidiosa per degli stranieri senza guida e tutela. Conosceranno le umiliazioni scolastiche, la solitudine e un amore semplice e insieme complesso, figlio dei loro travagli interiori, disperato e tenero come loro. L’ultimo romanzo dell’autore di “L’occhio dell’uragano”. Un’opera totale, in cui il flusso di coscienza dei personaggi, la cura estrema dei dettagli, l’attenzione spasmodica al trascorrere del tempo, e l’esplorazione dei segreti e delle emozioni famigliari, fanno emergere una piccola epopea di vita quotidiana, dove ciò che può sembrare banale e dimesso diventa momento rivelatore di quella verità esistenziale che ama sempre nascondersi.

 

 

 

 

 

 

 

 

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COSì, DOPO  AVER PARLATO DE CHIEDERO’ PERDONO AI SOGNI di Sorj Chalandon ,  il romanzo capace di raccontare la parabola di un attivista dell’Ira, ecco piccola bibliografia  di testi: da Stavrogin a Ahmad Mulloy,  una carrellata di personaggi del romanzo chiamati “terroristi “, dai libri di Conrad a Yasmina Khadra

 

 

 

 

L’agente segreto, Joseph Conrad, varie edizioni

Nel 1894 l’osservatorio di Greenwich fu bersaglio di un fallito attentato anarchico. Da quell’episodio di cronaca Conrad trasse lo spunto per questo romanzo, pubblicato nel 1907, quasi un antesignano di tutte le spy stories del Novecento. Sembra un uomo tranquillo, il signor Verloc, che da anni gestisce un negozio nella capitale britannica. Ma in realtà è l’agente segreto di un non meglio precisato stato dell’Europa dell’Est, incaricato di sorvegliare gli anarchici. Quando il suo ambasciatore gli chiede di organizzare un’azione violenta per alimentare nell’opinione pubblica sentimenti di ostilità verso i rivoluzionari, tutto quello che Verloc riesce a fare è uccidere per errore il cognato. È l’inizio di una catena di vendette che sfoceranno in assurdi delitti. Tra i primi libri a trattare temi come spionaggio o terrorismo, “L’agente segreto” ha la forma di un giallo, ma si rivela soprattutto un fine esercizio di indagine psicologica e sociologica, un momento altissimo nella storia del romanzo moderno che riesce a contaminare il più popolare dei generi con le profonde intuizioni morali e l’ardito sperimentalismo linguistico di un grande artista

 

Semi magici, Naipaul, Adelphi

È una tarda estate berlinese, verso la metà degli anni Settanta. Approdato a un’inerte maturità, Willie Chandran viene scosso dai proclami idealistici della sorella Sarojini e, gettandosi alle spalle l’educazione londinese e un ventennale, indolente soggiorno in Africa, decide di tornare nell’India nativa per abbracciare la causa di un gruppo di guerriglieri separatisti. Da quel momento non gli verranno risparmiate esperienze e disillusioni di ogni tipo: nelle remote foreste di tek del Dhulipur, base dei ribelli-terroristi, si imbatterà in una comunità di cattivi maestri imbevuti di maoismo-leninismo e di ottusi psicopatici, per i quali uccidere un “agricoltore agiato” è un meccanico esercizio di tiro al bersaglio; nelle prigioni statali ritroverà gli stessi contadini “dai luminosi occhi neri” già traditi dai ribelli, e condividerà con i detenuti camerate di cemento senza mobili, dove lo spazio a disposizione di ciascuno non va oltre una stuoia; e, una volta rientrato a Londra (tra i rassicuranti mattoni rossi della “città giocattolo” di Cricklewood), la civiltà occidentale gli si rivelerà sfibrata dalle nevrosi, riassunte nella parabola di Roger, l’amico avvocato che lo ha fatto scarcerare e che vive una profonda crisi sentimentale e finanziaria.

 

Il terrorista, John Updike, Guanda

Ahmad Mulloy è un ragazzo diciottenne che vive a New Perspect, nel New Jersey. Sua madre è americana di origine irlandese e suo padre, sparito ormai da molti anni, era invece egiziano. Ahmad cresce praticamente da solo, in una società di cui riconosce ogni giorno di più i limiti e la superficialità. È un ragazzo serio e intelligente, ma si trova sempre più isolato nel mondo in cui deve crescere, incapace di entrare in contatto con i suoi coetanei, ragazzi e ragazze alienati, preda di false immagini di felicità, privi di qualsiasi valore guida. E nemmeno i professori riescono a convincerlo: Ahmad si sente respinto e comincia a giudicare, impietoso, un mondo di cui avverte il declino inesorabile. Ecco perché si avvicina, con la sua serietà e la sua fiducia, al Corano e all’imam della sua cittadina, lasciandosi convincere a lasciare gli studi per diventare un autista di camion. Ed è su un grande camion che il giovane Ahmad, lentamente plagiato dal religioso cui si è affidato, concepisce il progetto che deve porre fine ai suoi giorni: far saltare in aria il Lincoln Tunnel di New York.

 

Terra vergine, Ivan Turgenev, Varie edizioni

Questo romanzo è l’ultimo di Turgenev ed è il romanzo sui giovani populisti russi dell'”andata al popolo”. Con quest’opera lo scrittore intendeva terminare la sua carriera letteraria e sperava di eliminare le incomprensioni sorte fra lui, la critica e il pubblico fin dai tempi di “Padri e figli”, incomprensioni che si erano poi accentuate con “Fumo”. Qualche anno dopo la pubblicazione di questo romanzo, il quale arrivò al successo gradatamente, Turgenev scriverà che i suoi romanzi avevan voluto essere la presentazione di “fisionomie in veloce mutamento di uomini russi dello strato colto”. E “Terra vergine” fu proprio l’ultimo e più ampio affresco di questi giovani.

 

 

I demoni, Fedor Dostoevsky, varie edizioni

Petr Verchovenskij, guidato ideologicamente dal demoniaco Stavrogin, è a capo di un’organizzazione nichilista e lega i suoi seguaci con una serie di delitti. L’ultima vittima è Satov, un ex-seguace convertitosi alla fede ortodossa. Per coprire il delitto Petr obbliga Kirillov a scrivere una lettera di autodenuncia, prima di suicidarsi. Seguono altri delitti, apparentemente immotivati, e solo il suicidio di Stavrogin che si impicca nella soffitta del suo appartamento, sembra porre fine all’azione di questi “demoni”.

 

La figlia di Burger, Nadine Gordimer, Feltrinelli

Ambientata nel clima di feroce lotta politica del Sudafrica degli anni settanta, la storia, ispirata alla vicenda di un famoso avvocato afrikaner costretto alla clandestinità per il suo impegno contro l’apartheid, segue la lenta maturazione politica ed esistenziale di una donna, Rosa Burger. La morte del padre Lionel – da sempre in lotta per la libertà dei neri – la trasforma definitivamente nella ‘figlia di Burger’. Attraverso la presa di coscienza di questa nuova identità, Rosa sarà costretta non solo a fare i conti con la sua vita privata, ma anche a modificare il rapporto con il suo paese.

Messo al bando poco dopo la pubblicazione e riabilitato in seguito con la vittoria di un prestigioso premio letterario sudafricano, “La figlia di Burger” resta forse uno dei più famosi libri della grande scrittrice.

 

L’affaire Moro, Leonardo Sciascia, Adelphi

IL libro di Sciascia è stato scritto “a caldo” nel 1978. Mentre, in una gara di codardia, i politici italiani, nonché i giornalisti, si affannavano a dichiarare che le lettere di Moro dalla prigionia erano opera di un pazzo o comunque prive di valore perché risultanti da una costrizione, Sciascia si azzardò a “leggerle”. Riuscì in tal modo a ricostruire una intelaiatura di pensieri, di correlazioni, di fatti che sono, fino a oggi, ciò che più ci ha permesso di avvicinarci a capire, un episodio orribile della nostra storia. Presentando il libro nella edizione del 1983, Sciascia scriveva: “questo libro potrebbe anche esser letto come opera letteraria”. Ma l’autore (membro della Commissione parlamentare d’inchiesta) lo ha vissuto come “opera di verità”.

 

La brava terrorista, Doris Lessing, Feltrinelli

Alice Mellings, una giovane di origine borghese impegnata da anni in una militanza al di fuori dei partiti politici tradizionali, è l’animatrice di una comunità di occupanti abusivi che si sono insediati in una casa abbandonata di Londra. Alice è un’organizzatrice straordinaria: sistema la casa restituendola a uno stato decente di abitabilità, interviene per mediare i conflitti che si accendono tra gli occupanti; insomma diventa un elemento indispensabile alla vita collettiva. Tutto bene finché nel gruppo nasce l’esigenza di azioni più radicali e la necessità di un impegno più definito all’interno di organizzazioni terroristiche. È la fine di una faticosa armonia: il velleitarismo si fa dramma, mentre Alice, “la brava”, si avvia verso un futuro dominato dall’ombra incombente dell’eversione. Perché questa donna generosa aderisce alla lotta armata? Doris Lessing ci racconta la storia di Alice e dei suoi compagni cercando di dare una risposta a interrogativi tuttora brucianti, di aprire uno spazio alla riflessione, alla comprensione e, forse, alla catarsi.

 

 

L‘attentatrice, Yasmina Khadra, Mondadori

In un ristorante affollato di Tel-Aviv una donna che si finge incinta fa esplodere la bomba che teneva nascosta sotto il suo vestito. Per tutta la giornata il Dottor Amin, israeliano di origini arabe, opera a ritmo da catena di montaggio le innumerevoli vittime di questo ennesimo attentato. Amin si è sempre rifiutato di prendere posizione sul conflitto che oppone il suo popolo d’origine e quello d’adozione. Nel cuore della notte viene richiamato d’urgenza in ospedale dal suo amico poliziotto Naveed che gli annuncia che la moglie è morta e per giunta era lei la donna kamikaze. A questo punto Amin comincia la sua particolare investigazione sulla donna misteriosa che ha vissuto per anni insieme a lui.

 

 

  Pietroburgo, Andrej Belyi, Adelphi
Pietroburgo, 1905. La città è sconvolta dalla tempesta sociale, si moltiplicano i comizi, gli scioperi, gli attentati. Il giovane Nikolaj Apollonovic, che si è incautamente legato a un gruppo rivoluzionario, entra in contatto con Dudkin, nevrotico terrorista nietzscheano, il quale gli affida una minuscola bomba. E il provocatore Lippancenko, doppiogiochista al servizio della polizia zarista e al contempo dei rivoluzionari, gli rivela qual è il suo compito: dovrà far saltare in aria il senatore Apollon Apollonovic, abietto campione dell’assurdità burocratica. Suo padre. È intorno a questo rovente nucleo narrativo che si snodano le vicende surreali e grottesche di “Pietroburgo”, unanimemente considerato il capolavoro romanzesco del simbolismo russo. Dove la vera protagonista è tuttavia la “Palmira del Nord”: una Pietroburgo maestosa e geometrica solo all’apparenza, edificata su un labile terreno palustre i cui miasmi sgretolano le possenti architetture, le cui brume sfaldano e decompongono ogni comparsa che striscia lungo i vicoli fiocamente illuminati, tra bettole ammuffite e palazzi scrostati. I sommovimenti di inizio secolo, preludio di future tragedie, l’ululato del vento che si incanala lungo le gole del libro, il demoniaco colore giallo dei comizi gremiti di una folla in trance: ogni cosa è in preda a una malefica possessione, che Belyj filtra attraverso la lanterna magica delle immagini

 

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 ARCADIA,  LAUREN GROFF, CODICE

 

Fine anni 60, un gruppo di giovani decide di dare vita ad una comunità, chiamata Arcadia. Un luogo di sognatori, ben presto corrotto dalle difficoltà della convivenza: sarà il giovane Briciola a doversi confrontare con l’asprezza del mondo reale divenuto ormai uomo, nella New York degli anni Ottanta..

 

L’ETA’ DELLE PROMESSE,  MARK SLOUKA, PONTE ALLE GRAZIE

 

Un romanzo potente ed ipnotico, la storia di una amicizia in una cittadina operaia dello stato di New York negli anni sessanta, un luogo privo della luce della speranza apparentemente..

 

 COME UN SOPRAMMOBILE,  MARY WESLEY,ASTORIA

 

Londra, Seconda guerra mondiale. Cadono le bombe, ma l’adolescenza riesce a sbocciare anche in queste situazioni. Juno Marlowe, un formidabile ritratto di diciassettenne, desiderosa di vita!

 

YOSHE KALB, I.J.SINGER, ADELPHI

 

Fratello del Premio Nobel Isaac, l’autore di questo libro dimostra che non era da meno di lui. Dopo La famiglia Karnowski, un grandioso ritratto del mondo ebraico dell’Est Europeo, visto attraverso un singolare e molto umano protagonista.

 

I LUMINARI, ELEANOR CATTON, FANDANGO

 

BOOKER PRIZE 2013, La più giovane vincitrice del premio, con i suoi 28 anni.

 

LA COLLINA, ANDREA DELOGU – ANDREA CEDROLA, FANDANGO

 

Andrea è cresciuta sulle colline di San Patrignano, ospite con i genitori della comunità di recupero.Questo romanzo, ispirato a quei giorni, è un forte ritratto di quegli anni, di quell’esperienza, vissuta da bambina.

 

IL FIGLIO, PHILIP MEYER,  EINAUDI

 

Per chi per chi ama i romanzi della frontiera, per chi adora il primo Cormac McCarthy,un appassionante romanzo sul Texas più cruento, del tutto privo di nativi buoni o pionieri volonterosi stile John Wayne, bensi terra depredata dagli appetiti e dalle violenze. Una splendida carrellata all’insegna del “nessuna terra è mai stata ottenuta onestamente nella storia del mondo”

 

LE DONNE DEL SIGNOR NAKANO,KAWAKAMI HIROMI, EINAUDI

 

A Tokyo, lontano dal caos, potrete trovare la bottega di robe vecche del signor Nakano, due suoi collaboratori, la sorella, un anziano signore… Una commedia romantica piena di grazia, leggerezza giapponese, ironia, e una deliziosa atmosfera!

 

LA LICENZA, DANIEL ANSELME, GUANDA

 

Nella Parigi degli anni Cinquanta tre militari ritornano per una licenza, reduci dal fronte della guerra d’Algeria. Con grande maestria l’autore riesce a rendere il loro straniamento dalla realtà, mentre la città continua a vivere come sempre..
L’HOTEL DEI CUORI INFRANTI,DEBORAH MOGGACH, ELLIOT
Una commedia scaldacuore estremamente piacevole da leggere!
LO STENDARDO, ALEXANDER LERNET HOLENIA, ADELPHI
Un autore mitteleuropeo di inizio novecento da riscoprire: un magnifico ritratto della fine dell’impero Asburgico
SOTTO QUESTO CIELO, SYLVIA IPARRAGUIRRE, L’ASINO D’ORO
Argentina, primi decenni del Novecento. Un anarchico ex detenuto, una ragazza cresciuta in orfanotrofio danno vita ad un affascinante ritratto di un momento storico, di due esistenze che si incrociano.

 

LA SCOPERTA DELLA LENTEZZA, STEN NADOLNY, GARZANTI

 

La biografia romanzata dell’esploratore John Franklin diventa “un finissimo romanzo sul tempo. La lentezza diviene l’arte di dar senso e valore al tempo e alla vita” come dice Claudio Magris

 

L’UOMO CHE DIPINGEVA IL SILENZIO, GEORGINA HARDINGS, EINAUDI

 

un libro che si muove tra due mondi, quello idilliaco e pastorale del paese di Poiana, visto prima della guerra (la Seconda, siamo in Romania), un luogo scolpito da una fantastica luce, e quello desolato e austero del dopoguerra comunista. In questa tetra terra due persone si incontrano, un uomo sordo dalla nascita, debilitato, apparentemente senza passato, e una giovane infermiera nel luogo in cui è ricoverato,una donna proveniente da una ricca famiglia, rimasta senza più nulla..

 

VOGLIO LA TESTA DI RYAN GIGGS, RODGE GLASS, 66THAND2ND

 

L’editore se ne intende davvero di romanzi ambientati nel mondo dello sport (da I MASTINI DI DALLAS a FINO A DIVENTARE UOMINI), e questo è un esempio dei migliori. Ma più che il popolo dei “fedeli”del Manchester qui è rappresentata l’ascesa rapida e la fulminea caduta dal piedistallo di un ragazzo dal grande talento, poi diventato uomo..
 LA FABBRICA DELLA SPERANZA, LAVANYA SANKARAN, MARCOS Y MARCOS

 

C’è ancora tutto nell’India, estrema povertà e riti millennari, le fabbriche aperte al mondo. Democrazia e di corruzione, violenza sulle donne e rispetto per gli animali, e una base di un miliardo di persone. Un romanzo godibilissimo a rappresentare i sogni e le speranze di una ascesa sociale, da cui però fanno capolino le delusioni e le paure di una disfatta…

 

 GLI ANGELI MUOIONO DELLE NOSTRE FERITE, YASMINA KHADRA, SELLERIO

 

L’educazione sentimentale di un giovane arabo nell’Algeria coloniale degli anni Trenta: in una terra aspra , povera,e di una bellezza selveggia un giovane talento del pugilato dovrà scegliere tra la fama e il denaro, o un amore travagliato, fino alle

 

 IL CARDELLINO, DONNA TARTT, RIZZOLI

 

Amatissimo dai lettori, ad onta della “mole”. Finalista Booker Prize

 

 

 

English: Ryan Giggs taking a corner vs Blackburn

English: Ryan Giggs taking a corner vs Blackburn (Photo credit: Wikipedia)

 

 

 

 

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Ancora una volta, Yasmina Khadra ci sorprende. Il suo libro precedente, edito da Mondadori, era secondo noi il suo più brutto, pieno di banalizzazioni e stereotipi. Questa volta invece l’autore ci conduce nuovamente nella sua terra d’origine, l’Algeria, e si riabilita ai nostri occhi…Ci conduce ai primi decenni del Novecento, per raccontarci l’incredibile storia di Turambo, ragazzino dal pugno potente divenuto campione di boxe, per poi ripiombare nella polvere da cui proveniva, e finire nel braccio della morte che conduce alla ghigliottina.

Un romanzo potente, in cui fa da importante sfondo la vita quotidiana nell’Algeria coloniale, ma in cui sono le passioni e le emozioni forti a dominare ogni pagina, quelle della crescita e quelle dell’amore, con un richiamo talmente forte in questo caso da vincere quello della fama e del danaro.

Français : Yasmina Khadra lors du 30ème salon ...

Français : Yasmina Khadra lors du 30ème salon du livre de Paris à la porte de Versailles. (Photo credit: Wikipedia)

Yasmina Khadra,

Gli angeli muoiono delle nostre ferite, Sellerio 

Yasmina Khadra racconta l’educazione sentimentale di un giovane arabo nell’Algeria degli anni Venti e Trenta. In un’epoca di contrasti in cui la povertà e la disuguaglianza preparano i conflitti futuri. Un moderno romanzo popolare, poetico e spietato, che ha entusiasmato i lettori francesi.

Traduzione dal francese di Marina Di Leo

«Mi chiamo Turambo e all’alba verranno a prendermi». Già dalle prime pagine un fatale conto alla rovescia attende il protagonista di questo romanzo. Siamo in Algeria nel 1937, e un ragazzo di 27 anni, arabo e musulmano, è in carcere ad aspettare l’inferno. Nei pensieri e nell’animo di questo giovane intravediamo qual è stata la sua vita, dall’infanzia in una contrada umilissima alla corsa furiosa verso il patibolo. Turambo cresce nell’Algeria coloniale degli anni Venti, e il suo destino sembra condannarlo alla miseria. Ma è bello, forte, passionale, dotato di un raro candore, e attira simpatie immediate. Grazie a questo dono riesce a varcare le porte del mondo francese, abitualmente precluso agli arabi, e il suo potente e veloce gancio sinistro non passa inosservato tra i professionisti del pugilato. Il successo sul ring gli porta fama e denaro, ma come tutti i puri di cuore odia la violenza e sogna l’amore. Nessun trofeo riesce a scaldare la sua anima come lo sguardo di una donna. Da Nora ad Aïda a Irène, ognuna di loro è un passo avanti in una lotta feroce contro il futuro e la sorte. All’inizio è l’amore segreto per la cugina Nora, la prima donna nella sua vita. Poi la scoperta del corpo e dei sensi con Aïda. Fino all’incontro con Irène: una donna libera, fiera e indipendente, che gli fa scoprire come la passione vera possa sbocciare solo se c’è assoluta fiducia e rispetto reciproco. Sospeso come il suo personaggio tra durezza e purezza, il romanzo ritrae con un lirismo che non rimuove la brutale realtà i sogni e le tensioni di un’intera epoca, il coraggio e la rassegnazione dei poveri e degli sconfitti, il peso opprimente della cultura europea, la complessa stratificazione sociale fatta di ebrei, italiani, arabi, gitani, spagnoli, francesi, e soprattutto la condizione femminile in un mondo in cui una donna felice significa sempre e solamente una moglie feconda, fedele, devota. Questo di Khadra è il ritratto di un uomo, di tre donne, di una città, che ha molto da svelare sulle tensioni di un passato che sembra lontano e che proietta la sua ombra sul nostro presente.

Yasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul, è uno scrittore stimato e apprezzato nel mondo intero. Nato in Algeria nel 1955, reclutato alla scuola dei cadetti a nove anni, è stato ufficiale dell’esercito algerino. Dopo aver suscitato la disapprovazione dei superiori con i suoi primi libri, ha continuato usando come pseudonimo il nome della moglie. In Italia si è conquistato un pubblico grazie a due noir, Morituri (1998) e Doppio bianco (1999), editi da e/o. In seguito sono usciti Cosa sognano i lupi? (Feltrinelli, 2001), e poi con Mondadori Le rondini di Kabul (2003), La parte del morto (2005), L’attentatrice (2006, del 2013 è il film di Ziad Doueiri), Le sirene di Baghdad (2007) e Quel che il giorno deve alla notte (2009), miglior libro dell’anno per la rivista letteraria Lire, adattato al cinema nel 2012. Nel 1999 ha lasciato l’esercito svelando così la sua vera identità. Attualmente vive in Francia

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Un autore davvero notevole Yasmina Khadra, che per poter continuare a scrivere ha dovuto assumere uno pseudonimo particolare: è infatti il nome della moglie, il suo vero nome è Mohammed Moulessehoul, e  solo nel 2000, dopo molti anni di vita militare, ha rivelato la sua identità maschile e si è trasferito in Francia. In Italia si è conquistato un pubblico grazie a due noir, Morituri e Doppio bianco, editi da e/o. In seguito sono usciti Cosa sognano i lupi? (Feltrinelli), e poi con Mondadori – Le rondini di Kabul (Sis 2003), La parte del morto (Strade blu 2005), L’attentatrice (Strade Blu 2006) e Le sirene di Baghdad (Strade Blu 2007). Questa sua nuova opera incrocia la storia dell’Algeria con quella del piccolo Younes: abbandonato negli anni Trenta dal padre in seguito ad un disastro economico, crescerà vicino al mondo francese, diventando amico di tre giovani ragazzi. Sarà la guerra per l’indipendenza del suo Paese a far entrare in crisi questa coesistenza tra le sue due culture. Con il suo linguaggio colorito ed intenso (l’Algeria degli anni 30 è dipinta in maniera davvero ammirevole) l’autore fornisce una personale rilettura di quel conflitto: occidente e mondo arabo possono convivere insieme! Un messaggio universale ed attuale, indubbiamente.

QUEL CHE IL GIORNO DEVE ALLA NOTTE, YASMINA KHADRA, MONDADORI

Algeria 1930: Younes ha solo nove anni quando suo padre, un poverissimo contadino rovinato da uno speculatore senza scrupoli, deve vendere le terre di famiglia. Affranto, l’uomo si vede costretto ad affidare il figlio a suo fratello, un farmacista perfettamente integrato nella comunità francese di Orano. Il sacrificio è immenso. Abbandonando suo figlio, l’uomo finisce per perdere il rispetto anche per se stesso. Per fortuna di Younes, i suoi occhi azzurri e la sua carnagione chiara contribuiscono a farlo accettare da questa comunità benestante di provincia. Ribattezzato Jonas, cresce insieme a tre giovani coloni francesi di cui diventa il compagno inseparabile. Assieme a loro condivide le gioie dell’esistenza e i sogni di adolescenti privilegiati che non vengono turbati né dalla Seconda guerra mondiale né dalle convulsioni di un nazionalismo arabo in piena espansione. Finché un giorno non ritorna al villaggio Émilie, un’affascinante ragazza che diventerà la vestale del gruppo di giovani. Nascerà una grande storia d’amore che metterà duramente alla prova la complicità fraterna dei quattro ragazzi, lacerati tra lealtà, egoismi e rancori che la guerra d’indipendenza contribuirà ad acuire enormemente.
La rivolta algerina sarà per Younes/Jonas tanto sanguinosa quanto fratricida. Si rifiuterà di lasciar distruggere l’amicizia eccezionale che lo lega a questi giovani coloni francesi, non sarà in grado di voltare le spalle allo zio e alla zia che gli hanno offerto una vita migliore, ma non accetterà mai nemmeno di rinunciare ai valori che suo padre gli aveva insegnato: l’orgoglio, il rispetto profondo per gli antenati e per i costumi del suo popolo, la fedeltà assoluta alla parola data, cosa che metterà a rischio l’amore viscerale che nutre nei confronti di Émilie.
L’inconfondibile vena romanzesca di Yasmina Khadra illumina in modo magistrale e sconvolgente questo conflitto che ha visto combattersi due popoli innamorati del medesimo paese. La grande originalità di questa saga che si svolge tra il 1930 e i giorni nostri sta nella coraggiosa difesa della doppia cultura franco-algerina che la Storia ha troppo spesso cercato di rinnegare. Una rilettura audace e affascinante della storia recente che attraverso il conflitto mostra la possibilità di una convivenza possibile tra Occidente e mondo arabo.
Il talento incredibile di Yasmina Khadra assume in queste pagine emozionanti una dimensione universale.

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